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“Lunedì il Veneto riparte con la didattica in presenza al 50% per le superiori. Iniziamo con tre settimane”.
Così il Presidente del Veneto, Luca Zaia, confermando che il Veneto vuole portare avanti una indagine epidemiologica in collaborazione con l’Università di Padova “per valutare il livello di circolazione del virus”.
L’esponente della Lega spiega poi che “verrà fatto, come già previsto, una modifica del piano di sanità pubblica che adegui il tema tamponi nelle scuole. Con tutta probabilità si tornerà al fatto che in presenza di un positivo si va in quarantena e si fa un tampone a tutta la classe”.

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Comunicazione della Direzione Generale: In data 18 gennaio 2021 questo Ufficio ha chiesto alla Direzione regionale INAIL indicazioni in merito all’obbligo da parte del Dirigente Scolastico di trasmettere all’INAIL denuncia di infortunio nel caso in cui un dipendente abbia contratto il COVID-19.

Si trasmette, dunque, l’allegata lettera di risposta ricevuta dalla Direzione regionale INAIL, che riassume in modo chiaro e puntuale la tematica in oggetto.
Vai al comunicato originale.


Tra domande di pensionamento e posti già vacanti, l’anno scolastico prossimo si aprirà con un numero impressionante di posti disponibili da insegnante nella scuola pubblica. Se a questi aggiungiamo gli 80mila di sostegno e quelli in organico di fatto, il 2021 rischia fortemente di superare ogni record in fatto di supplenze. Il dato dei pensionamenti, pari a circa 35 mila posti, quindi più di quanto era trapelato nelle passate settimane, non è definitivo: si tratta di domande, ma la percentuale di bocciature da parte dell’amministrazione o di ripensamenti dei diretti interessati è storicamente risibile. I posti che si andranno a liberare, saranno divisi equamente tra la mobilità 2021 e le immissioni in ruolo della prossima estate: “a questi – scrive Orizzonte Scuola, che fornisce pure i dati per provincia - vanno sommati quelli rimasti vacanti dopo le operazioni dello scorso anno scolastico, circa 64.000” posti.

Per il sindacato, si tratta di numeri importanti. Che andranno coperti con personale nuovo ed in alto numero con immissioni in ruolo. Ancora di più perché il Comitato europeo dei diritti sociali ha accolto il reclamo Anief collettivo n. 146/2017, che apre alle assunzioni dopo 36 mesi e costringe il Governo d’ora in poi a prevedere nuovi concorsi per titoli, così evitare una dura condanna dall’Europa: la rilevante novità verrà presentata domani pomeriggio in una conferenza stampa.

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ritiene che “a fronte di questi numeri sui pensionamenti 2021, le procedure che regolano mobilità e assunzioni necessitino di modifiche urgenti. La prima, quella che riguarda i trasferimenti, le utilizzazioni e le assegnazioni provvisorie, deve prevedere il decadimento dei vincoli quinquennali e triennali che impediscono di realizzare la propria candidatura allo spostamento di sede, anche per motivi gravi e negando anche il diritto al ricongiungimento alla propria famiglia. Una condizione che diventa ingiustificabile quando sussistono i posti disponibili e quindi le condizioni perché il trasferimento, definitivo o annuale, possa realizzarsi. Per quanto riguarda le assunzioni a tempo indeterminato, indispensabili per attuare il turn over, l’Anief continua a chiedere la collocazione nelle GaE di tutti gli abilitati e l’utilizzo anche delle graduatorie d’Istituto, poiché il fallimento degli ultimi anni, con i due terzi delle assunzioni già finanziate e programmate andate clamorosamente perse, non può continuare a passare inosservato”.
Comunicato integrale.

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