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MICHELE D'ANDREA

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Sulla scia delle pronunce della Corte di Giustizia Europea, del Consiglio di Stato e dei Tribunali di Torino e Milano, che hanno riconosciuto il BONUS CARTA DOCENTE anche ai precari e non solo ai docenti di ruolo, la sezione lavoro del Tribunale di Treviso conferma la tesi dei legali Anief, i quali ottengono due pronunce favorevoli per due docenti precari.

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, in spregio della normativa comunitaria, aveva ingiustamente negato il bonus carta docente ai precari i quali riscontrando la violazione, si sono rivolti ad Anief, per far valere i loro diritti in sede giudiziale .

Il Tribunale di Treviso, primo fra i Tribunali del Veneto, ha quindi accolto in prima udienza le richieste dei legali del giovane sindacato (avv.ti Nicola Zampieri, Denis Rosa e Maria Maniscalco) riconoscendo il bonus anche ai docenti che di anno in anno continuano a lavorare con contratti a tempo determinato.

L’accordo sul contratto collettivo nazione della scuola è stato raggiunto all’Aran da poche ore: insegnanti e personale Ata avranno un aumento del 4,22% con l’impegno di integrare le risorse già nei prossimi mesi. Anief guarda però avanti e si proietta al CCNL 2022/2024, già oggi: l’Ufficio Studi del giovane sindacato rappresentativo, sulla base del tasso di inflazione programmata passato e futuro calcolato dal ministero dell’Economia, ha calcolato che per allineare gli stipendi della scuola al costo della vita servirà aumentarli non meno del 20%. “È una cifra che sfiora i 30 miliardi di euro – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – e se vogliamo adeguare le buste paga di docenti e Ata all’Ue il Governo dovrà trovare le risorse. Altrimenti parliamo sempre di programmi e mai di fatti”.
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Il ministero dell’istruzione ha presentato ai sindacati la bozza di circolare sull’anno di prova del personale docente neo immesso in ruolo. Confermato lo schema generale disegnato dal D.M. 226/2022 che, ricordiamo, ha introdotto alcuni cambiamenti rispetto agli anni precedenti.

Il percorso avrà una durata di almeno 50 ore così suddivise:

6 ore per gli incontri propedeutici e di restituzione finale
12 ore per i laboratori formativi
12 ore di attività peer to peer con il tutor
20 ore di formazione on line

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“Gli aumenti da dare a dicembre agli inseganti e al personale Ata erano necessari, perché purtroppo l’inflazione è forte, è arrivata al 12%, e con gli attuali stipendi del 2018 non si arriva neanche a fine mese. Li avevamo chiesti già a maggio, con un contratto ponte, che adesso è arrivato”. Lo dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: il sindacalista, intervistato dalla Tecnica della Scuola, si dice soddisfatto per l’esito del confronto con il ministro Giuseppe Valditara, che in due soli incontri ha creato le condizioni per sottoscrivere il Ccnl 2019-2021, che ora andrà sotto esame degli organismi di controllo. “Quelli approvati venerdì all’Aran – spiega Pacifico - sono incrementi del 4,22%, una percentuale più alta del contratto precedente, del 3,48%. Sono tra i 100 e i 110 euro lordi per i docenti, mentre per il personale ATA si tratta di 60-70 euro, dipende dal profilo professionale. Gli arretrati dovrebbero quantificarsi attorno ai 2.000 euro: qualche lavoratore avrà 2.500 euro, altri 1.500. Tutti avranno una tassazione più favorevole, perché sono stati assegnati per un periodo già trascorso. Sono sempre pochi e insufficienti”.
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C’è accordo tra il governo e i sindacati per il rinnovo del contratto scuola 2019-21, per quanto riguarda il lato economico, per oltre un milione di lavoratori tra docenti e Ata. Aumenti e arretrati già da dicembre in busta paga. Il via libera all’intesa giunge dopo una lunga giornata a Viale Trastevere con i rappresentanti del Ministero, le organizzazioni sindacali e l’Aran (presente il presidente Antonio Naddeo).
Intesa solo sul fronte economico, successivamente nuova trattativa sul fronte normativo
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Domani si firma per 1,4 milioni di lavoratori e lavoratrici. Aumenti e arretrati in busta paga a dicembre. Raggiunto l'accordo politico tra il ministro Valditara e i sindacati. Passa il contratto ponte chiesto da #Anief sei mesi fa, quando è scoppiata la crisi energetica e l'inflazione è schizzata. A dicembre, in busta paga arretrati e aumenti di stipendio. Aumenti lordi sopra i 100 euro e più di 3 mila in media per gli arretrati. Domani la firma in Aran della sequenza contrattuale relativa alla parte economica per stipendio tabellare e salario accessorio parte fissa. Governo stanzia 100 milioni in più per retribuzione professionale docenti (85,8%) e contributo individuale accessorio (14,2%) una tantum per il 2022. A decorrere dal 2022, altri 89,4 milioni per RPD e 14,8 per CIA. Valditara si impegna a trovare risorse aggiuntive ulteriori in legge di bilancio per aumenti tabellari e in caso contrario a destinare alla contrattazione i 300 milioni del MOF.

Con successiva sequenza contrattuale si affronteranno i temi dei profili e ordinamenti professionali personale amministrativo, mobilità, formazione, valorizzazione Dsga, contrattazione integrativa, relazioni sindacali, lavoro a distanza. Il Governo s'impegna a cambiare le norme anche per garantire la parità di trattamento del personale degli enti di ricerca non vigilati.

Anief: “Se ci avessero ascoltati, avremmo messo questi soldi già a maggio scorso nella disponibilità dei lavoratori e lavoratrici. Oggi con un'inflazione superiore a 12 punti è indispensabile liberare delle risorse, peraltro già stanziate insieme a quelle poche aggiuntive oggi autorizzate. La vera prova starà nella prossima legge di Bilancio, dove il Ministro si è impegnano a recepire ulteriori risorse”.
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Sul rinnovo del contratto di Istruzione, Università e Ricerca siamo alla stretta finale: quello che sta scaturendo dalla trattativa odierna tra parte pubblica e sindacati, in corso presso il ministero dell’Istruzione, interrotto per un paio d’ore anche per permettere un’interlocuzione tra il ministro dell’Istruzione e del merito con quello dell’Università e Ricerca, è la probabile sottoscrizione dell’accordo solo sulla sola parte economica, mentre quella giuridica verrebbe affrontata successivamente. Sempre però a patto che dal Governo giungano rassicurazioni sulle risorse aggiuntive. E su questo il ministero di viale Trastevere sta operando, a livello politico, per venire incontro alle richieste sindacali. Rispetto al passato, c’è comunque l’espressa volontà del ministro dell’Istruzione di chiudere l’accordo entro un paio di settimane e cercare di fare avere i soldi al personale scolastico, docenti e Ata, entro poche settimane: il confronto odierno si è infatti trasformato in un una trattativa fiume. “Qualora la firma al contratto dovesse arrivare entro Natale, come auspicato dal Ministro, gli aumenti e gli arretrati arriverebbero a gennaio-febbraio 2023”, scrive anche la stampa specializzata.
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Oggi pomeriggio, su Orizzonte scuola Tv, al termine del primo incontro – in cui sono state messe in luce le urgenze della scuola - tra le organizzazioni sindacali e il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, i rappresentanti dei sindacati sono intervenuti per le prime impressioni. Sono intervenuti: Francesco Sinopoli (Flc Cgil), Ivana Barbacci (Cisl Scuola), Giuseppe D’Aprile (Uil Scuola), Elvira Serafini (Snals), Rino Di Meglio (Gilda) e Marcello Pacifico (Anief).

Il leader dell’Anief, Marcello Pacifico, ha affermato che è stato un primo incontro che ha avuto il fine di far comprendere “le urgenze e i problemi fondamentali: abbiamo chiesto di confermare l’organico Covid, poiché risulta indispensabile per le scuole. Se non viene approvato questo pomeriggio potrebbe essere approvato con la legge di bilancio, ma se ne parlerebbe a gennaio. Sul reclutamento, bisogna assumere 15 mila precari dal concorso straordinario bis. È indispensabile attivare il doppio canale di reclutamento, non solo sul sostegno ma anche sui posti comuni, assumendo da I e II fascia. Per noi il tema dei diplomati magistrale rimane fondamentale. Ricordiamo che abbiamo ancora 200mila precari e questo non va bene. Valorizziamo il ruolo dei Dsga e di tutti gli Ata, pensiamo alla mobilità, alla valorizzazione del merito anche per i docenti di religione. Basilare anche il tema della sicurezza”.
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Ricco di contenuti, appassionato e colme di speranze perché si cambi in meglio la scuola. È l’intervento tenuto oggi da Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, durante il primo incontro con il nuovo ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. Il sindacalista autonomo si è dapprima soffermato sulla imminente Legge di Bilancio: “deve essere scritta e inviata in Europa entro pochi giorni e dentro, ha spiegato, ci devono essere pure i provvedimenti che riguardano la scuola e la formazione. Vi sono infatti alcuni problemi fondamentali da risolvere, con soluzioni che il sindacato si permette di indicare: le modifiche riguardano il reclutamento, gli organici, il contratto su mobilità, la formazione e la sicurezza. Sono temi legati anche al PNNR, quindi a finanziamenti della Commissione Europea e dell'Unione Europea”.
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Con la costituzione del nuovo Governo e ministro dell’Istruzione, torna in primo piano il rinnovo del contratto scuola, scaduto da 46 mesi: si tratta, ricorda oggi il Sole 24 Ore, dell’unico contratto del pubblico impiego non ancora rinnovato. Un rinnovo che vale oltre 2 miliardi e bisogna considerare anche i 5 miliardi di arretrati. Il quotidiano economico scrive che è uno degli ultimi atti del ministro Bianchi è stato quello di spostare i 340 milioni destinati alla valorizzazione della professione insegnante sul rinnovo contrattuale. Quindi, si domanda cosa farà, adesso, il ministro dell’Istruzione e del Merito: girerà le risorse nel contratto nazionale o andrà allo scontro con i sindacati. Intanto, i 340 milioni sono al momento bloccati, fermi sul parere del Ministero dell’Economica che tarda ad arrivare. Sempre secondo quanto segnala il Sole 24 Ore, le perplessità tecniche e politiche sul cambio di destinazione del fondo da 340 milioni sono parecchie. Spunta una terza via, scrive sempre oggi Orizzonte Scuola, cioè quella di far passare l’attribuzione dei fondi del contratto da un vincolo di destinazione al salario accessorio, in base ai criteri di distribuzione che la stessa intesa tra Governo e sindacati dovrebbe disciplinare.
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All’Albo Pretorio di questo Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto è disponibile il Decreto num. 3718 del 25.10.2022 di assegnazione alla sede di servizio dei docenti individuati quali destinatari di contratto a tempo determinato sulla rispettiva classe di concorso per l’a.s. 2022/23.

I docenti di cui all’allegato elenco che INTENDANO RINUNCIARE all’individuazione dovranno inviare la rinuncia sottoscritta – redatta secondo il modello allegato.
Visita il sito dell'ufficio scolastico regionale.

Si rende noto ai candidati che hanno partecipato alla prima fase (assegnazione della provincia) della procedura informatizzata per le operazioni di individuazione per il conferimento dei contratti a tempo determinato – classi di concorso A007-A020-A022-A026-B020 – che tale fase si è conclusa in data 21 ottobre 2022.

Si dà quindi comunicazione dell’avvio della seconda fase relativa alla scelta della sede da parte dei docenti che sono stati individuati, per le predette classi di concorso, quali destinatari dei contratti a tempo determinato inseriti nelle graduatorie di merito della procedura concorsuale bandita ai sensi dell’articolo 59, comma 9-bis, del decreto legge 25 maggio 2021 n. 73, convertito con modificazioni dalla legge 23 luglio 2021, n. 106.

Le funzioni saranno accessibili all’utenza – in modalità telematica – attraverso il portale POLIS – Istanze on line – dal 22 al 23 ottobre 2022.
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Per il rinnovo del contratto non bastava l’ingiustificato fermo dovuto alla scarsità di finanziamenti per produrre aumenti decorsi: a complicare l’approdo alla firma, adesso ci sono anche le proposte irricevibili formulate dall’Aran ai sindacati nel corso dell’ultimo incontro. Affrontando gli aspetti generali del nuovo contratto, l’amministrazione ha infatti presentato alcune novità che rappresenterebbero un ulteriore arretramento dei diritti dei lavoratori: l’Aran ha prospettato, riassume oggi la stampa specializzata, l’impossibilità di ricorrere ad una visita specialistica, esaurite le 18 ore disponibili, in assenza di una patologia; l’eliminazione dell’assenza per malattia retribuita per 9 mesi al 100%, del 90% per i tre mesi successivi e al 50% negli ulteriori sei mesi: l’impossibilità di usufruire delle ferie, se si è superato l’8° mese nell’anno scolastico successivo: la mancata comprensione del viaggio negli otto giorni per la partecipazione a concorsi ed esami. Dulcis in fundo, l’amministrazione, ha espresso la volontà di procedere alla separazione del personale in relazione alla tipologia di contratto adottato, quindi distinguendo tra lavoratori a tempo indeterminato e determinato.
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Si torna a parlare dei vincoli della mobilità del personale docente: sia per via della sentenza del Tribunale di Roma dello scorso luglio, che ha messo in discussione l’accordo in essere con un solo sindacato, sia per le modifiche legislative che intervenute nell’ultimo periodo che hanno reso ancora più impellente l’esigenza di revisione del sistema vigente. Nell’incontro del 19 ottobre, riferisce la stampa specializzata, l’amministrazione ha presentato alle organizzazioni sindacali una bozza, con cui “ha cancellato le parti che riguardavano la titolarità di sede dei docenti che si otteneva con il trasferimento; ha introdotto una durata biennale del contratto (a.s 2023/24 e 2024/25) e i nuovi blocchi di mobilità previsti dal Decreto-Legge 36/2022 per tutti i docenti neo immessi in ruolo a partire dall’anno scolastico 2022/23. La bozza prevede anche un altro blocco, quello di 3 anni per tutti i docenti che per l’anno scolastico 2022/23 hanno ottenuto un trasferimento interprovinciale su qualunque sede espressa”.
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È stato attivato Corso ALFO 566 da 40 ore

Il corso è dedicato ai docenti che hanno superato con esito positivo la procedura concorsuale straordinaria per l’accesso ai ruoli della scuola secondaria di primo e secondo grado su posto comune (ai sensi dell’art.59, comma 9-bis, del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n. 106, come sostituito dall’articolo 5, comma 3-quinquies, del decreto-legge 30 dicembre 2021. N. 228, convertito con modificazioni dalla legge 25 febbraio 2022, n.15), finalizzata al reclutamento a tempo indeterminato di personale docente non compreso tra quello di cui al comma 4 del medesimo articolo 59.
L'esame finale si svolgerà in modalità orale entro e non oltre il 15 Giugno 2023. I primi appelli partiranno a Dicembre 2022, e ci saranno ogni mese a seguire.

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