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Avvio anno scolastico: Anief risponde picche al ministro Gelmini

Tra omissioni, digressioni e dimenticanze, il ministro sfugge alle domande dei giornalisti e conferma di non saper reggere un ministero fondamentale per la crescita e il rilancio del Paese.
Sui nuovi concorsi, il ministro ribadisce che per il momento bastano quelli per dirigente scolastico, omettendo il numero di 3.000 presidenze cancellate ai seguito degli ultimi tagli e degli accorpamenti disposti dall’ultima legge finanziaria approvata (una scuola su sei nelle isole), rimandando lo scenario all’a. s. 2011-2012, senza chiarire che fine faranno i 12.00 futuri abilitandi a numero chiuso con il TFA al pari dei 100.000 abilitati con le SSIS negli ultimi 10 anni, ma almeno inseriti nel doppio canale per le assunzioni.
Sui posti accantonati per le assunzioni tra i 10.000 disposti dalle graduatorie retrodatate, il ministro, pur di non ammettere di continuare a eludere una sentenza della Consulta, in evidente imbarazzo, declina la sua responsabilità politica ai direttori regionali con una chiara digressione parlando, senza alcun riferimento reale, a un normale prosecuzione di accantonamento dei posti rispetto agli anni precedenti mai verificatosi, come se non fosse il titolare del suo dicastero o come se fossimo in una repubblica federale dove i direttori scolastici regionali sostituiscono il ministro pro-tempore, più volte sollecitato dall’Anief. Per la serie, homo faber fortunae suae…
Sul divieto di considerare gli anni universitari per il pensionamento introdotta dal Governo, il ministro esorta a solidarizzare con i più giovani che, però, reclamano lo stesso diritto, invitando a seguire il dibattito parlamentare ma dimenticando di discutere un provvedimento annunciato al termine di un vertice di maggioranza dall’on. Berlusconi.
A questo punto, il ministro Gelmini dovrebbe dimettersi per evitate brutte figure.

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