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In vista delle imminenti elezioni dei deputati e senatori della XIX legislatura, i giovani chiedono più spazio e rispetto dalla politica. Il voto ai diciottenni in Senato “è un elemento positivo, ma non basta. Lascia il tempo che trova. Crediamo che vada esteso a 16 anni e che la politica ci ascolti quando scendiamo in piazza e che non pretenda di farlo approdando con monologhi su Tik Tok”. Secondo Anief hanno pienamente ragione a porre tali richieste. “I contenuti sono diversi ma la richiesta di maggiore attenzione è la stessa che chiede il sindacato a chi governa il Paese senza rendersi conto che i giovani e la loro formazione sono basilari per una società moderna che vuole crescere”, commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.
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In questa campagna elettorale, oramai conclusa, Scuola e Università sono citate abbastanza ma quasi sempre solo “per slogan”: a ricordarlo è l’agenzia di stampa Adnkronos, alla vigilia dell’apertura delle urne che porterà al voto i cittadini italiani che hanno compiuto almeno 18 anni. L’agenzia di stampa ha realizzato una fotografia significativa della superficialità con cui vengono trattati i temi accostati all’Istruzione riportando delle frasi simbolo rilasciate dai leader dei maggiori partiti: si rimane su ambiti generali, non si entra mai nel merito, non si approfondisce, non si descrive come si intende finanziare ogni operazione, molto costosa, che si si vorrebbe attuare nella XIX legislatura andando al Governo.
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Il 13 settembre, alle ore 18, si terrà il confronto sui 13 punti programmatici essenziali del Manifesto Anief, presentato dal Presidente Regionale Veneto Rita Fusinato, ed il programma elettorale per la scuola della coalizione di centro-sinistra, presentato dalla Prof.ssa Federica Foglia, candidata per la camera al collegio uninominale Villafranca/Legnago.

L’incontro si terrà presso il Caffè Fantoni di Villafranca di Verona (VR) - Corso Vittorio Emanuele II n. 161.

È gradita conferma di partecipazione all’evento da inviare, entro il 12 settembre, al seguente indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Scarica la locandina.

Si avvisano gli interessati alle nomine da GPS che gli uffici scolastici hanno pubblicato o stanno pubblicando gli elenchi dei docenti assegnatari di incarico, in alcuni casi precisando la data della presa di servizio effettiva. Da verificare personalmente. I dati sotto riportati possono essere soggetti a modifiche.
Si invita a prendere visione della circolare del 6 maggio sulle procedure di assegnazione supplenze e sulle sanzioni in caso di rinuncia.

https://www.miur.gov.it/documents/20182/0/Ordinanza+Ministeriale+n.+112+del+6.05.2022.pdf/ac56efe2-cff8-42bf-226a-aadef1c45b88?version=1.0&t=1652269543552

Per gli inseriti negli elenchi degli uffici scolastici:
Verona presa di servizio 2 settembre.
Venezia presa di servizio 1 settembre.
Vicenza presa di servizio 3 settembre.
Padova presa di servizio 1 settembre.
Rovigo presa di servizio 2 settembre.
Treviso presa di servizio 5 settembre.
Belluno - AVVVISO sul sito - Le nomine a tempo determinato del personale docente (posti comuni e sostegno) ed educativo, da Graduatorie ad Esaurimento (GAE) e da Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS), per l’anno scolastico 2022-2023 saranno effettuate mediante procedura informatizzata in data 5.9.2022 e i relativi esiti saranno pubblicati in pari data su questo sito. Eventuali rinvii saranno comunicati con lo stesso mezzo.

Sono passate pressoché inosservate le previsioni espresse dalla Bce sul peggioramento della crescita nell'area euro: Isabel Schnabel, del Comitato esecutivo della Bce, ha detto che sull'inflazione "le preoccupazioni che avevamo a luglio non sono state alleviate" arrivando a non escludere "a possibilità” di entrare “in una recessione tecnica”. In un'intervista alla Reuters, Schnabel ha detto che "se si guarda a una qualsiasi delle misurazioni dell'inflazione di fondo, stanno salendo ulteriormente e sono ai massimi storici". In Italia, rileva il sindacato Anief, si è dato a torto poco peso a tali dichiarazioni. Perché vi sono categorie, come quelle del pubblico impiego, che stanno soffrendo come non mai il peso del costo della vita in progressivo aumento. Tra queste, a patire più di tutti l’inflazione, sono i lavoratori della scuola, già costretti a percepire buste paga irrisorie e ferme da quasi quattro anni.
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Anche l’Aran conferma il gap tra il costo della vita in estrema crescita e gli stipendi praticamente fermi del personale pubblico e della scuola, con tanto di beffa dovuta alla risposta decisamente inferiore rispetto al comparto privato. L’ultimo report nazionale sulle retribuzioni contrattuali a confronto, formulato su dati ufficiali della Ragioneria generale dello Stato e Istat e aggiornato in questi giorni dall’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni, non lascia spazio a dubbi: lo studio settoriale, suddiviso in vari file, riporta che nella seconda decade del nuovo millennio, gli aumenti degli stipendi dei dipendenti pubblici (un terzo dei quali in servizio nel comparto Istruzione e Ricerca) sono stati più della metà inferiori all'aumento del costo della vita, a dispetto di quelli dei privati, invece leggermente superiori all’inflazione.
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Il “docente esperto” da formare in nove anni e pagare tra dieci anni sarebbe stato chiesto dalla Commissione Europea: l’impulso alla norma, approvata senza alcuna anticipazione nel decreto legge Aiuti bis, sembra che sia stata introdotta poiché la riforma sulla formazione degli insegnanti prevista dal Governo Draghi avrebbe scontentato i tecnici europei che hanno fatto dunque pervenire all’Italia dei rilievi sugli aspetti più controversi del provvedimento. “Ecco, dunque, spiegata l’iniziativa governativa e l’inserimento, a sorpresa, nel decreto Aiuti bis: l’aumento stipendiale non è più una tantum, ma diventa permanente, anche se dal 2032”, scrive in un approfondimento la rivista Orizzonte Scuola.
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Senza un intervento in extremis del prossimo Governo, dal 1° gennaio 2023 la Legge Fornero tornerà pienamente in vigore: venuta meno anche Quota 102, il risultato è che l’anno prossimo si potrà andare in pensione a 67 anni di età ed almeno 20 anni di contributi oppure dopo 42 anni e dieci mesi di contribuzione (un anno in meno per le donne). Gli unici a potere anticipare i tempi di uscita dal lavoro saranno i dipendenti appartenenti a determinate categorie professionali, ritenute particolarmente stressanti: all’interno di questo novero, occorre includere tutti i lavoratori della scuola e non solo i docenti maestri a contatto con gli alunni più piccoli, già comunque giustamente considerati.
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Sulla copertura delle oltre 200mila cattedre scoperte, il ministro dell’Istruzione dispensa tranquillità ma non convince nessuno. Invece di spiegare come mai i tre quarti di quei posti continueranno ad andare a supplenza, Patrizio Bianchi si sofferma sulle dimezzate immissioni in ruolo del 2021 (meno di 60mila su 112mila autorizzate), sulle procedure concorsuali in corso che però in gran numero non sono state concluse e quindi non potranno incidere sulle attuali stabilizzazioni e sui 70 mila docenti da assumere entro il 2024. A sottolinearlo è il sindacato Anief, che denuncia l’incapacità anche dell’attuale Governo di stabilizzare il personale scolastico lasciando in vita una quantità impressionante di cattedre senza titolare: anche quest’anno quei posti sono destinati per almeno il 50% a non essere assegnati e i contratti a tempi indeterminato si realizzeranno non certo con la celerità indicata dal Ministero, ma attraverso nomine che si protrarranno ben oltre l’inizio dell’anno scolastico.

A darne notizia il ministero dell’istruzione - Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione - con la nota “Contrasto alla diffusione del contagio da COVID-19 in ambito scolastico. Riferimenti tecnici e normativi per l’avvio dell’a.s. 2022/2023” rivolta ai dirigenti scolastici e ai direttori degli uffici scolastici regionali.
Leggi il comunicato a commento della nota ministeriale.

Marcello Pacifico (Anief): “la politica deve realmente occuparsi dei problemi della scuola, non solo a livello propagandistico. Istruzione al centro non solo con promesse elettorali, i candidati devono esprimere il loro parere su punti cardini, partendo dalla centralità dello studente”.
Leggi il comunicato integrale e scarica il manifesto Anief per una scuola giusta.

A.S. 2022/23 – ASSUNZIONI A TEMPO INDETERMINATO PERSONALE DOCENTE PER SCORRIMENTO DELLE GRADUATORIE DI MERITO E DA GAE PER RINUNCE ACQUISITE IN PIATTAFORMA INR E/O PERVENUTE DOPO LA PUBBLICAZIONE DEGLI ESITI COMPLESSIVI DELLE OPERAZIONI DI IMMISSIONE IN RUOLO

L'ufficio scolastico regionale del Veneto rende noto che, sulla base delle rinunce pervenute e registrate alla data del 12 agosto 2022, dopo la pubblicazione degli esiti complessivi delle operazioni di immissione in ruolo di cui al Decreto prot. 2551 del 28.7.2022, ha proceduto allo scorrimento delle graduatorie di merito e delle GAE – con l’assegnazione della provincia – con riferimento alle classi di concorso che presentavano ancora capienza nel numero di aspiranti e, nel contempo, disponibilità di posti e di contingente nelle rispettive graduatorie.

Si precisa che le individuazioni su Provincia sono state effettuate nei limiti delle rinunce registrate e dei riparti provinciali di cui ai DD.DD. di questa Direzione n.2435 del 20 luglio 2022 e n.2439 del 20.7.2022 e al netto del riparto di accantonamento dei posti relativi la procedura dell’art 59 c.9 bis – DL 73/2021 di cui al Decreto Direttoriale di questa Direzione n. 2433 del 20/7/2022.

Il personale interessato è invitato a presentare il modello delega all’UAT di competenza entro e non oltre le ore 23:59 del 18.8.2022 come da istruzioni riportate nell'avviso.
Gli uffici di Ambito Territoriale provinciali disporranno l’assegnazione d’ufficio su sede nei confronti dei candidati che entro le ore 23.59 del 18 agosto 2022 non abbiano provveduto all’invio, all’indirizzo indicato dall’Ufficio di Ambito Territoriale competente, del modello-delega per l’espressione delle sedi.
Scarica l'avviso dal sito regionale.


Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): “Rispetto alla media dei Paesi OCDE l’Italia spendeva meno dell'1% quindici anni fa, prima della crisi, oggi il doppio, il 2%. Bisogna fin dalla prossima legge di bilancio invertire il trend negativo e investire nell'istruzione anche per sviluppare l'economia nazionale. Oltre a risorse finanziarie, la scuola, l'università, la ricerca hanno bisogno di favorire le risorse umane con stipendi almeno ancorati all'inflazione e comunque senza più discriminazioni in base alla durata del contratto. Nel 2008 con la legge 133 sono stati sottratti 10 miliardi alla scuola che devono essere ripristinati.

Con queste parole, il leader Anief ha ripreso il punto 3 del “Manifesto Anief #perunascuolagiusta”

Risorse (Azione: legge di bilancio)

Aumento di Un punto del PIL, ripristino dei 10 miliardi tagliati e stanziamento risorse aggiuntive per allineare stipendi ad inflazione.

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Secondo il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ci saranno “tutti i docenti a cattedra a settembre” e si è a “lavoro per ripetere risultato dell’anno scorso”. Ma per il sindacato Anief mancano 45 mila posti all'appello, (80mila nel 2021) confermati ancora nell'anno scolastico appena chiuso, per poter riaprire le scuole a settembre.
Leggi il comunicato integrale.


Secondo i calcoli del sindacato Anief, soltanto 500 milioni per gli Statali dove servirebbero 3 miliardi per aggiornare l'indennità di vacanza contrattuale, al netto di 1,5 miliardi per chiudere anche l'accordo per il personale istruzione e ricerca per la passata stagione contrattuale (unico CCNL 2019/2022 ancora aperto nella PA). Altri 6 miliardi servono per aggiornare l'indice dell'assegno delle pensioni, mentre per evitare la riforma Fornero e per attivare il riscatto gratuito dei periodi di formazione universitaria (oggi in media 50 mila euro ridotto la metà se agevolato) servono almeno altri 4 miliardi.

Come riporta anche Orizzonte scuola, “sarà il prossimo governo che uscirà dalle elezioni del 25 settembre a chiudere la trattativa per il rinnovo del contratto. La Legge di Bilancio che l’esecutivo dovrà varare sarà almeno di 25 miliardi e dovrà contenere anche i costi per il rinnovo del contratto per il personale scolastico”.
Leggi il comunicato integrale.

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