Graduatorie

Il sindacato dopo aver messo a disposizione il modello cartaceo per presentare domanda di inserimento con riserva nelle graduatorie aggiuntive entro il 10 maggio 2014, ora invita l’amministrazione a non commettere l’errore di aprire le graduatorie d’istituto, lasciando fuori dalla seconda fascia più di 65.000 docenti che conseguiranno l’abilitazione nei prossimi mesi.

La permanenza nella terza fascia delle graduatorie d’istituto, infatti, non cambierebbe la posizione dei docenti che già da anni insegnano nelle scuole; né è pensabile che dopo il conseguimento dell’abilitazione si possa permanere nella stessa posizione.

Ma è tutto il sistema di reclutamento che non va: dal 2002 al 2007, ovvero dall’apertura delle graduatorie permanenti seguita al bando del penultimo concorso, abbiamo inserito in 3a fascia delle graduatorie ad esaurimento tutti i docenti abilitati con i corsi riservati presso i provveditorati, con il concorso ordinario, con le SSIS, con i corsi riservati presso le SSIS e i corsi presso le Facoltà di SFP, Accademie e Conservatori.

D’altronde la legge 143/2004 prevede espressamente l’inserimento con riserva di chi frequenta un corso abilitante e lo scioglimento della riserva una volta conseguita l’abilitazione. Nel 2007, la terza fascia delle gae si trasforma ad esaurimento ma grazie all’Anief, in assenza di nuovi concorsi, si permette l’inserimento di tutti gli abilitati iscritti ai corsi nell’a.a. 2007/2008. Nel 2012, sempre grazie all’Anief ma con un provvedimento modificato dal Parlamento, sono inseriti in una fascia aggiuntiva alla terza, sempre in assenza di nuovi concorsi e durante la chiusura triennale, anche gli iscritti ai corsi negli aa.aa. 2008/2009, 2009/2010, 2010/2011. Nell’ottobre 2012 viene bandito un nuovo concorso e ora, nella primavera 2014, è disposto un nuovo aggiornamento della terza fascia ad esaurimento ma anche di quella aggiuntiva che non può essere ad esaurimento perché è da utilizzare proprio quando le graduatorie sono esaurite e per reclutare personale abilitato alla professione.

Ecco perché, per l’Anief, ferma restando la trasformazione della terza fascia ad esaurimento e l’inclusione di tutti gli abilitati prima dell’ultimo concorso nella stessa, è diritto di chi si è abilitato dopo l’ultimo bando di concorso, presentare domanda di inserimento nella fascia aggiuntiva e, per chi frequenta un corso abilitante, chiedere l’inserimento con riserva.

Per approfondimenti:

Graduatorie ad esaurimento: scarica il modello per inserirti o le istruzioni per aggiornare il punteggio

 

Ad una settimana dall’apertura delle operazioni risultano presenti problemi di connessione, compilazione e invio: è impossibile inoltrare la domanda.

Il sindacato Anief chiede lo slittamento della scadenza per rinnovare il punteggio. E mette a disposizione i modelli per presentare la domanda cartacea d’inserimento per gli esclusi: sono oltre 140mila i precari, tutti selezionati, formati e abilitati dallo Stato che ora l’amministrazione vuole incredibilmente lasciare fuori dall’insegnamento.

La superficialità con cui il Ministero dell’Istruzione continua a trattare centinaia di migliaia di docenti precari che operano nelle scuole pubbliche italiane non sembra avere limiti. Dopo aver perso l’occasione per far cadere le illegittime barriere create nei confronti dei nuovi abilitati all’insegnamento per il loro inserimento nelle graduatorie provinciali, l’amministrazione scolastica si sta rendendo artefice dell’attivazione di un sistema di compilazione e di invio delle domande di aggiornamento delle stesse graduatorie che fa acqua da tutte le parti: se all’inizio sembrava si trattasse solo di rallentamenti o interruzioni sporadiche dell’invio dei dati, presto ci si è resi conto che è impossibile compilare correttamente le pagine, a causa di diversi errori nei ‘campi’ predisposti. Ma soprattutto che non vi è possibilità di inoltrare le domande.

La gravità della vicenda è finita sulle pagine dei maggiori quotidiani, tra cui ‘La Repubblica’. Che ha sperimentato le inefficienze del sistema ministeriale ed è giunta ad una conclusione sommaria: “la piattaforma telematica sta dando gravissimi problemi agli oltre 177 mila inseriti negli elenchi provinciali ad esaurimento che entro il 10 maggio devono aggiornare punteggi e titoli”. Secondo la testata nazionale, “durante la compilazione dei format online i docenti incontrano mille difficoltà. La più preoccupante è quella che non consente alle migliaia di precari della scuola il cui futuro dipende da queste domande di inoltrare l'istanza dopo avere debitamente compilato i moduli elettronici. Una circostanza che getta nel panico i supplenti. Perché per un titolo non inserito o un punteggio non aggiornato si può perdere una supplenza e soprattutto lo stipendio per tre anni ed essere scavalcati da decine di concorrenti. Perché le nuove graduatorie – conclude ‘La Repubblica’ - varranno per il triennio 2014/2016”.

Anief ritiene quanto sta accadendo, a danno di quasi 200mila docenti precari, la conferma dello scarso impegno con cui l’amministrazione scolastica continua a considerare il corpo insegnante. Non bastava la mancata applicazione della direttiva europea che impone l’assunzione automatica per tutti i dipendenti che hanno svolto più di 36 mesi, il mancato adeguamento agli scatti stipendiali per i periodi di pre-ruolo, la corresponsione di buste paga così irrisorie che a fine carriera risultano un terzo più basse rispetto a quelle dell’area Ocde. Ora si aggiunge l’inefficienza del sistema telematico che dovrebbe garantire il corretto adeguamento delle domande di aggiornamento dei punteggi. Dando per scontato che tutti i problemi presentati nei primi giorni di attivazione del servizio telematico vengano risolti entro pochi giorni, il sindacato chiede che comunque si posticipi di almeno una settimana la scadenza ultima per l’invio delle domande (oggi programmata al 10 maggio 2014).

Per quanto riguarda tutti coloro che non debbono invece usufruire del modello telematico, Anief da alcune ore ha messo a disposizione i modelli per presentare domanda cartacea d’inserimento per gli esclusi, oltre che le istruzioni per compilare la domanda on line per aggiornare i punteggi per i docenti già inseriti: le indicazioni devono essere eseguite per chi successivamente, secondo le nuove istruzioni a partire dal 6 maggio ed entro il 20 maggio, vorrà ricorrere con Anief per ottenere l’inserimento o il reinserimento nella fascia aggiuntiva o l’aggiornamento dei nuovi punteggi (24 punti, servizio, militare, etc.) dichiarati, previa registrazione nel sito dell’Anief e regolarizzazione della posizione associativa. L’importante è presentare la domanda e/o i titoli.

Per aderire ai ricorsi è fondamentale necessario avere presentato la domanda. Tra costoro figurano, in particolare, tutti gli esclusi dalle ex permanenti, che ad oggi rappresentano l'unico canale di reclutamento per gli insegnanti: i 12 mila nuovi abilitati con TFA, i 70 mila abilitandi PAS, i 55 mila diplomati magistrali e alcune migliaia di idonei al concorso a cattedra non assunti nonché laureati ai corsi di Scienze della Formazione Primaria o abilitati in Europa. Il sindacato ha buoni motivi per ricorrere: negli ultimi anni sono tanti i giudici del lavoro che hanno dato ragione a richieste analoghe. Sopperendo alla non corretta interpretazione di quella parte della Legge n. 296/06 che ha trasformato le graduatorie permanenti in esaurimento.


Per approfondimenti:

Parte la corsa all’aggiornamento delle graduatorie: il Miur lascia fuori 140 mila docenti precari 

Graduatorie ad esaurimento: la presentazione dei ricorsi ANIEF 

Graduatorie ad esaurimento: scarica il modello per inserirti o le istruzioni per aggiornare il punteggio


22 aprile 2014
Ufficio Stampa Anief
www.anief.org

Ad una settimana dall’apertura delle operazioni risultano presenti problemi di connessione, compilazione e invio: è impossibile inoltrare la domanda.

Il sindacato Anief chiede lo slittamento della scadenza per rinnovare il punteggio. E mette a disposizione i modelli per presentare la domanda cartacea d’inserimento per gli esclusi: sono oltre 140mila i precari, tutti selezionati, formati e abilitati dallo Stato che ora l’amministrazione vuole incredibilmente lasciare fuori dall’insegnamento.

La superficialità con cui il Ministero dell’Istruzione continua a trattare centinaia di migliaia di docenti precari che operano nelle scuole pubbliche italiane non sembra avere limiti. Dopo aver perso l’occasione per far cadere le illegittime barriere create nei confronti dei nuovi abilitati all’insegnamento per il loro inserimento nelle graduatorie provinciali, l’amministrazione scolastica si sta rendendo artefice dell’attivazione di un sistema di compilazione e di invio delle domande di aggiornamento delle stesse graduatorie che fa acqua da tutte le parti: se all’inizio sembrava si trattasse solo di rallentamenti o interruzioni sporadiche dell’invio dei dati, presto ci si è resi conto che è impossibile compilare correttamente le pagine, a causa di diversi errori nei ‘campi’ predisposti. Ma soprattutto che non vi è possibilità di inoltrare le domande.

La gravità della vicenda è finita sulle pagine dei maggiori quotidiani, tra cui ‘La Repubblica’. Che ha sperimentato le inefficienze del sistema ministeriale ed è giunta ad una conclusione sommaria: “la piattaforma telematica sta dando gravissimi problemi agli oltre 177 mila inseriti negli elenchi provinciali ad esaurimento che entro il 10 maggio devono aggiornare punteggi e titoli”. Secondo la testata nazionale, “durante la compilazione dei format online i docenti incontrano mille difficoltà. La più preoccupante è quella che non consente alle migliaia di precari della scuola il cui futuro dipende da queste domande di inoltrare l'istanza dopo avere debitamente compilato i moduli elettronici. Una circostanza che getta nel panico i supplenti. Perché per un titolo non inserito o un punteggio non aggiornato si può perdere una supplenza e soprattutto lo stipendio per tre anni ed essere scavalcati da decine di concorrenti. Perché le nuove graduatorie – conclude ‘La Repubblica’ - varranno per il triennio 2014/2016”.

Anief ritiene quanto sta accadendo, a danno di quasi 200mila docenti precari, la conferma dello scarso impegno con cui l’amministrazione scolastica continua a considerare il corpo insegnante. Non bastava la mancata applicazione della direttiva europea che impone l’assunzione automatica per tutti i dipendenti che hanno svolto più di 36 mesi, il mancato adeguamento agli scatti stipendiali per i periodi di pre-ruolo, la corresponsione di buste paga così irrisorie che a fine carriera risultano un terzo più basse rispetto a quelle dell’area Ocde. Ora si aggiunge l’inefficienza del sistema telematico che dovrebbe garantire il corretto adeguamento delle domande di aggiornamento dei punteggi. Dando per scontato che tutti i problemi presentati nei primi giorni di attivazione del servizio telematico vengano risolti entro pochi giorni, il sindacato chiede che comunque si posticipi di almeno una settimana la scadenza ultima per l’invio delle domande (oggi programmata al 10 maggio 2014).

Per quanto riguarda tutti coloro che non debbono invece usufruire del modello telematico, Anief da alcune ore ha messo a disposizione i modelli per presentare domanda cartacea d’inserimento per gli esclusi, oltre che le istruzioni per compilare la domanda on line per aggiornare i punteggi per i docenti già inseriti: le indicazioni devono essere eseguite per chi successivamente, secondo le nuove istruzioni a partire dal 6 maggio ed entro il 20 maggio, vorrà ricorrere con Anief per ottenere l’inserimento o il reinserimento nella fascia aggiuntiva o l’aggiornamento dei nuovi punteggi (24 punti, servizio, militare, etc.) dichiarati, previa registrazione nel sito dell’Anief e regolarizzazione della posizione associativa. L’importante è presentare la domanda e/o i titoli.

Per aderire ai ricorsi è fondamentale necessario avere presentato la domanda. Tra costoro figurano, in particolare, tutti gli esclusi dalle ex permanenti, che ad oggi rappresentano l'unico canale di reclutamento per gli insegnanti: i 12 mila nuovi abilitati con TFA, i 70 mila abilitandi PAS, i 55 mila diplomati magistrali e alcune migliaia di idonei al concorso a cattedra non assunti nonché laureati ai corsi di Scienze della Formazione Primaria o abilitati in Europa. Il sindacato ha buoni motivi per ricorrere: negli ultimi anni sono tanti i giudici del lavoro che hanno dato ragione a richieste analoghe. Sopperendo alla non corretta interpretazione di quella parte della Legge n. 296/06 che ha trasformato le graduatorie permanenti in esaurimento.


Per approfondimenti:

Parte la corsa all’aggiornamento delle graduatorie: il Miur lascia fuori 140 mila docenti precari 

Graduatorie ad esaurimento: la presentazione dei ricorsi ANIEF 

Graduatorie ad esaurimento: scarica il modello per inserirti o le istruzioni per aggiornare il punteggio


22 aprile 2014
Ufficio Stampa Anief
www.anief.org

Il sindacato ritiene assurdo averli selezionati e formati nelle università per poi ora negargli l’inserimento nelle graduatorie provinciali: la verità è che li si vuole lasciare precari a tempo indeterminato, anche se poi a conti fatti allo Stato nemmeno conviene perché negli ultimi anni gli oneri per “il tempo determinato” sono passati da 512 a 861 milioni di euro. Serve una modifica di legge. Nel frattempo non rimane che ricorrere in tribunale.

Si è svolta oggi davanti al Ministero dell’Istruzione la manifestazione dei docenti abilitati con TFA, cui l’amministrazione continua a negare l’inserimento nelle graduatorie provinciali. Lasciando agli oltre 13 mila insegnanti coinvolti solo la possibilità di accettare supplenze brevi, tramite le convocazioni dei dirigenti scolastici: attraverso striscioni, cartelli e slogan centinaia di insegnanti, abilitati alla professione al termine di un percorso di formazione altamente selettivo in ingresso, hanno espresso tutta la loro indignazione perché, al di là degli annunci, il cambio di Governo e di Ministro non hanno prodotto alcun provvedimento che riconosca finalmente la loro formazione e professionalità acquisita.

Tra le richieste presentate al Ministero, i “tieffini” hanno in particolare ricordato all’amministrazione scolastica che meritano il godimento del diritto al doppio canale di reclutamento stabilito dalla Legge 124/99, tuttora vigente, attraverso l’inserimento nella fascia aggiuntiva delle GaE o in alternativa la costituzione di una nuova graduatoria provinciale valida per il 50 per cento delle immissioni in ruolo.

Secondo il sindacato Anief questa richiesta dei manifestanti deve essere accolta con effetto immeditato senza più se e ma: “hanno ragione i ‘tieffini’ a chiedere la fascia aggiuntiva – spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – perché non bisogna dimenticare che stiamo parlando di docenti che sono stati scelti e formati da commissioni statali, hanno finanziato a proprie spese i corsi universitari abilitanti ed hanno svolto il medesimo percorso formativo che per tanti anni è stato considerato valido per l’inserimento nelle graduatorie provinciali”.

“Non è più possibile continuare a tenere lontano dalla stabilizzazione decine di migliaia di precari per la salvaguardia di presunte ragioni finanziarie. Che, tra l’altro, nemmeno esistono: di recente la Ragioneria Generale dello Stato ha rilevato che i comparti pubblici, come la sanità, che assumono il personale a tempo determinato hanno i conti in attivo; quelli, come la scuola, chi si ostinano a mantenere in vita un esercito di oltre 140 mila precari sprecano ogni anno oltre 800 milioni di euro”.

“L’Anief – continua Pacifico – ha più volte dimostrato che oggi ci sono già 100 mila posti vacanti e disponibili in organico di diritto. Se inoltre innalzassimo l'obbligo scolastico fino a 18 anni e anticipassimo l’inizio della scuola a 5 anni, si diminuirebbero i Neet e si creerebbero dei posti di lavoro sufficienti per assumere anche i 100 mila docenti. Tra i 13 mila che si sono abilitati con il Tfa e che rischiano di rimanere senza lavoro”.

Per dare possibilità agli abilitati di inserirsi nelle GaE, entro il 21 aprile Anief metterà a disposizione il modello cartaceo per chiedere l'inserimento per tutti i docenti abilitati nella fascia aggiuntiva. Subito dopo la pubblicazione del modello di ricorso verranno rese pubbliche anche le istruzioni per il passaggio dalla IV alla III fascia di coloro che si sono inseriti con D.M. 53/2012, prima del bando dell’ultimo concorso a cattedra, vero discrimine per il collocamento in una fascia aggiuntiva, come per quello precedente. Successivamente sarà possibile ricorrere al tribunale amministrativo secondo il recente orientamento delle Sezioni Unite della Cassazione per contestare la gestione delle stesse graduatorie. Salvo, in una ulteriore fase, ricorrere al giudice del lavoro per rivendicare l'attribuzione del punteggio spettante e la costituzione di un rapporto di lavoro a tempo determinato o indeterminato con l'amministrazione.

Per approfondimenti:

Anief chiede al Governo un piano straordinario di 125.000 immissioni in ruolo nel 2014

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Il sindacato ritiene assurdo averli selezionati e formati nelle università per poi ora negargli l’inserimento nelle graduatorie provinciali: la verità è che li si vuole lasciare precari a tempo indeterminato, anche se poi a conti fatti allo Stato nemmeno conviene perché negli ultimi anni gli oneri per “il tempo determinato” sono passati da 512 a 861 milioni di euro. Serve una modifica di legge. Nel frattempo non rimane che ricorrere in tribunale.

Si è svolta oggi davanti al Ministero dell’Istruzione la manifestazione dei docenti abilitati con TFA, cui l’amministrazione continua a negare l’inserimento nelle graduatorie provinciali. Lasciando agli oltre 13 mila insegnanti coinvolti solo la possibilità di accettare supplenze brevi, tramite le convocazioni dei dirigenti scolastici: attraverso striscioni, cartelli e slogan centinaia di insegnanti, abilitati alla professione al termine di un percorso di formazione altamente selettivo in ingresso, hanno espresso tutta la loro indignazione perché, al di là degli annunci, il cambio di Governo e di Ministro non hanno prodotto alcun provvedimento che riconosca finalmente la loro formazione e professionalità acquisita.

Tra le richieste presentate al Ministero, i “tieffini” hanno in particolare ricordato all’amministrazione scolastica che meritano il godimento del diritto al doppio canale di reclutamento stabilito dalla Legge 124/99, tuttora vigente, attraverso l’inserimento nella fascia aggiuntiva delle GaE o in alternativa la costituzione di una nuova graduatoria provinciale valida per il 50 per cento delle immissioni in ruolo.

Secondo il sindacato Anief questa richiesta dei manifestanti deve essere accolta con effetto immeditato senza più se e ma: “hanno ragione i ‘tieffini’ a chiedere la fascia aggiuntiva – spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – perché non bisogna dimenticare che stiamo parlando di docenti che sono stati scelti e formati da commissioni statali, hanno finanziato a proprie spese i corsi universitari abilitanti ed hanno svolto il medesimo percorso formativo che per tanti anni è stato considerato valido per l’inserimento nelle graduatorie provinciali”.

“Non è più possibile continuare a tenere lontano dalla stabilizzazione decine di migliaia di precari per la salvaguardia di presunte ragioni finanziarie. Che, tra l’altro, nemmeno esistono: di recente la Ragioneria Generale dello Stato ha rilevato che i comparti pubblici, come la sanità, che assumono il personale a tempo determinato hanno i conti in attivo; quelli, come la scuola, chi si ostinano a mantenere in vita un esercito di oltre 140 mila precari sprecano ogni anno oltre 800 milioni di euro”.

“L’Anief – continua Pacifico – ha più volte dimostrato che oggi ci sono già 100 mila posti vacanti e disponibili in organico di diritto. Se inoltre innalzassimo l'obbligo scolastico fino a 18 anni e anticipassimo l’inizio della scuola a 5 anni, si diminuirebbero i Neet e si creerebbero dei posti di lavoro sufficienti per assumere anche i 100 mila docenti. Tra i 13 mila che si sono abilitati con il Tfa e che rischiano di rimanere senza lavoro”.

Per dare possibilità agli abilitati di inserirsi nelle GaE, entro il 21 aprile Anief metterà a disposizione il modello cartaceo per chiedere l'inserimento per tutti i docenti abilitati nella fascia aggiuntiva. Subito dopo la pubblicazione del modello di ricorso verranno rese pubbliche anche le istruzioni per il passaggio dalla IV alla III fascia di coloro che si sono inseriti con D.M. 53/2012, prima del bando dell’ultimo concorso a cattedra, vero discrimine per il collocamento in una fascia aggiuntiva, come per quello precedente. Successivamente sarà possibile ricorrere al tribunale amministrativo secondo il recente orientamento delle Sezioni Unite della Cassazione per contestare la gestione delle stesse graduatorie. Salvo, in una ulteriore fase, ricorrere al giudice del lavoro per rivendicare l'attribuzione del punteggio spettante e la costituzione di un rapporto di lavoro a tempo determinato o indeterminato con l'amministrazione.

Per approfondimenti:

Anief chiede al Governo un piano straordinario di 125.000 immissioni in ruolo nel 2014

Parte la corsa all’aggiornamento delle graduatorie: il Miur lascia fuori 140 mila docenti precari

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