Università

ANIEF chiede di ripristinare la figura del ricercatore

Anief: basta indugi e rinvii dei nuovi concorsi, l’Italia deve investire nella ricerca tornando a ripristinare la figura del ricercatore. Anche la Commissione europea ce lo sta chiedendo. Se si attende ancora, il divario rispetto ai paesi tecnologicamente più avanzati o in ascesa, come India e Cina, sarà sempre maggiore.

Se l’Italia vuole tenere il passo dei paesi tecnologicamente più avanzati o in ascesa, come India e Cina, deve mettersi in testa di tornare ad investire nella ricerca, ad iniziare dalla valorizzazione delle risorse umane: secondo l’Anief quanto affermato nelle ultime ore dalla Commissione europea in tema di assunzione di ricercatori universitari (entro i prossimi 8 anni ne andrebbero assunti un milione!) sconfessa la riforma dell’Università voluta dal Ministro Gelmini che nel dicembre 2010 mise ad esaurimento proprio la figura del ricercatore a fronte dei 6.000 concorsi annunciati nel gennaio 2009.

Da oltre tre anni – ha detto Marcello Pacifico, Presidente dell’Anief – ci ritroviamo con i nuovi concorsi per ricercatore cancellati. Mentre il nuovo sistema di reclutamento per ottenere l’abilitazione per professore associato o ordinario non è ancora partito, né potrà partire legittimamente visto che il regolamento firmato dal ministro Gelmini a settembre e pubblicato in Gazzetta Ufficiale di gennaio, come il Consiglio di Stato in sede di parere consultivo ha già avuto modo di affermare, sfugge per eccesso di delega all’individuazione dei criteri per l’assunzione”.

Anief chiede dunque al Parlamento di rivedere quanto previsto con la Legge 240/10: “è giunto il momento – ha sottolineato il Presidente Pacifico - di ripristinare la figura del ricercatore, di sbloccare i concorsi e di stabilizzare quelle migliaia di giovani dottori di ricerca che hanno passato questi ultimi anni tra aule e biblioteche da assegnisti di ricerca, docenti a contratto, cultori della materia. Ma soprattutto rendendosi artefici di pubblicazioni scientifiche di alto livello”.

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