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Subito una fase transitoria su assunzione dei precari e ridefinizione degli organici, il cui primo tavolo parte lunedì prossimo, segue l’impegno a ricercare risorse aggiuntive per valorizzare il personale nel prossimo contratto come richiesto nelle varie assemblee sindacali e a modificare le regole sulla mobilità. Dubbi invece sui possibili contratti pluriennali per garantire la continuità didattica.

Per Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, “la supplentite si vince con la stabilizzazione di tutto il personale precario del sistema nazionale di istruzione, su tutti i posti vacanti in organico, con una specifica indennità nel contratto da aggiungere alla parità di trattamento salariale e giuridica”.
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Bocciato. L’attesa modifica al Decreto Sostegni per disapplicare il vincolo di cinque anni allo spostamento dei docenti immessi in ruolo dallo scorso settembre, attraverso almeno l’assegnazione provvisoria, non trova spazio nel maxiemendamento sostitutivo approvato ieri sera a larga maggioranza dall’Aula di Palazzo Madama. Il provvedimento per andare incontro a tanti docenti “ingabbiati” era stato inizialmente scartato, ma poi riammesso. Per poi dissolversi nel nulla proprio sul più bello, a seguito del dissenso delle Commissioni Bilancio e Finanze, pur avendo un ampio sostegno parlamentare e anche tra diversi componenti del Governo. Pure la richiesta a firma del senatore Antonio Iannone (FdI), suggerita dal sindacato Anief, per la riduzione da cinque a tre anni del vincolo sulla mobilità e sulla prossima assegnazione provvisoria, non trova posto nel testo.

“Nell’anno del Covid e del record di cattedre vacanti – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – ci siamo ritrovati a combattere prima con la ritrosia dell’amministrazione scolastica e ora con la rigidità di una parte del Parlamento, che non vuole guardare in faccia le realtà pur di imporre delle logiche che non hanno motivo di esistere. A questo punto, di fronte alla mancata volontà politica di risolvere il problema, il sindacato agirà con ancora più convinzione nei tribunali. Ci impegniamo, inoltre, per fare in modo di agire nel nuovo contratto di lavoro, perché anche contrattualmente questo genere di vincoli illegittimi vengano rimossi”.
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Anief: basta utilizzare le attuali GPS, graduatorie provinciali per le supplenze estese anche alla terza fascia senza attendere un ulteriore anno. Bisogna ripristinare il doppio canale, non è una sanatoria ma un atto dovuto per migliaia di precari che lavorano ogni anno come supplenti dopo che il Comitato europeo dei diritti sociali ha accolto il nostro reclamo collettivo la scorsa estate e in presenza di quasi 70 mila cattedre che andranno vacanti il prossimo anno.

Anche la stampa nazionale traduce l’intervento di ieri del ministro dell’Istruzione, davanti alle Commissioni riunite Cultura di Camera e Senato, come un’apertura verso l’assunzione dei precari con titoli ed esperienze. Solo che definisce questo scenario come una “sanatoria”: secondo Il Sole 24 Ore “adesso è ufficiale: per evitare di ritrovarsi anche a settembre 2021 con gli stessi 200mila supplenti del 2020 (se non di più), il governo sta pensando a una nuova sanatoria di precari”. Sul tavolo ci sarebbe un corso-concorso di un anno con assunzione nel 2022/23 a cui accedere in base ai titoli di servizio.

Anief ritiene necessario reclutare dalle Gps fin da adesso insieme a tutti gli idonei e partecipanti del concorso straordinario, bisogna pensare anche agli educatori e agli insegnanti di religione cattolica nonché al personale Ata e ai facenti funzione Dsga. Inutile pensare a un nuovo concorso per titoli il prossimo anno, così da lasciare ancora una volta migliaia di cattedre vacanti: “Chiamare però sanatoria l’attivazione di un concorso già organizzato in passato, senza un contesto di cattedre vacanti così grave e senza la pandemia in corso, appare quantomeno ingeneroso. Nessuno si è scandalizzato nel 1989 quando l’allora ministro della Pubblica Istruzione Sergio Mattarella, oggi Capo dello Stato, introdusse il doppio canale di reclutamento dei docenti, grazie alla Legge 417, che prevedeva la metà dei posti liberi da titolare da assegnare in ruolo da concorso ordinario, cioè per esami e titoli da bandire ogni tre anni, a l’altra metà da individuare con il concorso per soli titoli. Tantissimi insegnanti sono entrati di ruolo da quel canale e hanno fatto le fortune della scuola italiana, perché il loro valore professionale e le loro competenze le avevano dimostrate sul campo, dopo avere acquisito i titoli di studio necessari. Nessuno definì quella procedura una ‘sanatoria’, semplicemente perché non lo era. È bene che questo si sappia e che nessuna si permetta di fare altrettanto oggi che i concorsi si sono rivelato del tutto fallimentari”, conclude il presidente Anief.
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Il Piano Scuola Estate 2021 accompagnerà le istituzioni scolastiche nell’organizzazione e gestione di iniziative per rinforzare e potenziare le competenze disciplinari e relazionali di studentesse e studenti per recuperare la socialità almeno in parte perduta nel corso dell’emergenza sanitaria Covid 19 ed accompagnarli al nuovo anno scolastico 2021/22.
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Le parti sociali sono in attesa di una convocazione per aprire definitivamente il tavolo di confronto sulle pensioni ed evitare, con l’addio di Quota 100, l’adozione piena della riforma Fornero: l’incontro non è solo un auspicio, poiché il ministro del lavoro e delle politiche sociali Andrea Orlando ha dato l’assenso ad aprire finalmente un tavolo di confronto per la riforma previdenziale. Anief ritiene che stavolta tutte le figure professionali che operano nella scuola dovranno figurare nell’Ape Sociale confermata dal DEF: si tratta di lavoratori particolarmente esposti al burnout e quindi ad alto rischio di incorrere in patologie, come dimostrano le tabelle Inail ufficiali che però lo Stato si guarda bene dal rendere pubbliche. Ad oggi, invece, all’Ape Sociale, con uscita dal lavoro anticipata a 62 anni in presenza di 35 anni di contributi e con tagli quasi inesistenti all’assegno, hanno accesso solo gli educatori dei nidi e i maestri della scuola dell’infanzia. Il giovane sindacato chiede da tempo l’estensione: lo ha fatto anche con l’ultima Legge di Bilancio attraverso specifici emendamenti.

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda che un docente deve avere “piena facoltà di lasciare il servizio a 62 anni, senza tagli all’assegno di quiescenza, conteggiando ovviamente i contributi accumulati sino a quel momento. In questo modo gli si darebbe una pensione proporzionale né più né meno a quello che ha versato allo Stato. Esattamente così come si fa con personale delle forze armate. Lo stress psicofisico di chi svolge questa professione in tutti gli ordini di scuola è inequivocabile. Per non parlare del rischio biologico, che ancora non viene riconosciuto, a differenza di altre professioni, come quelle che operano nel campo medico-sanitario. Tra l’altro una manovra di questo genere andrebbe a svecchiare la categoria degli insegnanti, dopo che la rete Eurydice con lo studio Teachers in Europe: Careers, Development and Well-being ha di recente ricordato che appena il 6,4% di docenti italiani ha meno di 35 anni di età, con solo Grecia e Portogallo che fanno peggio, e bene i due terzi del corpo docente over 50. E a questa manovra - conclude Pacifico – va aggiunta quella di sbloccare il reclutamento: bisogna finirla con assumere otto docenti under 35 su dieci con contratti a termine”.
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Il 3 e 4 maggio sono previste le espressioni di voto sulle richieste di modifica al Decreto Legge “Sostegni”, già approvato dal CdM, pubblicato in Gazzetta Ufficiale e ora all’esame del Parlamento. Poi, mercoledì 5 il testo approderà nell’Aula di Palazzo Madama. Per la scuola figurano anche le richieste per trovare una soluzione ai docenti “immobilizzati” e ai precari specializzati su posti di sostegno: tra questi, sono presenti quelli a firma del senatore Antonio Iannone (FdI) suggeriti dal sindacato Anief per la riduzione da cinque a tre anni del vincolo sulla mobilità (31.0.8) e sulla prossima assegnazione provvisoria (31.0.16), e del senatore Antonio Merlo (Gruppo Misto) su scorrimento della prima fascia delle GPS elenchi sostegni ai fini dell’assunzione in ruolo. Anief rinnova l’appello ai senatori già formulato una decina di giorni fa.

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Invitiamo vivamente la maggioranza parlamentare ad approvare queste proposte, anche alla luce delle tante dichiarazioni di parlamentari e responsabili scuola di diversi partiti ora al Governo. La scuola ha bisogno di provvedimenti per una ripartenza positiva, per questo servono disposizioni che garantiscano il diritto allo studio, assumendo in ruolo docenti già abilitati e specializzati, ma anche alla famiglia, invece negato a migliaia di docenti di ruolo che continuano a rimanere a centinaia di chilometri dai loro affetti pur in presenza di posti vacanti e disponibili”.
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A SETTEMBRE RECORD DI SUPPLENZE: 240MILA. PACIFICO (ANIEF): “L’UNICO CONCORSO IN ATTO PORTERÀ SOLO 20MILA DOCENTI, LA POLITICA NON HA DATO RISPOSTE GIUSTE”
La procedura concorsuale straordinaria della scuola secondaria si sta rivelando come il sindacato aveva sempre detto: una selezione che non risolverà il problema della supplentite, con almeno 240 mila supplenze da conferire perché alle 215mila di quest’anno, di cui la metà su sostegno, si aggiungeranno circa 30mila pensionamenti e si prevede un turn over incompleto. Perché se rimarranno ferme le regole sul reclutamento, il sistema messo in piedi dal ministero dell’Istruzione replicherà quello che è accaduto in passato: dei posti banditi, ma neanche la metà di essi verranno assegnati.

A commentare quanto sta accadendo, soffermandosi sull’unico concorso ad oggi in corso per assumere nuovi docenti nella scuola pubblica, è stato il presidente nazionale Anief Marcello Pacifico: “quanto sta accadendo è davvero grave – dice il sindacalista autonomo a Italia Stampa - , perché il concorso straordinario era già partito con soli 28mila posti a bando, a fronte di oltre 100mila posti vacanti e disponibili” e più del doppio se si considera l’organico di fatto. “Questo vuol dire che il prossimo anno avremo il record di supplenze dell’ultimo quinquennio: è una cosa assurda, perché vuole dire che la politica non ha dato le risposte adeguate e che il concorso in atto non doveva essere organizzato in questo modo”.
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È oggi l’ultimo giorno per presentare alla I Commissione Affari Costituzionali del Senato le richieste di modifica del decreto legge sul contenimento Covid19, l’AS 2167. Il sindacato Anief ha fatto pervenire 20 proposte di modifica, tutte tese a migliorare la risposta della scuola all'emergenza epidemiologica: si va dalla semplificazione dei concorsi per assumere nuovo personale in questo momento di pandemia e sbloccare le assunzioni nella PA alla semplificazione delle procedure concorsuali, riaprendole e agendo sulle verifiche scritte. Si chiede anche la stabilizzazione degli idonei alla professione e all’assunzione dei precari della scuola da GPS in caso di GaE esaurite. Provvedimenti urgenti vengono sollecitati anche per altre figure professionali, come il personale Ata, i Dsga, gli educatori e i dirigenti scolastici.

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “all’emergenza Covid occorre rispondere con disposizioni adeguate, a partire dalla copertura delle cattedre e di tutti i posti, che nella scuola sono centinaia di migliaia, con il personale già idoneo a questi ruoli: ne abbiamo migliaia, anche tra i docenti di religione che attendono il concorso ormai da oltre 17 anni. Pensare di prorogare i contratti sine die non fa altro che pregiudicare il servizio pubblico e incentivare la strada giudiziaria per ottenere il loro risarcimento. Bisogna fare in fretta, anche per assumere dalle GPS e per riaprire le graduatorie ad esaurimento, in molti casi ormai vuote. Se vogliamo correre ai ripari, in vista del primo settembre, programmando un regolare avvio dell'anno scolastico, non abbiamo scelta”.
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Con il finanziamento di 510 milioni e l’adozione di una serie di iniziative estive, il ministero dell’Istruzione intende ridurre le diseguaglianze e criticità legate all’accentuarsi delle distanze sociali e relazionali derivanti dalla pandemia, e che, se non contrastate, rischiano di acuire fenomeni legati alla dispersione scolastica. In questo quadro, il personale amministrativo, tecnico e ausiliario non viene nemmeno menzionato. Non essendovi obblighi contrattuali, il personale Ata può non dare la propria disponibilità sui tali progetti Pon, poiché il suo coinvolgimento non è previsto dal Contratto collettivo nazionale né tanto meno dalle contrattazioni d’istituto ad oggi sottoscritte e approvate dai revisori dei conti.

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, chiede pubblicamente per quale motivo “l’amministrazione scolastica si ostina a introdurre progetti e nuove indicazioni organizzative dimenticando, pure nell’emergenza Covid19, che ad assumere un ruolo centrale e attivo per il bene della comunità educante è proprio il personale Ata. Parliamo di più di 200mila lavoratori che portano avanti le loro mansioni con abnegazione, ma ai quali si continua a riservare un compenso mensile che figura tra i più modesti di tutta la pubblica amministrazione: riteniamo, come sindacato, che non si possa più assistere a questo diniego continuo dei diritti. Ci faremo sentire nelle opportune sedi”, conclude il leader della giovane organizzazione sindacale autonoma.
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Il Ministero dell'Istruzione pubblica l'Avviso per la partecipazione al PON "Per la scuola, competenze e ambienti per l'apprendimento".
Il Ministero dell'Istruzione, in sinergia con le azioni «La Scuola d’estate. Un “ponte” per il nuovo inizio», supportare le istituzioni scolastiche per ridurre le disuguaglianze sociali ed economiche e superare le criticità legate all’accentuarsi delle distanze sociali e relazionali che si possono essere verificate a seguito della pandemia in corso, che, se non contrastate, rischiano anche di acuire fenomeni legati alla dispersione scolastica.
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Il Ministero dell'Istruzione ha pubblicato il Piano scuola estate 2021 con le attività rivolte a studenti e studentesse per la ripartenza dopo l'emergenza Covid-19.
È stato pubblicato sul sito del Ministero dell'Istruzione il Piano scuola estate 2021 da 510 milioni di euro per consentire a studentesse e studenti di recuperare socialità e rafforzare gli apprendimenti, usufruendo di laboratori per il potenziamento delle competenze (ad esempio Italiano, Matematica, Lingue), di attività educative incentrate su musica, arte, sport, digitale, percorsi sulla legalità e sulla sostenibilità, sulla tutela ambientale.
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Martedì scorso si è svolto l’incontro con i dirigenti del Ministero dell’Università e della Ricerca e la delegazione Anief rappresentata dai referenti del dipartimento Afam Ettore Michelazzi, Nuccio Santochirico e Pasquale Spinelli. Anief ha espresso preoccupazione in merito alla eventualità che parte del personale possa essere escluso all’esito della procedura e pertanto restare al di fuori del processo di stabilizzazione.
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Riprendono le assemblee territoriali per la regione Veneto.
Le assemblee sono rivolte ai lavoratori, di ruolo e a tempo determinato, delle diverse province ed è possibile richiedere l'esonero dal servizio per una delle date proposte.
Per informazioni è possibile contattare la segreteria regionale chiamando dalle 09.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30 il numero 0458204304
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Personale ATA - Assemblea regionale
20 MAGGIO DALLE 12.00 ALLE 14.00 - interviene Marcello Pacifico

VERONA
6 MAGGIO DALLE 08.30 ALLE 10.30
10 MAGGIO DALLE 08.00 ALLE 10.00

BELLUNO-VENEZIA
5 MAGGIO DALLE 08.00 ALLE 10.00
12 MAGGIO DALLE 08.00 ALLE 10.00

VICENZA
7 MAGGIO DALLE 08.00 ALLE 10.00
14 MAGGIO DALLE 08.00 ALLE 10.00

TREVISO
3 MAGGIO DALLE 08.00 ALLE 10.00
13 MAGGIO DALLE 08.00 ALLE 10.00

ROVIGO -PADOVA
4 MAGGIO DALLE 08.00 ALLE 10.00
11 MAGGIO DALLE 08.00 ALLE 10.00

Indizione dei concorsi per titoli per l’accesso ai ruoli provinciali, relativi ai profili professionali dell’area A e B del personale ATA. Indizione dei concorsi nell’anno scolastico 2020-21 – Graduatorie a. s. 2021-2022
Scadenza 14 maggio 2021
Visita la pagina dell'USR e scarica i bandi e la nota ministeriale.

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