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È alle battute finali nell’Aula della Camera il voto definitivo per la conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41, recante misure urgenti in materia di sostegno connesse all'emergenza da Covid-19 riassunti nel testo A.C. 3099: ieri la stessa Camera aveva votato la questione di fiducia posta dal Governo sul provvedimento. Per il settore della Scuola si va verso la conferma di alcune disposizioni, come l’acquisto di dispositivi di igiene e protezione legati all’emergenza pandemica, l’agevolazione della somministrazione del vaccino anti-Covid-19 al personale e lo stanziamento di somme per la scuola d’estate. Cliccare qui per visionare gli emendamenti suggeriti dal sindacato Anief
Leggi il comunicato integrale.

Con la fine dell’anno scolastico torna di attualità il problema dei tanti insegnanti “immobilizzati" nel loro ruolo e senza prospettiva alcuna di svolgere altro pur essendo in possesso dei titoli per poterlo fare: a ricordarlo è Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief. "Si tratta – ha detto in una video-intervista all’agenzia Teleborsa - di quei docenti che hanno dei titoli per poter passare di ruolo o per passare dalla scuola dell'infanzia alla secondaria di primo o secondo grado o da una materia all'altra, ma non lo possono fare perché non gli viene data l'opportunità di conseguire nuove abilitazioni, possibilità che il Testo Unico del 1994 prevedeva e che invece in questi ultimi anni non è stata più concessa".
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A seguito dell'introduzione del Piano Scuola Estate 2021 in cui sono state previste linee di finanziamento alle istituzioni scolastiche, il Ministero dell'Istruzione fornisce le prime istruzioni operative.
Il Ministero dell'Istruzione ha pubblicato la nota n. 11653 del 14 maggio 2021 in cui ha fornito le prime istruzioni operative rispetto all’utilizzo delle risorse rese disponibili alle Istituzioni scolastiche per la realizzazione del Piano Scuola Estate 2021.
Leggi l'articolo integrale.


L’effetto della denatalità certificata in questi giorni dall’Istat avrà conseguenze pesanti sulla scuola. Perché l’onda lunga della riduzione di nascite sta portando a un numero progressivamente in calo di iscrizioni degli alunni: ogni anno, ci dicono gli statistici, si perdono oramai oltre 50mila iscritti. La perdita di allievi, particolarmente forte alle superiori, è descritta anche negli allegati al Recovery Plan inviati a Bruxelles nelle scorse settimane, che proietta la situazione ai prossimi tre lustri, al termine dei quali si prevede una perdita di 1,1 milioni di alunni iscritti.

Secondo il sindacato è un’occasione unica per abbattere finalmente classi pollaio e numeri eccessivi di discenti nelle aule: “Per realizzare il progetto – specifica Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – occorre procedere a livello normativo, cancellando i ‘tetti’ Gelmini-Tremonti che hanno di fatto legalizzato 20mila classi pollaio, con 30 alunni, ma anche un numero altissimo di raggruppamenti ben oltre i 20 allievi per classe in presenza di disabili certificati. Ecco perché servono nuove regole che prevedano non oltre 15 alunni per classe. Al massimo 18. Solo in questo modo, infatti, si potrà garantire una maggiore efficacia dell’apprendimento, tornando a livelli eccelsi di apprendimento e riducendo gli attuali gravi gap territoriali, ma anche le condizioni di sicurezza: a questo scopo, si dovranno anche creare almeno 15mila nuovi plessi, così da favorire quel distanziamento che, soprattutto alle superiori, nell’ultimo anno si è purtroppo potuto attuare solo alternando didattica in presenza e a distanza. Parallelamente, infine, bisognerà trasformare tutti i posti dall’organico di fatto a quello diritto, assegnandoli d’ora in poi in base alle esigenze e non ai meri numeri di iscritti. A nessuno venga in mente di ridurne il numero, sarebbe un suicidio”.
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Comunicato integrale.

L’Italia è uno dei paesi europei dove più che altrove gli insegnanti necessitano di un’anzianità di servizio significativa per ottenere degli aumenti salariali. E pure ridicoli. Lo dice la ricerca “Stipendi di insegnanti e capi di istituto in Europa” contenente la traduzione parziale del rapporto della Rete Eurydice ‘Teachers’ and School Heads’ Salaries and Allowances in Europe 2018/19‘ sugli stipendi degli insegnanti e dei capi di istituto nelle scuole pubbliche dal livello preprimario al livello secondario dei 27 paesi UE. Mettendo a confronto gli stipendi tabellari iniziali e le prospettive di aumento durante la carriera sia dei docenti, è emerso che il massimo “salto” stipendiale di un docente rimane limitato circa al 50% di incremento rispetto a quello iniziale: da una scheda descrittiva nazionale prodotta dall’organismo UE risulta che in Italia un maestro della primaria parte con uno compenso lordo annuo iniziale di 23.993 euro dopo 35 anni arriva a 38.596 euro; per un docente della scuola superiore si va da 25.829 a 40.338 euro lordi.

Marcello Pacifico, presidente Anief, commenta con estrema amarezza i dati Eurydice, ma guarda anche con fiducia al futuro prossimo: “I docenti italiani pagano oltremodo la politica dei blocchi stipendiali introdotta da diversi anni. E anche i paletti che ne impediscono gli incrementi automatici agganciati almeno al costo della vita, tanto che l’aumento di tre anni fa del 3,48%, giunto dopo quasi un decennio di stasi, ha solo scalfito l’inflazione nel frattempo cresciuta anche di due cifre. A questo punto, però, bisogna voltare pagine. Per questo motivo, nel nuovo contratto, già finanziato per dare 100 euro a tutto il personale, abbiamo chiesto al Governo di reperire le risorse aggiuntive per riconoscere anche l'indennità di rischio biologico e di burnout, oltre che l'indennità per i trasferimenti di sede, nonché quella di incarico del personale precario che oggi è riconosciuta solo se si fa ricorso in Tribunale. Va quindi reintrodotto lo scaglione 0-3 anni, svenduto da altri sindacati, come pure fissate contrattualmente delle forme di carriera, alcune delle quali già previste ma mai adottate”.
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L’effetto della denatalità certificata in questi giorni dall’Istat avrà conseguenze pesanti sulla scuola. Perché l’onda lunga della riduzione di nascite sta portando a un numero progressivamente in calo di iscrizioni degli alunni: ogni anno, ci dicono gli statistici, si perdono oramai oltre 50mila iscritti. La perdita di allievi, particolarmente forte alle superiori, è descritta anche negli allegati al Recovery Plan inviati a Bruxelles nelle scorse settimane, che proietta la situazione ai prossimi tre lustri, al termine dei quali si prevede una perdita di 1,1 milioni di alunni iscritti.

Secondo il sindacato è un’occasione unica per abbattere finalmente classi pollaio e numeri eccessivi di discenti nelle aule: “Per realizzare il progetto – specifica Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – occorre procedere a livello normativo, cancellando i ‘tetti’ Gelmini-Tremonti che hanno di fatto legalizzato 20mila classi pollaio, con 30 alunni, ma anche un numero altissimo di raggruppamenti ben oltre i 20 allievi per classe in presenza di disabili certificati. Ecco perché servono nuove regole che prevedano non oltre 15 alunni per classe. Al massimo 18. Solo in questo modo, infatti, si potrà garantire una maggiore efficacia dell’apprendimento, tornando a livelli eccelsi di apprendimento e riducendo gli attuali gravi gap territoriali, ma anche le condizioni di sicurezza: a questo scopo, si dovranno anche creare almeno 15mila nuovi plessi, così da favorire quel distanziamento che, soprattutto alle superiori, nell’ultimo anno si è purtroppo potuto attuare solo alternando didattica in presenza e a distanza. Parallelamente, infine, bisognerà trasformare tutti i posti dall’organico di fatto a quello diritto, assegnandoli d’ora in poi in base alle esigenze e non ai meri numeri di iscritti. A nessuno venga in mente di ridurne il numero, sarebbe un suicidio”.
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Il Ministero dell'Istruzione trasmette le tabelle inerenti la ripartizione regionale delle dotazioni organiche per l'anno scolastico 2021-2022.
È stata pubblicata la nota ministeriale n. 14196 del 6 maggio 2021 con le disposizioni concernenti la definizione dei criteri e dei parametri per la determinazione degli organici del personale amministrativo tecnico ed ausiliario. Oltre le indicazioni operative, nella nota vengono trasmessi lo schema di decreto interministeriale con le tabelle inerenti la ripartizione regionale delle dotazioni organiche.
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Convegno nazionale "Disabilità e nuovo PEI - Progresso o arretramento sociale"
17-5-21 dalle 17:00 alle 18:30.

Partecipa alla diretta.

Per informazioni e contatti:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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Marcello Pacifico (Anief) chiede al ministro dell’istruzione, Patrizio Bianchi, l'apertura del tavolo urgente previsto dal Patto per la scuola. Bisogna assumere in ruolo gli insegnanti dalle graduatorie provinciali per le supplenze per titoli e servizi, dopo aver esaurito le graduatorie dei concorsi e le GaE. Serve una specifica indennità di incarico per i precari con 24 mesi di servizio, la parità di trattamento retributiva e giuridica nel prossimo CCNL, l'adeguamento dell'organico di fatto a quello di diritto.

Sono queste le richieste che il giovane sindacato, di recente divenuto rappresentativo, dopo aver visto accolta dal Comitato europeo dei diritti sociali l'ennesima denuncia sullo sfruttamento del precariato scolastico da parte dello Stato italiano, rivolge al ministro dell’Istruzione.
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INTERVIENE: Marcello Pacifico – Presidente Nazione ANIEF
RELATORE: Roberto Vella - Dirigente Sindacale ANIEF
Teresa Vitiello - Dirigente Sindacale ANIEF

FOCUS - Rinnovo del CCNL 19-21
1° parte
- Aggiornamento sulla normativa scolastica recente
- Decreto Sostegno, Lavoro Agile, Organici, Reclutamento, Formazione, etc;
2° parte
- Rinnovo CCNL 2019 - 2021
- Piattaforma Contrattuale ANIEF 2019-21 e proposte di modifica;
3° parte

Per informazione contatta la segreteria regionale
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#AniefTiAscolta - suggerimenti dalla base: dialogo e confronto.

Evento online di ANIEF Associazione Nazionale Insegnanti E Formatori
Oggi 11 maggio alle ore 17:00
“Percorso 0-6 anni, donne, diritti, uguaglianza, Europa:
La strada dell’opportunità passa dalla riforma del percorso 0-6 anni”

Saluti
Marcello Pacifico- Presidente Nazionale Sindacato scuola ANIEF
Interventi
On.le Alessandra Moretti Europarlamentare Socialisti Democratici
Antonella Elena Rossi Psicopedagogista- MIUR
Rita Fusinato- Presidente ANIEF Veneto
Coordina
Patrizio Del Prete – Vicepresidente ANIEF Veneto
Segui la diretta alla pagina Facebook Anief: https://www.facebook.com/ANIEF.it


Dopo l’accordo di massima raggiunto venerdì scorso con il ministro Patrizio Bianchi, sul Patto per Scuola si attende nelle prossime ore il “visto” di Palazzo Chigi e del premier Mario Draghi: nel frattempo, cominciano a prendere consistenza i progetti per coprire la miriade di cattedre vuote, in vista del nuovo anno scolastico. Già domani è previsto il primo tavolo di confronto, proprio sul reclutamento, a partire da quello straordinario per evitare che settembre si trasformi in una “caccia” al docente senza precedenti.

Anief proporrà la riapertura delle Graduatorie ad esaurimento al personale docente abilitato, ivi incluso quello con diploma magistrale o di insegnamento tecnico pratico; l’assunzione di tutto il personale idoneo e che comunque ha partecipato al concorso straordinario; l’utilizzo per le immissioni in ruolo delle graduatorie provinciali di istituto, le Gps, aggiornate ed includenti anche la terza fascia, laddove le GaE risultino esaurite; il passaggio di ruolo dei DSGA facenti funzione; la conversione a tempo indeterminato del personale precario, educativo ed amministrativo; l’assunzione di tutti gli idonei dell’ultimo concorso e un canale riservato per titoli per il personale di religione cattolica.

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “A fronte di una situazione, scolastica e organizzativa, del tutto straordinaria servono risposte straordinarie. Ad iniziare dal reclutamento di chi permette ai nostri alunni di portare avanti il loro diritto allo studio durante la pandemia ma anche dopo. Abbiamo predisposto delle proposte chiare e semplici, peraltro adottate in passato in condizioni non certo difficili e numericamente critiche come quella che stiamo vivendo. Permettiamo di assumere quindi anche da Gps, come gli idonei e partecipanti del concorso straordinario, stabilizziamo tutte le figure professionali della scuola, anche il personale amministrativo ed educativo ed i facenti funzione Dsga, con titoli di studio adeguati e che hanno svolto almeno 24 mesi. Sul piatto va messa anche la posizione del Comitato europeo dei diritti sociali, che ha accolto il nostro reclamo collettivo sull’esclusione discriminatorie dei precari con titoli e servizi dalle graduatorie che portano al ruolo, in violazione della Carta sociale europea. Tutto fa confluire, quindi, verso la drastica riduzione dei posti vacanti, l’abbattimento della supplentite, per aprire così il nuovo anno scolastico con il personale in cattedra”.
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L'accordo tra ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e sindacati sul Patto per l’Istruzione è in dirittura d’arrivo: già in settimana dovrebbe partire il confronto per avere tutto il personale in servizio già il prossimo primo settembre, attraverso la gestione di una fase transitoria e la semplificazione delle attuali procedure concorsuali, per rispondere anche alla denuncia presentata dal giovane sindacato accolta dal Comitato europeo dei diritti sociali.
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Sono state presentate dal Ministro dell'Istruzione le Linee programmatiche per la ripartenza della scuola.
Il 4 maggio 2021 il Ministro dell'Istruzione, il Prof. Patrizio Bianchi ha svolto alla Camera dei Deputati, presso le Commissioni VII (Cultura e Istruzione) riunite della Camera e del Senato la presentazione delle Linee programmatiche per la scuola.
Leggi l'articolo integrale.

Un Piano per l’estate da 510 milioni di euro per consentire a studentesse e studenti di recuperare socialità e rafforzare gli apprendimenti, usufruendo di laboratori per il potenziamento delle competenze (ad esempio Italiano, Matematica, Lingue), di attività educative incentrate su musica, arte, sport, digitale, percorsi sulla legalità e sulla sostenibilità, sulla tutela ambientale.

Lo ha messo a punto il Ministero dell’Istruzione, guidato dal Ministro Patrizio Bianchi, con l’obiettivo di utilizzare i mesi estivi per costruire un ponte verso il prossimo anno scolastico, attraverso un’offerta che rappresenta una risposta alle difficoltà emerse nel periodo della pandemia, ma che intende anche valorizzare le buone pratiche e le esperienze innovative nate proprio durante l’emergenza. Le attività saranno complementari e integrate con quelle organizzate dagli Enti locali. Le risorse saranno dedicate soprattutto alle aree più fragili del Paese, in particolare del Sud.

Le risorse disponibili, le modalità di utilizzo e gli obiettivi del Piano sono stati illustrati oggi alle scuole con una nota operativa che rappresenta il primo tassello di un’attività di accompagnamento che vedrà il Ministero al fianco dei dirigenti, dei docenti, degli Istituti scolastici, delle studentesse e degli studenti, delle famiglie nelle prossime settimane e per tutta la durata delle attività estive. Un sito con la raccolta delle informazioni, un help desk dedicato alle scuole, una campagna informativa e partecipativa, anche sui social, con l’hashtag #lascuoladestate, saranno i principali strumenti a disposizione.

“La scuola non si è mai fermata durante tutta la pandemia. È rimasta sempre in contatto con le nostre ragazze e i nostri ragazzi”, sottolinea il Ministro Patrizio Bianchi. “L’emergenza sanitaria ha inevitabilmente accentuato problematiche preesistenti, ha evidenziato le diseguaglianze e accresciuto le fragilità. Per questo abbiamo voluto un Piano di accompagnamento, un ponte tra quest'anno e il prossimo, un'occasione che consenta a bambini e ragazzi di rafforzare gli apprendimenti e recuperare la socialità”.

Prosegue il Ministro: “Utilizzeremo questo periodo estivo per costruire un nuovo inizio. Riporteremo la scuola al centro della comunità, creando spazi di potenziamento delle competenze e di recupero delle relazioni. Stiamo lavorando insieme ai territori, alle associazioni, promuovendo i Patti educativi di comunità. Stiamo attivando un percorso di trasformazione ed evoluzione del nostro sistema di Istruzione, per dare vita ad una scuola più accogliente, inclusiva, basata su apprendimenti personalizzati, parte integrante del tessuto sociale e territoriale. Una scuola ‘affettuosa’, che sappia stare al fianco dei nostri bambini e ragazzi, che, partendo dai più fragili, sia punto di riferimento per tutta la comunità e le famiglie”.
Leggi il comunicato integrale e scarica i documenti allegati.

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