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° I precari, l’ANIEF e la sentenza della Cassazione
Non è facile per i precari, e per noi dell’ANIEF che li rappresentiamo, rassegnarsi alle motivazioni addotte (sentenza n.10127/2012). Vedremo se i giudici di Strasburgo consentiranno che a una categoria di lavoratori si disapplichi una norma della UE.

La sezione lavoro della Cassazione (sentenza 10127 del 20 giugno 2012) ha stabilito: reiterare per più di tre anni, nella Scuola, i contratti di supplenza a t.d. è legittimo senza che debbano riconoscersi diritti che sono riconosciuti, anche in forza alla normativa U.E., agli altri lavoratori. I motivi ? La Corte ha evidenziato quale sia la peculiarità dei contratti di supplenza ai docenti; la fonte normativa di questa peculiarità sta nella disciplina speciale (Legge 124/99, d.lgs. 297/94 e regolamenti sulle supplenze emanati di anno in anno) che deroga, per il personale scolastico, le disposizioni valevoli per tutti gli altri lavoratori del pubblico impiego (decreti 368/2001 e 165/2001). Inoltre, non essendo prevedibile il numero complessivo, di anno in anno, delle chiamate per supplenza, l’incertezza del finanziamento necessario espone la pubblica amministrazione a sforamento di bilancio (il pareggio del bilancio statale è legge). Così, si è trovata la voce che potrebbe provocare lo sforamento: la retribuzione dei precari. Secondo la Corte di Cassazione, hanno sbagliato i tribunali del lavoro (decine di giudici) che hanno riconosciuto ai precari indennizzi per la illegittima reiterazione, in periodi di servizio consecutivi, di contratti, e in qualche caso hanno riconosciuto il diritto alla stabilizzazione (immissioni in ruolo, anche a seguito di cause patrocinate da nostri legali). Tocca adesso vedere se i sindacati “rappresentativi” della Scuola avranno qualcosa, al riguardo, da sostenere quando si siederanno a concertare con il MIUR. O se ancora una volta saremo soli a discuterla; questa volta dinanzi ai magistrati della UE.

° Reperire risorse per la Scuola è parecchio più difficile che reperirle per l’Università.
La storia recente dell’autonomia dimostra che, per le scuole “autonome”, è un miraggio poter integrare il finanziamento pubblico producendo servizi al territorio.
A parte il finanziamento pubblico, che il tandem Tremonti-Gelmini assottigliò sia alla Scuola che agli atenei, questi però producono servizi a pagamento (alla Scuola) che, con la gestione del ministro Profumo, aumenteranno in misura cospicua (corsi, corsi-concorsi, formazione iniziale e in itinere, corsi “singoli”, crediti formativi, ecc..) per una platea di utenti che, di volta in volta, è di decine di migliaia di insegnanti. Sicché il numero dei non più giovani utenti compenserà largamente il calo delle matricole universitarie; e se – come auspichiamo - andrà in porto il progetto di introdurre la carriera nella professione docente (l’articolazione in tre fasce), la platea degli utenti potenziali degli atenei salirà di 700mila unità (non considerando il personale ATA). Ecco che, per i titolari di Viale Trastevere, è più facile amministrare il bilancio dell’università piuttosto che quello della scuola. E, però, la presenza di un titolare di provenienza scolastica al Dicastero potrebbe produrre l’inversione di tendenza, a cominciare dal fatto che i corsi abilitanti e i concorsi per la Scuola potrebbero tornare ad essere affidati al personale scolastico, come avveniva prima della gestione di Luigi Berlinguer. E’ certo che nella Scuola non mancano le competenze per selezionare e formare i futuri professori. Sono considerazioni di buon senso, su questioni a tutti evidenti; e invece, ciò che si fa per fare quadrare il bilancio della Scuola non è favorire le entrate, è tagliare le spese. Si vuole perfino tagliare nei magri bilanci delle scuole. Riportiamo, al riguardo, una nota di Reginaldo Palermo (La tecnica della scuola, 26 giugno) su come il Ministro proporrebbe di finanziare gli scatti di anzianità al personale scolastico: “Più di un mese fa Francesco Profumo aveva rassicurato tutti dichiarando che bisognava solo aspettare qualche giorno per il via libera del Ministero dell’economia; a sentire il Ministro pareva anzi che gli scatti sarebbero entrati quasi subito nella busta paga di insegnanti e Ata. A conti fatti la conclusione è sconsolante: gli scatti di anzianità potranno essere ripristinati ma solo a condizione di attingere le risorse dal fondo di istituto. I risparmi derivanti dai tagli degli organici sarebbero stati infatti largamente inferiori alle attese: il Mef ha certificato finora 87 milioni di euro di risparmi e non sembra affatto intenzionato ad aumentare questo tetto. Ma siccome di milioni ne servono almeno 350 se si vogliono davvero garantire gli scatti bisognerà pensare ad altre fonti di finanziamento. Ed è così che il Ministero ha proposto ai sindacati di attingere al fondo di istituto (Fsi) che attualmente serve a retribuire il maggior impegno del personale docente e Ata. ...Un taglio così duro del fondo di istituto rappresenterebbe la fine dell’autonomia scolastica…”.
 

° Quanti saranno i contratti a t.i. in agosto, per l’a.s. 2012/2013 ?
La norma di riferimento è il D.I. del 3 agosto 2011 (“Programmazione triennale di assunzioni a t.i. di personale docente, educativo ed ATA, per il triennio 2011-2013”) emanato da MIUR, MEF e Dipartimento per le riforme e le innovazioni nella P.A.
Il citato decreto interministeriale dà attuazione a quanto disposto con l’art. 9, comma 17 D.L. 13 maggio 2011, n. 70, convertito dalla legge 12 luglio 2011, n. 106, definendo le assunzioni con contratto a tempo indeterminato, da fare entro il 31 agosto sulla base dei posti vacanti e disponibili in ciascun anno scolastico, delle cessazioni dal servizio, degli effetti del processo di riforma previsto dall’art.64 della L. 6 agosto 2008, n. 133, e delle disponibilità che residuano a conclusione delle operazioni di mobilità. Nel triennio di vigenza del citato D.I., ogni anno i ministeri interessati procedono alla rimodulazione dei contingenti del personale docente, educativo e ATA da nominare. Lo scorso agosto si programmò, per l’anno scolastico 2011/2012, sulla base dei posti vacanti e disponibili detratti quelli relativi al personale in esubero, l’assunzione di 30.300 unità di personale docente ed educativo (di cui 10.000 con retrodatazione giuridica all’a.s. 2010/2011), e di 36.000 unità di personale Ata. Numeri del genere sono impensabili per il prossimo a.s., visto e considerato che le intenzioni ministeriali sull’organico “funzionale all’autonomia” sono state gelate dalla Ragioneria Generale dello Stato. Il D.I. del 3 agosto 2011 prevede ora, per ciascuno degli anni scolastici 2012/2013 e 2013/2014, la disponibilità massima – calcolati i pensionamenti e l’entrata a regime della “riforma Gelmini” - di 22.000 posti di personale docente ed educativo, e di 7.000 posti di personale Ata (1300 di questi sarebbero riservati per il transito di ruolo del personale non più inidoneo all’insegnamento). In sostanza, con il prossimo settembre, le nomine saranno la metà rispetto al numero di quelle effettuate nel predicente a.s. Si procederà alle nomine attingendo alle graduatorie consuete, e sarà così anche nell’agosto 2013. Successivamente entreranno in lizza anche i vincitori del concorso a cattedre il cui bando è imminente (c’è la copertura economica e il via libera della Corte dei Conti). Il concorso sarà bandito soltanto per abilitati e dove ci sono più posti vacanti e disponibili; il ministro ha infatti dichiarato: “le selezioni riguarderanno regioni del Nord Italia dove c’è la maggiore carenza di docenti titolari di cattedra”. La prova preselettiva di questo concorso dovrebbe tenersi già in questo autunno, e con ogni probabilità ai vincitori del concorso verrà assegnata la cattedra nell’agosto 2014, per un numero di posti ancora incerto. Infatti, il ministro ha detto in Parlamento che sono in palio 7400 cattedre; in una intervista a La tecnica della scuola (n.21 del 20 giugno) invece, aveva parlato di 12mila vincitori: “Il numero sarà comunque ripartito: all’infanzia andranno meno di 2mila posti, alla primaria tra i 2mila e i 3mila. Alla scuola secondaria, tra primo e secondo grado, l’altra fetta di contingente che porterà il numero complessivo di vincitori a quasi 12mila”. Ad ogni modo, quante cattedre toccheranno ai vincitori di concorso, altrettante ne saranno assegnate scorrendo le graduatorie ad esaurimento; in quale agosto ? 2014 o 2015 ?. Si tratterà comunque dell’ultimo concorso a cattedra da effettuarsi con le modalità tradizionali. In attuazione del principio (stabilito con il comma 416 dell’unico articolo della legge finanziaria 2008, legge n.244/2007) secondo cui i concorsi vanno effettuati ogni due anni, e soltanto per candidati abilitati, il ministro ha dichiarato che nel 2014 si terranno le prove preselettive di un altro concorso a cattedre; l’iter concorsuale dovrebbe espletarsi durante tutto il 2015, e in forme innovative. Si ipotizza che non vi saranno graduatorie suppletive, né graduatorie residue rispetto a quella dei vincitori da assegnare alle cattedre messe a concorso; tra le prove concorsuali potrebbe esserci la lezione simulata. La graduatoria dei vincitori dovrebbero essere utilizzate, se abbiamo capito, per le nomine sul 50% dei posti disponibili nell’agosto 2016.

° Si avvicina il giorno della preselezione per i TFA. Quasi 120 mila i partecipanti
Gli abilitati col TFA ordinario saranno quasi 21mila. Il 6 luglio inizieranno le prove
Intanto, per i “tfa speciali semplificati” (un percorso senza prove selettive di accesso e senza ore di tirocinio), la Corte dei Conti ha negato l’introduzione con modalità di urgenza, e il Ministro procede alla necessaria rettifica del regolamento sull’accesso ai nuovi percorsi abilitanti (D.M. n.249/2010). Questi TFA (riservati ai docenti non abilitati che hanno maturato almeno tre supplenze di 180 giorni ciascuna, nel periodo tra il 1999 e il 2012, nelle scuole di ogni ordine e grado comprese quelle dell’infanzia e primarie) saranno banditi in ottobre e abiliteranno circa 100mila prof. (stima di Alessandro Giuliani, La tecnica della scuola).

 

° Conferenza dei Servizi sugli Istituti Tecnici Superiori
Nella home page del sito del MIUR, in evidenza il servizio sulla conferenza del 13 giugno: “Collegare filiere formative e filiere produttive per la crescita del Paese”
La Conferenza è stata promossa dal Miur e dai Ministeri del Lavoro e dello Sviluppo Economico, d’intesa con la IX Commissione istruzione, lavoro ricerca ed innovazione della Conferenza delle Regioni, per offrire utili contributi ai fini della predisposizione delle Linee Guida previste dall’art. 52 della legge n. 35/2012. Hanno partecipato: i presidenti delle Fondazioni I.T.S., i dd.ss. degli Istituti che ne sono Enti di riferimento, i rappresentanti delle Regioni, degli UU.SS.RR., degli Enti locali, delle Parti Sociali, degli altri Ministeri coinvolti ed i soggetti interessati allo sviluppo del settore.

° Invito a collaborare per la produzione di un logo che identifichi il progetto Unesco relativo all'Agenda di Seul: obiettivi di sviluppo per l'educazione artistica
La D.G. per gli Affari Internazionali lo rivolge (Prot. MIUR n.10038, 18/06/2012) ai direttori delle Accademie di Belle Arti, ai direttori degli Istituti Superiori per le Industrie Artistiche, ai rettori degli atenei. Riportiamo parte della nota ministeriale.
Con la partecipazione alla seconda Conferenza mondiale sull’educazione artistica organizzata dall’UNESCO nel 2010 a Seul, l’Italia ha aderito ai principi stabiliti dalla “Road Map” al fine di sensibilizzare al ruolo fondamentale dell’educazione artistica, di creatività, di consapevolezza culturale del XXI secolo, di crescita economica della società attraverso forza lavoro creativa ad alta adattabilità, di comprensione interculturale ed educazione alla diversità culturale. … In preparazione della Terza Conferenza mondiale Unesco, questa Direzione Generale ha organizzato un Gruppo di lavoro, a coordinamento aperto, tra i vari interessati alla tematica, con lo scopo di elaborare un Piano di azione nazionale per la realizzazione degli obiettivi dell’Agenda di Seul. Tale Piano sarà supportato, a livello comunicativo da un sito web dedicato. Si richiede la preziosa collaborazione delle SS.LL. per l’ideazione di un logo che identifichi il progetto Unesco relativo all’educazione artistica. … L’ideazione del logo, reso in formato vettoriale, deve possedere tutti i criteri di riproducibilità al fine di rendere l’elaborato conforme a tutte le possibili divulgazioni….
La proposta grafica deve essere inviata, entro il 18 settembre 2012, sia in formato cartaceo, sia tramite i seguenti indirizzi di posta elettronica: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Si informa che i documenti Unesco relativi all’Agenda di Seul e alla Road Map per l’educazione artistica sono consultabili sul sito della Direzione Generale per gli Affari Internazionali.

° Poche le chance per il personale della Scuola che matura i requisiti pensionistici nel prossimo agosto. La legge (questa) dev’essere uguale per tutti; altre leggi, no !
Il governo è fermo nel non riconoscere la specificità del comparto: la normativa Fornero va applicata a tutti ! Intanto, la Cassazione trova, invece, che alla Scuola non vada applicata la norma che vieta la reiterazione oltre i tre anni dei contratti a t.d. (esporrebbe “la pubblica amministrazione ad uno sforamento di bilancio”). Non vogliamo pensare a blocchi subliminali legati alla fanciullezza e alla infanzia a scuola; pensiamo, invece, che continuano ad appoggiarsi sul muretto basso. Sveglia colleghi!

“Si sono ridotte al lumicino le probabilità che i docenti e il personale educativo, amministrativo, tecnico ed ausiliario possano - in deroga ai rigidi paletti introdotti dall'articolo 24 del decreto - essere autorizzati ad andare in pensione dal 1° settembre 2012. Si tratta dei lavoratori della scuola che matureranno entro il 31 agosto 2012 i requisiti anagrafici e contributivi richiesti dalla normativa previgente all'entrata in vigore del decreto legge 201/2011 (riforma Fornero) per accedere alla pensione di vecchiaia o a quella anticipata… Il personale, che entro lo scorso 30 marzo avevano presentato domanda di cessazione dal servizio con effetto dal 1° settembre 2012, ma a condizione che fosse riconosciuto il diritto al trattamento pensionistico, si è visto infatti respingere la domanda… I tempestivi ricorsi presentati al tribunale amministrativo del Lazio, che avrebbero dovuto essere esaminati nell'udienza fissata per lo scorso 6 giugno, non solo non sono stati esaminati nel merito ma il loro esame è subordinato alla verifica della competenza del giudice che li deve esaminare. Nell'udienza fissata per il prossimo 4 luglio si dovrebbe sapere se tale competenza spetti ai giudici amministrativi o a quelli ordinari. Tempi lunghi… Non sussisterebbero specificità di carattere previdenziale del comparto scuola tale da giustificare una regolamentazione differente rispetto alla generalità dei lavoratori.
(Fonte:Franco Bastianini, ItaliaOggi, 26 giugno 2012)

° Domani, la seconda Giornata Mondiale della Sclerosi Sistemica
Venerdì 29 giugno 2012, in tutt'Italia, si celebra la giornata della patologia autoimmune sistemica reumatica e fortemente invalidante.
(Fonte: www.sclerosistemica.info 29-giugno-2012)
 

° Arriva il Decimo cavalleria
I lettori di questa rubrica avranno notato l’insistenza con la quale, fin dal 2009, abbiamo esposto, sulle prove Invalsi tre concetti: 1) altro è la valutazione di sistema, altro è (quanto a strumenti docimologici) la valutazione degli alunni; 2) la prova Invalsi per gli esami conclusivi del I ciclo va scorporata dalle competenze dell’Invalsi ferme restando le funzioni ai fini della comparazione, secondo la normativa UE, dei sistemi scolastici; 3) il C di C. è unico organo che ha titolo e competenza didattica a valutare gli alunni. Non più tardi dello scorso febbraio reagivamo così al dl n.5/2012.

“TITOLO II DISPOSIZIONI IN MATERIA DI SVILUPPO. CAPO I SEZIONE III (DISPOSIZIONI PER L'ISTRUZIONE).
Articolo 51. (Potenziamento del sistema nazionale di valutazione)...2. Le istituzioni scolastiche partecipano, come attività ordinaria d'istituto, alle rilevazioni nazionali degli apprendimenti degli studenti, di cui all'articolo 1, comma 5, del decreto-legge 7 settembre 2007, n. 147, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 ottobre 2007, n. 176. L’ANIEF HA AGITO PERCHÉ NON SI ARRIVASSE ALL’APPROVAZIONE DI QUESTO ARTICOLO… SAREBBE AGEVOLE AL COLLEGIO DOCENTI ESSERE CO-PROTAGONISTA, CON L’INVALSI, NELLA PREDISPOSIZIONE DELLA RILEVAZIONE NAZIONALE DEGLI APPRENDIMENTI DEGLI STUDENTI, OTTENENDO CHE I QUESITI PREDISPOSTI SIANO CONSENTANEI ALLA OFFERTA FORMATIVA EFFETTIVAMENTE EROGATA NELLA SINGOLA SCUOLA. LA NOSTRA PREOCCUPAZIONE E’ CHE SI STIA TACITAMENTE REALIZZANDO UNA COMMISTIONE TRA VALUTAZIONE DI SISTEMA E VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI, E SI STIA AUTORIZZANDO L’INTROMISSIONE DELL’INVALSI NELL’AUTONOMIA DOCIMOLOGICA DELLE SCUOLE. PER NON DIRE DEL DISCONOSCIMENTO ECONOMICO DELLIMPEGNO AGGIUNTIVO DEI DOCENTI DI SOMMINISTRAZIONE E CORREZIONE DELLE PROVE (QUESTA LEGGE DETERMINA CHE LA PARTECIPAZIONE DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE SIA CONSIDERATA ATTIVITÀ VALUTATIVA ORDINARIA DEI CONSIGLI DI CLASSE). A PARTE QUESTO RISVOLTO ECONOMICO, RESTA SOPRATTUTTO LA QUESTIONE DI FONDO: A PARERE DELL’ANIEF, LA INTRODUZIONE DI PROVE AVULSE DALLA OFFERTA FORMATIVA EFFETTIVA DELLE SINGOLE SCUOLE, E (NELLA PROVA INVALSI ALL’ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL PRIMO CICLO) LA RIGIDITÀ DEI CRITERI DI VALUTAZIONE IMBRIGLIA I COMMISSARI D’ESAME E NE MORTIFICA IL RUOLO. TRASMETTENDO I DATI (CHE DOVREBBE AVERE FINALITÀ ESCLUSIVAMENTE STATISTICHE), I COMMISSARI D’ESAME IMMETTONO NEL SISTEMA INVALSI I VOTI ASSEGNATI NELLE DIVERSE PROVE, E NON HANNO LA POSSIBILITÀ DI ESPRIMERE UN VOTO FINALE CHE SI DISCOSTI DAL MERO COMPUTO ARITMETICO. LA VALUTAZIONE DELLA PROVA INVALSI DEI SINGOLI STUDENTI ANDREBBE, INVECE, CONTESTUALIZZATA CON L’ESITO DELLE ALTRE PROVE E CON GLI ESITI PREGRESSI DEGLI STUDENTI (E’ PROPRIO PER CIÒ CHE LE COMMISSIONI SONO INTERAMENTE FORMATE DAGLI INSEGNANTI INTERNI DELLA CLASSE). QUANTO ALLA VALUTAZIONE DI SISTEMA DELLE SCUOLE E DEI DOCENTI, I PARAMETRI VALUTATIVI (QUALI I LIVELLI ESSENZIALI, I PROCESSI ATTUATIVI E I RISULTATI CONSEGUITI) VANNO CONTESTUALIZZATI, COME VARIABILI DIPENDENTI, NELLE SITUAZIONI PECULIARI IN CUI LE SINGOLE SCUOLE OPERANO, E NELLA DISPONIBILITÀ DELLE RISORSE DI CUI FRUISCONO; ANCHE GL ISTRUMENTI VALUTATIVI SONO PECULIARI, DEL TUTTO DIFFERENTI DA QUELLI CHE SI ADOTTANO NELLA VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI.
Rileviamo che cresce – Gutta cavat lapidem - il numero di coloro che, per ragioni diverse, criticano le prove, e Tuttoscuola ci fa intravedere che arrivano i nostri !
“La prova, così com’è, serve a valutare il sistema di istruzione, piuttosto che i singoli alunni: se ne fa un utilizzo improprio, anche se è la legge che lo prevede…: le prove Invalsi servono proprio a valutare il sistema di istruzione, ed è giusto che siano obbligatorie. Mentre non obbediscono, secondo noi, alla logica della valutazione didattica… Inoltre l’esito di questa prova è asimmetrico rispetto alle altre prove d’esame, risultando dall’applicazione di una griglia stabilita centralmente mentre gli altri voti sono assegnati dai docenti sulla base della loro valutazione didattica… Per l’AGe c’è altro: Per l'esame di terza media le prove non solo condizionano negativamente il voto finale, ma possono anche causare un danno economico alle famiglie: l’esito finale della terza media condiziona l’attribuzione di borse di studio e buoni Dote scuola, nonché agevolazioni per acquisto di libri o altro. È giusto che anche ciò venga pregiudicato dal risultato delle prove Invalsi? … Prove Invalsi sì, dunque, ma fuori dall’esame o, quanto meno, senza peso valutativo sugli alunni. Un aspetto mette in luce che la prova nazionale Invalsi è fuori contesto rispetto alla valutazione dell’esame di licenza: con essa i commissari d’esame vengono di fatto esautorati dal loro compito valutativo. Sulla correzione e sulla valutazione del voto della prova nazionale i docenti commissari non hanno alcun peso: eseguono, registrano e basta. Il loro, per la prova nazionale, è diventato un compito di tipo notarile che li esclude da qualsiasi valutazione di merito sulla prestazione dei loro alunni”. (Fonte: Tuttoscuola, n. 543, 25 giugno 2012)

° Numeri sconfortanti. Bisogna dare coraggio ai nostri figli
La dispersione scolastica nei numeri del Rapporto Isfol. Il sentimento dei ragazzi che abbandonano (e, probabilmente, dei loro genitori) è che la scuola serva a poco.

La ricerca è stata condotta su un campione di 14-17enni che avevano conseguito la sufficienza all'esame di licenza media; dei 1500 studenti intervistati, 576 erano dispersi, il 38,2% del campione. Dispersi soprattutto i maschi, 61,4%, contro il 38,6% delle ragazze. In generale è confermato il quadro per cui la dispersione sembra colpire le famiglie economicamente più deboli e meno scolarizzate. Il 52% dei dispersi dichiara di lavorare… Il 21,4% dei dispersi è stato bocciato alle medie … Su 179 bocciati alle medie, 124 hanno poi abbandonato…. l'abbandono si registra prevalentemente nei primi due anni della scuola superiore… Il 69% degli intervistati dichiara di aver abbandonato per scelta, mentre solo il 7% per necessità L'idea infatti è sempre più quella che studiare non serva per costruirsi il futuro.
(Fonte: Giovanni Bardi, ItaliaOggi, 19 giugno giugno)
 

° Niente pagamento – per adesso - dell’indennità per i “vicepresidi”.
La II sezione-bis del Tar Lazio ha respinto (sentenza n.4520/2012) la class action che avrebbe aperto un varco al riconoscimento economico. Si dovrà adire il giudice del lavoro, magari con azioni individuali.
“Per esperire una class action - chiarisce la sentenza - è necessario che l'amministrazione abbia violato dei termini, oppure non abbia emanato un atto obbligatorio entro un termine fissato dalla legge o da un regolamento. Nessuno di tali presupposti si era verificato, in relazione alla domanda posta dai ricorrenti e, dunque, il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Il collegio, inoltre, ha fatto presente che le indennità pretese dai ricorrenti erano state loro negate dall'amministrazione che, con la nota n. 10773 del 11/11/2010, aveva fatto sapere che non vi erano fondi disponibili a tal fine. E dunque, i ricorrenti avrebbero dovuto impugnare tale nota… La sentenza del Tar, peraltro, è di particolare interesse perché reca una puntuale ricostruzione della normativa che regola gli istituti dell'indennità di funzioni superiori e dell'indennità di reggenza. A questo proposito, il Tar ha ricordato che l'indennità di funzioni superiori e di reggenza è stata istituita dall'art.69 del contratto del 1995/98. La vigenza dell'articolo è poi stata confermata dal contratto del 24/7/2003, all'art. 142, e dall'art. 146 del contratto del 2007. Quanto all'indennità di direzione, il collegio ha spiegato che tale istituto contrattuale era stato previsto dall'art. 21 del contratto del 26.5.1999 e dall'art. 33 del contratto integrativo del 31.8.1999, e concerneva l'indennità di direzione spettante ai docenti cui veniva conferito l'incarico di presidenza previsto dall'art. 477 del decreto legislativo 297/94. Non di meno, a seguito dell'entrata in vigore del contratto 2002/2005, l'amministrazione scolastica centrale aveva ritenuto opportuno richiedere all'Aran un apposito parere in merito alla sopravvivenza dell'art. 21 del contratto del 26.5.1999 e dell'art. 33 del contratto integrativo 31.8.1999, non esistendo più la figura del preside a cui esso era legato. E l'Aran aveva risposto con un parere favorevole circa l'applicazione di tale normativa (nota prot. 7096 del 10.10.2003). Dopo di che, in attuazione della sequenza contrattuale prevista per l'emanazione del contratto del 2003, le parti avevano pattuito la vigenza delle disposizioni di cui sopra. E dunque, esiste anche il diritto alla retribuzione”.
(Fonte: Antimo Di Geronimo, ItaliaOggi, 19 giugno 2012)

° L’intollerabile disallineamento tra l’offerta formativa tecnico-professionale e le opportunità lavorative. Mancano 100 mila tecnici intermedi all’anno. Imperdonabile
Lo scrive Tuttoscuola riportando le conclusioni della conferenza dei servizi ‘Collegare filiere formative e filiere produttive per la crescita del Paese’, svoltasi a Roma lo scorso 13 giugno. L’industria cerca inutilmente di assumere giovani con competenze di tipi ben individuati che possono essere acquisite negli istituti tecnici, in quelli professionali, negli IFTS: “Un mismatch che si è tradotto in un deficit annuo di tecnici intermedi che ha superato le 100 mila unità anche in tempi di crisi economica… L’attenzione dei partecipanti si è concentrata in particolare sugli ITS perché, come ha sottolineato il ministro dello sviluppo Corrado Passera, è proprio la mancanza di questo ‘terzo livello’ della formazione tecnica che ha penalizzato l’Italia rispetto ai suoi principali concorrenti”. (Fonte: TuttoscuolaNEWS n. 542, 18 giugno 2012)

° A Milano, Serata blues per la strada
Il gruppo La Strada di esibisce nella serata del 23 giugno, nel cortile Via Piazzetta 2.

"La Strada" è un gruppo di operatori volontari che quotidianamente assistono giovani e adulti in difficoltà, con servizi socio-sanitari-assistenziali ed educativi, nei centri di accoglienza, aggregazione, formazione e inserimento lavorativo del Gruppo stesso, per far fronte a problemi di scuola, famiglia, casa, lavoro, salute, povertà, carcere, integrazione. (www.lastrada.it)

° Presentazione, a Palermo, di un nuovo libro di Giuseppe Savagnone
Il 3 luglio 2012, alle ore 18.15, nella Sala Gialla del Palazzo dei Normanni.

Alla presentazione di “I cattolici e la politica oggi. Sette nodi da sciogliere" (Cittadella editrice), interverranno, tra altri, Giuseppe Verde, ordinario di Diritto Costituzionale presso l’Università degli Studi di Palermo e i giornalisti Fabio Zavattaro (Rai Uno) e Nuccio Vara (Rai Sicilia).

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