La stampa scrive


(ANSA) - ROMA, 23 APR - Una giornata di discussione sugli atti di violenza a danno degli operatori della scuola, alla presenza di esperti, rappresentanti dei lavoratori, delle famiglie, dei discenti nonché dei dirigenti delle scuole. La organizzano, in una data ancora in via di definizione, i sindacati Udir e Anief. L'iniziativa, sostenuta dalle due sigle sindacali, intende porre una seria riflessione nell'opinione pubblica sulla violenza che sta colpendo tutto il mondo della scuola. "La recente escalation di vere e proprie aggressioni e intimidazioni contro i lavoratori della scuola - scrivono i due sindacati - mostra tragicamente quale considerazione le forze politiche e governative abbiano riservato a chi per professione si prende cura delle nuove generazioni. Il discredito sociale in cui sono cadute tutte le professioni della scuola è il segno più evidente della crisi morale della società italiana che può solo ripartire dal recupero e dalla rivalutazione della funzione centrale di tutti coloro che si occupano dell'educazione dei giovani. Per queste ragioni si intende richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica attraverso una giornata di mobilitazione nazionale". (ANSA).

 

Carissima/o docente/ATA,

con la presente ti invito a votare la lista ANIEF presentata nella tua scuola per le elezioni di rinnovo della RSU, nei giorni 17, 18 e 19 aprile.

Hai diritto al voto nella tua scuola di servizio a prescindere che tu sia docente/ATA di ruolo o precario: orari e luogo in cui sarà allestito il seggio saranno indicati con circolare ad hoc oppure con avviso affisso alla bacheca sindacale. In assenza di comunicazioni, rivolgiti alla segreteria della tua scuola per avere informazioni in merito.

Per votare è sufficiente apporre un segno sul simbolo ANIEF senza alcuna preferenza di candidato, oppure, oltre al segno sul simbolo ANIEF, puoi indicare il nome del candidato da te scelto tra quelli elencati nella lista. Non si può apporre il segno su due o più simboli diversi, pena l’annullamento della scheda oppure apporre il segno sul simbolo di una lista e indicare il nome di un candidato di altra lista.

Il tuo voto permetterà ad ANIEF di partecipare ai tavoli per riscrivere le contrattazioni d’istituto, rideterminare le relazioni sindacali a livello locale e nazionale e riscrivere il nuovo Contratto Collettivo Nazionale 2019/2021 e le nuove regole sulla mobilità.

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ROMA, 16 APR - Sono tantissimi gli studenti che già da tempo hanno adocchiato il calendario per cogliere al volo un'occasione decisamente ghiotta: quella di farsi più di 10 giorni di vacanza usando soltanto due festività importanti. Peraltro imminenti. Si tratta del 25 aprile, in cui si celebra la liberazione dell'Italia dal nazifascismo, e quello del primo maggio, festa del lavoro. Ma si può anche arrivare a quasi due settimane di stop, visto che per il 2 e il 3 maggio è previsto uno sciopero del personale docente e del personale Ata. Come avranno potuto osservare gli specialisti della 'programmazione' delle vacanze, il 25 aprile 'cade' di mercoledì e il primo maggio di martedì. Quindi, prendendo soltanto pochi giorni di vacanza è possibile lasciare la scuola da sabato 21 aprile e far ritorno sui banchi mercoledì 2 maggio, con una interruzione di ben 10 giorni. Cosa non da poco. Ma se da una parte è bene ricordare che sono state poche le scuole che hanno dato luce verde al super-ponte 25 aprile-1 maggio, non si può dimenticare che la chiusura delle stesse per lunedì 30 aprile è stata decisa da 14 territori (Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Friuli V.G., Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Trentino Alto Adige e Umbria). Poi, come accennato, se dovesse essere confermato lo sciopero del personale Ata e di quello docente indetto dall'Anief per il 2 e 3 maggio, allora addirittura il periodo di ponte potrebbe allungarsi fino a lunedì 7 maggio, posto che forse soltanto in pochi eroi vorranno varcare il portone della scuola venerdì 4 maggio. (ANSA).

 

ROMA, 16 APR - "Basta con il silenzio che circonda la professione di dirigenti scolastici, pagati come impiegati, con impegni da super manager, ma gravati di responsabilità pressanti. Sarà una forma di protesta civile ma significativa e 'rumorosa'". Lo rende noto l'Udir, segnalando che con lo stop delle attività di domani "i capi d'istituto vogliono far comprendere alle istituzioni e all'opinione pubblica che oggi le scuole e chi ne è a capo non sono minimamente tutelati". L'apice della contestazione culminerà domattina, quando una delegazione salirà al Miur per illustrare il malessere divenuto ormai insostenibile. Tra i problemi più sentiti, si sottolinea, "c'è quello del vulnus stipendiale, contro il quale l'Udir ha attivato specifici ricorsi al Tar e al giudice del lavoro. Poi c'è la questione irrisolta, una priorità assoluta, della mancata sicurezza degli istituti scolastici, problematica per la quale proprio i dirigenti rispondono in prima persona, pure a livello penale, pur avendo un margine di azione vicino allo zero". (ANSA).

 

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