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Le domande di assegnazione provvisoria e utilizzazioni docenti si potranno inoltrare dal 20 giugno al 4 luglio. Per il personale ATA invece partiranno dal 27 giugno all’11 luglio.
Lo ha fatto sapere il Ministero dell’Istruzione alle organizzazioni sindacali, anticipando la nota che è stata diramata poco dopo nel pomeriggio del 17 giugno.
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Sul rinnovo contrattuale della scuola il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi sembra volere accogliere le richieste dell’Anief e cita proprio quel contratto ‘ponte’ rivendicato da oltre un mese dal giovane sindacato ed espresso in occasione del primo confronto con la parte pubblica. Oggi, a poche ore dal rinnovo del contratto di oltre mezzo milione di dipendenti della Sanità pubblica, rispondendo a una domanda del Sole 24 Ore sulla possibilità di “chiudere entro la pausa estiva il Ccnl 2019-21”, Bianchi ha replicato: “È il nostro obiettivo. La trattativa all’Aran è in corso. È un contratto ponte che speriamo di concludere rapidamente in modo da poter guardare ai passi successivi”.
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Accolte le richieste di Anief su ammissione precari con 36 mesi a corsi abilitanti e di specializzazione su sostegno, riconoscimento 24 Cfu nei nuovi percorsi e titolo Itp per i concorsi, remissione alla contrattazione dei criteri per assegno aggiuntivo, salvaguardia carta docenti e posti di potenziamento. Manca accordo su reclutamento e gestione del transitorio. Il sindacato annuncia reclami in Europa e ricorsi in tribunale
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Il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato i quadri di riferimento per la valutazione della prova disciplinare per i docenti assunti dalle GPS tramite la procedura straordinaria finalizzata all’immissione in ruolo.

Si tratta dell’esame che gli insegnanti assunti a tempo determinato dalle graduatorie provinciali di prima fascia devono sostenere al termine dell’anno di formazione iniziale e prova per la conferma in ruolo. Consiste in un colloquio e potrà svolgersi anche in videoconferenza nel caso di aggregazioni interregionale.

Consulta i QUADRI DI RIFERIMENTO (Zip 957Kb) per la valutazione della prova orale per i docenti neoassunti dalle GSP di I fascia pubblicati dal MIUR.

La prova disciplinare per i docenti assunti dalle GPS finalizzata all’immissione in ruolo si svolgerà entro il 31 luglio. Il DM n. 242/2021 stabilisce, infatti, che entro il mese di luglio 2022 devono concludersi le prove relative alla procedura straordinaria per le nomine in ruolo da GPS di I fascia.

Scegli il percorso formativo: “Prova disciplinare docenti assunti da GPS”. Affronta il colloquio con il nostro supporto.
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Ad oltre dieci anni la riforma pensionistica Monti-Fornero, il tema dell’uscita dal lavoro torna caldo e i partiti politici sembrano pronti a riaprire il dibattito, a partire da Quota 41 con la Lega vorrebbe fosse la risposta alla fine di Quota 102 dopo che anche Quota 100 (che prevedeva l’uscita a 62 anni di età con un minimo di 38 anni di contributi) è andata in pensione a fine 2021. Il problema è che Quota 41, come ha scritto ricordato Il Corriere della Sara, è oggi riservata ai lavoratori cosiddetti “precoci” e categorie tutelate (disoccupati, invalidi, chi fa assistenza a familiari disabili, lavori usuranti e gravosi). “Il problema di Quota 41- ha scritto in queste ore lo stesso quotidiano - si chiama “fondi”: nel 2021 l’Inps aveva stimato i costi dell’estensione a tutti di Quota 41 superiori ai 4 miliardi nel primo anno, per poi superare i 9 miliardi 10 anni dopo. Un’enormità”. Sullo stesso tema c’è la proposta, dell’ottobre scorso, del presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, che vorrebbe un anticipo intorno ai 63 anni per i lavoratori appartenenti al sistema misto, che avrebbero così la possibilità di accedere a una prestazione di importo pari alla quota contributiva maturata alla data della richiesta per poi avere la pensione completa al raggiungimento dell’età di vecchiaia. Intanto, si profila una possibilità che ha dell’incredibile: dopo il 2026 i 67 anni di uscita per andare in pensione di vecchiaia potrebbero salire.
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L’azione del sindacato comincia a fare breccia in Parlamento: è di oggi l’appello dell’on. Luigi Gallo, vice presidente del Gruppo parlamentare M5S della Camera, perché le Camere fermino l’approvazione del Decreto Legge n. 36, nella parte relativa alla scuola, con cui il Governo intende cambiare in peggio il reclutamento e la formazione permanente degli insegnanti. La stessa presentazione di oltre 300 richieste di modifica del testo, pervenute alla 1ª commissione (Affari Costituzionali) e 7ª (Istruzione pubblica, beni culturali) del Senato, sono sinonimo del malessere generalizzato verso una riforma inutile e dannosa. L’on. Gallo, subito dopo avere incontrato una delegazione dei sindacati che l’altro ieri hanno scioperato e manifestato contro il D.L. n. 36, stamane si è rivolto al Partito democratico chiedendo di non fare “tagli nella scuola”, ma di continuare la politica del taglio delle classi pollaio, perchè “gli studenti hanno già pagato un prezzo troppo alto”.
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Quella che inizierà il 6 giugno è una settimana importante per i destini della scuola e del milione e mezzi dei suoi lavoratori: mentre la commissione Affari Costituzionali e quella Istruzione pubblica, beni culturali) del Senato cominceranno ad esprimere il loro giudizio sugli oltre 300 emendamenti per modificare il Decreto Legge n. 36 su nuovo reclutamento e formazione, martedì 7 all’Aran riprenderà la discussione sul rinnovo contrattuale per il quale Anief chiede la firma di un contratto “ponte” per il triennio 2019/21 per portare subito arretrati e aumenti in busta paga ad ogni dipendente e poi concentrare gli sforzi, anche sul piano normativo, per il Ccnl del 2022/24.

Intervistato oggi da Orizzonte Scuola, Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, spiega che “l’aumento dell’inflazione oltre il 7% impone al Governo un impegno preciso a trovare risorse adeguate nella prossima legge di bilancio e a tutti noi di pretendere un contratto ponte che dia i 3.000 euro e i 107 euro di aumenti lordi subito per rimandare nel merito al nuovo tavolo per il rinnovo del CCNL 2022/2024 tutte le questioni poste da parte sindacale e datoriale”.
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Il Governo è costretto a correre ai ripari sulla carta del docente, il bonus da 500 euro destinato alla formazione e aggiornamento professionale degli insegnanti introdotta con la legge 107/2015: all’inaspettato comma 9 dell’articolo 44 del decreto legge 36, approvato a fine aprile, prevede il taglio del bonus annuale con la riduzione, anche se non immediata, di alcuni milioni di euro che si andranno a decurtare dai 381,137 milioni annui destinati fino ad oggi al finanziamento della carta del docente, ha infatti “risposto” l’ordinanza della Corte di Giustizia Europea di alcuni giorni fa.
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È di pochissimi giorni fa la pubblicazione da parte del ministero dell’Istruzione degli oltre 23.000 trasferimenti del personale Ata che avranno effetto pratico a partire dal prossimo 1° settembre 2020. I numeri sono i seguenti: 20.163 i trasferimenti in ambito provinciale; 2.701 i trasferimenti interprovinciali; 229 i passaggi di profilo in ambito provinciale; 65 i passaggi di profilo interprovinciali. Nel mese di agosto sono previste le immissioni in ruolo, per la quali il sindacato chiede di prevedere un contingente pari al numero totale di posti vacanti e disponibili: il numero complessivo nazionale ha subito anche un leggero decremento.
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Continua ad essere deficitaria la normativa che regola l'assegnazione delle ore di sostegno agli alunni con disabilità: è una mancanza particolarmente grave perché, come rimarcato i giudici del Consiglio di Stato nel ricorso promosso da Anief sulla elaborazione del nuovo PEI, rischia di penalizzare il diritto allo studio degli allievi più bisognosi di attenzioni. Come è evidente la mancanza di docenti che affiancano gli alunni disabili senza essere in possesso del titolo: il bisogno di docenti specializzati è evidente. Anche alla luce di questo, dopo le prove preselettive per l'accesso ai nuovi 20 mila posti banditi del VII ciclo del TFA Sostegno, il sindacato Anief riapre i ricorsi per gli esclusi in virtù dell'errato numero programmato non corrispondente alle reali esigenze didattiche, come ha avuto modo di provare già in un ricorso vinto in tribunale per lo stesso motivo.
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E' possibile presentare richiesta per la partecipazione al concorso straordinario BIS.
Sono necessarie le credenziali per accedere con SPID dalla "Piattaforma Concorsi e Procedure Selettive".
E' possibile richiedere consulenza contattando la segreteria regionale o i responsabili provinciali.

Requisiti di accesso al nuovo concorso straordinario
- abilitazione specifica o titolo di accesso alla specifica classe di concorso ovvero analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia
- non aver partecipato alle procedure di cui al comma 4 del medesimo articolo 59 o, pur avendo partecipato, non essere stati individuati quali destinatari di contratto a tempo determinato, finalizzato all’immissione in ruolo
- avere svolto, a decorrere dall’anno scolastico 2017/2018 ed entro il termine di presentazione delle istanze di partecipazione, un servizio nelle istituzioni scolastiche statali di almeno tre anni anche non consecutivi
- una delle annualità nell’arco temporale considerato deve essere specifica, cioè svolta per la classe di concorso per la quale si richiede di partecipare.
- I 24 CFU non sono richiesti come requisito di accesso


Ai sindacati è arrivata in queste ore una nuova convocazione all’Aran, in vista del rinnovo del contratto “Istruzione e Ricerca” 2019/21: l’incontro si svolgerà martedì 7 giugno e verterà molto probabilmente sulla parte economica, quella che Anief chiede di chiudere in fretta, considerando che stiamo affrontando un Ccnl scaduto ormai da 150 giorni, per poi concentrare gli sforzi – economici e di adeguamento normativo - sulla nuova gestione contrattuale che riguarda il periodo 2022/24. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, sostiene che conviene realizzare una trattativa il più possibile veloce sul contratto già scaduto, ma non riunendo in un unico testo le norme contrattuali, come invece chiede la parte pubblica: "quello che serve ai lavoratori della scuola è un contratto ‘ponte’ proprio perché il periodo 2019-2021 è trascorso e l'inflazione ha raggiunto livelli impressionanti, l’Istat ci ha detto che nell’ultimo anno siamo arrivati ad un incremento del 6% dell'aumento del costo della vita. Come si può pensare di fronteggiare un’inflazione del genere con un solo aumento della busta paga negli ultimi 12 anni, quello del 3,48% del 2018?".
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Sul Decreto Legge n. 36, collegato al Pnrr che cambia assunzioni e formazione dei docenti è giunto il tempo delle decisioni: scaduti in queste ore i termini per la presentazione di ordini del giorno ed emendamenti alle commissioni riunite 1ª (Affari Costituzionali) e 7ª (Istruzione pubblica, beni culturali) del Senato, a cui è stato assegnato l’esame del testo prima dell’approdo in Aula. Sulle decisioni dei senatori avranno il loro peso le indicazioni pervenute anche dalle audizioni e degli interventi da parte dei rappresentanti del Governo, come quella di ieri del ministro Patrizio Bianchi.
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Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, spiega perché ai sindacati della scuola conviene realizzare una trattativa lampo sul rinnovo contrattuale 2019-2021 – senza riunire in un unico testo le norme contrattuali, come invece chiede la parte pubblica - per poi subito dopo concentrare gli sforzi reciproci sul Ccnl del triennio successivo: siccome parliamo di un contratto collettivo di lavoro già scaduto da cinque mesi, con relativi finanziamenti già stanziati e non più integrabili, secondo noi "serve un contratto ponte proprio perché il periodo 2019-2021 è trascorso e l'inflazione in questo momento è galoppante, considerando che addirittura abbiamo sfiorato il tetto del 6% dell'aumento del costo della vita" solo nell’ultimo periodo.
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Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, spiega perché ai sindacati della scuola conviene realizzare una trattativa lampo sul rinnovo contrattuale 2019-2021 – senza riunire in un unico testo le norme contrattuali, come invece chiede la parte pubblica - per poi subito dopo concentrare gli sforzi reciproci sul Ccnl del triennio successivo: siccome parliamo di un contratto collettivo di lavoro già scaduto da cinque mesi, con relativi finanziamenti già stanziati e non più integrabili, secondo noi "serve un contratto ponte proprio perché il periodo 2019-2021 è trascorso e l'inflazione in questo momento è galoppante, considerando che addirittura abbiamo sfiorato il tetto del 6% dell'aumento del costo della vita" solo nell’ultimo periodo.
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Si informa che, a partire dalle ore 9:00 del 12 maggio, è possibile presentare la domanda di inserimento o aggiornamento delle GPS.
E' possibile richiedere un appuntamento, in presenza nelle nostre sedi oppure on line, contattando la segreteria regionale o i collaboratori provinciali di riferimento.
Il servizio di consulenza è rivolto agli iscritti.
E' possibile richiedere le istruzioni per l'iscrizione scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Anief Liguria mette a disposizione dei videotutorial sulla compilazione dell'istanza ed altri materiali utili
https://anief.org/liguria/40202-speciale-gps-2022-2024


Anche gli altri sindacati rappresentativi sono orientati allo sciopero contro il Decreto Legge n. 36 su reclutamento, formazione e valutazione approvato alcuni giorni fa dal Governo senza il consenso delle parti sociali e dei lavoratori: lunedì è previsto un tentativo di conciliazione al Ministero del Lavoro , se dovesse produrre risultati e garanzie sulle richieste della piattaforma di mobilitazione si andrà verso uno sciopero generale della scuola ancora più allargato. La protesta durerà un’intera giornata e si realizzerà prima del termine delle lezioni dell’anno scolastico in corso.
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“La riforma del reclutamento è sbagliata e deve cambiare: allunga i tempi per diventare insegnanti, con cinque procedure per fare il docente a scuola, mentre ai professori universitari ne bastano due. Porta tagli per 12.500 insegnanti e in pochi anni riduce alla metà la card docente: tra 10 anni ciascuno dei 700mila docenti di ruolo avranno perso 2.500 euro. Inoltre, i soldi non andranno a chi lavora in aula, che viene invece punito, ma a chi si formerà fuori le classi. Nei fatti, per dare circa 2-3mila euro lordi ad un docente su tre, si tolgono i fondi per l’aggiornamento di tutti gli altri. Non si considera minimamente il personale Ata e si va addirittura ad incentivare chi non partecipa alla mobilità, andando a ledere il diritto alla famiglia”. A dichiararlo è stato oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, durante il suo intervento pubblico in viale Trastevere, davanti al ministero dell’Istruzione, nella giornata di sciopero della scuola per chiedere di cambiare il Decreto Legge n. 36 su reclutamento, formazione e valutazione approvato dal CdM.
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La scuola si mobilita e oggi scende in piazza in concomitanza dello sciopero contro la nuova riforma voluta dal ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi. A promuoverlo è il sindacato Anief. A Orizzonte Scuola il Presidente nazionale Marcello Pacifico ha spiegato le ragioni della protesta.
Guarda la video intervista di Orizzonte Scuola al Presidente Marcello Pacifico

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