Tutte le notizie

° La Consulta disfa l’ordito del MIUR per gli “accorpamenti” negli istituti comprensivi
Una parte delle strategie adottate dai decisori politici della Scuola cadono sotto la mannaia della Consulta, con effetti dirompenti per l’equilibrio del sistema Scuola. Come tornare indietro, adesso che gli UUSSRR gli accorpamenti sono decisi ? Cercasi Esecutivo che non intenda trarre economie dal servizio di istruzione pubblica.
Con la sentenza n.147/2012, la settimana scorsa la Consulta ha dato ragione a Toscana, Emilia-Romagna, Liguria, Umbria, Sicilia, Puglia e Basilicata, che avevano fatto ricorso avverso una legge dello Stato (2011) che stabilisce, per le scuole, il numero minimo di 1000 alunni, da ottenersi accorpando in istituti comprensivi gli alunni di scuole materne, elementari e medie. L’eventuale statuizione di limiti e gli accorpamenti sono, dice la sentenza, nella competenza legislativa delle Regioni, e non in quella dello Stato. L’ANIEF (inascoltata, come fu sugli inserimenti “a pettine”, fino alla sentenza della Corte) aveva visto lungo, e per tempo; adesso abbiamo i presupposti giuridici per impugnare i decreti regionali che, cancellando e accorpando le scuole, hanno cancellato circa 2000 posti di presidenza e centinaia di direzioni di segreteria.
Già in precedenza, in materia di dimensionamento delle istituzioni scolastiche, alcune regioni avevano invocato il controllo di legittimità costituzionale (violazione dell’art. 117, terzo e sesto comma Cost.) impugnando l’art.64 della legge 6 agosto 2008 n.133. Avevano ottenuto che la Suprema Corte stabilisse (sentenza n.200 del 24 giugno 2009) essere di legislazione “concorrente” la “definizione di criteri, tempi e modalità per la determinazione e l'articolazione del ridimensionamento della rete scolastica prevedendo, nell'ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente, l'attivazione di servizi qualificati per la fruizione dell'offerta formativa” (lettera f bis), e la “chiusura o accorpamento degli istituti scolastici aventi sede nei piccoli comuni.” (lettera f ter). Per chiarire quali siano i termini della questione, faccio cenno al D.Lgs. 31 marzo 1998 n.112, alla Legge cost.18 ottobre 2001, n.3, e alla L.Cost.5 giugno 2003 n.131. 1- Il Capo IV D.Lgs. 31 marzo 1998 n. 112 (“Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello stato, alle regioni e agli enti locali”) delinea, con riferimento all’art.117 Cost., qual era nel testo del 1948, il quadro delle funzioni e compiti amministrativi delegati dallo Stato alle regioni e agli EE.LL., attribuendo, in materia scolastica, alle Regioni: formazione professionale; programmazione territoriale dell’offerta formativa; determinazione del calendario scolastico; istituzione, aggregazione, dimensionamento scuole; finanziamento delle scuole non statali.
2- La Legge costituzionale 18 ottobre 2001 n.3, poi abrogata, in materia scolastica limitava il potere legislativo esclusivo dello Stato a: statuizione degli ordinamenti essenziali (curricoli, discipline); gestione delle risorse organizzative, umane, finanziarie e strumentali degli istituti d’istruzione e formazione; obiettivi formativi e standard minimi; sistemi di valutazione e certificazione; criteri di assunzione e stato giuridico del personale; tutela della libertà d’insegnamento, dell’autonomia scolastica, del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione. Alle regioni, la legge assegnava potere esclusivo sulla parte dei programmi educativi d’interesse locale, sugli orari, sull’attività professionale e le risorse finanziarie; altre materie (ben 22, tra le quali, appunto, in dimensionamento) assegnava a “legislazione concorrente”.
3- La Legge costituzionale 5 giugno 2003 n.131 ha conferito alle regioni potere legislativo: nella organizzazione (gestione degli istituti scolastici e di formazione, salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche), nella definizione della parte dei programmi scolastici e formativi d’interesse specifico regionale, e nella istruzione e formazione professionale.

° Mobilità scuola dell'Infanzia e scuola primaria - a.s. 2012/2013
Dal sito istituzionale www.istruzione.it è possibile accedere all’elenco dei trasferimenti e passaggi dei docenti della scuola dell’infanzia e della scuola primaria.

Sono in linea dallo scorso 6 giugno. I movimenti relativi agli altri gradi di istruzione sono di pubblicazione prossima.

° Convegno AVIS/MIUR sulla prevenzione per la salute e la qualità della vita
Si terrà a Roma, il 14 giugno p.v., dalle 9.30, presso la Sala Comunicazione del Miur

Il convegno, dal titolo "Educazione alla salute e qualità della vita. Il benessere organizzativo a scuola e nella comunità di lavoro", è finalizzato a sviluppare la cultura della prevenzione come momento qualificante del benessere organizzativo nella comunità di lavoro. Per accreditarsi, inviare e mail al Presidente commissione paritetica AVIS – MIUR: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
 

° Progetto pilota “Il tuo primo posto di lavoro EURES”,
In evidenza, nel sito istituzione del Miur, una opportunità che la UE offre ai giovani.

E’ importante che la Scuola dia questo tipo di informazioni sul lavoro, perché il sistema della UE va avanti con i soldi di tutti, e però per il passato le opportunità migliori le hanno ricavato i poteri forti della finanza, degli affari e della politica. Riportiamo la notizia del progetto.
La Commissione europea ha lanciato un’iniziativa promossa per combattere la disoccupazione giovanile e promuovere la mobilità professionale dei giovani, nell’ambito dell’iniziativa di Europa 2020 Youth on the Move e dell’iniziativa Youth Opportunities.  Il progetto mira a ridurre gli squilibri nel mercato del lavoro a livello di UE, promuovendo la mobilità, in particolare tra i paesi dell’Unione Europea con un elevato tasso di disoccupazione giovanile e quelli che devono far fronte alla carenza di competenze in settori economici specifici. L’obiettivo, per il 2012-2013, è quello di offrire un sostegno finanziario diretto per aiutare circa 5000 giovani a trovare lavoro in un Paese dell’UE diverso da quello di residenza. … Nel suo primo anno, il progetto si avvarrà del sostegno di quattro servizi nazionali per l’impiego, selezionati in Germania, Spagna, Danimarca e Italia, che offriranno un sostegno pratico e finanziario per il collocamento di giovani europei tra i 18 e i 30 anni alla ricerca di un posto di lavoro, o che desiderano cambiarlo, presso aziende ubicate in qualsiasi paese dell’UE.  Anche le piccole e medie imprese (con un massimo di 250 lavoratori), potranno chiedere un sostegno finanziario per coprire parte dei costi di formazione dei lavoratori neoassunti e per aiutarli a stabilirsi nel nuovo contesto. La pagina web “Il tuo primo posto di lavoro EURES” è disponibile sul portale Europa all’indirizzo http://ec.europa.eu/social/yourfirsteuresjob.

° Per avviare il TFA riservato ai docenti con tre anni di servizio si attende il 2013
Con i tempi della burocrazia, il Ministero si accorge adesso di non avere gli strumenti normativi necessari per avviare il TFA con percorso abbreviato. Riportiamo, al riguardo, parte di un articolo apparso su ItaliaOggi (Mario D’Adamo, 5.6.2012).
“Di percorso di abilitazione semplificato e riservato ai docenti con esperienza lavorativa significativa alle spalle si riparlerà nel 2012/2013. ….Più verosimilmente la partenza avverrà con l'anno scolastico 2013/2014. In ogni caso, tempi, modi e requisiti di servizio dei partecipanti li dovrà stabilire un provvedimento ministeriale a integrazione di quello del 10 settembre 2010, n. 249, sulla formazione iniziale dei docenti. La precisazione viene dal ministero con un comunicato del 29 maggio scorso, con il quale si ammette che «l'avvio dei moduli aggiuntivi ai corsi di Tfa, riservati ai docenti non abilitati, con servizio, richiede una modifica del D.M. n. 249/2010 con un altro provvedimento regolamentare di pari rango». Prima occorrerà acquisire i pareri degli stessi organi sentiti per il primo: il Consiglio universitario nazionale, il Consiglio per l'alta formazione artistica e musicale, il Consiglio nazionale degli studenti, il Consiglio nazionale della pubblica istruzione, il Consiglio di Stato, le competenti commissioni parlamentari. Poi occorrerà anche sentire Mario Monti, nella sua qualità di ministro dell'economia e delle finanze, e Filippo Patroni Griffi, ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione. Se si aggiungono i tempi di registrazione, la procedura per far conseguire l'abilitazione ai docenti con servizio sarà sì abbreviata ma non sarà adottata in tempi altrettanto abbreviati….Senza considerare che, contemporaneamente o prima ancora dell'attivazione dei percorsi abbreviati, entreranno in vigore le nuove classi di concorso con tanto di fase transitoria, che si sovrappone all'altrettanto transitoria fase dei Tfa speciali. Se poi si mettono in cantiere due concorsi ordinari, uno con le vecchie regole della legge 124 del 1999 e le vecchie o le nuove classi di concorso, l'altro con il nuovo regolamento e le nuove classi, l'ingorgo è assicurato”.

° Questo concorso si ha da bandire (in autunno), e somiglierà ai precedenti
Il Miur ha avviato l’iter per le autorizzazioni del Tesoro e della Funzione pubblica.
Le cattedre da assegnare tra il 2013 e il 2015 sono 12 mila, la metà del totale del turn over pensionamenti perché l’altra metà è riservata agli aventi diritto delle GaE (ma la percentuale da riservare potrebbe essere maggiore, secondo quanto a volte il ministro Profumo ha detto). Parteciperanno soltanto gli abilitati, e per essi sarà l’ennesima prova.: è proprio vero che gli esami non finiscono mai. La nostra impressione è che al Ministero non abbiano capito che gli abilitati, il concorso lo hanno fatto, e con esso hanno acquisito titolo al lavoro come avviene in ogni altro settore del pubblico impiego. Quante prove concorsuali fa il personale direttivo dei ministeri ? A parte coloro che sono scelti (e giustamente) per lavorare al ministero dietro presentazione curriculum e colloquio. E i funzionari comunali, e provinciali, e parastatali, e il personale delle università, e dell’esercito ? Qualcuno ricordi al Ministro la cronaca delle SSIS. L’ex ministro Luigi Berlinguer ritenne, a torto o a ragione non è questa la sede per discuterne, che un corso/concorso valga meglio del concorso tradizionale, a qualificare professionalmente i vincitori. Stabilì dunque: i laureati che, con riguardo al piano degli studi accademici seguito, avessero avuto i requisiti richiesti potevano presentarsi alla prova preselettiva (i quiz, tanto cari al Ministero) di accesso a corsi di specializzazione all’insegnamento, a numero chiuso. Predisponevano i quiz, docenti universitari supportati da docenti scolastici scelti con concorso. In esito a detta prova, e considerando i punteggi dei titoli fatti valere dai candidati, i commissari compilavano una graduatoria dei candidati (rapportata ai posti effettivi assegnati al corso) ammessi alla prova orale. E la selezione non era finita, perché alcuni degli ammessi sarebbero poi stati esclusi all’orale. Questi primi tre parametri erano tali da decimare – in certe classi di concorso di alcune regioni - il numero iniziale dei candidati. Per molti pubblici concorsi, l’aver superato tale sequenza di difficoltà, dinanzi a commissioni qualificate, sarebbe stato già di per sé titolo sufficiente per l’accesso al lavoro. Per non parlare della chiamata diretta al lavoro, quale da decenni si pratica per i lavori più umili e per le funzioni fiduciarie apicali. Invece, per gli insegnanti della scuola pubblica, la selezione di cui ho detto era solo l’antipasto. Il pasto era costituito da 25/30 esami da sostenere, durante due anni di studi, al cospetto di docenti qualificati, ciascuno nominato in quanto esperto di una specifica disciplina prevista nel corso di specializzazione. Dunque, altri esami; ma non solo, perché i corsisti dovevano praticare 300 ore di tirocinio in aggiunta alle 900 ore di lezioni: un pacchetto formativo quale forse neanche è previsto nelle accademie dalle quali escono gli ufficiali superiori dell’esercito, o i dirigenti della P.A. A conclusione del biennio SSIS, una commissione (5/6 elementi, a seconda della classe di concorso, scelti tra i docenti che avevano impartito le discipline caratterizzanti): per ciascun corsista, prendeva atto degli esiti dei 25/30 esami (e ne ponderava il voto), prendeva visione di un elaborato di sintesi – spesso non meno ponderoso di una tesi di laurea -, e procedeva all’esame conclusivo (il cui valore formale era rafforzato dalla presenza, a latere della commissione, di un funzionario dell’Ufficio Scolastico Regionale).Si trattava anche qui di una prova scritta (di natura disciplinare e didattica, su traccia sorteggiata individualmente), e di una prova orale (la più rognosa dell’intero percorso) dinanzi alla commissione al completo. Per favore, qualcuno lo dica al Ministro; vediamo se ne ricordava, e se è sempre dell’idea che questi abilitati adesso li manda al concorso, a quello che Berlinguer riteneva poco qualificante. Se è il caso di sottoporli a un’altra corsetta. E se il ministro non cambia idea, raccomandategli almeno di rapportare le retribuzioni dei docenti a un percorso cotanto selettivo. Se poi ha il problema che in alcune regioni ci sono G.E. esaurite, ditegli che è sufficiente, per la legge dei vasi comunicanti, sturare i colli di bottiglia che strozzano la mobilità (le domande, per dette regioni potrebbero essere annuali e per almeno tre province), e il problema sarebbe risolto.

° I numeri del “pacchetto merito”, in una lettera del ministro Profumo alle OO.SS.
L’impegno del governo è rivolto alla scuola nel suo insieme; al “merito” pochi milioni
«Impegniamo qualche decina di milioni… .per le misure a favore dell'impegno nell' eccellenza e più di un miliardo per la scuola di tutti». Inoltre: per la prima volta, dopo sette anni consecutivi, l’organico di diritto non è stato decurtato; saranno mobilitati fondi europei per un miliardo a favore delle scuole nel Meridione, con particolare attenzione alla scuola dell’infanzia.
(Fonte: IL MESSAGGERO, 5 giugno)

 

° Scuola residenziale di Orientamento pre universitario, dal 25 al 30 giugno 2012
E’ organizzata a Telese Terme (Benevento) dalla Società Astronomica Italiana in collaborazione con il Miur, il Comune di Telese, l'I.I.S. “Telesi@”di Telese Terme.
E' rivolta a 15 studenti di cui 10 provenienti da tutta Italia e 5 della provincia di Benevento particolarmente meritevoli e interessati a vivere una esperienza qualificante per un primo contatto con realtà significative del mondo universitario e della ricerca scientifica e tecnologica. Possono partecipare gli studenti che frequentano il penultimo anno della scuola secondaria di secondo grado che abbiano riportato nelle discipline scientifiche una votazione non inferiore a 9/10 nell'anno scolastico 2010-2011 e negli scrutini del primo quadrimestre anno scolastico in corso. Le richieste di partecipazione devono pervenire entro il 15 giugno 2012, scrivendo a entrambi gli indirizzi di posta elettronica: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. -- Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. .

° Fuoco amico (o ex amico) sulla concezione meritocratica nella scuola.
Riportiamo alcune dichiarazioni rilasciate, sul “pacchetto merito”, nel campo amico (che amico è alla maniera necessitata con cui lo è nei confronti del premier Monti).
L’idea di fondo è che i premi per gli studenti, le scuole e gli atenei virtuosi dovrebbero incentivare la competizione rendendo il sistema Italia competitivo sul mercato globale. Tra gli alunni della classe terminale delle scuole secondarie di secondo grado, si premierebbe il migliore diplomato dell’anno (riceverebbe una borsa di studio, uno sconto del 30% sulle tasse universitarie, nonché la carta “ioMerito” che comporta sconti nel settore cultura e la possibilità di frequentare gratuitamente alcuni master estivi). Il “merito” complessivo degli studenti di ciascuna scuola o ateneo verrebbe accertato mediante i test. Speriamo, non quelli “vero/falso”. Senza tranciare giudizi sulla gestione (sarebbe ingeneroso, nella fase del tirocinio) del Ministro Profumo, possiamo però dire che non ci associamo all’encomio del merito in salsa di competizione; compito dei docenti non è l’unzione dei predestinati ma il servizio agli alunni; alcuni, poi, per mille e mille vie, diventeranno wip, ad altri toccherà di sentirsi apostrofare con l’appellare di “sfigato”; a ciascuno, i docenti avranno offerto tutte le chance, doverosamente. La figura del ministro Profumo desta non minore simpatia di quella che a suo tempo aveva suscitato l’ex ministro Fioroni; pacioso, sì ma determinato, in questi giorni, nel fuoco di sbarramento al “pacchetto” che oggi dovrebbe essere presentato in Consiglio dei Ministri. Cominciamo con le dichiarazioni di Giuseppe Fioroni, e della responsabile scuola del P.D.
"L'emergenza rispetto all'Europa non è la certificazione del merito ma la grande dispersione scolastica e la necessità di migliorare le competenze dei nostri studenti che sono sotto la media Ocse… Interventi esclusivamente mirati a incentivare la competizione e garantire l'eccellenza per pochi diano un'idea sbagliata e diversa dalla scuola della Costituzione. Questa prevede una comunità educante che recupera chi resta indietro e contemporaneamente stimola i migliori. Questa insistenza nell'ipotizzare un modello competitivo, senza nulla per le emergenze e i bisogni di tutti, dà l'idea di perseguire un disegno che vede una scuola di qualità per pochi e un nuovo avviamento professionale per i tanti… Interventi per incentivare il merito già sono nel nostro ordinamento, ma non sono mai stati attuati da questo governo per mancanza di fondi".
Non meno esplicita è la critica mossa da Francesca Puglisi: "In un momento di vera emergenza nazionale chiediamo a questo governo di fare ciò che fanno le famiglie per bene: guardano a quanti soldi hanno in tasca per darsi delle priorità, a partire dai bisogni dei più piccoli e dei più deboli. …. Il 'compito' che l'articolo 3 della Costituzione affida alla Repubblica attraverso la scuola è quanto di più lontano possiamo immaginare dal decreto che il ministro Profumo vuole imporre per 'coltivare' le eccellenze”. Infine, il parere di Domenico Vertecchi, noto studioso, già collaboratore del Ministero. “I provvedimenti che, con orrido aggettivo sono definiti premiali, ripropongono interpretazioni della riuscita scolastica centrate solo sulle caratteristiche personali, tacendo sulle ragioni delle differenze che si manifestano tra gli allievi. E tacendo sulle responsabilità che si collegano all’assenza di politiche volte a qualificare il profilo culturale della popolazione nel complesso, come se fosse possibile isolare le condizioni dello sviluppo degli allievi dalle interazioni col resto della società. Il merito si incoraggia e apprezza solo perseguendo l’equità”

 

 

° Anno scolastico 2011/2012 nelle zone colpite dal terremoto
Il MIUR ne ha confermato la validità

L’anno scolastico sarà valido anche per gli istituti che, a causa dell’emergenza, non abbiano potuto rispettare il limite minimo di 200 giorni di lezione previsto dal d.lgs. 297/94. Inoltre, nella eventualità che nei giorni stabiliti per le prove degli esami di Stato, dovessero presentarsi contingenze ostative, il Miur ha disposto le date di eventuali sessioni suppletive: - per gli scritti dell’esame di licenza nelle scuole secondarie di II grado, il 4 luglio prima prova e il 5 luglio seconda prova; - per l’esame conclusivo del primo ciclo di istruzione, la data del 25 giugno per la prova scritta a carattere nazionale INVALSI (la cui sessione ordinaria è fissata per il 18 giugno).

° Consiglio d’Europa: Programma “Pestalozzi” di Formazione Continua
Opportunità formative messe a disposizione del personale scolastico di ruolo, dirigenti e docenti (C.M. n.8719, 25 maggio 2012 – D.G. Affari Internazionali, Uff.VI).

Il programma “Pestalozzi” prevede la partecipazione a corsi di brevi aggiornamento (max 5gg.) organizzati da Stati europei allo scopo di fare conoscere i sistemi scolastici e di formazione, e i metodi di insegnamento nei vari Paesi, e di favorire la socializzazione delle migliori esperienze. La lingua di lavoro utilizzata durante i Seminari è quella del paese ospitante, oppure l’inglese; ai corsisti si richiede una buona conoscenza della lingua di lavoro. Le spese di soggiorno (vitto e alloggio) e di iscrizione sono, di solito, a carico del Paese organizzatore; le spese di viaggio, che il corsista dovrà in ogni caso anticipare, sono a carico del Consiglio d’Europa o del Paese ospitante, e verranno rimborsate. Il personale che svolga a scuola l’effettivo servizio della propria qualifica, ove interessato ai corsi, dovrà far pervenire, entro il 30 luglio 2012, ai Direttori Scolastici della Regione sede di servizio, una domanda in carta semplice vistata (per i docenti) dal d.s. e corredata con curriculum conforme al modello (Curriculum Vitae Europass) reperibile in allegato alla citata C.M. n. 8719). Alla domanda va allegata la certificazione ufficiale (rilasciata da istituzioni abilitate alla certificazione) comprovante la buona conoscenza attiva e recettiva delle lingue che si dichiara di conoscere, con la specifica indicazione del livello di competenza posseduto dal candidato. I candidati laureati in lingue e letterature straniere sono esonerati dall’allegare detta certificazione. L’elenco degli stage offerti dai Paesi proponenti sarà pubblicato sul sito web del Consiglio d’Europa, all’indirizzo “http:/www.coe.int/ pestalozzi“, oppure su “http:/www.coe.int/formation”. Saranno gli UU.SS.RR. a segnalare al MIUR, entro il 30 settembre 2012, i candidati prescelti (5 per regione); questi potranno, a partire dal Gennaio 2013, segnalare quali preferiscono tra i corsi offerti dal Consiglio d’Europa. La procedura e la modulistica sono di competenza del Miur - Direzione Generale per gli Affari Internazionali, Uff.VI , Viale Trastevere 76/a, 00153 Roma; (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).

° Sentenza della Corte costituzionale sulla riduzione retributiva per congedo malattia
Con sentenza 7 maggio 2012 n.120, la Corte indica il punto di equilibrio tra l’esigenza della P.A. di contrastare l’assenteismo e la salvaguardia dei diritti dei lavoratori.
E’ legittima, nei primi dieci giorni di malattia, la decurtazione (qual è stabilita con l’art.71 del D.L. n.112/2008) della retribuzione accessoria eventualmente riconosciuta al lavoratore, in quanto tale penalizzazione può avere una funzione di deterrenza dell’assenteismo (“viene in rilievo il buon andamento della P.A., che la norma censurata si propone a ragion veduta di perseguire disincentivando l’assenteismo”), senza tuttavia intaccare il diritto soggettivo del lavoratore (questi, infatti, dall’assegno base continua a trarre i necessari mezzi di sussistenza).
(Fonte: Giovanni Rapisarda: La tecnica della scuola – n.20 - 1 giugno 2012)

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