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In Italia gli stipendi iniziali degli insegnanti non sono solo modesti e abbondantemente sotto l’inflazione, inoltre dopo 35 anni di servizio crescono nemmeno del 50%; ci sono Paesi europei, invece, come Irlanda, Cipro, Paesi Bassi e Polonia, dove lo stipendio iniziale degli insegnanti può aumentare di oltre il 60% già nei primi 15 anni di carriera; in altri Paesi del Vecchio Continente, come il Portogallo, lo stipendio finale, dopo 34 anni di servizio addirittura supera il doppio di quello iniziale arrivando al 115,9%. Sono numeri e percentuali che potevamo immaginare, ma non in queste proporzioni, quelli contenuti nel rapporto di Eurydice sugli stipendi e le indennità degli insegnanti e dei capi di istituto in Europa, Teachers’ and School Heads’ Salaries and Allowances in Europe, 2020/2021, pubblicato in corrispondenza della Giornata mondiale degli insegnanti svolta il 5 ottobre.
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Sul caos supplenze generato dall’algoritmo delle Gps il ministero dell’Istruzione non può più fare finta di nulla. Dopo l’esplosione di problematiche e di errori degli ultimi giorni, l’amministrazione ha deciso di convocare i sindacati due volte in pochi giorni: il 6 ottobre, quando Anief ha presentato la richiesta di introdurre delle urgenti modifiche al sistema organizzativo e informatico, e adesso si apprende di un nuovo incontro, fissato dall’amministrazione per il 13 ottobre. Giovedì prossimo, alle ore 14.30, la convocazione avrà come oggetto proprio una “analisi delle problematiche tecniche relative alla gestione informatizzata delle graduatorie provinciali per le supplenze”.
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Il Ministero dell’Istruzione sta seriamente valutando importanti modifiche da apportare al sistema informatizzato per l’assegnazione delle supplenze: lo si appreso nell’incontro tra amministrazione centrale e sindacati rappresentativi svolto il 5 ottobre. Durante il confronto, Anief ha illustrato ai dirigenti del Ministero e ai tecnici informatici le modifiche necessarie per rendere più funzionale il sistema delle nomine e garantire l’assegnazione degli incarichi secondo il principio meritocratico.

Sono numerose le criticità sull’assegnazione delle supplenze tramite il sistema informatizzato “INS” (Informatizzazione Nomine Supplenze) che la delegazione ANIEF, formata dai segretari generali Chiara Cozzetto e Marco Giordano, ha prospettato al Ministero dell’istruzione unitamente a proposte concrete per la loro risoluzione. “Se per quest’anno il Ministero sembra volersi limitare a interventi di rettifica dei singoli errori di sistema accertati, diverse sono le modifiche all’algoritmo che il sindacato chiede di apportare per l’immediato futuro, così da risolvere con celerità il problema che ha portato ad un numero altissimo di errori nelle attribuzioni delle supplenze e ad un inevitabile aumento del contenzioso”, spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.
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I continui errori sull’attribuzione delle nomine del personale docente, attraverso delle Graduatorie provinciali delle supplenze tutte da rivedere, stanno confermando la scarsa vena organizzativa del ministero dell’Istruzione sul reclutamento scolastico: a sostenerlo è il sindacato Anief che negli ultimi giorni ha presentato formale richiesta al Ministero dell’Istruzione per accedere al codice sorgente telematico da cui con ogni probabilità deriva il caos-nomine che sta caratterizzando questo inizio di anno scolastico, con danno non indifferente sulla didattica, a partire da quella ‘speciale’ di sostegno agli alunni disabili. Inoltre, il sindacato autonomo ha chiesto ai dirigenti dello stesso ministero, nella riunione di ieri con l’amministrazione, di introdurre delle urgenti modifiche al sistema organizzativo e informatico.
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Le certificazioni di dislessia, disgrafia e disortografia degli alunni italiani stanno raggiungendo numeri altissimi: dal Focus del ministero dell’Istruzione, pubblicato in questi giorni, sugli alunni con disabilità frequentanti le scuole italiane di ogni grado di istruzione – statali, paritarie e non paritarie -, risulta che nel corso degli ultimi due anni scolastici gli alunni catalogato come DSA sono passati da 318.678 del 2019/20 a 326.548 del 2020/21, con un incremento dal 5,3% e al 5,4% sul numero complessivo dei frequentanti. Si tratta, scrive oggi la stampa specializzata, di alunni a cui è stato diagnosticato un disturbo d’apprendimento “frequentanti il terzo, quarto e quinto anno della scuola primaria, la scuola secondaria di I e di II grado in possesso di certificazione di DSA ai sensi della legge 170/2010”. Entrando nel dettaglio, le diagnosi certificate di alunni iscritti ad un corso scolastico sono salite da circa 94 mila a oltre 198 mila, le certificazioni di disgrafia da 30 a 99,8 mila unità. Anche il numero di alunni con disortografia sono aumentati notevolmente, passando da circa 37 a 117,8 mila e gli alunni con discalculia da 33 a 108 mila.
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