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Il Governo non si fida della mutazione Delta del Covid. E prende provvedimenti per evitare una nuova ondata di contagi in autunno. Anche nella scuola: nella nuova versione del D.L. 73/2021, il decreto che la Camera si appresta ad approvare e che andrà convertito in legge entro il 24 luglio anche col passaggio in Senato, sono state introdotte delle coperture ad hoc nel caso fosse necessario correre ai ripari con la didattica a distanza, nonostante l’intenzione del Ministro e di tutto l’esecutivo sia comunque un ritorno in presenza. Nel testo approdato in Aula alla Camera c’è infatti scritto che “è istituito un fondo, denominato «Fondo per l’emergenza epidemiologica da COVID-19 per l’anno scolastico 2021/2022», con lo stanziamento di 350 milioni di euro nel 2021, da destinare a spese per l’acquisto di beni e servizi”. Inoltre, “al fine di garantire l’ordinato avvio dell’anno scolastico 2021/2022, il Governo istituisce un apposito fondo nello stato di previsione del Ministero dell’istruzione, con la dotazione di 6 milioni di euro per l’anno 2021”, con questa seconda tranche di risorse che saranno “destinate alle istituzioni scolastiche che necessitano di completare l’acquisizione degli arredi scolastici”, si legge ancora nel testo. Via libera, quindi, per gli istituti che ne avessero bisogno, di nuovi banchi, all’occorrenza anche monoposto e a seduta innovativa, così come è stato fatto nell’anno scolastico 2020/21, quando ne sono stati acquistati circa un milione e 400mila.

Il sindacato reputa importante che il Parlamento si preoccupi di mettere a disposizione delle scuole materiali e attrezzature adeguate per prevenire eventuali focolai da Covid, a garanzia quindi della salute di studenti e personale scolastico. Rimane tuttavia latitante sul fronte degli spazi e sul numero di alunni per classe: “Pensare di arredare al meglio le aule scolastiche, senza però preoccuparsi di assicurare gli spazi minimi adeguati per garantire il distanziamento fisico e per evitare assembramenti è un po’ come preoccuparsi di curare al meglio le tende e appendere al muro i dipinti dell’appartamento proprio mentre la casa rischia di andare a fuoco”, commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. “Dal Parlamento ci saremmo aspettati che avesse portato avanti gli impegni presi a Palazzo Chigi a fine maggio con il Patto per la Scuola, quando assieme agli altri sindacati e il ministro Patrizio Bianchi si è stabilito di investire, oltre che sul reclutamento e straordinario e sulla valorizzazione del personale, con un repentino e adeguato rinnovo dei contratti, pure provvedendo alla messa a disposizione di spazi scolastici adeguati a garantire la sicurezza, ripristinando organici e sedi tagliate dal 2008, andando a ridurre la quantità di allievi per classe andando e a spazzare via quelle pollaio. Questo non è stato e la delusione è tanta, perché la sicurezza per prevenire il Covid ed in generale passava per queste azioni: noi non ci arrendiamo e proseguiamo la battaglia in difesa della buona scuola, se necessario ricorrendo in tribunale”, conclude Pacifico.
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Il Ministero dell'Università e della Ricerca ha pubblicato il decreto con le date di svolgimento dei test preselettivi per il VI ciclo del corso di specializzazione sul sostegno didattico
Con Decreto n. 755 del 6 luglio 2021, il Ministero dell'Università e della Ricerca ha decretato che gli Atenei che hanno presentato la propria offerta formativa potenziale sono autorizzati ad attivare i percorsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità nella scuola dell’infanzia, nella scuola primaria, nella scuola secondaria di I grado e nella scuola secondaria di II grado.
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Alle 9.30 di domattina (12-7-21) prende il via la discussione generale e a seguire l'esame del disegno di legge di conversione del decreto 73/2021, comprendente le novità introdotte con gli emendamenti appena approvati dalla commissione Bilancio della Camera: per la Scuola, purtroppo, non ci sono buone notizie, perché sono stati mantenuti gli inutili soliti vincoli ed in definitiva non si è voluto rispondere in modo efficace all’enormità di cattedre vacanti e disponibili con soluzioni immediate. A settembre ci ritroveremo con un’altissima carenza di insegnanti di ruolo che non ha precedenti nella storia della scuola italiana: 100mila su organico di diritto e ancora di più in quello di fatto, con una percentuale altissima di posti di sostegno assegnati ancora una volta a personale non specializzato. Quello che scaturirà dal Parlamento sarà solo il là all’avvio di una serie di concorsi per diventare insegnanti di ruolo, dalla scuola dell’infanzia passando per la primaria fino alla secondaria: si avvieranno procedure straordinarie, ordinarie e abilitanti. Ma se va bene si partirà in autunno. Mentre la questione si doveva risolvere entro il 31 agosto, per salvare l’anno scolastico che inizia a settembre.

“Quanto prodotto sul reclutamento scolastico dalla commissione Bilancio della Camera – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – produrrà i suoi effetti solo nel 2022 e non avrà alcuna incidenza sull’avvio delle lezioni a settembre, che a questo punto si preannuncia davvero complicato. Perché al problema della pandemia e delle varianti da Covid si aggiungerà quello della mancanza di un docente ogni quattro, col solito ‘balletto’ di supplenti che si protrarrà per mesi. Con conseguenze nefaste per la didattica, per il servizio scolastico ma soprattutto per gli alunni. Un malcostume che si protrae ormai da anni e che raggiunge l’apice con la didattica speciale: diverse decine di migliaia di insegnanti di sostegno, infatti, verranno chiamati a coprire dei posti annuali senza specializzazione. Ora, in base a quanto deciso con decreto Sostegni bis è tutto dire che circa 10 mila avranno la possibilità di specializzarsi, in vista dell’assunzione, ma a loro spese. Ma può uno Stato moderno formare la classe insegnante in questo modo? Inoltre, sembra che a questi concorsi, con regoli e tempi del tutto diversi dagli originari, non potranno partecipare nuovi candidati: si tratterebbe di una modalità ancora una volta discriminante”.
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Lo dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief a Orizzonte Scuola, preannunciando gli effetti negativi sul prossimo anno scolastico dei “deboli” emendamenti approvati dalla commissione Bilancio della Camera: a settembre, ha detto il sindacalista autonomo, “avremo più di 50mila insegnanti non specializzati che continueranno a essere chiamati come supplenti”. Purtroppo, ha continuato il sindacalista autonomo, “è stata sconfessata la linea del governo che voleva gli insegnanti in cattedra il primo settembre. Questa è la prima grande sconfitta della soluzione presa. Avremo tra le altre cose confermata l’idea di accantonare i 64 mila posti banditi con i concorsi ordinari e straordinari e quindi di fatto su 113 mila posti più della metà non sono utilizzabili per le immissioni in ruolo. E di questi 150 mila posti soltanto una minima parte saranno assegnati alle graduatorie vigenti”. In cnclusione “il prossimo anno scolastico avremo più di 100 mila cattedre” vacanti “non assegnate e sarà il record”, a cui si aggiungerà “il record di cattedre andate deserte rispetto al record di insegnanti inseriti nelle graduatorie per le supplenze”.
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ASSUNZIONE 11MILA DOCENTI DI SOSTEGNO CON EMENDAMENTO AL DL SOSTEGNI BIS, ANIEF: SOLUZIONE INUTILE, LA POLITICA DIMENTICA GLI ALUNNI CON DISABILITÀ
Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief, “se fosse stata approvata la richiesta suggerita da Anief lo scorso mese di settembre, da introdurre già su altre leggi in fase di approvazione, avremmo avuto finalmente in ruolo tutti gli insegnanti su posti di sostegno che si sono accumulati in questi anni a condizione di conseguire la specializzazione, durante l'anno di prova. Con l'emendamento approvato oggi, invece, solo un precario di sostegno su cinque potrà entrare di ruolo. Per noi non ci sono dubbi: ora si aprirà una guerra di ricorsi in tribunale per l’ennesimo abuso di precariato”.
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