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Anche gli altri sindacati rappresentativi sono orientati allo sciopero contro il Decreto Legge n. 36 su reclutamento, formazione e valutazione approvato alcuni giorni fa dal Governo senza il consenso delle parti sociali e dei lavoratori: lunedì è previsto un tentativo di conciliazione al Ministero del Lavoro , se dovesse produrre risultati e garanzie sulle richieste della piattaforma di mobilitazione si andrà verso uno sciopero generale della scuola ancora più allargato. La protesta durerà un’intera giornata e si realizzerà prima del termine delle lezioni dell’anno scolastico in corso.
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“La riforma del reclutamento è sbagliata e deve cambiare: allunga i tempi per diventare insegnanti, con cinque procedure per fare il docente a scuola, mentre ai professori universitari ne bastano due. Porta tagli per 12.500 insegnanti e in pochi anni riduce alla metà la card docente: tra 10 anni ciascuno dei 700mila docenti di ruolo avranno perso 2.500 euro. Inoltre, i soldi non andranno a chi lavora in aula, che viene invece punito, ma a chi si formerà fuori le classi. Nei fatti, per dare circa 2-3mila euro lordi ad un docente su tre, si tolgono i fondi per l’aggiornamento di tutti gli altri. Non si considera minimamente il personale Ata e si va addirittura ad incentivare chi non partecipa alla mobilità, andando a ledere il diritto alla famiglia”. A dichiararlo è stato oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, durante il suo intervento pubblico in viale Trastevere, davanti al ministero dell’Istruzione, nella giornata di sciopero della scuola per chiedere di cambiare il Decreto Legge n. 36 su reclutamento, formazione e valutazione approvato dal CdM.
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La scuola si mobilita e oggi scende in piazza in concomitanza dello sciopero contro la nuova riforma voluta dal ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi. A promuoverlo è il sindacato Anief. A Orizzonte Scuola il Presidente nazionale Marcello Pacifico ha spiegato le ragioni della protesta.
Guarda la video intervista di Orizzonte Scuola al Presidente Marcello Pacifico

Invece di investire nella scuola, come si era impegnato di fare sottoscrivendo precisi impegni con i sindacati, il Governo con un colpo di mano fa sparire circa 10mila docenti e programma insensate riduzioni alla carta del docente, utile anche per fare corsi di aggiornamento, di cui beneficiano 700mila insegnanti di ruolo: a dirlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, rimarcando il “no” del sindacato al Decreto Legge n. 36 sulla riforma del reclutamento, valutazione e formazione dei docenti.
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