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Si è concluso il primo incontro tra il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi e i sindacati rappresentativi. Presente il presidente nazionale dell’Anief Marcello Pacifico: “Tante le priorità da affrontare, dal problema del diritto di accesso allo studio alle competenze logiche e linguistiche da affrontare dalla scuola primaria, dall’inclusione al precariato, dalla mobilità all’autonomia, fino alla sicurezza di plessi e personale scolastico
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“Fare ripartire la scuola in presenza in sicurezza”: è uno dei punti toccati oggi dal nuovo ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, durante il primo incontro con le organizzazioni sindacali, sul quale concorda Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief, che ha partecipato alla riunione. “Tra le priorità del nuovo ministro – ha detto oggi il sindacalista a Italia Stampa – c’è la riapertura delle scuole in presenza”, ma alla luce degli aumenti dei contagi tra i giovani per via delle varianti Covid, diventa sempre più importante assicurare “spazi maggiori, quindi più aule, e personale, insegnante ma anche amministrativo ed educativo”. In tal modo si ridurrebbe il numero di alunni per classe, andando ad incidere positivamente pure sulla qualità della didattica.
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(ANSA) - ROMA, 24 FEB - Il sindacato Anief non concorda con la decisione del ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi di rinviare l'elezione del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione. Per il presidente nazionale Anief Marcello Pacifico "è ingiusto, bisogna dare la parola a 1,3 milioni di insegnanti, educatori e amministrativi dopo la nomina della nuova componente non elettiva. Già nelle scuole si è votato per il rinnovo degli organi collegiali, la democrazia non può essere sospesa come hanno chiesto le altre sigle firmatarie del contratto". (ANSA).

Si andrà a scuola fino al 30 giugno? La domanda tiene con il fiato sospeso migliaia di insegnanti e di alunni. Perché da questa decisione dipendono le scelte familiari e professionali di milioni di cittadini. Sull’argomento oggi il neo ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha detto di volere “ripartire dal Sud”, perché Campania, Calabria e Sicilia sono le regioni con la più alta dispersione scolastica. Ma il punto, ha sottolineato, non riguarda solo le lezioni: c’è da recuperare molta socialità, andata perduta per via dell’isolamento imposto dal Covid-19.

Marcello Pacifico, presidente Anief, dichiara a Italia Stampa tutte le sue perplessità su questa posizione, che poi è la stessa espressa dal neo presidente del Consiglio Mario Draghi al Senato: “è innegabile che la didattica a distanza – dice il sindacalista - abbia creato diseguaglianze: la dad è stata una scommessa per cercare di non abbandonare i nostri studenti e di non perdere parte degli apprendimenti. Ma non si è scherzato. Premesso che per il personale scolastico si tratterebbe di prestazioni aggiuntive, volontarie e a pagamento, non riteniamo plausibile percorrere la strada dell’allungamento dell’anno scolastico. Certamente, sarebbe bene convocarci per spiegare la nostra posizione”.
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Sono pronte le Ordinanze sugli Esami di Stato del primo e del secondo ciclo di Istruzione: lunedì saranno inviate al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione per il parere previsto prima della loro emanazione; il ministero dell’Istruzione ha fatto sapere che definiscono gli Esami di giugno, tenendo conto dell’emergenza sanitaria e del suo impatto sulla vita scolastica e del Paese. Sia per il primo che per il secondo ciclo, l’Esame si baserà su una prova orale che partirà con la discussione di un elaborato di forma varia e su discipline caratterizzanti l’indirizzo di studi. L’Esame della licenza media prevede una prova orale a partire dalla discussione di un elaborato su una tematica personalizzata che i Consigli di classe assegneranno entro il 7 maggio: la consegna da parte dell’alunno avverrà entro un mese.

Secondo Anief la conferma sostanziale del modello d’esame dello scorso anno scolastico, a seguito del lockdown e comunque in condizioni di contagi non molto diverse dalle attuali, è una precauzione che va a tutela della salute degli studenti e di tutto il personale scolastico: “Bene ha fatto il nuovo ministro Patrizio Bianchi – ha detto Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – a mantenere la struttura del 2020, perché chiedere agli studenti di realizzare anche delle verifiche scritte o pratiche avrebbe comportato il rischio di discriminare coloro che, loro malgrado, sono risultati danneggiati dalla mancata fruizione delle lezioni in presenza e dalle oggettive difficoltà ad accedere alla didattica a distanza anche per i noti problemi legati al digital devide solo in parte risolti con i finanziamenti stanziati dal passato Governo. Ci trova anche d’accordo la decisione di non posticipare le date di svolgimento delle prove, poiché avrebbe comportato problemi notevoli alla programmazione delle attività scolastiche di fine anno, nonché all’inizio del prossimo. Ora ci attendiamo, però, decisioni importanti sul fronte del potenziamento degli organici, del tempo pieno e tempo scuola, dell’allargamento dell’obbligo scolastico, nonché sul reclutamento dei precari, che andranno a coprire oltre i 200 mila posti senza titolare, quasi la metà dei quali di sostegno, sul quale il nuovo ministro dell’Istruzione ha già detto che occorre mettere mano con procedure aggiuntive di assunzione snelle e integrative rispetto al canale dei concorsi tradizionali”.
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L'appello viene da Anief dopo che gli altri sindacati firmatari hanno chiesto ufficialmente il rinvio del voto, previsto il 13 aprile 2021, per sottrarre ai lavoratori della scuola il diritto di scegliere da chi essere rappresentati nel prossimo quinquennio, a un anno dal primo rinvio e dopo le indicazioni della componente non elettiva a gennaio scorso. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “sarebbe incostituzionale ogni rinvio è lesivo della dignità del personale della scuola che in presenza e a distanza garantisce il diritto allo studio. L'eventuale rinvio inoltre sarebbe incomprensibile rispetto al rinnovo delle componenti collegiali già effettuato. Forse qualcuno ha paura di confrontarsi con gli elettori”.
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C’è pure la questione irrisolta dei precari della scuola, aggravata dalla lentezza dei concorsi pubblici per assumerli, tra i punti cardine del documento “Idee e proposte per una scuola che guarda al futuro” elaborato dal Comitato di 18 esperti coordinati dall’attuale ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e voluto dall’ex ministra Lucia Azzolina, che ieri è stato pubblicato dal ministero per renderne pubblici i contenuti. Nel documento si spiega, come ha sempre sostenuto l’Anief, che “le procedure di bando dei concorsi sono troppo rare, lente e macchinose, con il risultato di avere concorsi troppo affollati, e quindi bisognosi di metodi sbrigativi per sfoltire i candidati, almeno in una prima fase, esposti a un vasto contenzioso che, oltre a rendere precari i risultati delle procedure, le espone spesso al discredito da parte degli stessi partecipanti e dell’opinione pubblica”.

Il presidente Anief, Marcello Pacifico, prende atto delle conclusioni sottoscritte dalla Commissione incaricata dalla ministra uscente e spera che a breve vi siano i provvedimenti legislativi che il sindacato rivendica da tempo: “Ci troviamo nella condizione di attendere l’esito dei concorsi ordinari, con 700 mila partecipanti, che devono ancora partire, e che comunque andrebbero a coprire solo un terzo dei 200 mila posti che continuano ad andare a supplenza, mantenendo in vita gravi ripercussioni sulla didattica perché non c’è continuità e si coprono le cattedre anche a mesi di distanza dall’avvio dell’anno scolastico. Per questo continuiamo a chiedere con forza l’avvio di corsi abilitanti periodici, non più a numero chiuso, la riapertura annuale delle graduatorie ad esaurimento e le assunzioni da graduatorie d’Istituto. La speranza è che lo Stato italiano prenda finalmente coscienza del Comitato europeo dei diritti sociali che accogliendo il nostro reclamo 146/2017 ha di fatto dato il la all’avvio di procedure per soli titoli, così da evitare una dura condanna dell’Italia dall’Unione europea. Il documento realizzato dalla task force ministeriale, prodotto la scorsa estate ma pubblicato adesso, sembra anticipare quell’espressione. E sembra volere aprire le porte ai precari storici, con almeno 36 mesi di supplenze, come ai diplomati magistrale, agli Itp, ai docenti delle paritarie, di religione e agli educatori, tutti messi ai margini ed esclusi a priori delle stabilizzazioni pur avendone pieno diritto e avendolo dimostrato sul campo, tanto da meritare l’immissione in ruolo”.
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PA E SCUOLA – LAVORATORI PRECARI, APPELLO ANIEF AL NEO-MINISTRO ORLANDO: STOP SFRUTTAMENTO, È L’ORA DELLE ASSUNZIONI
“È arrivato il momento che un ministro del Lavoro prenda di petto la situazione del personale non di ruolo e dica basta alla precarietà nella Scuola, nell’Università, nella Ricerca e nell’Afam. Basta, quindi, con la supplentite nella pubblica amministrazione: basti pensare che negli ultimi otto anni il 35% di posti in più per gli infermieri e medici sono stati dati ai precari. Bisogna finirla con questo tipo di amministrazione per fare rilanciare la macchina dello Stato”. A dirlo è stato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, nel corso di un’intervista rilasciata a Italia Stampa, che anche con il nuovo esecutivo Draghi si posiziona in difesa dei tanti precari nella PA, in particolare nella scuola dove la percentuale di supplenti è ormai doppia al resto del pubblico impiego e superiore al 20% rispetto al personale di ruolo.
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Assieme agli auguri per l’approdo a un ruolo così importante in un periodo particolarmente difficile per il paese, il presidente Anief, Marcello Pacifico, invia al neo-premier Mario Draghi e ai ministri tecnici Patrizio Bianchi e Cristina Messa la richiesta per aprire il confronto subito dopo avere incassato la fiducia, al fine di sviluppare e pianificare quelli che risultano tra gli assi portanti del nuovo esecutivo: “Lotta alla precarietà, ridefinizione di organici e plessi, dell'obbligo scolastico e del tempo scuola - spiega il leader del giovane sindacato - sono senza dubbio tra le priorità da discutere insieme al rinnovo dei contratti, alla valorizzazione dei profili professionali, alla mobilità del personale. Per affrontare questi temi è indispensabile coinvolgere gli attori che hanno un ruolo attivo e conoscono a fondo i punti critici da affrontare”.
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Sul decreto Milleproroghe siamo alla resa dei conti: i parlamentari stanno decidendo sui destini di tantissimi lavoratori docenti e Ata. Anche per l’allungamento fino al 30 giugno dei contratti Covid-19 proposto da Anief. A parole, ci dovrebbe essere una maggioranza per eliminare i vincoli sui trasferimenti, le cui domande dovrebbero partire per i docenti già il prossimo 20 febbraio, visti anche gli emendamenti dichiarati inammissibili presentati, tra i diversi segnalati dal sindacato.

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “si leggono sempre più dichiarazioni di senatori e deputati a favore del diritto al ricongiungimento alla famiglia di migliaia di insegnanti, amministrativi e collaboratori scolastici ingabbiati, invisibili, a dispetto di una giurisprudenza che cerca di interpretare correttamente le norme come spesso indichiamo. Abbiamo chiesto ai deputati attenzione attraverso diversi emendamenti, purtroppo dichiarati inammissibili, per il problema dei docenti con diploma magistrale, dei facenti funzione Dsga e dei precari licenziati, dei candidati non ammessi alle suppletive a causa del Covid-19, tra gli altri. Le Corti di giustizia italiana ed europea ci danno ragione, vedi il reclamo Anief n. 146/2017 accolto dal Consiglio europeo dei diritti sociali, la remissione in corte costituzionale della Legge 159/2019 e la sospensione del bando di concorso straordinario da parte del Tar Lazio con l’indizione di prove suppletive per via delle immotivate esclusioni di tanti candidati che non hanno potuto partecipare alle prove per via del Covid, per i quali il giovane sindacato continua a raccogliere adesioni per presentare ricorso. Ora è compito della politica passare dalle parole ai fatti. Ci aspettiamo coerenza dai partiti e ascolto dal nuovo Governo”.

Intanto il giovane sindacato registra un altro importante traguardo: dopo la vittoria Anief in Consiglio di Stato in favore di quei candidati che, secondo il DD n. 510/2020, non avrebbero potuto partecipare al Concorso Straordinario Sostegno perché non erano formalmente iscritti ai corsi di specializzazione (TFA) in quanto non avviati entro il 29 dicembre 2019 o non conclusi entro il termine del 15 luglio 2020, l'Anief avvia le procedure di preadesione allo specifico ricorso per richiedere l'ammissione a prove suppletive per tutti i candidati che non hanno potuto presentare domanda di partecipazione al concorso proprio a causa delle previsioni contenute nel bando.
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Marcello Pacifico, presidente Anief, interviene su uno dei punti principali illustrati dal presidente incaricato Mario Draghi ai partiti politici durante il secondo giro di consultazioni in vista della formazione del Governo: “pensare di allungare l’anno scolastico per recuperare le carenze formative derivanti dal lockdown e dai problemi didattici che ha creato la pandemia non ci trova d’accordo: la didattica a distanza è stata regolarizzata e va considerata alla pari delle lezioni in presenza”.

Il presidente del sindacato rappresentativo Anief ritiene dunque che le priorità da attuare siano altre: “Bisogna intervenire subito, avvalendosi anche dei fondi del Recovery plan, sulla cancellazione di 20mila classi pollaio, sui plessi scolastici dismessi a seguito dello scellerato dimensionamento Tremonti-Gelmini, oltre che sugli organici da stabilizzare il prima possibile, perché a settembre si rischia seriamente di toccare un altro record di cattedre assegnate a personale precario che andava assunto in ruolo da tempo, come ci chiede la Commissione europea da oltre 20 anni”.


Arriva dal Tribunale del Lavoro di Castrovillari (CS) una nuova vittoria ottenuta dall'Anief che annulla il CCNI sulla mobilità nella parte in cui non attribuisce ai lavoratori la precedenza per assistenza al genitore disabile nei movimenti interprovinciali. “Siamo già pronti a procedere in giudizio anche per le prossime procedure di trasferimento non solo per rivendicare il diritto di precedenza nei trasferimenti per assistenza al genitore con disabilità, ma anche per l'eliminazione del vincolo quinquennale di permanenza nella sede di titolarità per i neoimmessi in ruolo e per altri diritti violati anche nelle Tabelle titoli mobilità”. Preadesioni aperte per i ricorsi contro il vincolo quinquennale per ricevere, all'atto dell'avvio delle nuove procedure di trasferimento, tutte le indicazioni per presentare domanda indicando i titoli culturali, di precedenza e i servizi utili ai fini del contenzioso.
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