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Parola del Tar Lazio. Anief avvia la procedura per impugnare l’atto dell’amministrazione centrale, la nota e i decreti degli AT sui posti dei collaboratori scolastici per l’a. s. 2012-2013. Si chiederà sentenza breve per recuperare i posti accantonati agli LSU. Rimane incostituzionale il taglio a DSGA e i relativi trasferimenti. Scrivi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro il19 settembre 2012 per ricevere istruzioni.
Per i giudici amministrativi, nel triennio 2010-2013, i tagli sull’organico ATA predisposti dall’articolo 1 comma 3 del D. P. R. 22 giugno 2009, n. 119 nella misura del 17% dei posti complessivamente attivati, devono riguardare anche i servizi terziarizzati. In caso contrario, si generebbe ulteriore precariato contro il fine espresso della legge 296/2006, senza, peraltro, aver sentito il parere debito della conferenza unificata né delle commissioni parlamentari. Pertanto, di fronte alle sentenze nn. 6334/12 e 6335/12 pubblicate il 12 luglio scorso che rendono illegittima la distribuzione dei 26.903 posti tagliati dal 1 settembre 2009 al 1 settembre 2012, attuata dal decreto n. 66 del 20 luglio 2011, attualmente richiamato, il giovane sindacato ha deciso di avviare con urgenza le procedure per ricorrere al Tar Lazio e chiedere con sentenza breve, per il perdurare delle censure già acclarate, l’annullamento preliminare della nota Miur n. 5060 del 3 luglio 2012, di accompagnamento del Decreto interministeriale e degli atti conseguenti predisposti dagli ex-provveditorati.
Giova ricordare, altresì, che saranno impugnate oltre le procedure di accantonamento dei posti di assistente tecnico ad amministrativo e i criteri di calcolo per l'accantonamento dei posti di collaboratore scolastico, anche i criteri di assegnazione e individuazione dei DSGA su scuole sottodimensionate a seguito della declaratoria di incostituzionalità della norma sottesa, vanamente richiamata. La circolare n. 61 del 18 luglio 2012, infatti, a pag. 17, nella determinazione degli organici, ricorda in maniera sbagliata di detrarre rispetto all’anno precedente 2.223 posti per effetto del dimensionamento scolastico ex articolo 19, comma 4, della legge 15 luglio 2011, n. 111 cancellato dal nostro ordinamento. Sarà il caldo di ferragosto oppure una colpevole amnesia da parte del Miur e delle OO. SS. che non richiamano ai tavoli quanto dettato dai giudici?
Per pre-aderire è sufficiente inviare una mail entro il 19 settembre 2012 a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., indicando in oggetto “Ricorso organico ATA”, e nel testo i propri dati anagrafici, i recapiti telefonici fissi e cellulari, la sede di attuale o ultimo servizio (denominazione scuola, comune, provincia) e il tipo di posto ricoperto (Collaboratore scolastico, ata, dsga – precario / di ruolo). In risposta si riceveranno le istruzioni operative.

Dimensionamento: ANIEF annuncia ricorsi per salvare Dsga, ata, docenti in esubero

 

In attesa di conoscere il testo che comunque deve riprendere la legge sulla spending review, il sindacato ribadisce l'illegittimità del provvedimento amministrativo.

Dagli incontri a Viale Trastevere, sembra che rimangano irrisolti tutti i nodi da noi denunciati in Parlamento durante l'esame degli emendamenti. Più di 4.000 colleghi tra docenti inidonei e itp c999 e c555 saranno soggetti alla mobilità coatta e 1.000 di essi potrebbero esseri inquadrati in classi inferiori con ricadute sulla progressione di carriera e sullo stipendio.

Per ricevere le istruzioni operative che saranno inviate dopo la firma del decreto interministeriale, scrivi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. lasciando i tuoi dati anagrafici.

Scuola - Sostegno, negarlo per le disabilità meno gravi è ledere il diritto allo studio. Per questo l’Anief si schiera accanto a tutte quelle famiglie di alunni con problemi di apprendimento minori che presto potrebbero essere privati dell’insegnante di sostegno.

Anziché dare seguito alla legge che garantisce a 300 mila giovani con disturbi specifici di apprendimento di essere affiancati da figure professionali adeguate, oggi apprendiamo che alcune amministrazioni regionali hanno intenzione di concedere il docente di sostegno solo in presenza di casi gravi. Ma anche che il Miur si appresta, con l’accordo di diversi sindacati, ad autorizzare attraverso un discutibilissimo nuovo contratto sulla mobilità l’affiancamento agli alunni che necessitano di insegnamento “speciale” di figure professionali non adeguate poiché formate anche attraverso non meglio identificati corsi non universitari.

Autorizzare il sostegno solo per i casi che certificano l’handicap grave – sostiene Marcello Pacifico, presidente Anief – rappresenta un respingimento di quanto stabilito dalla Corte Costituzionale, con la sentenza n. 80 del 26 febbraio 2010, a proposito della illegittimità costituzionale dell'art. 2, comma 413, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, nella parte in cui fissa un limite massimo al numero dei posti degli insegnanti di sostegno. L’abolizione dei limiti imposti dal legislatore nell’attribuzione dei posti in deroga – prosegue il presidente dell’Anief – rappresenta una bocciatura a tutti i tentativi, come questo, di negare per meri motivi di finanza pubblica il diritto allo studio a tutti gli alunni portatori di disabilità, grave o lieve che sia. Ed altrettanto grave è trasformare in docenti di sostegno figure non idonee”.

Per il sindacato a questo punto l’unica soluzione percorribile per evitare di ledere il diritto allo studio di decine di migliaia di alunni è che le loro famiglie si rivolgano ai tribunali: “possono farlo – sottolinea Pacifico - anche nel corso dell’anno scolastico e nessun giudice potrà negare ai loro figli le ore di sostegno di cui hanno bisogno durante la permanenza a scuola e personale adeguatamente qualificato. L’Anief su questi punti ha già promosso diversi ricorsi e continuerà a farlo: è un impegno che il sindacato sente di portare avanti prima di tutto come obbligo morale”.

Il Miur impone una visione tutta sua, bloccando per cinque anni nella provincia di assunzione a tempo indeterminato i docenti immessi in ruolo dal 1° settembre 2011. Ora però la Funzione Pubblica dice no all’inserimento della norma nel contratto di mobilità. Per l’Anief è giunto il momento di impugnare questa costrizione iniqua, assieme alla vecchia tabella di valutazione dei titoli.

Se la legge prevede che dal 1° gennaio 2010 un Contratto Collettivo Nazionale debba passare necessariamente per il parere positivo del Ministero dell’Economia e della Funzione Pubblica, non si comprende come mai il Ministero dell’Istruzione con eccesso di potere, adottando un provvedimento unilaterale, per decidere i trasferimenti del personale della scuola possa mettere in atto solo le istruzioni concordate con i sindacati. Con il risultato di adottare una tabella di valutazione dei titoli vecchia vent’anni e di bloccare il ricongiungimento familiare ai soli ultimi 20mila docenti assunti a tempo indeterminato a partire dal 1° settembre 2011.

Secondo il Miur i docenti che hanno firmato la loro immissione in ruolo oltre quella data, quindi anche quelli che si accingono a farlo nei prossimi giorni, sono costretti (tranne i casi di difficili situazioni personali o familiari) a non poter chiedere né utilizzazione né assegnazione provvisoria in altra provincia. E questo per colpa di un assurdo vincolo quinquennale, sancito da una legge approvata la scorsa estate in tutta fretta dal Parlamento.

La novità è che l’indicazione, inserita nella bozza di contratto sulla mobilità di comparto, non ha superato l’esame della Funzione Pubblica. La quale ha fatto sapere di non avere alcuna intenzione di sciogliere la propria riserva sino a quando non verranno forniti adeguati chiarimenti sul futuro dei tanti docenti soprannumerari presenti nelle scuole italiane.

“Ancora una volta – dichiara Marcello Pacifico, presidente dell’Anief - il Miur trasgredisce le regole del corretto funzionamento e del buon andamento della pubblica amministrazione impartendo regole extra legem. Anief non concederà nessun sconto e impugnerà, assieme alla vecchia tabella di valutazione dei titoli, anche l’iniquo divieto di spostamento per neo-immessi in ruolo”.

17 agosto 2012
Ufficio Stampa Anief
www.anief.org

 

Pieno diritto all'inserimento a pettine per altri due iscritti ANIEF riconosciuto presso il Tribunale di Pistoia. L'Avvocato Salvatore Russo dà ulteriore prova delle proprie capacità professionali smontando tesi contorte insinuate da detrattori “dell'ultimo minuto” e continuando la serie di successi ottenuti ormai in vari Tribunali italiani a nome dell'ANIEF. Accolte le richieste cautelari a tutela dei diritti dei ricorrenti con relativa conferma dell'inserimento a pettine a tutti gli effetti giuridici.

Il Giudice del Lavoro di Pistoia, Dott.ssa Tarquini, dopo aver compiuto un'ottima ed esaustiva ricostruzione della vicenda giudiziaria dei ricorrenti “Pettine”, con due ordinanze dall'identico tono riconosce le ragioni portate avanti con estrema perizia dall'Avv. Salvatore Russo, rilevando che dall'inserimento a pettine dei ricorrenti dipendono “certamente ben diverse chance” di essere individuati quali destinatari di un contratto a tempo indeterminato. Viene chiarito, inoltre, che l'accesso alla tutela urgente non può dirsi “precluso dalla sopravvenuta perdita di efficacia dell'ordinanza interinale del TAR, attesa l'espressa previsione dell'art. 11 comma 7 del D. Lvo 2.7.2010 n. 105”.

Il Giudice, quindi, doverosamente e sensibilmente ha dato soddisfazione a quanto con cura sostenuto dal legale ANIEF insistendo sul pericolo che, ove non si disponesse con urgenza l'inserimento a pettine dei nostri iscritti nella graduatoria di preferenza, il MIUR avrebbe potuto nuovamente “provvedere ad assunzioni a tempo indeterminato attingendo da quelle graduatorie e pretermettendo la posizione del prof. Omissis, che potrebbe così vedere pregiudicato il suo diritto ad una stabile assunzione”.

Il MIUR, quindi, soccombe ancora e riceve nuovamente l'ordine di inserire i ricorrenti ANIEF a pettine “con decorrenza dalla data di prima pubblicazione delle graduatorie definitive a tutti gli effetti giuridici”. Anche in questo caso diritto e ragionevolezza hanno vinto: le tesi portate avanti dall'ANIEF sono solide e inattaccabili. Chi con protervia sosteneva che il merito, il giusto riconoscimento della propria professionalità e i diritti costituzionalmente garantiti portati avanti dall'ANIEF potessero ottenere solo “tanto fumo e niente arrosto” ha ricevuto concreta risposta non solo oggi, ma simbolicamente già da mesi e da centinaia di Tribunali italiani.

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