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L’indennità una tantum di 200,00 € sarà erogata in favore dei lavoratori dipendenti aventi diritto, le cui retribuzioni sono gestite dal Sistema NoiPA, entro il mese di luglio 2022 con cedolino separato.

Si precisa che l’indennità una tantum non ha alcun impatto fiscale, non è pensionabile, né rappresenta una detrazione e si sostanzia in un’erogazione di somma netta in busta paga.

Ai fini del riconoscimento dell’indennità non occorre alcun adempimento.

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Il rinnovo del contratto vive un altro momento di stallo. Dopo il sì del ministro dell’Istruzione alla proposta dell’Anief di sottoscrivere prima della fine dell’estate un “contratto ponte” per il periodo 2019/2021, per poi concentrarsi sul nuovo Ccnl 2022/2024, con risorse ulteriori derivanti dalla prossima legge di bilancio e attualizzando anche la parte normativa, la trattativa all’Aran si è bloccata per via del ‘no’ degli altri sindacati rappresentativi. Intanto, però, l’impoverimento dei docenti e Ata prosegue implacabile. Le prospettive tendono al nero: “Il record dell’inflazione – ha detto l’ex ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan - è all’8,6%, si pensa che a fine anno superi la media del 10%. Non si è mai registrata negli ultimi 30 anni un’inflazione così e tutti già cominciano a parlare di una crisi che proseguirà anche nei prossimi due o tre anni”. Il sindacato Anief, cosciente della situazione di emergenza, aveva chiesto di chiudere in fretta il contratto proprio per questo motivo. E alla prima occasione tornerà alla carica. Nel frattempo, il confronto prosegue.
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“L’indennità una tantum di 200,00 € sarà erogata in favore dei lavoratori dipendenti aventi diritto, le cui retribuzioni sono gestite dal Sistema NoiPA, entro il mese di luglio 2022 con cedolino separato”: lo annuncia il ministero dell’Economia e delle Finanze, con un messaggio sul portale Noi PA, precisando anche “che l’indennità una tantum non ha alcun impatto fiscale, non è pensionabile, né rappresenta una detrazione e si sostanzia in un’erogazione di somma netta in busta paga”. Il Mef specifica che “l’importo sarà erogato automaticamente ai dipendenti che abbiano percepito una retribuzione imponibile mensile non superiore a 2.692 euro almeno per un mese e, pertanto, siano beneficiari dell’esonero contributivo di cui all’art. 1 comma 121, Legge 30 dicembre 2021, n. 234 (c.d. Legge di Bilancio 2022)”. Il problema è che oltre 200 mila precari della scuola non avranno accesso al bunus: sono tutti coloro, anche supplenti annuali e cosiddetti Covid, che hanno interrotto il loro rapporto di lavoro nel mese di giugno. Anief non ci sta e annuncia battaglia legale.
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“Il record dell’inflazione è all’8,6%, si pensa che a fine anno si superi la media del 10%. Non si è mai registrata negli ultimi 30 anni un’inflazione così e tutti già cominciano a parlare di una crisi che proseguirà anche nei prossimi due o tre anni”, come fatto intendere dall’economista l’economista Pier Carlo Padoan. Per questo “avevamo chiesto un contratto ponte. Purtroppo nonostante il sì del ministro Bianchi, il no degli altri sindacati ha portato, di fatto, ad allungare le trattative. Ora ci confronteremo su altri temi ma il contratto non potrà essere firmato ad agosto”. A dichiararlo è stato oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, commentando su Orizzonte Scuola la notizia di una mensilità stipendiale, nell’ultimo semestre, letteralmente “bruciata” dalle famiglie per rispondere al caro vita.
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Si è riunito questa mattina a Palazzo Chigi il tavolo permanente per il “Partenariato economico, sociale e territoriale”, incentrato su un’informativa del ministro dell’Istruzione sulle misure del Piano nazionale di ripresa e resilienza ed in particolare sull’attuazione dei provvedimenti. Il ministro ha detto che sono pronti 300 milioni nel contratto per premiare la formazione incentivata sui mestieri dell’autonomia, ma anche che lo stipendio base degli stipendi degli insegnanti deve essere incrementato; inoltre, Bianchi ha detto che saranno formati 650 mila insegnanti sul digitale. Bianchi ha anche annunciato che dopo i 55 mila insegnanti immessi in ruolo l’anno scorso, questa estate ne verranno assunti a tempo indeterminato altri 65 mila. E che i precari, ha sottolineato, dovranno comunque sottoporsi a una selezione. Nel frattempo, ha assicurato che le classi pollaio si sono già ridotte a 22 alunni per il ministro dell’Istruzione.
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Nell’incontro odierno sugli ordinamenti dei profili professionali per il personale ATA, le proposte ARAN disattendono le indicazioni inviate dal Ministero dell’Istruzione sull’Atto di indirizzo. “Il testo proposto dall’Aran, a nostro avviso, deve essere rivisto ed integrato – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief – Come sindacato autonomo abbiamo presentato proposte specifiche e mirate, atte a valorizzare un comparto fondamentale per la scuola, quello ATA”.
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Gli effetti del Covid hanno prodotto la chiusura delle scuole e il ricorso alla didattica a distanza, con conseguenze dirette, purtroppo negative, sulla qualità della didattica: l’Invalsi oggi ci ha detto che nell’ultimo anno c’è stata una leggera ripresa, ma quasi la metà degli studenti italiani non raggiunge la sufficienza nè in italiano nè in matematica e si è presentata all’esame di maturità con conoscenze e competenze non adeguate. “Finchè continueremo a proporre la stessa didattica pre-Covid, con gli effetti del dimensionamento scolastico introdotto dal 2009, con il Dpr 81, e mai cancellato, è normale che i nostri alunni siano in difficoltà”, commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.
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Dal 21 giugno 2022 (h. 9,00) e fino all’11 luglio 2022 (h. 23,59), sono disponibili le funzioni telematiche per la presentazione delle istanze finalizzate alla partecipazione alla procedura per l’inclusione nelle graduatorie d’istituto di prima fascia del personale docente.
Per accedere alla compilazione dell’istanza occorre essere in possesso delle credenziali del Sistema Pubblico di identità digitale (SPID) o di quelle della Carta di Identità Elettronica (CIE).

Tra il 1° luglio 2022 (h. 9,00) e il 16 luglio 2022 (h. 14,00),
istanze di scioglimento della riserva ai fini dell’inclusione a pieno titolo negli elenchi del sostegno delle Graduatorie ad Esaurimento

Tra il 1° luglio 2022 (h. 9,00) e il 15 luglio 2022 (h. 23,59),
istanze di conferma dei titoli di servizio maturati nel corrente anno scolastico per l’inclusione a pieno titolo nella II fascia delle GPS relative ai posti di sostegno o ai fini della valutabilità in altra graduatoria.

Tra l’8 luglio 2022 (h. 9,00) e il 21 luglio 2022 (h. 23,59),
istanze di scioglimento della riserva, ai fini dell’inclusione a pieno titolo nelle GPS di I fascia, relative ai posti comuni e di sostegno, a seguito del conseguimento, entro la data del 20 luglio 2022, del titolo di abilitazione e/o di specializzazione sul sostegno.


Da oggi la scuola deve fare a meno di oltre 150 mila docenti precari. Più alcune decine di migliaia di Ata. Almeno altri 80mila, circa, avevano terminato l’incarico con la fine delle lezioni, come i lavoratori cosiddetti Covid. In tutto, si tratta di non meno di 250 mila supplenti che lo Stato ha deciso di licenziare, anche se nella maggior parte di casi si tratta di lavoratori che hanno sottoscritto contratti su cattedre e posti senza titolare, quindi del tutto liberi. Il loro “benservito” non è casuale, ma funzionale al risparmio dei soldi pubblici e a discapito del servizio scolastico: privandosi del loro apporto, l’amministrazione scolastica ha benefici non indifferenti.
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Il caro-energia derivante dalla guerra in Ucraina e la scarsità di alcune derrate hanno alimentato la corsa dell'inflazione: l’Istat ha oggi rilevato, attraverso le statistiche preliminari, che il costo della vita "a giugno accelera di nuovo salendo a un livello (8%) che non si registrava da gennaio 1986, quando fu pari a 8,2%", con un aumento di ben l'1,2% su base mensile. Ancora più alta figura la crescita dei prezzi del cosiddetto “carrello della spesa”, che ha fatto registrare un +8,3%. A livello di Eurozona va ancora peggio: il costo della vita si attesterebbe addirittura all'8,6%, con un +0,7% rispetto a maggio. Le stime giungono all'indomani degli interventi del governo per frenare il caro-bollette.
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“Sono evidenti i motivi che portano a dovere concludere rapidamente la trattativa sul rinnovo del contratto della Scuola e poi guardare ai passi successivi”: lo ha dichiarato oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. Durante una diretta sui canali di Orizzonte Scuola, il sindacalista autonomo ha bocciato le decisioni prese al Senato sul decreto su reclutamento e formazione, e poi ricordato che la scuola necessita di un rinnovo contrattuale immediato. Lo scorso accordo di “quattro anni fa dopo dieci anni di blocco, prevedeva 87 euro lordi che corrispondevano a 56 euro netti. Oggi – ha ricordato Pacifico - dopo quattro anni di blocco, in media si tratta di dire sì a 107 euro lorde, pari ad oltre 70 euro netti. Con arretrati pari a circa 3mila euro medi. Se invece andiamo ad attuare tutto quello che c’è scritto nell’Atto di indirizzo, si va però a firmare un accordo non prima di un anno e mezzo”.
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Il ministro dell’Istruzione continua a parlare di riduzione delle classi e non del numero di alunni che vi stanno dentro. Dopo averlo dichiarato a maggio, oggi il ministro Patrizio Bianchi lo ha ribadito sostenendo che “va ridotto il numero delle classi per aumentarne la qualità”. Replica Marcello Pacifico, presidente Anief: “Se si vuole aumentare la qualità della didattica non si possono lasciare in vita classi con oltre 20-25 alunni. Noi sosteniamo da anni che il modello da seguire è quello delle classi composte da non oltre 15 iscritti, con un numero di ore di scuola allungato e il ritorno alle compresenze già dall’ultimo anno della scuola dell’infanzia, che andrebbe svolto assieme ai maestri della primaria per un avvicinamento graduale, metà ludico e metà formativo, alla scuola vera. Invece, ci ritroviamo con classi strapiene di alunni, non di rado anche con più di un alunno disabile al quale vengono sottratte indebitamente pure le ore di sostegno previste dal Pei. La denatalità potrebbe diventare un’opportunità importante per cambiare in meglio la fisionomia della scuola: servono però obiettivi chiari da prefissare, quelli che ad oggi non mi sembra che abbiano fatto propri dalle parti di Viale Trastevere”.
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Non può essere considerato positivamente il nuovo testo del ddl per l’attuazione del Pnrr presentato dal governo, modificato dal maxi-emendamento della Commissione bilancio e approvato oggi dall’Aula del Senato: i motivi sono stati spiegati stasera da Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. Nel corso di una diretta sui canali social del giovane sindacato, Pacifico ha detto che “rimane irrisolto il problema della mancata stabilizzazione dei precari della scuola, c'è un'enorme differenza rispetto a quanto sostiene l’Europa e proprio in Corte di Giustizia dell'Unione Europea proporremo una specifica denuncia sul punto. Quindi dopo aver contestato la Legge 107 del 2015, vincendo in CGUE, faremo nuovamente ricorso con coerenza e pertinenza, lo faremo con decisione rivendicando quell’assorbimento automatico dei precari nei ruoli dello Stato che in Italia si continua ad eludere. Non permetteremo nuovi 'risparmi di spesa' da far ricadere sulla pelle dei supplenti e calpestando i loro diritti”.
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"È stata approvata in Senato con un maxi-emendamento la proposta del Governo di inserire i precari ed il personale di ruolo nei percorsi universitari per conseguire l'abilitazione e pure la specializzazione su sostegno: purtroppo l’apertura si realizzerà su quote di riserva e non in sovrannumero, come chiesto dall'Anief". A dirlo è stato Marcello Pacifico, presidente Anief, interpellato dall’agenzia Teleborsa sulle modifiche attuate in Senato al Decreto Legge 36 Pnrr che cambia formazione e reclutamento dei docenti italiani.
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A partire dal 20 giugno, fino al 4 luglio, il personale docente di ruolo potrà presentare domanda di assegnazione provvisoria o di utilizzazione per l’a.s. 2022/23. Stessa scadenza anche per il personale educativo e per i docenti IRC. Per il personale ATA le domande si presenteranno dal 27 giugno all’11 luglio. Il personale docente presenterà la domanda attraverso il sistema POLIS; il personale educativo, IRC e ATA si avvarrà del modello di domanda pubblicato sul sito web del Ministero nella sezione “mobilità”.

LE MODALITÀ DI PRESENTAZIONE

Le domande dovranno essere presentate nella seguente modalità: DOCENTI: tramite Istanze On Line dal 20 giugno al 4 luglio (dalla voce “Presentazione Domanda Mobilità in Organico di Fatto”); PERSONALE EDUCATIVO E DOCENTI IRC: domanda cartacea dal 20 giugno al 4 luglio; PERSONALE ATA: domanda cartacea dal 27 giugno all’11 luglio.

Anche il personale docente immesso in ruolo negli aa. ss. 2020/21 e 2021/22 potrà presentare istanza di utilizzazione e assegnazione provvisoria conformemente alle prescrizioni di cui al contratto collettivo nazionale integrativo, sottoscritto in data 8 luglio 2020.

Le categorie che devono presentare domanda cartacea, dovranno utilizzare il modello di domanda che sarà reso disponibile nella sezione Mobilità del sito del Ministero dell’istruzione e che dovrà essere inviato, secondo le modalità previste dal Codice dell’amministrazione digitale (es. posta elettronica certificata), all’Ufficio scolastico territorialmente competente.

Le domande vanno corredate degli allegati che attestano il possesso dei requisiti (esigenze di famiglia e precedenze per assegnazioni provvisorie, titoli per gli utilizzi). Possono essere utilizzati, ovviamente con le opportune modifiche e gli eventuali aggiornamenti, gli allegati già preparati per i trasferimenti o quelli predisposti per precedenti utilizzazioni/assegnazioni provvisorie.

I docenti della scuola dell’infanzia e primaria possono esprimere fino a 20 preferenze, quelli della scuola secondaria di primo e secondo grado fino a 15. È possibile esprimere preferenze analitiche (singole scuole) o sintetiche (comune, distretto, provincia). NB: eventuali preferenze fuori dal comune di ricongiungimento potranno essere espresse solo dopo l’inserimento del codice sintetico relativo all’intero comune di ricongiungimento. Se nel comune di ricongiungimento non esistono scuole esprimibili, è possibile indicare scuole del comune viciniore.

CHI PUO’ CHIEDERE L’ASSEGNAZIONE PROVVISORIA

L’assegnazione provvisoria può essere richiesta esclusivamente per ricongiungimento al coniuge o alla parte dell’unione civile; ricongiungimento al convivente, ivi compresi parenti o affini, purché la stabilità della convivenza risulti da certificazione anagrafica; ricongiungimento ai figli o agli affidati di minore età con provvedimento giudiziario; ricongiungimento al genitore; gravi esigenze di salute del richiedente comprovate da idonea certificazione sanitaria. Non è necessario avere superato l’anno di prova pe chiedere assegnazione provvisoria. Ferma restando la sussistenza delle esigenze di ricongiungimento o di salute, possono chiedere assegnazione provvisoria per altra provincia per posti di sostegno anche i docenti privi di specializzazione, purché stiano per concludere i percorsi di specializzazione sul sostegno o, in subordine, abbiano prestato almeno un anno di servizio - anche a tempo determinato - su posto di sostegno.

CHI NON PUO’ CHIEDERE ASSEGNAZIONE PROVVISORIA

Non è possibile chiedere assegnazione provvisoria all’interno del comune di titolarità (salvo nei casi di comuni con più distretti sub-comunali da coloro che si avvalgono di una delle precedenze previste dall’articolo 8 del contratto); chiedere assegnazione provvisoria per più province (può essere chiesta esclusivamente per la sola provincia di ricongiungimento); chiedere assegnazione provvisoria soltanto per una classe di concorso diversa da quella di titolarità, possibile solo in eventuale aggiunta a quella per la classe di concorso di titolarità (purché il docente possegga l’abilitazione per la classe di assegnazione diversa e abbia superato l’anno di prova nella classe di titolarità).

CHI PUO’ CHIEDERE L’UTILIZZAZIONE

L’utilizzazione può essere richiesta nella provincia di titolarità dal personale in esubero; senza sede di titolarità; dai docenti trasferiti quali soprannumerari a domanda condizionata oppure d’ufficio nei 9 anni scolastici precedenti (dall’a.s. 2013/14 e successivi) e che abbiano richiesto in ciascun anno dell’ottennio il trasferimento nell’istituzione/comune di precedente titolarità; dai docenti titolari su o posto comune/curricolare in possesso di specializzazione che chiedono di essere utilizzati su sostegno; da altre specifiche categorie indicate dal CCNI 8 luglio 2020, cui si rimanda. Non è invece possibile chiedere utilizzazione interprovinciale, riservata esclusivamente ai docenti appartenenti a posto o classe di concorso in esubero nella provincia di titolarità.

Il Ministero dell'Istruzione ha inviato la nota con le disposizioni in merito alla proroga dei contratti per l'anno scolastico in corso per il personale ATA
Con nota n. 21550 del 6 giugno 2022, il Ministero dell'Istruzione ha richiamato le disposizioni inerenti le proroghe dei contratti di supplenza per il personale ATA per il corrente anno scolastico.

Si ribadisce in nota che sono i dirigenti scolastici a dover richiedere le suddette proroghe nei casi di effettiva necessità, ovvero, dove non è possibile assicurare l'effettivo svolgimento dei servizi di istituto mediante l'impiego di personale a tempo indeterminato e di personale supplente annuale.

Le attività per cui è richiesta la proroga riguardano sicuramente anche lo svolgimento degli Esami di Stato, recupero debiti nelle scuole secondarie di II grado e altre situazioni eccezionali.

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