Tutte le notizie

Accolte le richieste di Anief su ammissione precari con 36 mesi a corsi abilitanti e di specializzazione su sostegno, riconoscimento 24 Cfu nei nuovi percorsi e titolo Itp per i concorsi, remissione alla contrattazione dei criteri per assegno aggiuntivo, salvaguardia carta docenti e posti di potenziamento. Manca accordo su reclutamento e gestione del transitorio. Il sindacato annuncia reclami in Europa e ricorsi in tribunale
Leggi il comunicato integrale.

Il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato i quadri di riferimento per la valutazione della prova disciplinare per i docenti assunti dalle GPS tramite la procedura straordinaria finalizzata all’immissione in ruolo.

Si tratta dell’esame che gli insegnanti assunti a tempo determinato dalle graduatorie provinciali di prima fascia devono sostenere al termine dell’anno di formazione iniziale e prova per la conferma in ruolo. Consiste in un colloquio e potrà svolgersi anche in videoconferenza nel caso di aggregazioni interregionale.

Consulta i QUADRI DI RIFERIMENTO (Zip 957Kb) per la valutazione della prova orale per i docenti neoassunti dalle GSP di I fascia pubblicati dal MIUR.

La prova disciplinare per i docenti assunti dalle GPS finalizzata all’immissione in ruolo si svolgerà entro il 31 luglio. Il DM n. 242/2021 stabilisce, infatti, che entro il mese di luglio 2022 devono concludersi le prove relative alla procedura straordinaria per le nomine in ruolo da GPS di I fascia.

Scegli il percorso formativo: “Prova disciplinare docenti assunti da GPS”. Affronta il colloquio con il nostro supporto.
Leggi il comunicato integrale.

E' possibile presentare richiesta per la partecipazione al concorso straordinario BIS.
Sono necessarie le credenziali per accedere con SPID dalla "Piattaforma Concorsi e Procedure Selettive".
E' possibile richiedere consulenza contattando la segreteria regionale o i responsabili provinciali.

Requisiti di accesso al nuovo concorso straordinario
- abilitazione specifica o titolo di accesso alla specifica classe di concorso ovvero analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia
- non aver partecipato alle procedure di cui al comma 4 del medesimo articolo 59 o, pur avendo partecipato, non essere stati individuati quali destinatari di contratto a tempo determinato, finalizzato all’immissione in ruolo
- avere svolto, a decorrere dall’anno scolastico 2017/2018 ed entro il termine di presentazione delle istanze di partecipazione, un servizio nelle istituzioni scolastiche statali di almeno tre anni anche non consecutivi
- una delle annualità nell’arco temporale considerato deve essere specifica, cioè svolta per la classe di concorso per la quale si richiede di partecipare.
- I 24 CFU non sono richiesti come requisito di accesso

Ad oltre dieci anni la riforma pensionistica Monti-Fornero, il tema dell’uscita dal lavoro torna caldo e i partiti politici sembrano pronti a riaprire il dibattito, a partire da Quota 41 con la Lega vorrebbe fosse la risposta alla fine di Quota 102 dopo che anche Quota 100 (che prevedeva l’uscita a 62 anni di età con un minimo di 38 anni di contributi) è andata in pensione a fine 2021. Il problema è che Quota 41, come ha scritto ricordato Il Corriere della Sara, è oggi riservata ai lavoratori cosiddetti “precoci” e categorie tutelate (disoccupati, invalidi, chi fa assistenza a familiari disabili, lavori usuranti e gravosi). “Il problema di Quota 41- ha scritto in queste ore lo stesso quotidiano - si chiama “fondi”: nel 2021 l’Inps aveva stimato i costi dell’estensione a tutti di Quota 41 superiori ai 4 miliardi nel primo anno, per poi superare i 9 miliardi 10 anni dopo. Un’enormità”. Sullo stesso tema c’è la proposta, dell’ottobre scorso, del presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, che vorrebbe un anticipo intorno ai 63 anni per i lavoratori appartenenti al sistema misto, che avrebbero così la possibilità di accedere a una prestazione di importo pari alla quota contributiva maturata alla data della richiesta per poi avere la pensione completa al raggiungimento dell’età di vecchiaia. Intanto, si profila una possibilità che ha dell’incredibile: dopo il 2026 i 67 anni di uscita per andare in pensione di vecchiaia potrebbero salire.
Leggi il comunicato integrale.


L’azione del sindacato comincia a fare breccia in Parlamento: è di oggi l’appello dell’on. Luigi Gallo, vice presidente del Gruppo parlamentare M5S della Camera, perché le Camere fermino l’approvazione del Decreto Legge n. 36, nella parte relativa alla scuola, con cui il Governo intende cambiare in peggio il reclutamento e la formazione permanente degli insegnanti. La stessa presentazione di oltre 300 richieste di modifica del testo, pervenute alla 1ª commissione (Affari Costituzionali) e 7ª (Istruzione pubblica, beni culturali) del Senato, sono sinonimo del malessere generalizzato verso una riforma inutile e dannosa. L’on. Gallo, subito dopo avere incontrato una delegazione dei sindacati che l’altro ieri hanno scioperato e manifestato contro il D.L. n. 36, stamane si è rivolto al Partito democratico chiedendo di non fare “tagli nella scuola”, ma di continuare la politica del taglio delle classi pollaio, perchè “gli studenti hanno già pagato un prezzo troppo alto”.
Leggi il comunicato integrale.

Console Debug Joomla!

Sessione

Informazioni profilo

Utilizzo memoria

Query Database