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I dirigenti scolastici in formazione viaggiano a spese delle scuole e degli Uffici Scolastici Regionali

Ma docenti e precari, che si pagano tutto da soli, sono forse figli di un dio minore?

Per quale motivo i dirigenti scolastici vengono formati dal Miur gravando la spesa sulle scuole, mentre i docenti che acquisiscono gli strumenti e le conoscenze per insegnare, prima attraverso la frequenza delle SSIS ed oggi dei Tfa, sono obbligati a pagare delle tasse proibitive, anche superiori ai 3mila euro?”.

A chiederlo è l’associazione sindacale Anief, dopo essere venuta a conoscenza che le spese di viaggio che i prossimi dirigenti scolastici vincitori dell’ultimo concorso, su cui peraltro si attendono ancora importanti sentenze della giustizia amministrativa, dovranno affrontare per raggiungere Roma, dove il 5 ottobre si svolgerà un seminario formativo utile allo svolgimento della professione, risultano “a carico del bilancio delle scuole”. E nel caso i fondi degli istituti non fossero sufficienti, il Miur ha già allertato i direttori degli Uffici scolastici regionali, chiedendo loro di “adoperarsi per la migliore riuscita dell’iniziativa”.

La discrasia – dichiara il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico - diventa ancora più evidente se si guarda ai precari, costretti da decenni ad iscriversi e a frequentare costosissimi corsi di perfezionamento e master annuali per non perdere posizioni nelle graduatorie ad esaurimento. Lo Stato non può usare due pesi e due misure, peraltro con il personale dello stesso settore pubblico: i docenti e i precari non sono figli di un dio minore”.

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