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Il tribunale di Torino accoglie il ricorso presentato dal legale Anief: un docente riceve 3mila euro di risarcimento anche per gli anni precedenti. Sono migliaia i supplenti che stanno aderendo al ricorso

Sul diritto dei supplenti annuali ad avere la Carta del docente da 500 euro l’anno, Anief non ha mai avuto dubbi: dopo il Consiglio di Stato che ha cambiato orientamento a seguito della remissione in Corte di giustizia europea della questione comunitaria - su ricorso presentato dai legali Anief al tribunale di Vercelli - adesso anche i giudici del lavoro lo sostengono. La prima sentenza è arrivata dal Tribunale di Torino e riguarda il ricorso di un insegnante assistito dai legali dell’Anief Giovanni Rinaldi, Fabio Ganci e Nicola Zampieri. Il Giudice ha assegnato al docente che aveva presentato ricorso i 500 euro dell’annualità corrente, più quelli delle cinque supplenze annuali precedenti, per un totale di 3mila euro di risarcimento. Nella sentenza si legge che “il docente a tempo determinato” deve avere il “beneficio della c.d. Carta del docente, atteso che ai sensi degli artt. 63 e 64 del CCNL di categoria l’Amministrazione scolastica ha l’obbligo di fornire a tutto il personale docente, senza alcuna distinzione tra docenti a tempo indeterminato e a tempo determinato, “strumenti, risorse e opportunità che garantiscano la formazione in servizio”, tra le quali certamente può comprendersi la Carta del docente”.
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Gli stipendi dei docenti e del personale Ata sono più bassi sei volte rispetto all'inflazione registrata negli ultimi 13 anni: lo rivela uno studio dell'ufficio relazioni sindacali del sindacato Anief, che per questo motivo rilancia l’esigenza di incrementare in modo considerevole l’aumento previsto per il rinnovo contrattuale appena superiore al 4% dopo 40 mesi di blocco stipendiale. Il sindacato ha calcolato che per recuperare l’attuale inflazione servirebbero aumenti mensili di 274 euro: di questi, 221 riguarderebbero il primo triennio 2016/2018 e altri 53 euro il secondo triennio 2019/2021. In termini pratici, l’Esecutivo Draghi dovrebbe stanziare 4,7 miliardi.

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Il nostro studio sul gap tra le buste paga del personale scolastico e di tutta la PA rispetto al costo della vita, evidenzia in modo ancora più marcato l’inconsistenza degli aumenti stanziati dal Governo per l’intera Amministrazione pubblica: parliamo di 6,5 miliardi approvati con le ultime tre Leggi di Bilancio; sembra una cifra enorme, ma siccome vanno ad oltre tre milioni di dipendenti pubblici, tra i meno pagati del vecchio Continente dopo i Paesi dell’Est e la Grecia, è chiaro come il sole che non possono bastare”.
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È stato pubblicato in Gazzetta ufficiale, con entrata in vigore da oggi, il Decreto Legge Covid n. 24/2022 approvato dal Consiglio dei Ministri la scorsa settimana: rispetto alla bozza iniziale del Governo, il testo presente nella Gazzetta Ufficiale, Serie Generale n. 70 del 24 marzo, è stato modificato all’articolo 8 con una novità rilevante, perché riguarda la fine della sospensione dal servizio dei circa 10mila lavoratori tra docenti, amministrativi, educatori della Scuola, Università e Afam non vaccinati. Dal prossimo 1° aprile, tutto questo personale che opera per lo Stato potrà quindi tornare a scuola, anche se verrà utilizzato non a contatto con gli alunni, ma solo a supporto delle attività: fino al 30 aprile, però, per l’accesso a scuola servirà presentare comunque il Green Pass base, ricavabile anche solo attraverso l’effettuazione di un tampone. Anief chiede un incontro urgente con il dirigente Filippo Serra per avere chiarimenti sulle modalità applicative al personale della scuola.

“La decisione del Cdm è comunque tardiva e ora ci batteremo in tutti i modi per assicurare i risarcimenti a coloro che vorranno presentare ricorso con Anief – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - , ma significa anche che tra il 5 e il 7 aprile il personale scolastico, universitario, Afam riammesso in servizio potrà anche votare alle elezioni Rsu e decidere con il voto da chi farsi rappresentare in questo triennio contrattuale 2022-2025. Sulla decisione del Governo – fa osservare ancora Pacifico - siamo convinti che hanno pesato tantissimo le denunce al Tar dell’Anief per l'illegittimità dell'uso della certificazione “verde” anti Covid19, con conseguenti prese di posizioni dei giudici: come l’ultima, del Consiglio di giustizia amministrativa della Sicilia, che ha ritenuto incostituzionale l'obbligo vaccinale”.
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Il concorso ordinario della scuola secondaria era atteso da anni di circa mezzo milioni di candidati, ma già dopo la prima prova, a risposte multiple, si è rivelato un’altra “strage degli innocenti”: ci sono commissioni che hanno fatto registrare zero ammessi e moltissime non più del 5%; una delle “migliori” performance si è raggiunta in Puglia, dove per la classe di concorso di Inglese - AB24 e AB25 - ha superato la prova un quarto dei partecipanti; sempre in Puglia, è esemplare quello che è accaduto con la A022 (Italiano, Storia, Geografia nella scuola secondaria di primo grado), con la prova computer based del 21 e 22 marzo superata soltanto da 87 aspiranti docenti su circa 2.300 candidati, con appena il 3,7% di partecipanti allo scritto che potrà svolgere l’orale.
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