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° 'L'Istruzione riparte' dal potenziamento delle connessioni wireless per le scuole
Firmato il decreto per chiedere il finanziamento (5 milioni nel 2013; 10 nel 2014). Le domande per infrastrutture di rete, vanno inoltrate on line dal 6 al 16 dicembre 2013.
Potranno candidarsi le scuole secondarie statali (la priorità nell'assegnazione dei fondi sarà data a quelle di II grado), anche in rete fra loro per ottenere il finanziamento per una sola delle seguenti tipologie: ampliamento di punti di accesso alla rete WiFi, potenziamento del cablaggio fisico, realizzazione o adeguamento dell'infrastruttura di rete (Lan/Wlan) di edificio o campus. Diamo in sintesi l’Avviso pubblicato dalla D.G. per gli Studi la Statistica e i Sistemi Informativi : “ Finalità. Il presente avviso ha come finalità quella di permettere ad un numero crescente di istituzioni scolastiche secondarie, in via prioritaria a quelle di II grado, di acquisire dotazioni tecnologiche per la realizzazione di servizi di connettività wireless, al fine di consentire l'uso delle nuove tecnologie e dei contenuti digitali nella didattica in classe…. Modalità e termini di presentazione delle domande. 1. Le domande di partecipazione dovranno essere presentate dal 6 al 16 dicembre 2013 compilando esclusivamente il formulario presente sulla piattaforma online disponibile all’indirizzo http://www.indire.it/bandi/wireless . Progetti. 1. I progetti, di cui all’articolo 2 c 1, presentati dalle Istituzioni Scolastiche devono perseguire i seguenti obiettivi:  portare la connettività senza fili in aree interne agli edifici scolastici per la fruizione di contenuti digitali;  permettere a studenti e docenti di fruire di risorse digitali nella didattica in classe;  favorire la progettualità dei dirigenti scolastici, anche in collaborazione con altri soggetti pubblici e privati (enti locali, fornitori di servizi)  trasformare aree ed ambienti didattici in aree ed ambienti didattici wireless. 2. I progetti devono rientrare in una delle seguenti tre aree: A) Ampliamento dei punti di accesso alla rete WiFi B) Ampliamento dei punti di accesso alla rete WiFi, con potenziamento del cablaggio fisico ed aggiunta di nuovi apparati (hub, switch, etc.) C) Realizzazione o adeguamento dell’infrastruttura LAN/WLAN di edificio/campus, con potenziamento del cablaggio fisico ed introduzione di nuovi apparati (hub, switch, ponti radio, etc.). 3. Per ogni area progettuale è definita una soglia massima di finanziamento, pari a: A) Euro 3.000, cui vengono destinate il 20% delle risorse complessive; B) Euro 8.000, cui vengono destinate il 60% delle risorse complessive; C) Euro 15.000, cui vengono destinate il 20% delle risorse complessive…. Modalità di acquisto. 1. Le Istituzioni Scolastiche che, avendo presentato istanza secondo le modalità del presente avviso, hanno ottenuto il corrispondente finanziamento, possono procedere all’acquisto delle dotazioni tecnologiche e dei servizi connessi all’attuazione del progetto finanziato tramite il Mercato Elettronico delle Pubbliche Amministrazioni (MEPA), ovvero tramite Convenzioni ex articolo 26 della legge n. 488 del 1999, gestite da Consip, per conto del Ministero dell’economia e delle finanze, di cui all’art.328, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n.207 ovvero altri mercati elettronici istituiti ai sensi del predetto articolo 328 …..”.

° Il Salone dell'Istruzione 'Abcd' di Genova
La Scuola 2.0 si presenta al Salone Italiano dell'Educazione, dell'Orientamento e del Lavoro 'Abcd', di Genova (http://www.abcd-online.it/).
Il Salone dedica un ampio spazio al Miur. Il racconto delle esperienze sarà al centro di tre giorni di confronto, dal 13 al 15 novembre, fra gli attori del mondo scuola e gli esperti del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. Per animare il dibattito pomeridiano del 14 novembre è stato attivato un account Twitter @Scuole2Zero e lanciato l'hashtag #scuola2zero. Presso lo stand del Miur sarà allestita un’area 'video-box' destinata a riprendere brevi video-interviste agli studenti sul tema 'La Scuola 2.0 che vorrei'. Le scuole potranno anche portare direttamente video, della durata di un minuto, per dare il loro contributo.

° In primo piano la vicenda dei “Quota 96”. Martedì 19 si ripropone
Il MIUR ha calcolato che sono 3976 pensionandi. Riportiamo da OrizzonteScuola.
“Martedì prossimo il nuovo testo base del DDL Ghizzoni-Incerti, sarà assunto in sede referente dalla Commissione Lavoro. Martedì è il 19, giornata della sentenza della Corte Costituzionale sull'argomento, nonché giorno della manifestazione dei Quota presso Viale Trastevere…."Nel merito, - dice l'On Ghizzoni nel proprio blog - il nuovo testo tiene conto della platea definita dal monitoraggio e fissa i minori risparmi in 35 milioni per il 2014 e poco oltre i 100 ml a regime a partire dal 2015. Copriremo tali somme a valere sul cosiddetto “Fondo esodati”, istituto dalla legge di stabilità per il 2014" (Fonte:www.orizzontescuola.it – 13 novembre 2013)

° L'insegnamento di disciplina non linguistica veicolato attraverso lingua straniera
Entro il 10 dicembre avranno inizio i corsi finalizzati al conseguimento, da parte dei docenti, del certificato ufficiale di competenza.
L'insegnamento secondo la metodologia CLIL, già sperimentato in molte scuole e già avviato in forma curricolare nei licei linguistici, sarà introdotto nelle classi V dei licei (una disciplina non linguistica in una lingua straniera), e nelle classi V dei nelle classi V degli istituti tecnici (una materia caratterizzante l'indirizzo in lingua inglese). Per preparare gli insegnanti all’attività didattica secondo la metodologia CLIL, gli uffici periferici del MIUR attivano: A- corsi standard di 130 ore, di cui 90 in presenza e 40 a distanza, destinato a gruppi non superiori a 25 unità, con i quali si incrementa il livello di competenza nelle lingue straniere degli insegnanti e lo si certifica (con un “certificato di competenza”) in riferimento al Quadro Comune Europeo di Riferimento - QCER (il costo max per corso standard non può superare la cifra di euro 7.500); B- corsi di integrazione (di un numero di ore inferiore). Neanche a dirlo, sono stati finanziati corsi in numero esiguo, insufficiente a fronte alle necessità e il MIUR è costretto a stabilire un criterio delle priorità di ammissione dei docenti interessati. Saranno privilegiati: 1. i docenti che hanno competenza iniziale B1 o più alta, di modo che raggiungano il gradino di competenza successiva B2, utile per l'impiego del docente nelle attività didattiche nella propria classe. Tale percorso avvicina l'obiettivo formativo terminale C1; 2. docenti che risultino vicini alla competenza B1 e possano essere ammessi alla frequenza di un corso B1.1, con un breve corso preparatorio o con attività di sostegno in itinere; 3. docenti di istituzioni scolastiche all'interno delle quali non siano presenti docenti impegnati in percorsi formativi linguistico-comunicativi o metodologico-didattici; 4. i profili tecnici e tecnologici rispondenti a esigenze connesse alle relazioni e scambi commerciali internazionali; 5. I docenti aggregabili secondo coincidenza o contiguità dei campi di interesse e/o appartenenti al medesimo ambito disciplinare, o ad ambito affine; 6. Docenti che prestano servizio in uno stesso territorio. Tocca ai dd.s. di tutti i licei e degli istituti tecnici del territorio di individuare i soggetti interessati ai percorsi di formazione linguistica e di acquisirne il consenso, in questa prima fase. I dd.ss. delle scuole capofila del progetto, di concerto con il proprio Ufficio Scolastico Regionale, sentite le istituzioni della rete, individuano le province nelle quali attivare i corsi e le scuole idonee e opportunamente attrezzate, all'interno delle quali si possano svolgere le attività di formazione. I soggetti erogatori dei corsi di lingua sono, in prima istanza, le strutture universitarie; in seconda istanza possono essere scelte istituzioni private che abbiano i seguenti requisiti: - certificazioni europee (ISO o altra certificazione per l'insegnamento delle lingue straniere, l'uso delle tecnologie informatiche, la capacità logistica, altro) sui vari versanti lungo i quali si declina l'insegnamento delle lingue straniere; - essere sede di certificazione accreditata per gli esami di competenza riferiti a Enti certificatori riconosciuti (cfr DM 7 marzo 2012); - know how tecnologico con relativo hardware adeguato e uso sistematico delle TIC nella prassi didattica; - capacità/competenza di gestire la formazione on-line, avuto riguardo alla specifica destinazione di questo tipo di attività; - capacità di organizzare l'apprendimento in isole di cooperazione; - la disponibilità ad organizzare corsi in più lingue straniere; - la disponibilità ad inviare i propri insegnanti di lingua nelle sedi indicate dall'amministrazione; - la dichiarazione di disponibilità a creare materiali dedicati ad apprendenti adulti professionisti dell'insegnamento. Ulteriormente, in caso di necessità, si farà ricorso ad associazioni dei docenti di lingua straniera accreditati, associazioni accreditate dal Ministero o dagli stessi UU.SS.RR., per la formazione dei docenti nelle lingue straniere, e ai docenti interni al sistema scolastico con specifica esperienza.

° Da oggi a sabato 16, la VII edizione di “Piazza delle Lingue”
A Firenze, l'Accademia della Crusca organizza appuntamenti su "Lingue e diritti"
L'evento si aprirà con la tavola rotonda "Le parole della discriminazione" (ore 16.30, Palazzo Medici Riccardi, Sala Luca Giordano). La mattina di venerdì sarà la volta del convegno "La lingua come fattore di integrazione politica e sociale" (ore 9, Palazzo Incontri, Sala Verde), mentre nel pomeriggio si terrà la tavola rotonda "Minoranze storiche e nuove minoranze" (ore 15.30, Accademia della Crusca, Villa medicea di Castello). Sabato 16, ultimo appuntamento con il convegno "Diritto e letteratura" (ore 9.30, Accademia della Crusca, Villa medicea di Castello). Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. tel. 055 454277 / tel. 055 454278.

° Chiarimento su servizi utili per l’ammissione ai PAS.
Il requisito dei tre anni di servizio può essere conseguito cumulando i servizi prestati su classi di concorso appartenenti a ordini e gradi di scuola diversi.
Lo chiarisce la Nota ministeriale (Prot. 11970, 8 novembre 2013) inviata agli uffici periferici: “…Si ritiene che, al fine del raggiungimento dei tre anni di servizio e analogamente a quanto previsto per la scuola primaria e per la scuola dell’infanzia, possano essere cumulati i servizi prestati su classi di concorso appartenenti alla scuola secondaria sia di primo che di secondo grado. Resta, ovviamente, inteso che almeno un anno scolastico deve essere stato prestato sulla stessa classe di concorso”. Restano ancora, per l’avvio dei corsi riservati, alcuni problemi organizzativi: - alcuni UU.SS.RR. sono in ritardo con i controlli sui requisiti dei richiedenti; - gli atenei – che hanno tempo fino al 22 novembre – nicchiano sull’attivazione dei corsi Infanzia e Primaria.

° “La scuola riparte”. Soddisfazione del ministro Carrozza
In una dichiarazione resa in Parlamento e diramata dall’Ufficio Stampa, la ministro si dice orgogliosa “dell’inversione di tendenza” nelle politiche scolastiche
Il comunicato stampa indica quali finanziamenti sorreggano l’inversione di tendenza; il finanziamento: - di borse per il trasporto studentesco (15 milioni); - del servizio wireless in aula (15 milioni); - del comodato d’uso di libri e strumenti digitali per la didattica (8 milioni); - dell’orientamento degli studenti della scuola secondaria di I e II grado (6,6 milioni); - della lotta alla dispersione (15 milioni); - delle innovazioni nell'ambito dell'alternanza scuola-lavoro; - del piano triennale di assunzioni dei docenti e Ata; - della stabilizzazione di 26mila insegnanti di sostegno; - della messa in sicurezza di edifici scolastici. Si consideri, inoltre, lo stanziamento: - di 100 milioni per aumentare il Fondo per le borse di studio degli studenti universitari; - di 3 milioni nel 2014 per premi a studenti delle Istituzioni dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica; - potenziamento dell’insegnamento della geografia generale ed economica (13,2 milioni); - per progetti didattici nei musei (3 milioni); - per la formazione del personale scolastico (10 milioni); - per l’accesso del personale docente nei musei statali e nei siti di interesse archeologico, storico e culturale (10 milioni); per la formazione nelle aziende (10 milioni); - in favore degli Istituti superiori di Studi Musicali pareggiati (5 milioni); - in favore delle Accademie di Belle Arti finanziate dagli Enti locali (un milione).

° “La scuola riparte”, a passo di gambero
La Tecnica della Scuola commenta le magnifiche politiche progressive che il governo prospetta in materia di formazione e aggiornamento dei docenti
Il decreto 104, del quale la ministro Carrozza si dice soddisfatta, stanzia 10milioni di euro per attività obbligatorie di formazione e aggiornamento dei docenti il 2014. Si tratta di uno stanziamento pari alla decima parte di quanto veniva stanziato ai tempi dei ministri Berlinguer e De Mauro e ad un terzo di quanto era disponibile all’epoca di Letizia Moratti. Delle due, l’una: o 15 anni fa le risorse dello Stato erano dieci volte maggiori rispetto a oggi, o la considerazione che della Scuola nel governo Prodi I (ministro Berlinguer) era dieci volte maggiore rispetto alla considerazione elargita dal governo Letta. Ecco il magniloquente testo dell’art. 16 - decreto 104/2013 “Al fine di migliorare il rendimento della didattica, con particolare riferimento alle zone in cui è maggiore il rischio socio-educativo, e potenziare le capacità organizzative del personale scolastico, è autorizzata per l'anno 2014 la spesa di euro 10 milioni… per attività di formazione e aggiornamento obbligatori del personale scolastico…”.

° Disoccupazione e povertà
Numeri della situazione drammatica
In Italia la percentuale dei poveri è raddoppiata dal 2007 al 2012 passando da 2,4 a 4,8 milioni. La disoccupazione tra i giovani tra i 15 e i 24 anni è al 40%. 3.190.000 persone sono senza un lavoro. (Fonte: latecnicasellascuola - 11 novembre 2013)

 

° Aggiornamento Scuola in chiaro - a.s. 2013/2014
La D.G. per gli studi, la statistica e i sistemi informativi comunica ai dd.ss. l’implementazione di nuove funzionalità
Al fine di migliorare i servizi offerti da Scuola in chiaro sono state aggiunte ed implementate nuove funzionalità, disponibili a partire dall’13 novembre 2013. Un nuovo motore di ricerca consente, con riferimento alla scuola primaria e secondaria di I grado, di impostare un filtro sulla tipologia del “tempo scuola” desiderato; per la scuola secondaria di II grado, invece, è possibile selezionare con maggiore dettaglio l’indirizzo di studio. Inoltre, è stata introdotta una nuova sezione interamente dedicata all’offerta formativa della scuola. In tale area, disponibile all’interno della scheda di ciascuna scuola, viene prospettata, per ciascun anno di corso, l’offerta formativa in termini di indirizzi di studio/tempi scuola, secondo quanto presente in Anagrafe Alunni. Per le scuole secondarie di II grado viene introdotta, a beneficio delle famiglie in occasione delle iscrizioni, un’area dedicata agli eventuali nuovi indirizzi di studio, attivati nella scuola dal successivo anno scolastico. Tutte le informazioni relative al processo di aggiornamento di Scuola in chiaro sono descritte nella guida operativa disponibile nell’area “Procedimenti amministrativi” del portale SIDI dall’13 novembre 2013. Per problemi tecnici dell'applicazione è disponibile il numero verde del gestore del sistema informativo 800903080.

° Dalle rilevazioni internazionali, una sentenza: la Scuola Media invecchia male
Si pretende di valutare la qualità di un intero sistema di istruzione generalizzando l’esito dei test (punteggi che valutatori esterni al contesto didattico attribuiscono agli alunni); poi banalizzando si indica una soluzione alla crisi nel sapere informatico
La stampa è propensa a considerare affidabili le valutazioni - su un sistema complesso qual è la scuola secondaria di primo grado, tessuto con decine di miglia di professionalità – ricavate dai risultati di rilevazioni internazionali sul profitto degli alunni; si tratta di rilevazioni comparative, i cui criteri che non tengono conto delle specificità dei singoli Paesi e dei diversi contesti culturali e sociali: per un tot numero di invarianti che i test misurano, restano fuori un numero di variabili dieci e cento volte maggiore, e della massima incidenza perché attengono a fattori che trans-agiscono con i processi di apprendimento, o attengono alle differenze tra i sistemi scolastici comparati. Procedure valutative comparative di questo genere ci consegnano un’immagine positiva della Scuola elementare, e una del tutto negativa della Scuola secondaria di primo grado. Questo, con riferimento, ad esempio, ai risultati: dell’indagine PIRLS 2011 sulle capacità di lettura e su quelle matematiche dei bambini di 10 anni; del test Pisa sulle competenze linguistiche dei quindicenni nei Paesi Ocse; della ricerca «I numeri da cambiare», elaborata dall’Associazione TreeLLLe e dalla Fondazione Rocca. Su Il Corriere della sera (10.11.2013) leggiamo che una possibile spiegazione della caduta di qualità della scuola italiana man mano che si passi ai gradi superiori sarebbe l’età avanzata dei docenti (l’età media in Italia è di oltre 50 anni, contro i 43 anni della media europea): Questi professori anziani, non avendo conoscenza adeguata dell’informatica, “faticano ad entrare in contatto con i cosiddetti nativi digitali (come del resto faticano anche i loro genitori incapaci di trovare una strada per comunicare con i loro figli «marziani», tutti app, videogiochi e social network).

° Nelle università italiane, ritornano le matricole
Dopo dieci anni di calo, aumentano le iscrizioni in molti degli atenei (28) monitorati.
I maturati italiani stanno tornando a fare le matricole…. Su ventotto atenei, ventitré registrano una crescita di iscritti. Sono 5.246 matricole in più su una platea di 149.262 studenti. E i cinque atenei con segno negativo hanno deficit minimi: a Torino mancano 41 giovani (lo 0,3%) per pareggiare il 2012 e l’università è certa di una crescita finale. Così Firenze (-1,9% oggi), Siena (-2,3%) e L’Aquila con tutte le sue difficoltà (-2,3%). La continua caduta di Catania (-3,1% sul 2012, -8,1% su due anni fa) segnala invece un allontanamento ulteriore delle grandi università del Sud (anche Bari e Palermo, pur non fornendo i dati, confermano ritardi negli iscritti). Il conteggio finale su questo spaccato rappresentativo di atenei certifica che le iscrizioni totali al primo anno crescono del 2,4%. (Fonte: larepubblica.it – 9 novembre 2013)

° Riqualificazione edilizia e messa in sicurezza delle scuole
Il ministro Maria Chiara Carrozza, ha firmato il decreto che assegna alle Regioni 150 milioni, per 692 interventi urgenti di cui oltre 200 per bonifica dall’amianto.
Si tratta di finanziamenti previsti nel c.d. Decreto del Fare; vanno a corrispondere alle priorità segnalate in ottobre dalle Regioni. L’Ufficio Stampa del MIUR precisa che spetta agli enti locali beneficiari dei finanziamenti provvedere alle gare per l’affidamento dei lavori; questi andranno aggiudicati entro il prossimo 28 febbraio 2014, pena la revoca delle risorse stanziate. Per rendere rapide le procedure di realizzazione degli interventi, sindaci e presidenti di Provincia operano come commissari straordinari. Occorre tenere presente che le segnalazioni dagli EE.LL. sono state in totale 3.302, e che 2.515 di queste sono dichiarate ammissibili al finanziamento; si provvederà nel triennio 2014/16 con altri 300 milioni destinati tramite l’Inail. Riportiamo, di seguito, la tabella ripartitoria, allegata al D.M. n. 906 del 5 novembre 2013.

REGIONI

 INTERVENTI AMMESSI AL FINANZIAMENTO

INTERVENTI SOLO PER BONIFICA AMIANTO

RICHIESTE AMMISSIBILI AL FINANZIAMENTO

IMPORTO ASSEGNATO

Abruzzo

7

0

168

4.000.000,00

Basilicata

8

0

41

2.000.000,00

Calabria

63

0

171

13.000.000,00

Campania

32

2

38

18.000.000,00

Emilia-Romagna

118

52

234

7.000.000,00

Friuli-Venezia Giulia

11

9

86

2.500.000,00

Lazio

42

0

162

14.000.000,00

Liguria

30

11

81

4.000.000,00

Lombardia

74

74

455

15.000.000,00

Marche

17

0

65

3.000.000,00

Molise

18

0

69

2.000.000,00

Piemonte

28

4

308

9.000.000,00

Puglia

30

 

125

12.000.000,00

Sardegna

24

24

81

5.000.000,00

Sicilia

43

1

116

16.000.000,00

Toscana

34

8

58

10.000.000,00

Umbria

13

2

44

2.500.000,00

Valle d'Aosta

10

0

10

1.000.000,00

Veneto

90

15

203

10.000.000,00

TOTALE

692

202

2515

150.000.000,00

         

 

° Se fossero generosi e onesti.
Inequivocabili parole della Carrozza intervistata in «Giovani Talenti », da Radio 24
Sulla questione delle dimissioni volontarie dei cattedratici anziani, la ministro, sulla lunghezza d’onda stessa della collega Cancellieri, fa appello ai sentimenti umani: compiuti i settanta anni di età, i professori universitari dovrebbero andare in pensione e fare spazio ai loro allievi. Se, poi, fossero colpiti da nostalgia, potrebbero offrirsi di fare gratuitamente seminari. Così la pensa la Carrozza, e ha ragione; in Italia, un quarto dei docenti universitari ha superato i 60 anni, in Francia e Spagna, solo il 10%. L’Associazione nazionale docenti universitari si dice d’accordo con la ministro; idem la CRUI (ma il presidente Stefano Paleari ha precisato che il turn over dei cattedratici non deve privare gli atenei dei loro qualificati servizi). Il professore Giovanni Cannata, 67enne, che per 18 anni e fino a poco tempo addietro ha tenuto il rettorato all’università del Molise, è convinto che i professori sarebbero ben lieti di pensionarsi se i soldi dei loro stipendi venissero girati dallo Stato alle Università; non ci convince, perché anche questa partita non è risolvibile con appelli volontaristici. Si tenga conto, infatti, che gli atenei hanno la facoltà di stabilire in autonomia i criteri del «prolungamento» eventuale da concedere ai propri docenti ultrasettantenni, e che non pochi chiedono di restare fino ai 72 anni. Quando è stato adottato un criterio restrittivo, alcuni hanno perfino posto la questione dinanzi ai TAR. Ovviamente l’ANIEF, che dai precari è nata, è d’accordo con la ministro, ma la invita ad agire politicamente, legiferando. Basterebbe (Machiavelli docet) che i ministri facessero politica legiferando (la Carrozza) o attenendosi alle leggi (la Cancellieri). Semmai, come compromesso, potrebbe tornare utile una proposta che lo scorso anno fu sul proscenio politico: il passaggio ope legis al part time, per alcune fasce di lavoratori a fine carriera. Da questa rubrica di Aggiornamento prospettammo due forme di “avvicendamento generazionale”: - Passaggio al part time per il personale che abbia maturato i requisiti per l’assegnazione dell’ultimo scatto stipendiale; - Passaggio al part time per il personale che abbia maturato i requisiti per il pensionamento quali erano previsti prima della riforma Fornero. L’idea finì in soffitta, bollata di infamia: non si possono ledere i diritti del lavoratore. Meglio tenere disoccupati i giovani!
 

 

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