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Continuano le assemblee sindacali on line rivolte al personale della scuola, docente ed ATA.
Date ed orari sono pubblicati sul sito regionale di Anief Veneto e nella sezione NEWS.
Per informazioni è possibile rivolgersi al provinciale di riferimento o alla segreteria regionale:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e 0458204304 (Consulenza tel. dal lun al ven 15.30-18.30)

Comunicato Anief – Incremento dei posti di sostegno; cancellazione delle cattedre in deroga; ammissione al Tfa sostegno per tutti i candidati che hanno presentato domanda oppure sono risultati idonei nelle precedenti procedure di selezione, sono già di ruolo o hanno svolto 36 mesi di servizio; assunzione in ruolo degli assistenti all’autonomia e alla comunicazione.

Domani, giovedì 3 dicembre, alle ore 12, si terrà il dibattito “L’istruzione e la ricerca del tempo del Covid-19” su Orizzonte Scuola TV con il presidente Anief, Marcello Pacifico, e il presidente della Commissione Cultura del Senato, Riccardo Nencini (PSI). Il dialogo tra i due esponenti anticipa il terzo congresso nazionale del sindacato Anief che si terrà nel pomeriggio, dalle 14 alle 18, in modalità telematica.

Possibile seguire la diretta del dibattito su Orizzonte Scuola TV dallo smartphone e dal tablet, tramite le applicazioni di Facebook e YouTube, ma anche sulla Smart TV (per i principali modelli in commercio) collegandosi tramite l’app YouTube.

Link: https://www.youtube.com/user/orizzontescuolatv

È stato sottoscritto oggi dall’ARAN e dalle organizzazioni e confederazioni sindacali rappresentative, dopo più di vent’anni dall’ultimo, il nuovo accordo per l’attuazione della legge sul diritto di sciopero nel comparto istruzione e ricerca. Firma anche ANIEF ma con una dichiarazione a verbale sulle criticità che permangono nel testo finale

La trattativa, durata un anno, ha vissuto diversi momenti di tensione ed è andata in stallo più volte a causa della volontà della Commissione di garanzia, cui ANIEF ha opposto il proprio netto rifiuto, di inserire anche i docenti nel cosiddetto “contingente minimo” da garantire in caso di sciopero. Una decisione del tutto in contrasto, per ANIEF, con lo status del docente che non può essere limitato a compiti di mera sorveglianza, così come la scuola non può certo ridursi a qualcosa di più simile a un baby parking che a uno dei pilastri della nostra Costituzione.

L’ingiustizia del vincolo quinquennale entra in Parlamento. A porre la questione è stato oggi l’ex ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti annunciando che il suo emendamento alla bozza della Legge di Bilancio 2021, già approvata dal CdM, sull’abolizione del vincolo quinquennale (e la sua riduzione ad un anno) per le immissioni in ruolo degli insegnanti ha superato il vaglio di ammissibilità e quindi sarà discusso e votato in Commissione Bilancio.

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda che “in passato il blocco di 5 anni della mobilità è stato inserito per due anni e dal 2019 è stato di nuovo introdotto. Adesso, in considerazione, della particolare situazione a rischio contagio, questo blocco non è solo ingiusto ma anche inappropriato: siamo nelle condizioni in cui c’è difficoltà oggettiva nel far viaggiare le persone. Il rischio è negare a decine di migliaia di cittadini assunti nei ruoli dello Stato di ricongiungersi alla famiglia. Ecco perché con la Legge di Bilancio i parlamentari, come ha chiesto l’Anief con due specifici emendamenti e anche l’ex ministro Lorenzo Fioramonti, hanno l’opportunità di mettere mano all’iniqua norma”.

Si allarga la richiesta formulata da tempo dall’Anief di riduzione a un anno, a fronte degli attuali cinque, sul vincolo quinquennale che lascia i docenti tanto tempo lontano da casa e affetti pur in presenza di posti vacanti. “Mai come quest’anno – ha spiegato l’on. Lorenzo Fioramonti, promotore di un emendamento nella Legge di Bilancio 2021 - si è evidenziata la necessità di una maggiore prossimità tra luogo di lavoro/formazione e vita personale. Abbiamo visto quanto sia stato difficile spostarsi sul territorio nazionale, per ragioni oggettive, che hanno ulteriormente aggravato il problema delle cattedre scoperte. Inoltre, abbiamo toccato con mano le tante contraddizioni di un sistema di mobilità che costringe tanti insegnanti a spostarsi lontano dalla propria provincia o regione quando invece sarebbero disponibili tante cattedre sotto casa, che magari vanno a supplenza. A ciò bisogna aggiungere che il lavoro fuori sede aumenta significativamente i costi della vita, cui è difficile far fronte con lo stipendio esiguo dei docenti”, ha concluso l’ex ministro.

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