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Comunicazione dell'ufficio scolastico del Veneto
ESITO della procedura di assegnazione di sede docenti individuati su provincia di cui ai provvedimenti prot. 15846 del 20 luglio 2022 e 16054 del 25 luglio 2022
Assunzioni a tempo indeterminato personale docente Scuola dell’Infanzia, Scuola primaria, Scuola Secondaria di I e di II grado dalle graduatorie di Merito dei concorsi regionali e dalle G.A.E. a.s. 2022/23

Viene fornito anche il modello per la rinuncia al ruolo.

Ci sono anche diversi decreti legislativi sulla riforma del reclutamento e formazione scolastica tra gli “affari correnti” che nelle prossime settimane dovrà condurre il Governo Draghi, anche dopo le dimissioni del premier e lo scioglimento delle Camere deciso dal Capo dello Stato con il ritorno alle urne già fissato per il prossimo 25 settembre. Il primo decreto attuativo dovrà essere emanato entro una settimana, il 31 luglio, e si tradurrà in un provvedimento della presidenza del Consiglio dei Ministri che perfeziona il percorso dei 60 crediti formativi universitari o accademici necessari per la formazione iniziale. Questa è la prima tappa che porterà al nuovo percorso per diventare insegnante, composto da una lunga serie di titoli ed esami da superare: laurea magistrale (triennale per ITP), percorso abilitazione di 60 CFU, concorso, anno di prova in servizio con test finale e valutazione conclusiva.
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Il ministero vuole “bruciare” le tappe che portano alle immissioni in ruolo di oltre 94mila immissioni in ruolo di nuovi docenti, appena autorizzate anche dal Mef: entro il 2 agosto si attuerà il completamento delle ordinarie operazioni di assunzioni a tempo indeterminato; subito dopo tornerà, dopo due anni, la call veloce. Sono previste assunzioni anche da prima fascia Gps, le Graduatorie provinciali per le supplenze, ma soltanto su posti di sostegno. “Avere limitato le immissioni in ruolo dalle Gps solo per i colleghi di sostegno è una grave mancanza, che si trasformerà in una miriade di cattedre destinate a supplenza sebbene il ministero dell’Economia avesse autorizzato su quei posti le immissioni in ruolo. Bisognava estendere la procedura anche alle cattedre di insegnamento comune, dove sono collocati tanti docenti abilitati all’insegnamento e con anni di esperienza alle spalle. Non è stato fatto ed ora noi portiamo la questione dinanzi al giudice italiano e denunciamo anche il tutto al Comitato europeo per i diritti sociali e al Comitato dei Ministri del Consiglio europeo". Per ricorso clicca qui.
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