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Assieme agli auguri per l’approdo a un ruolo così importante in un periodo particolarmente difficile per il paese, il presidente Anief, Marcello Pacifico, invia al neo-premier Mario Draghi e ai ministri tecnici Patrizio Bianchi e Cristina Messa la richiesta per aprire il confronto subito dopo avere incassato la fiducia, al fine di sviluppare e pianificare quelli che risultano tra gli assi portanti del nuovo esecutivo: “Lotta alla precarietà, ridefinizione di organici e plessi, dell'obbligo scolastico e del tempo scuola - spiega il leader del giovane sindacato - sono senza dubbio tra le priorità da discutere insieme al rinnovo dei contratti, alla valorizzazione dei profili professionali, alla mobilità del personale. Per affrontare questi temi è indispensabile coinvolgere gli attori che hanno un ruolo attivo e conoscono a fondo i punti critici da affrontare”.
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Sul decreto Milleproroghe siamo alla resa dei conti: i parlamentari stanno decidendo sui destini di tantissimi lavoratori docenti e Ata. Anche per l’allungamento fino al 30 giugno dei contratti Covid-19 proposto da Anief. A parole, ci dovrebbe essere una maggioranza per eliminare i vincoli sui trasferimenti, le cui domande dovrebbero partire per i docenti già il prossimo 20 febbraio, visti anche gli emendamenti dichiarati inammissibili presentati, tra i diversi segnalati dal sindacato.

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “si leggono sempre più dichiarazioni di senatori e deputati a favore del diritto al ricongiungimento alla famiglia di migliaia di insegnanti, amministrativi e collaboratori scolastici ingabbiati, invisibili, a dispetto di una giurisprudenza che cerca di interpretare correttamente le norme come spesso indichiamo. Abbiamo chiesto ai deputati attenzione attraverso diversi emendamenti, purtroppo dichiarati inammissibili, per il problema dei docenti con diploma magistrale, dei facenti funzione Dsga e dei precari licenziati, dei candidati non ammessi alle suppletive a causa del Covid-19, tra gli altri. Le Corti di giustizia italiana ed europea ci danno ragione, vedi il reclamo Anief n. 146/2017 accolto dal Consiglio europeo dei diritti sociali, la remissione in corte costituzionale della Legge 159/2019 e la sospensione del bando di concorso straordinario da parte del Tar Lazio con l’indizione di prove suppletive per via delle immotivate esclusioni di tanti candidati che non hanno potuto partecipare alle prove per via del Covid, per i quali il giovane sindacato continua a raccogliere adesioni per presentare ricorso. Ora è compito della politica passare dalle parole ai fatti. Ci aspettiamo coerenza dai partiti e ascolto dal nuovo Governo”.

Intanto il giovane sindacato registra un altro importante traguardo: dopo la vittoria Anief in Consiglio di Stato in favore di quei candidati che, secondo il DD n. 510/2020, non avrebbero potuto partecipare al Concorso Straordinario Sostegno perché non erano formalmente iscritti ai corsi di specializzazione (TFA) in quanto non avviati entro il 29 dicembre 2019 o non conclusi entro il termine del 15 luglio 2020, l'Anief avvia le procedure di preadesione allo specifico ricorso per richiedere l'ammissione a prove suppletive per tutti i candidati che non hanno potuto presentare domanda di partecipazione al concorso proprio a causa delle previsioni contenute nel bando.
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Marcello Pacifico, presidente Anief, interviene su uno dei punti principali illustrati dal presidente incaricato Mario Draghi ai partiti politici durante il secondo giro di consultazioni in vista della formazione del Governo: “pensare di allungare l’anno scolastico per recuperare le carenze formative derivanti dal lockdown e dai problemi didattici che ha creato la pandemia non ci trova d’accordo: la didattica a distanza è stata regolarizzata e va considerata alla pari delle lezioni in presenza”.

Il presidente del sindacato rappresentativo Anief ritiene dunque che le priorità da attuare siano altre: “Bisogna intervenire subito, avvalendosi anche dei fondi del Recovery plan, sulla cancellazione di 20mila classi pollaio, sui plessi scolastici dismessi a seguito dello scellerato dimensionamento Tremonti-Gelmini, oltre che sugli organici da stabilizzare il prima possibile, perché a settembre si rischia seriamente di toccare un altro record di cattedre assegnate a personale precario che andava assunto in ruolo da tempo, come ci chiede la Commissione europea da oltre 20 anni”.

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