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L’accordo è arrivato a seguito dell’incontro all’Aran che ha dato attuazione, con la sottoscrizione del documento, all’articolo 43, comma 8, del D. Lgs 30 marzo 2001, n. 165, relativo alla istituzione del Comitato paritetico per la certificazione dei dati elettorali ed associativi delle organizzazioni sindacali ai fini dell’accertamento della rappresentatività. Tra pochi giorni sarà noto il calendario delle operazioni di presentazione delle liste e le modalità organizzative che porteranno al voto solo nella scuola circa un milione di docenti e Ata. Anief ha avviato una serie di assemblee per i lavoratori dei comparti interessati.

“Rinnovo del contratto, supplentite eterna, blocchi e vincoli agli spostamenti e aumento degli organici saranno i nostri cavalli di battaglia”, dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. “La nostra intenzione – continua Pacifico - è quella di migliorare la rappresentanza nei comparti pubblici dando il massimo per difendere i diritti dei lavoratori, a partire dall’emergenza stipendiale aggravata da un contratto scaduto ormai da tre anni. Bisogna poi permettere loro di attuare delle forme di carriera reali, anche dal punto di vista stipendiale: vogliamo abbattere la precarietà, garantendo la piena mobilità professionale e quindi favorire le richieste di ricongiungimento alla famiglia, che ancora di più in tempo di Covid19 non possono continuare ad essere negate. Come pure non è possibile – ha concluso Pacifico – che l’amministrazione continui a formare gli organici con il solo unico obiettivo di non erodere i budget loro assegnati dal Mef, ancora di più ora che sono in arrivo i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza”.

A questo proposito, Anief sta chiedendo a tutto il personale della Scuola, dell'Università e della Ricerca di candidarsi nelle liste Anief: l’obiettivo è dare la possibilità, a chi si dovesse al sindacato, di essere nominato comunque terminale associativo all’interno della propria sede di lavoro, così da permettergli di sedersi in ogni caso al tavolo contrattuale del proprio istituto scolastico e salvaguardare il diritto delle norme euro-unitarie, oltre che dei principi costituzionali. Qualsiasi dipendente di ruolo in servizio presso la Scuola, Università e gli enti di Ricerca può candidarsi con Anief: basta andare sul sito internet ed esprimere la propria candidatura: a breve sarà contattato e potrà iniziare a rappresentare il sindacato.
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Alla luce della direttiva comunitaria n. 88/2003 e di una precisa sentenza della Corte di giustizia. Coinvolto tutto il personale docente e Ata, anche neo-immesso in ruolo che ha frequentato il corso di 50 ore durante l’anno di prova o ancora chi sta frequentando il corso di 25 ore sul sostegno. Necessario inviare la diffida per recuperare la retribuzione spettante (16 euro per ogni ora). Per adesioni, vai al seguente link

L’AZIONE GIUDIZIARIA

Come già preannunciato dal sindacato Anief e proprio a seguito della Sentenza della Corte di giustizia dell'Unione Europea pubblicata lo scorso 28 ottobre, la formazione laddove sia obbligatoria e vada svolta fuori dall’orario di lavoro deve essere retribuita come attività aggiuntiva nel rispetto delle norme europee sull’organizzazione dell’orario di lavoro. L’Italia ancora oggi è fuori norma, basti pensare che ogni neo-ammesso in ruolo avrebbe diritto per la sola formazione obbligatoria durante l’anno di prova a più di 800 di retribuzione, la metà quelli che stanno frequentando quella attuale per il sostegno nelle classi con alunni con handicap certificato. Ma la formazione richiesta dal Ministero dell’Istruzione e dall’Amministrazione scolastica fuori dall’orario di servizio sembra essere prassi consolidata, motivo per cui l'Ufficio Legale Anief sta già predisponendo l'effettiva azione legale cui si può già pre-aderire gratuitamente per poter ricevere tutte le istruzioni necessarie e i modelli di diffida per rivendicare il risarcimento economico per le attività formative obbligatorie eventualmente svolte da tutto il personale fuori dall'orario di servizio.
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Anche quest’anno si ripresenta l’annoso problema del mancato pagamento dei precari della scuola. La situazione, a dire il vero, è peggiorata: perché nell’anno scolastico in corso, il 2021/22, riguarda non solo i supplenti brevi, a cui solo nelle ultime settimane è stato garantito il pagamento delle mensilità di maggio e giugno 2021, ma anche i precari con contratto fino al 30 giugno, i quali in alcuni casi, per colpa di ritardi di inserimento del contratto, non hanno ancora ricevuto le prime due mensilità di questo anno scolastico. “Come sempre, purtroppo, è calpestata la dignità dei lavoratori, sebbene le scuole abbiano necessità del loro contributo il trattamento riservato ai supplenti è inaccettabile”, commenta Marcello Pacifico, presidente Anief. Il giovane sindacato rappresentativo, facendo seguito alle numerose segnalazioni ricevute, ha inviato una richiesta di chiarimenti al Ministero dell’Istruzione affinché la situazione non si protragga.
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La Commissione Affari Costituzionali del Senato continua ad operare per l’esame degli emendamenti al disegno di legge Green pass ter “Conversione in legge del decreto-legge 21 settembre 2021, n. 127, sulle misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l'estensione dell'ambito applicativo della certificazione verde COVID-19 e il rafforzamento del sistema di screening”. Le richieste di modifica del testo originario del ddl – che dovrà essere convertito entro il 20 novembre e, dopo questa fase in esame, passerà alla Camera dei deputati per la definitiva approvazione – contengono anche ben 14 emendamenti proposti da Anief.

“Il nostro sindacato – dichiara il suo presidente nazionale Marcello Pacifico – ritiene che non si possono aggravare i carichi di responsabilità dei lavoratori della scuola, di tutti i lavoratori del pubblico. Per questo, la nostra opera continua incessante per evitare le imposizioni illegittime, come il Green Pass per accedere al lavoro, ampliare il numero di dipendenti e delle sedi, ridurre la quantità di alunni per classe, migliorare gli stipendi, agire su educatori e Ata”.
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CONCORSO STEM: IN ARRIVO NUOVA PROCEDURA ORDINARIA. ANIEF: PRIMA ASSUNZIONE DEGLI IDONEI DEL 2021 E RILANCIO DEL DOPPIO CANALE E PERCORSI ABILITANTI
Presentata ai sindacati la bozza del decreto interministeriale con l’assegnazione dei posti per il nuovo concorso ordinario STEM. Previsti oltre 6mila posti per le discipline scientifico-matematiche che saranno assegnati con la procedura concorsuale “semplificata” dal decreto sostegni-bis dello scorso luglio.

Marcello Pacifico (ANIEF): prima di avviare una nuova procedura si devono assegnare tutti i posti non assegnati per rinuncia agli idonei dello STEM 2021. È chiaro, tuttavia, che lo strumento del concorso, ordinario o straordinario che sia, ha mostrato in questi anni tutta la propria insufficienza per risolvere il problema del precariato e garantire alle scuole i docenti di cui hanno bisogno. Bisogna rilanciare immediatamente il doppio canale e ripristinare i percorsi abilitanti o il sistema non reggerà ancora a lungo.
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