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La commissione Bilancio del Senato ha preso in carico l’altissimo numero di emendamenti complessivi presentati per modificare la manovra di fine anno: si tratta di ben 6.290 emendamenti. Di questi, 31 sono stati presentati da Anief e riguardano il mondo della scuola ed i suoi lavoratori. Alcune richieste specifiche del giovane sindacato sono state segnalati nella seduta del 1° dicembre: si va dall’estensione del “carattere gravoso a tutti gli ordini di scuola” alla “revisione degli organici di sostegno”, fino alla “gratuità dei tamponi” alla “abrogazione dell’articolo 105”, l’estensione della proroga al termine delle lezioni di oltre 30mila unità di personale Ata con contratto Covid. Tra le proposte emendative del giovane sindacato figura poi quella della “conferma nei ruoli” dello Stato del personale già assunto a tempo indeterminato e poi licenziato, delle “Modifiche al Decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73” ed infine dell’incremento degli organici nelle “scuole geograficamente disagiate”.
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Sono passati oltre 70 anni, ma l’imponente figura di Giuseppe Di Vittorio rimane sempre di estrema attualità: del padre del sindacalismo italiano si è parlato ieri su Radio Techetè, durante la il programma ''Viaggio nel tempo, dal passato al futuro''. È stata ripercorsa la storia di Peppì (come lo chiamavano affettuosamente a Cerignola), che poco più che bambino muoveva i primi passi da sindacalista nella sua Cerignola al fianco dei braccianti agricoli pugliesi, difendendoli dai soprusi dei grandi proprietari terrieri. Nel corso del tempo, Giuseppe Di Vittorio arrivò a ottenere miriadi di conquiste per tutelare i diritti dei lavoratori a livello nazionale, fino a diventare leader del primo sindacato italiano e nel 1953 presidente della Federazione Sindacale Mondiale. Nell’accostare la sua autorevole figura con il sindacalismo moderno, gli autori del “Viaggio nel tempo” hanno ripercorso la storia dell’Anief e del suo fondatore e presidente, Marcello Pacifico: il giovane sindacato, anch’esso impegnato nella difesa dei diritti dei lavoratori, in questo caso della scuola, in generale di chi opera nella formazione, ha raggiunto infatti la rappresentatività e tantissimi risultati, legislativi e giudiziari, a favore di docenti, amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici.
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Cosa comporta per i lavoratori della scuola il decreto sull’obbligo vaccinale per il personale della scuola previsto dal decreto legge n.172, del 26 novembre scorso pubblicato in Gazzetta Ufficiale? A rispondere è il sindacato Anief, che ha predisposto una serie di FAQ, per dirimere le questioni ancora poco chiare e rispondere alle tante domande che i lavoratori continuano a porre sul comportamento da adottare nelle diverse circostanze che si potrebbero venire a determinare. Il giovane sindacato chiarisce, ad esempio, i tempi di sospensione dal servizio in caso di mancata vaccinazione, la validità del Green Pass, i mesi dopo i quali viene consigliato il “richiamo” del vaccino.
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“La Manovra 2022 non prevede solo lo stanziamento di meno di un decimo delle risorse necessarie alla scuola, 300 milioni anziché 5 miliardi, ma anche l’associazione del merito professionale con la ‘dedizione nell’insegnamento’. Ma cosa significa? Come si fa ad applicare un concetto del genere all’insegnamento? Dobbiamo aspettarci di escludere a priori un docente dal bonus merito solo perché lavora a testa bassa e non è sufficientemente estroverso?”. A dirlo è stato oggi Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief e dell’Accademia Europa Cesi, durante il convegno “La scuola italiana e il pilastro europeo dei diritti sociali”, nell’ambito del progetto “Pulser” della Cesi Europe Academy, svolto a Roma alla presenza di numerosi legali ed esperti di normativa scolastica.

“Non scherziamo – ha continuato Pacifico -, i senatori facciano attenzione, perché il comma 1 dell’articolo 108 della Legge di Bilancio 2022 non può rimanere in vita, va stralciato: in fase di revisione finale del documento di fine anno, occorre aprire, piuttosto, alle indennità stipendiali che per i docenti, come per il personale Ata, continuano ad essere inspiegabilmente negate. Facciamoci guidare delle norme dell’Ue e dalla Carta Sociale europea, nel quale si salvaguardia il diritto all’occupazione e all’equo trattamento, anche stipendiale”, ha concluso il sindacalista autonomo.
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Fare rinascere i valori europei sul diritto del lavoro per costruire una Unione europea più giusta, equa e solidale: lo ha detto oggi Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief e dell’Accademia Europa Cesi, nel corso del convegno “La scuola italiana e il pilastro europeo dei diritti sociali”, nell’ambito del progetto “Pulser” della Cesi Europe Academy, svolto a Roma alla presenza di numerosi legali ed esperti di normativa scolastica. Durante l’evento sono stati evidenziati i nodi mai sciolti sulla mancata pari opportunità dei lavoratori non di ruolo, discriminati nello stipendio, nella mancata concessione della card dell’aggiornamento annuale e di una serie di prerogative contrattuali concesse solo al personale assunto a tempo indeterminato.
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