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Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Siamo pronti ad ascoltare le intenzioni del Governo. Noi, da parte nostra continuiamo a chiedere un rinnovo che preveda la formalizzazione di ruoli e carriere approvate fino ad oggi solo sulla carta. Oltre che un aumento stipendiale adeguato, in grado di colmare almeno gli 8-10 punti percentuali di inflazione che pesano come un macigno sui modesti compensi dei dipendenti pubblici. Nella scuola, va ricordato che le buste paga risultano tra le più basse d’Europa. Oltre a un incremento degno di questo nome, a docenti e personale Ata deve essere riconosciuta un’indennità di rischio durante l’emergenza Covid, ancora di più dopo che anche l’Inail ha riconosciuto il Convid-19 come malattia invalidante nella scuola. È chiaro che poco più di 100 euro lordi sono un segnale da considerare come base per arrivare a una valorizzazione sostanziale, economica e lavorativa”.

Le parole del giovane sindacato giungono a commento della cerimonia di firma, svolta oggi a Palazzo Chigi, del "Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale" alla presenza del presidente del Consiglio, Mario Draghi, e del ministro per la PA, Renato Brunetta. Il fine del Patto è il rilancio del Paese, realizzando gli obiettivi cruciali della modernizzazione del “sistema Italia” e dell’incremento della coesione sociale, a partire dalla straordinaria opportunità offerta dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza Nel Patto si comunica che è intenzione del Governo “potenziare la Pubblica Amministrazione attraverso la semplificazione dei processi e un massiccio investimento nel capitale umano. Ma il Patto individua anche la necessità di avviare una nuova stagione di relazioni sindacali, fondata su un confronto con le organizzazioni, e di portare a compimento i rinnovi contrattuali del triennio 2019-21, ritenendoli un fondamentale investimento politico e sociale. A questo proposito, Palazzo Chigi si impegna l’individuazione di una disciplina per la gestione dello smart working.

Il ministro della PA, Renato Brunetta, ha annunciato: “Venerdì convocherò tutte le confederazioni sindacali rappresentative del pubblico impiego con l’obiettivo di avviare il negoziato in tempi brevi. È per noi il migliore segno di ripartenza. Un buon contratto è un investimento nella fiducia reciproca, nella stabilità e nel carattere innovativo delle relazioni di lavoro”. A questo proposito, per i rinnovi sarebbero pronti 107 euro lordi medi a lavoratore.
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Il Ministero della Salute ha approvato il Piano strategico-operativo nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale PanFlu 2021-2023. Il fine è identificare le azioni chiave sulla base dell’esperienza maturata in relazione alle due pregresse pandemie, una a bassa intensità causata da virus influenzale e una a elevata gravità causata da un altro virus respiratorio. Marcello Pacifico (Anief): “È evidente che l’insieme dei tagli introdotti dalla legge 133/2008, unito alla mancata valutazione del rischio biologico e virologico nei DVR degli istituti, insieme al mancato monitoraggio della curva pandemica a livello scolastico siano correlati all’andamento della pandemia che ha iniziato a colpire giovani di fascia di età sempre più bassa”. Gianmauro Nonnis (Anief): “Agli operatori del mondo della scuola appare chiaro a questo punto quanto ci sia da lavorare affinché si possa sia uscire dalla situazione in cui ci si è trovati che operare affinché non si ritorni nella situazione attuale in futuro”.
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La scuola ha bisogno di innalzare il numero di docenti, ma anche di lavoratori Ata. Lo sa bene l’Anief, che ha appena partecipato a un incontro per la mobilità del personale amministrativo della scuola, in particolare per il personale che proviene dalle cooperative: si tratta di 20mila lavoratori socialmente utili (LSU) che sono stati assunti come lavoratori a tempo indeterminato.

“Quando sono state fatte queste assunzioni – ha detto Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief, intervistato dall’agenzia Teleborsa – quei posti in organico dovevano essere aggiuntivi rispetto ai posti che ordinariamente venivano utilizzati dai collaboratori scolastici con contratti a tempo determinato. È quindi arrivato ora il momento di incrementare l’organico ATA, inserendo questi 20 mila posti, e di procedere alle immissioni in ruolo a tempo indeterminato di tutto il personale precario che ha svolto per tanti anni il lavoro nella scuola italiana. Va poi ricordato che dal 2008 l’organico ATA si è ridotto del 25%, a volte lasciando non in sicurezza le scuole: è arrivato il momento, grazie anche all’utilizzo dei fondi del Recovery Plan, di garantire in pieno il diritto allo studio, ma anche di potenziare l’organico ATA, attivando tutti i profili professionali”.
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Passano i giorni ma non si sblocca la vicenda kafkiana dei docenti e Ata in servizio in una regione diversa da quella di residenza e per questo esclusi delle prenotazioni on line delle vaccinazioni del personale scolastico di alcune Regioni. Secondo alcune stime, probabilmente in difetto, l’ingiustificata esclusione riguarderebbe almeno 15.000 docenti. Inoltre, permane la sensibile differenziazione di trattamento denunciata da Anief tra i lavoratori di alcune Regioni, come la Campania, il Lazio, la Puglia, l’Emilia Romagna, la Toscana, dove la campagna di vaccinazione è già iniziata da giorni, ed altre dove invece tarda a partire. Continua a permanere il problema, inoltre, già sollevato dalla stampa specializzata relativo al fatto che “trattandosi di una procedura ad adesione volontaria, il Ministero ad oggi non ha previsto un permesso ‘speciale’ che sia al di fuori delle tipologie di permesso previsto nel Contratto”.
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Oggi la confederazione Cisal - composta dal segretario generale Francesco Cavallaro, dal segretario confederale Massimo Blasi e dal segretario confederale Marcello Pacifico – ha incontrato il Ministro del Lavoro Andrea Orlando, il ministro della Salute Roberto Speranza e il nuovo commissario straordinario emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo.
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Gli impiegati di segreteria che intraprendono la carriera come Direttori dei servizi generali e amministrativi della scuola continuano ad essere penalizzati. A livello di carriera, con una stabilizzazione che non arriva, addirittura vedendosi sollevati dall’incarico in corso d’anno, ma anche economicamente. Siamo di fronte ad un grande sfruttamento da parte dal Ministero, non solo perché questo personale è stato pagato poco e male. E per i neo assunti ora c’è pure l’assurdo vincolo di 5 anni sui trasferimenti.

Marcello Pacifico (Anief): “Se da una parte è giusto che chi ha vinto un concorso entri in ruolo immediatamente, dall’altra non si può pensare che a chi ha contribuito a gestire le nostre scuole in piena pandemia possa essere revocato l'incarico prima della naturale scadenza. I facenti funzione Dsga, inoltre, percepiscono un'indennità di funzioni superiore che diminuisce in base al livello stipendiale goduto dal dipendente nel profilo di appartenenza: è evidente, a nostro avviso, come la normativa non rispetti in pieno il principio della retribuzione proporzionale e sufficiente ex art. 36 della Costituzione. Siamo pronti ad agire per vie legali, anche per dire no al blocco di 5 anni a trasferimenti e assegnazioni annuali”.


Il ministro dell’Istruzione ha convocato le organizzazioni sindacali per un incontro interlocutorio ministero-sindacati sulla mobilità. Al tavolo tutte le parti sociali d’accordo sul superamento del vincolo quinquennale per la mobilità

Marcello Pacifico (Anief): “Abbiamo un bando di concorso che prevedeva che chi veniva assunto dalle graduatorie di merito del concorso straordinario per contratto non poteva spostarsi per 5 anni ma poteva chiedere l’assegnazione provvisoria. In seguito abbiamo avuto l’intervento di due norme. Cosa fare oggi? Di certo nell’ultimo Milleproroghe quasi tutti i gruppi parlamentari hanno presentato degli emendamenti per eliminare il blocco quinquennale. Ci sono posti vacanti e disponibile non si comprende perché i docenti non possano ricongiungersi alla famiglia. Il diritto alla famiglia dovrebbe accompagnarsi a quello al lavoro. Serve un intervento politico, se si vuole aspettare ancora almeno si consentano le assegnazioni provvisorie. Bisogna far trasferire in tutte le province il personale Ata”
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Sono numeri importanti quelli dell’emergenza precariato scolastico, ancora più gravi rispetto a quelli che sono stati resi noti fino a poche settimane fa: a fornire i dati aggiornati sugli attuali docenti in organico nelle scuole, specificando l’alto numero di supplenti, è stato il nuovo ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi durante l’incontro con le organizzazioni sindacali. Attualmente sono 695.262 mila i docenti titolari a cui si aggiungono 213 mila a tempo determinato; di questi, 104 mila sono insegnanti di sostegno; oltre 25 mila i ‘docenti Covid’.
“Se non si interviene in modo efficace – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – a settembre ci ritroveremo ancora peggio, perché andranno in pensioni altri 35 mila docenti e non è detto che con le modalità di reclutamento tradizionali vengano rimpiazzati con altrettanti colleghi precari. Molte delle graduatorie per le assunzioni risultano ormai svuotate, come pure le GaE, e i concorsi ordinari risultano in alto mare, anche per via del Covid19. E pure il riservato della secondaria, che dovrà attendere le suppletive, non è detto che porti in cattedra i vincitori entro pochi mesi. Bisogna assolutamente cambiare le regole del concorso straordinario, trasformando la selezioni per esami in una procedura per titoli e servizi. Se poi si reintrodurrà pure il doppio canale, riaprendo finalmente le graduatorie a esaurimento allora avremo davvero pratico quella svolta di cui abbiamo bisogno”.
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Da Viale Trastevere arriva la conferma della sospensione delle operazioni di nomina delle commissioni elettorali nell’ultimo giorno utile per l’insediamento. La decisione giunge in attesa di una nuova ordinanza del neo ministro Patrizio Bianchi, che in tal modo ha accolto le richieste degli altri sindacati firmatari. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, contesta il nuovo rinvio dopo che ha avviato la presentazione delle liste: “Non si può pretendere di nominare la componente non elettiva, svolgere le elezioni di tutti gli altri organi collegiali, aprire le scuole in presenza e impedire il voto di 1,3 milioni di insegnanti, educatori e amministrativi. Chiediamo subito una nuova data da collocare entro il prossimo mese di giugno, la democrazia non può essere sospesa”, conclude Pacifico
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Per quale motivo le segreterie scolastiche si devono far carico continuamente della creazione e complicazione di documenti di tipo previdenziale che per legge sono invece di competenza esclusiva dell’amministrazione scolastica centrale, dell’ente di previdenza ex Inpdap? A denunciarlo è il sindacato Anief, che chiede chiarimenti al ministero dell’Istruzione e annuncia la necessità di sollevare il problema in un confronto con il nuovo ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “non possiamo che esprimere in maniera netta e decisa la nostra contrarietà verso l’attuazione di questi ulteriori adempimenti richiesti al personale amministrativo e Dsga per lo svolgimento di mansioni non previste. Non è possibile che tali figure professionali, con organici tagliati e già professionalmente oberati, siano chiamate ad utilizzare l’applicativo della Nuova Passweb e TFS. Agli assistenti amministrativi vengono richieste competenze e conoscenze di natura tributaria, giuridica, fiscale ed economica, non solo senza un'adeguata e concreta formazione, anche negando loro il giusto compenso. È ora di cambiare registro”.
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