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° L’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche
Pubblicato in G.U. il decreto di esecuzione dell’Intesa tra il MIUR e la Conferenza episcopale italiana (prot. 484/2012 del 28 giugno 2012). Diamo di seguito l’abstract.
1. INDICAZIONI DIDATTICHE PER L’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA 1.1. Premesso che l’insegnamento della religione cattolica è impartito, nel rispetto della libertà di coscienza degli alunni, secondo indicazioni didattiche che devono essere conformi alla dottrina della Chiesa e collocarsi nel quadro delle finalità della scuola, le modalità di adozione delle indicazioni didattiche stesse sono determinate da quanto segue. 1.2. Le indicazioni didattiche per l’insegnamento della religione cattolica sono adottate per ciascun ordine e grado di scuola con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca previa intesa con la Conferenza episcopale, ferma restando la competenza esclusiva di questa a definirne la conformità con la dottrina della Chiesa…
2. MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DELL’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA 2.1. Premesso che: a) il diritto di scegliere se avvalersi o non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica assicurato dallo Stato non deve determinare forme di discriminazione; b) c) (omissis); d) l’insegnamento della religione cattolica è impartito ai sensi del punto 5, lettera a), del protocollo addizionale da insegnanti riconosciuti idonei dalla competente autorità ecclesiastica; le modalità di organizzazione dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche sono determinate come segue: 2.2. Nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, l’insegnamento della religione cattolica è organizzato attribuendo ad esso, nel quadro dell’orario settimanale, le ore di lezione previste dagli ordinamenti didattici attualmente in vigore, salvo successive intese…. 2.3. Nelle scuole primarie sono organizzate specifiche e autonome attività di insegnamento della religione cattolica secondo le indicazioni didattiche di cui al punto uno. A tale insegnamento sono assegnate complessivamente 2 ore nell’arco della settimana. 2.4. Nelle scuole dell’infanzia sono organizzate specifiche e autonome attività educative in ordine all’insegnamento della religione cattolica nelle forme definite secondo le modalità di cui al punto 1. Le suddette attività sono comprese nella progettazione educativo didattica della scuola e organizzate, secondo i criteri di flessibilità peculiari della scuola dell’infanzia, in unità di apprendimento da realizzare, anche con raggruppamenti di più ore in determinati periodi, per un ammontare complessivo di 60 ore nell’arco dell’a.s. 2.5. L’insegnamento della religione cattolica è impartito da insegnanti in possesso di idoneità riconosciuta dall’ordinario diocesano e da esso non revocata, nominati, d’intesa con l’ordinario diocesano, dalle competenti autorità scolastiche ai sensi della normativa statale 2.6. 2.7. 2.8. (omissis).
3. CRITERI PER LA SCELTA DEI LIBRI DI TESTO 3.1. (omissis). 3.2. I libri di testo per l’insegnamento della religione cattolica, per essere adottati nelle scuole, devono essere provvisti del nulla osta della Conferenza episcopale italiana e dell’approvazione dell’ordinario competente, che devono essere menzionati nel testo stesso. 3.3. (omissis).
4. PROFILI PER LA QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE DEGLI INSEGNANTI DI RELIGIONE 4.1. L’insegnamento della religione cattolica, impartito nel quadro delle finalità della scuola, deve avere dignità formativa e culturale pari a quella delle altre discipline. Detto insegnamento deve essere impartito in conformità alla dottrina della Chiesa da insegnanti riconosciuti idonei dall’autorità ecclesiastica e in possesso di qualificazione professionale adeguata. 4.2. 4.2.1. 4.2.2. 4.2.3. 4.3. I titoli di qualificazione professionale indicati ai punti 4.2.1. e 4.2.2. sono richiesti a partire dall’anno scolastico 2017-2018. 4.3.1. A decorrere dall’entrata in vigore della presente intesa e fino al termine dell’anno scolastico 2016-2017, l’insegnamento della religione cattolica può essere affidato, fermo il riconoscimento di idoneità di cui al punto 2.5.: a) nelle scuole di ogni ordine e grado: a.1) a coloro che siano in possesso di un diploma accademico di magistero in scienze religiose rilasciato, entro l’ultima sessione dell’anno accademico 2013-2014, da un istituto superiore di scienze religiose approvato dalla Santa Sede; a.2) a coloro che siano in possesso congiuntamente di una laurea di II livello dell’ordinamento universitario italiano e di un diploma di scienze religiose rilasciato, entro l’ultima sessione dell’anno accademico 2013-2014, da un istituto di scienze religiose riconosciuto dalla Conferenza episcopale italiana; b) nelle scuole dell’infanzia e primarie: b.1) a coloro che siano in possesso di un diploma di scienze religiose rilasciato, entro l’ultima sessione dell’anno accademico 2013-14, da un istituto di scienze religiose riconosciuto dalla Conferenza episcopale italiana; b.2) agli insegnanti della sezione o della classe che abbiano impartito l’insegnamento della religione cattolica continuativamente per almeno un anno scolastico nel corso del quinquennio 2007-2012; b.3) a coloro che abbiano frequentato nel corso dell’istituto magistrale l’insegnamento della religione cattolica e abbiano impartito l’insegnamento della religione cattolica continuativamente per almeno un anno scolastico nel corso del quinquennio 2007-2012. 4.3.2. A far data dall’anno scolastico 2017-2018, sono in ogni caso da ritenere dotati della qualificazione necessaria per l’insegnamento della religione cattolica gli insegnanti che, riconosciuti idonei dall’ordinario diocesano, siano provvisti dei titoli di cui al punto 4.3.1. e abbiano anche prestato servizio continuativo per almeno un anno nell’insegnamento della religione cattolica entro il termine dell’a.s. 2016-17. Sono altresì fatti salvi i diritti di tutti coloro che, in possesso dei titoli di qualificazione previsti dall’intesa del 14 dicembre 1985, come successivamente modificata, entro la data di entrata in vigore della presente intesa, abbiano prestato servizio, nell’insegnamento della religione cattolica, continuativamente per almeno un a.s. dal 2007-2008. 4.4. (omissis).

° Riportiamo da Tuttoscuola
Accordo bipartisan. 24 ore: abrogata la norma, trovata la copertura
“In extremis la maggioranza ha trovato in commissione Bilancio l’accordo su una formulazione dell’emendamento alla legge di Stabilità che abroga da una parte la contestata norma sulle 24 ore e trova nello stesso tempo la copertura per far fronte all’impegno finanziario previsto dalla Spending review a carico del Miur. A quanto pare saranno ridotti comandi e distacchi (risparmi per circa 2 milioni), ridotti i fondi della ricerca (-30 milioni) e quelli per le smart city (-30 milioni), e utilizzati fondi derivanti dalla certificazione di risparmi realizzati nel 2011, che finora mancava. Sembra che saranno ridotti anche i fondi alle scuole per i progetti MOF (Miglioramento dell'Offerta Formativa, -47 milioni). Infine il Miur rinuncerà alla sede in affitto di viale Kennedy a Roma …”
(Fonte: TUTTOSCUOLANEWS N. 560 - 12 novembre 2012)

° Lotteria. 321.210 le domande per il concorso a cattedre.
Ci sarà un vincitore ogni 28 candidati. Registriamo già, purtroppo, la prima imprevidenza: il MIUR prevedeva un numero molto inferiore di iscritti. Altri soldi?

Otto domande su 10 arrivano dalle donne, una su due dal Sud; due su tre degli aspiranti insegnanti che hanno fatto domanda per partecipare alla selezione non proviene dalle graduatorie ad esaurimento; quasi uno su due ha un’età compresa tra i 36 e i 45 anni e la media è di 38,4 anni. ….Il 26,2% delle domande riguarda i posti disponibili nella scuola dell’infanzia, il 26,6% la scuola primaria, il 20% la secondaria di I grado e il 27,2% la secondaria di II grado. La metà delle domande arriva dal Sud (sono 164.827, il 51,3%).
(FONTE: La stampa – 9 novembre).

° Il prossimo step è al 23 novembre.
Con avviso nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, 4^ Serie Speciale, Concorsi ed Esami, del 23 novembre 2012, il MIUR indicherà il calendario delle prove di preselezione e l’elenco delle sedi. La data delle prove scritte sarà resa nota in gennaio, sempre sulla Gazzetta Ufficiale della repubblica.
Il test preselettivo sarà unico su tutto il territorio nazionale, per tutte le classi di concorso. Si terrà nella seconda metà del dicembre prossimo, in aule informatiche attrezzate per consentire ai candidati di ricevere il test, rispondere nel tempo stabilito (50 minuti), inviare l’elaborato; conosceranno subito l’esito della prova. Il ministro Profumo lo ha presentato così: “La prova di preselezione accerta le capacità logiche, di comprensione del testo, le competenze digitali nonché la conoscenza di una lingua straniera comunitaria. La modalità di somministrazione, computer-based, è già una innovazione che semplificherà la procedura e garantirà trasparenza”. Semplificherà, sì ! Alla prova preselettiva del concorso per dirigenti scolastici, l’autunno scorso, grande è stato il dispendio di energie nervose dei candidati, costretti a rintracciare i quesiti, uno per uno, in un librone che oltretutto è costato parecchio perché stampato in decine di migliaia di copie. Le molte decine di migliaia di candidati saranno convocati in sessioni diverse, e il giorno della prova riceveranno un codice di identificazione personale abbinato a una combinazione random delle domande contenute in un “esercitatore” che il MIUR posterà sul sito istituzionale (www.istruzione.it) il 23 novembre, cioè una ventina di giorni prima dell’avvio delle sessioni. Lo pubblicherà incrociando le dita: un anno addietro, in vista della preselezione dei candidati dirigenti scolastici, il MIUR ritirò un quesito su sei errato.
Art.5 Prova di preselezione, il D.D. n.82/2012: “1. Ai fini dell’ammissione alle prove scritte i candidati devono superare una prova … volta all’accertamento delle capacità logiche, di comprensione del testo, delle competenze digitali nonché delle competenze linguistiche in una delle seguenti lingue comunitarie a scelta del candidato: inglese, francese, tedesco e spagnolo … 2. … Per ciascun candidato il sistema genera casualmente una prova costituita da 50 quesiti a risposta multipla con quattro opzioni di risposta, di cui una sola corretta, così ripartiti: - capacità logiche 18 domande; - capacità di comprensione del testo 18 domande; - competenze digitali 7 domande; - conoscenza della lingua straniera 7 domande”. … 4. La prova ha la durata di 50 minuti, al termine dei quali il sistema interrompe la procedura e acquisisce definitivamente le risposte fornite dal candidato fino a quel momento. Fino alla all’acquisizione definitiva il candidato può correggere le risposte già date. 5. La risposta corretta vale 1 punto, la risposta non data vale 0 punti e la risposta errata vale – 0,5 punti. Il risultato della prova è immediatamente visualizzato sulla postazione del candidato. 6. Sono ammessi alla prova scritta i candidati che hanno conseguito un punteggio non inferiore a 35/50…. Il punteggio della prova non concorre alla formazione del voto finale nella graduatoria di merito.

° Il tira e molla sull’orario dei docenti
La copertura economica, il MIUR dovrà trovarla entro lunedì in Commissione Bilancio.

“Doccia fredda dalla commissione Bilancio di Montecitorio: l’emendamento di abrogazione della norma voluta dal Governo creerebbe un “buco” di 80 milioni di euro per il 2013, 120 milioni per il 2014 e 180 per il 2015. Dal relatore, Pier Paolo Baretta (Pd), parole crude e dure: è una situazione di impasse e solo perché si tratta della scuola concederemo un'ulteriore istruttoria”. (FONTE: La tecnica della scuola –10 novembre).
“Il nodo della questione sono quei 183 milioni di risparmi che il governo ha chiesto al ministero della Pubblica Istruzione. … In pratica il ministero risparmierebbe assottigliando l'apparato centrale (per esempio, tra le possibilità c'è quella di dismettere l'affitto della sede di piazzale Kennedy a Roma) e con il mancato turnover. Ma all'appello mancano ancora 84 milioni”. (FONTE: corrieredellasera.it –11 novembre).
I tagli proposti dal ministero della Pubblica Istruzione per attuare la spending review “non sono sufficienti. Mancano 120 milioni per il 2013, 120 nel 2014 e 180 nel 2015”: lo dice il sottosegretario al Tesoro, Gianfranco Polillo…. Tuttavia non crediamo che i prof possano dormire sonni tranquilli dal momento che il dado è tratto, nel senso che la discussione si è avviata sull’ipotesi di aumentare le ore e quindi prima o dopo qualcosa sul questo ostico e scivoloso versante si verificherà… (FONTE: latecnicadellascuola.it –11 novembre).
“Si verificherà”. Il passaggio al ministero di Profumo ci lascia questa prospettiva. Auspichiamo che nel prossimo governo il Miur sia affidato a persona esperta di Scuola.
 

° Qualche notazione sulla nuova governance della Scuola.
Il 10 ottobre, la VII Commissione della Camera ha approvato a larga maggioranza, in sede legislativa, l’Atto “Norme per l’autogoverno delle scuole statali”; questa rubrica lo ha riportato il 16 ottobre. Il Senato potrebbe approvarlo entro questo 2012.

Il testo dell’Atto Camera n.953 è il risultato di un lungo iter in commissione Cultura, attraverso il confronto tra undici proposte di legge presentate dagli onorevoli Aprea, Napoli, Frassinetti, De Torre, De Pasquale, Cota, Carlucci, Capitanio, Santolini, Centemero, Di Pietro. Pur assai diverse fra loro, tutte le proposte sono state avanzate con l’intento di rafforzare l’autonomia scolastica, precisandone le caratteristiche. Le principali più recenti norme in materia di decentramento delle funzioni dello Stato sono state: il D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 112 (Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato, alle regioni e enti locali), la Legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, recante modifiche al Titolo V, Parte Seconda Cost., e la Legge costituzionale 5 giugno 2003, n. 131. L’autonomia scolastica ne è stata elevata a rango costituzionale, e alle scuole è riconosciuta potestà legislativa, organizzativa e gestionale di natura analoga a quella che, su una più vasta materia, è conosciuta alle autonomie locali. Alcuni osservatori segnalano che i governi succedutisi negli ultimi tre lustri hanno continuato ad emanare provvedimenti di stampo centralistico che disattendono la riforma del Titolo V e alimentano un contenzioso tra Stato e Regioni. L’attuale governo ha preparato un DDL di riforma costituzionale (Atto Senato n. 3520) che introduce una “clausola di supremazia” a presidio dell’unità giuridica ed economica della Repubblica. La proposta di legge AC n.953 andrà valutata anche con riferimento all’apporto che reca al consolidamento dell’autonomia delle scuole; occorrerà, ad es., valutare se accresce o penalizza (rispetto al modello Misasi) la partecipazione delle componenti scolastiche, se dilata o restringe l’ambito delle competenze delle comunità scolastiche, e se ne favorisce la collaborazione tre le scuole e il territorio. I giudizi al riguardo non sono univoci, e occorrerà tempo per valutazioni ponderate. Per ciò che attiene alle funzioni, alla composizione e ai compiti del Consiglio dell’autonomia, del Consiglio dei docenti e dei Consigli di classe, la proposta di legge mantiene il principio di rappresentanza democratica. Non vi è alcuna abrogazione degli organi collegiali, bensì modifiche: il nuovo testo prevede la pariteticità tra le rappresentanze dei genitori (genitori e studenti nelle scuole superiori) e quelle dei docenti, nel CdA (il Consiglio dell’Autonomia, presieduto da un genitore), e prevede l’inserimento di un rappresentante del personale ATA. Quanto all’inserimento di rappresentanti del territorio (non più di due), l’art.4.1 stabilisce “e) il consiglio può essere integrato, con il voto favorevole di almeno i 2/3 dei componenti del consiglio stesso, da ulteriori membri esterni, scelti fra le realtà di cui all'articolo 1 comma 2, in numero non superiore a due, che non hanno diritto di voto”. Pertanto, ci sembra che la paventata apertura all’esterno sia soft: le categorie dei membri esterni saranno indicate, nel Regolamento, tra gli appartenenti alle realtà culturali, sociali, produttive, professionali e dei servizi,membri esterni, rappresentativi di enti locali, mondo della cultura e del lavoro). E’ mantenuta la “collegialità” del Consiglio di classe (“composto dai docenti di ciascuna classe, dai rappresentanti dei genitori e nella scuola secondaria di secondo grado dai rappresentanti di classe degli studenti”). In materia didattico-educativa è confermata la competenza esclusiva del Consiglio dei Docenti (quello che era il Collegio dei docenti). Molto si sta discutendo circa l’autonomia statutaria; l’art. 1 (c. 3) della proposta di legge stabilisce: “Gli statuti delle istituzioni scolastiche regolano l'istituzione e la composizione degli organi interni, nonché le forme e le modalità di partecipazione della comunità scolastica. Per quanto attiene il funzionamento degli organi interni le istituzioni scolastiche adottano i regolamenti”. In sostanza, il CdA ha il compito di redigere, approvare (e, se occorre, modificare) lo statuto, i regolamenti relativi al funzionamento degli organi interni, e le modalità di fruizione dell’esercizio il diritto di riunione di studenti e genitori (comunque, resta tutelato dalle leggi). All’art.8, è prevista la istituzione di “Nuclei di autovalutazione del funzionamento dell'istituto”, costituiti in raccordo con l'INVALSI. Il regolamento interno dell'istituzione ne disciplina il funzionamento e lo Statuto ne determina la composizione (da cinque a sette componenti) assicurando la presenza di almeno un soggetto esterno individuato dal Consiglio dell'autonomia sulla base di criteri di competenza, e di almeno un rappresentante delle famiglie, di un rappresentante degli studenti iscritto alla scuola secondaria di secondo grado, e di un rappresentante dei docenti. Anche a questo proposito ci sembra che si stia procedendo con prudenza, e che i docenti non abbiano a che recriminare in ordine a prerogative e funzioni; in effetti, la composizione del Nucleo è ispirata al modello di scuole che vogliano e sappiano qualificare il proprio servizio al pubblico adottando il principio della responsabilità e il patto di corresponsabilità. Nella proposta di legge ricorre, anche, la locuzione “rendicontazione sociale”: il Consiglio dell’autonomia, promuove annualmente, sulle materie devolute alla sua competenza, in particolare sulle procedure e sugli esiti dell'autovalutazione, una “Conferenza di rendicontazione”, aperta a tutte le componenti scolastiche ed ai rappresentanti degli enti locali e delle realtà sociali, economiche e culturali del territorio. All’art.10, la proposta di legge tratta delle Reti di scuole e dei Consorzi; saranno efficaci nel favorire il conferimento, alle scuole, di contributi da soggetti pubblici e privati ?. All’art.11, la proposta di legge tratta degli organismi territoriali e nazionali per la rappresentanza istituzionale delle scuole autonome; la costituzione degli organismi collegiali e locali è, invece, demandata alla legislazione regionale.

 

° Olimpiadi di Scienze Naturali, A.S. 2012-2013. Adesioni entro il 28 febbraio 2013.
Le organizza l’Associazione Nazionale Insegnanti Scienze Naturali
L’iniziativa, rivolta a tutti gli indirizzi della scuola secondaria superiore, è patrocinata dal Miur; lo scorso anno ha visto la partecipazione di più di 400 scuole superiori in tutta Italia. La competizione è nata nell'intento di stimolare l'interesse degli studenti nei confronti delle Scienze Naturali, al fine di favorire il confronto tra realtà scolastiche diverse in ambito nazionale e internazionale e di costituire per gli studenti un'opportunità per verificare le loro inclinazioni, l'attitudine per lo studio e la comprensione dei fenomeni naturali. L’Italia partecipa sia alle Olimpiadi Internazionali di Biologia (IBO - International Biology Olympiad), sia alle Olimpiadi Internazionali di Scienze della Terra (IESO – International Earth Science Olympiad). Per le Olimpiadi internazionali di biologia concorrono solo gli studenti iscritti alla categoria triennio, per quelle di Scienze della Terra solo quelli iscritti alla categoria biennio. Lo strumento utilizzato per lo svolgimento delle selezioni regionali delle Olimpiadi di Scienze è una prova scritta, costituita da un questionario con domande strutturate (a scelta multipla) e non strutturate. Esempi di prove utilizzate per le selezioni regionali e per la selezione nazionale degli anni precedenti sono reperibili nel sito: http://www.anisn.it/olimpiadi_prove.php. Per aderire all’iniziativa occorre compilare il form reperibile all’indirizzo www.anisn.it, o la scheda di adesione. Per gli allegati e il bando completo rimandiamo al sito istituzionale www.istruzione.it.

° Concorso "Cultura e vita materiale tra la terra e il mare Adriatico orientale: i mestieri e la loro impronta nelle arti figurative e nella letteratura".
Lo bandiscono le Associazioni degli esuli istriani-fiumani-dalmati in collaborazione con il Miur
Il concorso è rivolto alle Istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, statali e paritarie, della Repubblica italiana e degli Stati nei quali è previsto e attuato l’insegnamento in lingua italiana. Lo scopo del concorso è l’approfondimento nello studio della storia, della cultura e delle tradizioni italiane dell’Adriatico orientale, attraverso fonti scritte, orali e materiali; quindi non solo fonti d’archivio, ma anche della memoria, attingendo alle testimonianze orali. Una commissione selezionerà i lavori più significativi, e gli insegnanti proponenti, unitamente a una delegazione rappresentativa della classe o del gruppo di studenti, saranno chiamati ad illustrarli nel corso di una manifestazione legata al “Giorno del Ricordo” (10 febbraio 2013). Gli Istituti, le classi, i gruppi o i singoli alunni che intendono partecipare al concorso dovranno compilare il modulo di partecipazione (per il quale si veda il sito istituzionale www.istruzione.it) sottoscritto dal legale rappresentante dell’istituzione scolastica, e inviarlo via mail a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. , o via fax al numero 040 639161, entro la data del 10 dicembre 2012. Il mancato inoltro, tuttavia, non costituirà impedimento all’invio dei lavori entro la data stabilita per la consegna dei lavori; questi dovranno essere inviati, entro il 10 gennaio 2013, per posta, alla dott.ssa Caterina Spezzano, MIUR - viale Trastevere, 76/A – 00153 ROMA, Direzione Generale per gli Ordinamenti scolastici e per l’Autonomia scolastica. In questa occasione sarà necessario inoltrare anche il modulo di partecipazione completo di tutti i dati.

° La discussione sulla legge di Stabilità, nelle Commissioni della Camera
Ore decisive per trovare la copertura al saldo (172milioni) indicato dal MEF al MIUR
“…La commissione istruzione ha approvato gli emendamenti soppressivi dei commi dell'articolo 3 che innalzano l'orario di cattedra dei docenti a 24 ore… resterebbe da scovare la copertura per soli 172 milioni di euro, quelli che la Spending review imponeva di realizzare… La Commissione Cultura ha cancellato i commi 42, 43 e 45 dell'articolo 3 della stabilità, ovvero l'aumento dell'orario settimanale di insegnamento di 6 ore e la monetizzazione delle ferie per i supplenti temporanei. Sul fronte degli inidonei, la VII commissione ha detto sì alla reintroduzione della facoltà per gli interessati di chiedere la dispensa per motivi di salute e a un piano di ricollocamento, sempre nella scuola, in base non solo alle condizioni di lavoro ma anche alle competenze professionali maturate. Il che dovrebbe consentire a chi negli anni è stato assegnato proficuamente agli uffici amministrativi o alle biblioteche di continuare a fare lo stesso lavoro”. (Fonte: Alessandra Ricciardi, ItaliaOggi, 6 novembre 2012)

° La prova preselettiva del concorso a cattedre.
Il flop dei test preselettivi di ammissione al concorso per dirigenti scolatici e ai corsi TFA ordinari avrebbe dovuto consigliare al MIUR qualche modifica per i test del concorso a cattedre, almeno nei tempi di esecuzione e circa la tipologia della prova.
Nei test, il Rate of speed è un fattore valutativo poiché condiziona l’esito della prova. Nel caso di questo concorso si è stabilito che il candidato abbia a disposizione un minuto per ogni domanda, cioè quanto si assegna, ad esempio, ai ragazzi che aspirano ad essere ammessi ad una scuola militare: un minuto è appena sufficiente a leggere la domanda e a mettere la crocetta, non essendo richiesto di ragionarci su più di tanto. Tuttavia, nel caso del concorso a cattedre il target dei candidati è quello di professori (laureati, abilitati e culturalmente ben solidi), e dunque i quesiti, se devono produrre una selezione sensata, non potranno essere del livello medesimo che si adotta per selezionare i ragazzi. Per i candidati al concorso a cattedre, le “abilità logiche” sono una precondizione, come per i finalisti dei cento metri piani è una precondizione avere i piedi; non credo che il Ministro disporrebbe la selezione degli atleti, dalle batterie alla finale olimpica, osservando se hanno i piedi. “Non si comprende come e perché un laureato non debba essere in grado di comprendere un testo – ha scritto Maurizio Tiriticco - A meno che non si adottino quei disegnini che creano sempre mille difficoltà anche a un severo e preparatissimo professionista. Io non ne azzecco mai uno, quindi… se mi presentassi alla prima prova preselettiva, sarei rigorosamente bocciato!”. Abbiamo segnalato ripetutamente, in questa rubrica, le ragioni per le quali riteniamo che un passaggio selettivo tanto cruciale non dovrebbe essere deciso con i test “a risposta chiusa”, in quanto non sono idonei a verificare competenze di livello tassonomico elevato, e in quanto in essi l’alea della casualità ha un’incidenza inaccettabile. Purtroppo anche la prova preselettiva di questo concorso – le cui domande non verteranno su contenuti disciplinari - sarà predisposta nella modalità consueta. Oltretutto, il MIUR si ostina a scegliere per le preselezioni i test a risposte multiple, non prendendo in considerazione altri tipi di prove “strutturate” che hanno i medesimi pregi ma non il difetto principale: a volte, il valutatore involontariamente e inavvertitamente formula le domande in modo equivoco. Si sa che “per un punto Martin perse la cappa” cardinalizia, e che la Sibilla indusse in equivoco il postulante con la frase: “Ibis, redibis non, morieris in bello”, che fu intesa con significato opposto: “Ibis, redibis, non morieris in bello”. Esistono prove a risposta “chiusa” che, per i candidati, sono di comprensione univoca, e di confezionamento più sicuro da parte dei valutatori, in quanto non occorre che inseriscano nelle domande proprie parole. Per restare nell’ambito delle prove V/F, si potrebbe prendere in considerazione uno o più dei seguenti tipi: i test “a comparazione” (propongono, su finche, elenchi di termini che l’allievo deve collegare con frecce direzionali); quelli “a interpolazione”, guidata o non guidata, di termini (comportano l’inserimento, in un testo, di termini che il valutatore ha espunto); quelli “a ripartizione di elementi o di frasi” (che il valutatore ha assemblato artatamente, e che l’alunno deve distinguere ricostruendo il testo originario); quelli “a cancellazione di errori” (comportano la sostituzione, in un testo, di termini o frasi che il valutatore ha inserito artatamente e di cui segnala il numero); quelli “a completamento di frasi” che l’insegnante ha interrotto o privato di passaggi concettuali; quelli “a ricostruzione” (consistono nel ripristinare la sequenza logica di un brano che il valutatore presenta dopo averne modificato la struttura).

° Gli italiani sono all’ultimo posto in Europa nella conoscenza della lingua inglese.
Lo attesta una ricerca di EF Education First. Riportiamo da TuttoscuolaNews

La ricerca EF EPI (English Proficiency Index), basata su un test di grammatica, vocabolario, lettura e comprensione orale della lingua sottoposto a 1,7 milioni di adulti in 54 Paesi del mondo nel triennio 2009-2011, colloca l’Italia al 24° posto per la padronanza dell’inglese, in coda a tutti i Paesi dell’Unione Europea. Ai primi posti si classificano la Svezia (con un indice EPI di 68,91), la Danimarca (67,96) e i Paesi Bassi (66,32). L’Italia ha un indice di 54,00, con forti differenze regionali: il Friuli Venezia Giulia risulta l’unica regione italiana con un accettabile livello di conoscenza dell’inglese (indice pari a 59,19 a livello di Germania e Polonia), seguito dalla Lombardia (57,38) e dal Lazio (56,03). All’ultimo posto la Calabria (47,88), la cui capacità linguistica è paragonabile a quella del Venezuela o della Siria. Confermato anche il fatto che le donne italiane parlano l’inglese meglio degli uomini, così come d’altra parte avviene quasi ovunque…. (Fonte: TuttoscuolaNEWS n. 558, 5 novembre 2012)

° Il CIDI di Palermo organizza un incontro su le Indicazioni Nazionali per il I ciclo
Giovedì 8 novembre, a partire dalle 15,30, presso la scuola media “Piazzi”, il CIDI di Palermo mette ai raggi X le Indicazioni ministeriali per il primo ciclo di istruzione.

 

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