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Comunicato Anief – Il sindacato rende noto che l’incontro ha avuto luogo ieri; ha aperto l’incontro la dott.ssa Giovanna Boda, che ha annunciato le tematiche del prossimo tavolo tematico che si terrà venerdì 20 novembre alle ore 15. Si parlerà di scuole paritarie e organico COVID.
ANIEF presente con la delegazione composta da Rita Fusinato, presidente regionale ANIEF Veneto, e il segretario generale Giuseppe Faraci. L’amministrazione ha comunicato che, in applicazione del protocollo di intesa del 14 agosto, è possibile attivare la consulenza, laddove richiesta, ed il sostegno psico-pedagogico degli esperti incaricati dal MI.

ANIEF: è urgente l’intervento del Governo per la salvaguardia dei posti di lavoro e degli stipendi dei lavoratori fragili

Il sindacato rende noto che l’incontro ha avuto luogo ieri; ha aperto l’incontro la dott.ssa Giovanna Boda, che ha annunciato le tematiche del prossimo tavolo tematico che si terrà venerdì 20 novembre alle ore 15. Si parlerà di scuole paritarie e organico COVID. ANIEF presente con la delegazione composta da Rita Fusinato, presidente regionale ANIEF Veneto, e il segretario generale Giuseppe Faraci. L’amministrazione ha comunicato che, in applicazione del protocollo di intesa del 14 agosto, è possibile attivare la consulenza, laddove richiesta, ed il sostegno psico-pedagogico degli esperti incaricati dal MI.

Il Ministero dell'Istruzione ha pubblicato l'ipotesi di contratto per la didattica digitale integrata sulle modalità e i criteri con cui effettuare l'attività a distanza, sottoscritto dalla maggioranza dei sindacati rappresentativi, tra cui l’Anief. In contemporanea, sempre il MI ha inviato alle Istituzioni scolastiche la nota n. 2002 contenente le indicazioni operative relative all’applicazione dell’ipotesi contrattuale. Il provvedimento normativo - da adottare fino al perdurare dello stato di emergenza sanitaria nei casi di mancata didattica in presenza - è stato commentato da Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: nel corso di una intervista alla testata Teleborsa, il sindacalista autonomo ha detto che “l’incremento dei contagi sta portando ad un aumento della didattica a distanza, per attuare la quale c’è un contratto integrativo, sottoscritto anche da Anief, che in maniera semplice e chiara è andato ad introdurre delle norme sulla dad, ad attuare il diritto al lavoro e alla disconnessione del personale scolastico, ma soprattutto permette di soddisfare il diritto all’istruzione dei nostri studenti”.

Con qualche settimana di anticipo rispetto al passato, arrivano le disposizioni per l’accesso al pensionamento dei dipendenti della scuola, con gli effetto dal 1° settembre 2021: il ministero dell’Istruzione, con la nota n. 30103 del 13 novembre, ha reso noto le modalità e i requisiti per la presentazione delle domande di cessazione del servizio, sulla base del D.M. n. 159 del 12 novembre 2020. Prima di tutto, la novità è che per andare in pensione dal 1° settembre 2021 il personale della scuola potrà presentare domanda esclusivamente online entro il 7 dicembre 2020. La scadenza per i dirigenti scolastici rimane invece fissata al 28 febbraio 2021. Stime attendibili indicano almeno 50 mila docenti e amministrativi che faranno domanda, anche perché con il 2021 diremo addio a Quota 100.

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “i requisiti chiesti per lasciare il lavoro rimangono troppo alti e penalizzano chi aderisce all’anticipo. I contributi versati e riconosciuti non possono essere tagliati come il grano. Per noi rimane fondamentale approvare una finestra d’accesso specifica per chi lavora Scuola, perché docenti e personale possano lasciare il lavoro a 61 anni senza decurtazioni. Continuiamo a pensare che il rischio biologico di chi opera nella scuola va preso in considerazione, anche ai fini di un assegno ad hoc in busta paga. Non è più possibile continuare ad ignorare che i nostri insegnanti, che sono anche tra i più vecchi dell’area Ocse, debbano lasciare il lavoro a 67 anni compiuti, ignorando disturbi e patologie da stress che si registrano in nessun altro comparto professionale. Abbiamo oltre 200 mila insegnanti e diverse decine di migliaia di Ata over 55, che l’Inps sino alla scorsa primavera collocava tra i ‘fragili’, per i quali non esistono norme di protezione, né via d’uscita anticipate per lasciare il lavoro: è ora di voltare pagina, collocandoli nelle professionalità a rischio e che quindi vanno tutelate anche con un’uscita dal lavoro anticipata senza tagli all’assegno di quiescenza”.

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