Rassegna stampa

Recensioni dalla Stampa al 4 febbraio 2011

 

Il Giornale – 28 gennaio 2010
In arrivo da Strasburgo la decisione sul Crocifisso”
░ Si attende la decisione senza possibilità di appello, della Corte europea dei diritti dell’uomo, sulla presenza nelle aule scolastiche italiane del simbolo del Cristianesimo.
Lo ha detto ieri il presidente della Corte Jean-Paul Costa, inaugurando il nuovo anno giudiziario. Parlando delle sentenze, a volte apparentemente contraddittorie, emesse dalla Corte sulla libertà religiosa, costa ha spiegato che nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo ci sono diritti assoluti e incontrovertibili, come quello a non essere torturati, mentre altri diritti, non meno importanti, sono però suscettibili di restrizioni, previste nell’ambito della convenzione stessa. “Questo è vero per la libertà religiosa, di espressione e di stampa”. In questi casi, la Corte deve valutare caso per caso se le autorità, con le loro decisioni o azioni, hanno violato questi diritti o invece hanno raggiunto un giusto equilibrio.

 
Il Giornale – 28 gennaio 2010
Boom di professori assenti per malattia”
░ Una nota del Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione fornisce dati che sono in controtendenza con il trend dello scorso anno.
Le assenze per malattia di docenti e personale scolastico sono aumentati nell’ultimo anno: per il personale con contratto a t.i. sono aumentati del 7,5% tra gli insegnanti, e del 18,5% tra gli ATA…. La rilevazione del Miur è stata effettuata su 10.279 scuole (il 97,9% del totale).

 
Left – 28 gennaio 2010
Se la Storia dell’arte finisce in soffitta”
░ Nel Belpaese che vanta un patrimonio d’eccellenza, in molte scuole non si studiano più i grandi maestri. Ecco che cosa ha prodotto la Riforma Gelmini.
I mesi trascorsi dall’approvazione della riforma della scuola secondaria superiore hanno confermato che non si è trattato di una legge per migliorare la qualità della scuola ma solo per ottenere risparmi nella spesa pubblica…. In questo quadro è significativo ciò che è accaduto nell’insegnamento della Storia dell’Arte, e in generale negli indirizzi scolastici che hanno a che fare con la conoscenza del patrimonio artistico e con il fare creativo. Dai quadri orario usciti dalla riforma si vede che il solo Liceo classico ha visto un incremento delle ore di Storia dell’Arte (passate da una a due settimanali, nel triennio)… Al contrario, gli istituti tecnici per il turismo hanno subito una diminuzione netta, con la cancellazione della materia nel primo biennio, ed è stato eliminato l’insegnamento di Storia dell’Arte da tutti gli istituti tecnici e professionali, compresi quelli di grafica, comunicazione e sistema-moda…… Questo mentre altri Pesi europei, cogliendone la valenza formativa, stanno pensando di introdurre la Storia dell’Arte nel curriculum delle scuole superiori..

 
Press-IN n.261 – Superando - 28 gennaio 2010
In quale modo si intende riconoscere il diritto allo studio? “
░ Il Tribunale di Milano, accogliendo un ricorso presentato dai genitori di 17 studenti con disabilità e dalla Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità (in collaborazione con LEDHA Milano e con l’Associazione “Avvocati per niente”) ha stabilito che negare le risorse necessarie per garantire il diritto allo studio dei bambini e ragazzi con disabilità è illegittimo e comporta il disconoscimento di diritti fondamentali. Riportiamo una nota dell’Ufficio stampa della LEDHA, in riferimento alla sentenza e a una Lettera aperta alle autorità scolastiche.
«Il ricorso - sottolinea Gaetano De Luca, avvocato della LEDHA che ne ha seguito l'iter - è stato promosso utilizzando la poco conosciuta Legge 67/06, che di fatto ha introdotto anche in Italia una tutela antidiscriminatoria a favore delle persone con disabilità identica a quella prevista a tutela degli stranieri, ma anche un esplicito richiamo alla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità».
«Si è deciso dunque - aggiunge De Luca - di utilizzare il diritto antidiscriminatorio, con l'obiettivo di far finalmente emergere come un inadeguato e insufficiente supporto al processo di inclusione scolastica costituisca prima di tutto un'ingiustificata e grave discriminazione, oltre che una chiara violazione della legislazione scolastica. Pertanto, la strada giuridica intrapresa è stata molto diversa dall'esperienza giudiziaria fatta sino ad ora da altri genitori, poiché si tratta di un approccio giuridico e culturale che sino ad oggi non era mai stato utilizzato». Negare le risorse necessarie per garantire il diritto allo studio dei bambini e ragazzi con disabilità significa quindi non rispettare i loro diritti umani e partendo da tale presupposto, il presidente della LEDHA Fulvio Santagostini ha chiesto di sapere, nella sua lettera aperta al Ministro e al Direttore Generale dell'Ufficio Scolastico Lombardo, «in che modo, già a partire da quest'anno, si intenda affrontare la grave situazione che vede nella sola Lombardia la mancanza di più di 2.000 cattedre di sostegno, in modo da garantire il rapporto di 1 insegnante di sostegno ogni 2 alunni con disabilità, tutelando nei fatti il diritto allo studio previsto dall’articolo 24 della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità».
«Dare a un alunno qualche ora di sostegno in più, quando non gli si offre altro - ha scritto Donatella Morra, rappresentante del Gruppo LEDHA Scuola, in un articolo apparso in Persone con disabilità.it [sito gestito anch'esso dalla LEDHA, N.d.R.] - non vuol dire "restituire le scuole speciali". Tutt'altro! Discriminazione diretta si ha quando non si fanno leggi antidiscriminatorie, discriminazione indiretta (più sottile e insidiosa) si ha quando le leggi ci sono, ma non si applicano, come avviene in Italia, in cui una buona legislazione per l'inclusione scolastica è troppo spesso disattesa o incensata solo a parole».

 
Giornale di Sicilia – 29 gennaio 2010
Ora la Regione ha cancellato il veto:gli ex PIP possono andare nelle scuole”
░ Anche gli istituti statali usufruiranno dell’ausilio del personale proveniente dal bacino di “Emergenza Palermo”.
La clausola formale è di utilizzare lavoratori per l’apertura pomeridiana degli istituti con progetti POR. In un primo momento, l’amministrazione Lombardo si era detta contraria. Da un lato ci sono 394 ex Pip in attesa di essere assegnati, pagati da mesi per non lavorare; dall’altro ci sono le scuole agonizzanti a causa dei tagli di personale ausiliario. Quale migliore occasione, allora, se non quella di risolvere il problema della sovrabbondanza di personale già pagato, accontentando le richieste dei dd.ss. ? …. Il problema è che nelle scuole non possono certo essere mandati gli ex detenuti che per la maggior parte compongono il blocco dei 394 ancora in attesa di destinazione. Questi erano stati destinati a sottopassi e pulizia delle spiagge, ma il Comune non li vuole. Così non resta che fare il gioco delle tre carte, e provare a far quadrare il cerchio anche del personale che altri enti (Istituto zootecnico, Ospedale Civico, assessorati regionali) tendono a restituire, perché ridondante….

 

 

 
La gazzetta del Mezzogiorno - 31 gennaio 2010
La burla dei fondi FAS al Mezzogiorno”
░ C’è poca informazione e qualche polemica, sulla gestione dei fondi, Gianfranco Viesti ricapitola la questione.
Si tratta del Fas, Fondo nazionale per le aree sottoutilizzate, cioè spesa in conto capitale (infrastrutture e incentivi alle imprese per gli investimenti), per l’85% nel Mezzogiorno… Il Governo ha utilizzato 43,4 miliardi della disponibilità fino al 2015 (non è rimasto quasi più niente), con un insieme articolato di decisioni che rendono assai difficile ricostruire il quadro…. Una cifra enorme, pari ad es. a più di otto volte il costo dell’alta velocità ferroviaria tra Bari e Napoli. Che fine hanno fatto?... Sotto il profilo del tipo di spesa, il Governo ha spostato 23,6miliardi da spesa in conto capitale a spesa corrente. Alcune decisioni hanno comportato il taglio di fondi Fas per il generale obiettivo di stabilizzazione della finanza pubblica; ma ci sono stati anche utilizzi specifici con specifiche platee di beneficiari…. Particolarmente rilevante per il suo significato politico è stato quanto disposto con il dl 154/08 che ha destinato 640 milioni alle amministrazioni comunali di Roma e Catania….. Complessivamente, in questo biennio la finanza pubblica è stata difesa quasi esclusivamente con risorse destinate al Sud. Con la ripartizione iniziale dei Fas, 36,9 miliardi erano destinati al Mezzogiorno e 6,5 al Centro-Nord. Le decisioni del Governo allocano, invece, 18,9 miliardi al Mezzogiorno e 19,4 al Centro-Nord; 4,6 miliardi sono stati destinati a diversi interventi post-terremoto in Abruzzo….

 
Il Messaggero - 31 gennaio 2010
Arriva in Parlamento il caso della scuola di Trastevere che chiede il permesso di soggiorno”
░ Una interrogazione parlamentare presentata dai deputati del PD Coscia e Touadi al ministro Gelmini perché intervenga per impedire il disconoscimento dei diritti dell’infanzia.
Si può chiedere il permesso di soggiorno a un bambino che deve essere iscritto alla scuola materna ? Stando ai moduli della scuola Regina Margherita di Trastevere, sembra proprio di si…. “Vincolare alla presentazione del permesso di soggiorno l’iscrizione di un bambino a scuola…. È contrario ai diritti dell’infanzia, alla Costituzione e perfino alle pessime leggi sull’immigrazione varate da questo governo. Purtroppo non è la prima segnalazione in questo senso che ci giunge e presenteremo un’interrogazione al ministro Gelmini…

 
Il Giornale – 1 febbraio 2010
Torna la Maturità all’antica e l’esame fa di nuovo paura”
░ Gli studenti prevedono: “sarà tosto”; e tosto è ottenere i voti di sufficienza necessari per accedere all’esame ma sembra ci sia una scappatoia…. Si comincia il 22 giugno
Maturità sempre più difficile. Il ministro dell’Istruzione ha annunciato le materie scelte per la prima prova…..Possono essere consultate sul sito del Miur: www.istruzione.it. Le materie della seconda prova sono state affidate ai commissari esterni. Per molti è proprio questo lo scalino più arduo da salire, ed il fatto che si sia nelle mani di professori “sconosciuti” ha creato un clima di allarme…..Secondo il prof. Rosario Salamone, preside dello storico, prestigioso Liceo Classico Visconti di Roma: “Le procedure di ammissione all’esame sono diventate più rigorose e severe rispetto al passato. Ora è necessaria la sufficienza in tutte le materie per essere ammessi all’esame… In questo periodo dell’anno, subito dopo la consegna delle pagelle, molti studenti abbandonano la statale per le private…. Evidentemente ritenendo più facile, in quelle scuole, ottenere le sufficienze necessarie ad ottenere l’ammissione”…. Insomma le novità introdotte negli ultimi anni hanno contribuito a dare una vigorosa sterzata verso il rigore, soprattutto grazie al peso nuovamente attribuito al voto di comportamento, con la possibilità di bocciare con il 5 in condotta. Lo scorso anno, i non ammessi sono stati più di 23mila, ovvero il 6,6 % del totale, contro il 5,1 (17.000) dell’anno precedente.

 
Il Giornale – 1 febbraio 2010
Meno fondi ai corsi di recupero. Lezioni spostate al mattino”
░ L’accreditamento alle scuole per i corsi di recupero sono venuti via via decrescendo: dai 210 milioni del 2007 ai 43,5 dello scorso anno
Allo scientifico Righi di Roma hanno cominciato ieri: corsi di recupero per chi, con la pagella di gennaio, ha portato a casa qualche insufficienza. Non nel pomeriggio, in aggiunta dell’orario normale ma la mattino al posto delle solite lezioni, mentre i compagni più bravi si dedicano all’approfondimento…. I corsi di recupero ci sono dal 2007; la legge dice che le scuole devono organizzarle a sostegno di chi è rimasto indietro dopo lo scrutinio di metà anno; ma al momento del debutto c’erano a disposizione 210 milioni… mentre quest’anno siamo scesi a 43,5milioni…. Obbligo di legge da una parte e soldi in calo dall’altra; e nel mezzo i presidi, con il compito di fare quadrare i conti. Quasi tutte le scuole questi corsi li tenevano al pomeriggio, senza toccare il normale orario scolastico. Ma così bisogna pagare gli straordinari o chiamare insegnanti esterni. E alla scuola ogni ora di recupero costa settanta euro, anche se l’insegnante ne riceve in tasca la metà. Le ore del mattino, invece, rientrano nello stipendio, ed i corsi diventano a costo (quasi) zero… Ma attenzione: queste ore non possono essere conteggiate nel tempo-scuola. E per legge, i giorni di lezione devono essere almeno 200.

 
ItaliaOggi – 1 febbraio 2010
Scrutini: è arrivata la riscossa per l’esercito dei supplenti temporanei”
░ Se sostituiscono i titolari fino alla fine delle lezioni hanno diritto alla proroga del contratto. Lo si è stabilito, in sede di conciliazione all’USP di Caserta, lo scorso 3 gennaio.
I supplenti temporanei, assunti in sostituzione di docenti la cui assenza fino al termine delle lezioni si è ulteriormente protratta fino allo svolgimento delle operazioni di valutazione finale, hanno diritto alla proroga del contratto fino al termine degli scrutini e degli esami, incluse le giornate successive al termine delle lezioni. Anche se l’assenza del titolare e di breve durata ma includa sia gli ultimi giorni di scuola sia il periodo degli scrutini…. La CM del 10 giugno 2009 (prot.9038) aveva tra l’altro già previsto il caso e stabilito che il mantenimento in servizio previsto dall’art.37 del contratto scuola andasse esteso “alla generalità del personale docente supplente temporaneo in servizio fino al termine delle lezioni che abbia l’incombenza della partecipazione agli scrutini e alle valutazioni finali….

 
Corriere di Arezzo – 1 febbraio 2010
In Europa abbandono scolastico record”
░ Nel Vecchio continente, il 14,4% dei ragazzi non completa gli studi. La Commissione UE approva un’iniziativa per ridurre la percentuale al 10% entro il 2020.
Nell’UE sono più di sei milioni (dati Eurostat) i giovani che abbandonano gli studi o la formazione con in mano soltanto un diploma di scuola secondaria inferiore. Sono giovani che avranno grosse difficoltà nel trovare lavoro, spesso disoccupati (52%) o dipendenti dai sussidi sociali…. La Commissione ha approvato un’iniziativa per aiutare gli stati membri a raggiungere uno degli obiettivi della strategia Europa 2020, di crescita e sviluppo… Per fronteggiare il problema, la Commissione propone un approccio che vada oltre le politiche scolastiche, da sole non sufficienti, e includa le politiche per la gioventù e quelle sociali, articolandosi in misure di prevenzione…, di intervento ai primi segni di abbandono, e di compensazione…….

 
ItaliaOggi – 1 febbraio 2010
Graduatorie in attesa di Consulta”
░ La Corte costituzionale potrebbe dichiarare la incostituzionalità delle “Code”, ma Lega e FLI pressano perché le GaE siano congelate e sia bloccato l’inserimento “a pettine”. (Alessandra Ricciardi e Carlo Forte)
L’aggiornamento delle GaE resta in bilico. Il 27 gennaio, infatti, nelle Commissioni Riunite Affari Costituzionali e Bilancio del Senato, sono stati presentati alcuni emendamenti che mettono in discussione l’aggiornamento degli elenchi (DOVREBBE AVVENIRE QUEST’ANNO) di fatto congelandoli. N emendamento, in particolare, quello della Lega Nord, gode dell’appoggio anche del ministero, che lo vede come una scappatoia per blindare le graduatorie, in attesa della riforma del reclutamento. Ma nel frattempo tutto potrebbe complicarsi. Secondo rumors parlamentari, sta per essere emessa dalla Corte Costituzionale una sentenza che mette mano nella disciplina del settore. Di fatto dichiarando incostituzionale l’inserimento in coda alle graduatorie… La Consulta ha esaminato l’ordinanza del 5 febbraio 2010, con la quale il TAR-Lazio aveva sollevato dubbi di legittimità costituzionale sull’art.1, c 4ter del dl 25/09/2009 n.134, aggiunto da L 24/11/200 n.167, relativo all’aggiornamento e integrazione delle graduatorie… Intanto è spuntata la pista parlamentare. Con un emendamento (1.0.45) presentato dai senatori Mario Pittoni, MariaPia Mura, Massimo Garavaglia e altri, il Carroccio prevede che le graduatorie ad esaurimento previste dall’art. 605 lett. C) della legge 27 dicembre 2006 n.296, vigenti per il biennio 2009/2011 vengano prorogate per l’a.s. 2011/2012…. Se l’emendamento venisse approvato, i trasferimenti da una provincia all’altra verrebbero bloccati e le graduatorie di coda rimarrebbero in vita per un altro anno. In linea con questa posizione anche due emendamenti presentati dai senatori di Futuro e Libertà: Valditara, Saja, Viespoli, Baldassarri, Contini, De Angelis, Digilio, Germintani, Menardi, Pontone, D’alia. Chiedono l’allungamento del periodo di vigenza…. In entrambi i casi si impediscono i trasferimenti dei docenti del Sud…. Sempre in materia di GaE va segnalato un emendamento di segno contrario, che mira a mantenere le code consentendo però i trasferimenti. Si tratta di una proposta avanzata dai senatori del PD… Per capire che sorte avranno gli emendamenti occorre attendere la sentenza della Corte costituzionale…

 
ItaliaOggi – 1 febbraio 2010
Pensione sventata senza lo scatto”
░ Una circolare ministeriale chiarisce come applicare la norma (Dirett.minis. n.94 del 4 dicembre 2009) sul pensionamento d’ufficio al personale scolastico (con preavviso di almeno 6 mesi da notificare entro il 28 febbraio), allo scadere dei 40 anni di contribuzione: in attesa di maturare lo scatto, il dipendente ottiene il rinvio del pensionamento. Rinvio anche per chi in carriera ha prestato servizio part-time.
E’ confermata, limitatamente al triennio 2009/2011… la facoltà dell’Amministrazione scolastica di disporre la risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro nei confronti di chi raggiunga l’anzianità massima contributiva (40 anni) prevista dall’art.72 comma 11 del dl 112/2008. Salvo che non si sia in attesa dello scatto stipendiale… La CM n.100 del 29 dicembre 2010, nel ribadire la validità di quanto disponeva la nota ministeriale n.94, ha tuttavia precisato che la risoluzione del rapporto di lavoro al compimento dei 40 anni di anzianità contributiva, può operare solo se tale anzianità sia stata pienamente raggiunta alla data del 3 agosto 2011 e che i periodi di riscatto, eventualmente richiesti, contribuiscano al raggiungimento dei 40 anni nella sola ipotesi che siano già stati accettati i relativi provvedimenti. Ha anche stabilito un importante principio che negli anni scorsi era stato fonte di notevoli divergenze tra il personale e l’autorità scolastica, e cioè che per il personale in regime di part-time il compimento del limite massimo di 40 anni deve essere considerato tenendo presente anche il raggiungimento del della misura massima di pensione corrispondente. Ad esempio, se nei 40 anni sono compresi due anni di servizio prestato in tale regime, la misura massima di pensione si raggiunge con 41 anni di servizio, e dunque la risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro dovrà essere prorogata di un anno.

 
ItaliaOggi – 1 febbraio 2010
Docenti, trasferimenti in stand by”
░ Qualche ritardo del Miur nella formulazione dell’ipotesi del contratto di mobilità, in attesa della concertazione con gli organi di controllo: la Ragioneria Generale e con la Funzione Pubblica. (Antimo di Geronimo)
I trasferimenti e passaggi in stand by. Il Miur ha atteso fino al 24 gennaio per inviare alla Ragioneria e alla funzione pubblica l’ipotesi di contratto integrativo sulla mobilità di quest’anno, siglato il 16 dicembre scorso… I tempi si allungano e ciò rischia di far saltare la tabella di marcia degli organici, della mobilità annuale e delle assunzioni. Ce dovrebbero concludersi entro il 31 luglio.

 
ItaliaOggi – 1 febbraio 2010
Il docente di sostegno non è un tappabuchi”
░ Lo ha ribadito l’USR per la Puglia, con una nota dell’Uff. VII.
Il provvedimento si inquadra in un vero e proprio filone, diretto a sancire un principio di rango costituzionale: gli alunni portatori di handicap hanno diritto all’istruzione come tutti gli altri. E siccome l’handicap impedisce loro di stare al passo con i compagni normodotati, lo Stato dà una mano tramite l’insegnante di sostegno. E dunque, se questi viene utilizzato per andare a fare le supplenze, quando manca qualche collega, l’alunno disabile viene privato del diritto all’istruzione. E quindi non si può fare…. Gli UUSSRR stanno cercando di arginare il fenomeno…. Qualche giorno fa è intervenuto anche l’USR della Basilicata (934/2010)…

 
ItaliaOggi – 1 febbraio 2010
Liste, i mesi validi non sono più di 6”
░ Il Miur vince finalmente un ricorso. E’ una notizia, di questi tempi.
Il tetto è invalicabile anche cumulando servizio specifico e non. Nelle GaE non si possono fare valere più di 6 mesi l’anno. Anche cumulando il servizio specifico e non specifico. Il chiarimento viene dalla VI sez. del C.dS. a prescindere dal fatto che si tratti di servizio prestato nella stessa classe di concorso a cui si riferisce la graduatoria (specifico), oppure in classe di concorso diversa….. Il docente che fa valere un anno di servizio specifico ottiene la valutazione massima (12 punti, due punti per ognuno dei 6 mesi valutabili) mentre se fa valere un anno di servizio non specifico ottiene 6 punti (un punto per ognuno dei 6 mesi valutabili).

 
ItaliaOggi – 1 febbraio 2010
Vuoi impugnare ? Dal giudice ordinario”
░ Lo stabilisce una sentenza (644/2011 21 gennaio)del Tar per il Lazio: definiti i nuovi criteri per risolvere le controversie relative ai rapporti di lavoro dei pubblici dipendenti.
Per impugnare la graduatoria di istituto, finalizzata all’individuazione del docente soprannumerario, si va dal giudice ordinario….. IL giudice di merito ha ricordato che, a seguito della contrattualizzazione del rapporto di lavoro dei pubblici dipendenti, sono state devolute alla cognizione del giudice ordinario, in funzione del giudice del lavoro, tutte le controversie relative ai rapporti di lavoro alle dipendenze della P.A. Salvo quelle relative ai concorsi per l’assunzione dei dipendenti, nonché quelle concernenti il personale in regime di diritto pubblico…. Dunque, le controversie che riguardano atti di gestione dei rapporti di lavoro contrattualizzati sono sottratti alla cognizione del giudice amministrativo. Tanto premesso, il Collegio ha fatto presente che il procedimento di formazione delle graduatorie dei docenti della scuola statale non rientra tra le procedure concorsuali per l’assunzione…

 
Press-In – anno III n.321 – 1 febbraio – 3 febbraio 2010
 ░ L’agenzia riprende una lettera pubblicata su Pordenone Oggi,a firma A.M.P. Insegnante. Secondo la scrivente, la legge 170/2010 sul Dsa (disturbi dell'apprendimento) crea panico nelle famiglie degli studenti, perché induce la scuola a marchiare come affetti da patologia alunni che, nel più dei casi, semplicemente attraversano fasi temporanee di ritardo dell’ apprendimento. Immediata la replica, inviata da Loredana Biffo, esponente della Associazione genitori e insegnanti amici della dislessia. Riportiamo passi di entrambe le lettere.
La scuola va verso un lento e sicuro declino
Egregio Direttore, dopo tanti anni di insegnamento è veramente frustrante e deludente vedere che la nostra scuola non solo non è stata migliorata ma si avvia verso un lento e sicuro declino deludendo le aspettative degli studenti che vedono in essa un’opportunità e per molti di loro forse l’unica opportunità. L’ultimo colpo di grazia è stata la Legge sulla Dislessia recentemente approvata in sede di commissione deliberante, non con votazione democratica nelle due camere parlamentari. A chi giova ed a chi serve questa legge? Mi ritrovo in quasi ogni classe con 4/5 alunni etichettati dislessici, non ci si accorge di niente, fino a quando l’insegnante di sostegno della classe nel consiglio di classe non ne fa i nomi evidenziando se si tratta di discalculia (difficoltà nel fare i calcoli ) e/o disortografia ( errori di ortografia) o dislessia (lentezza o errori nella lettura). Con 30 alunni in classe e con 9 classi, spesso di questi alunni ci si dimentica il nome, si collega il loro nome a quanto era stato detto nel momento delle verifiche. C’è l’alunno che rifiuta di farsi interrogare, che si è seduto all’ultimo banco perché si vergogna di sbagliare e di mostrare a tutti che lui è diverso dagli altri. C’è l’alunna che si blocca durante l’interrogazione, intimidita, che si mette a piangere e anche se incoraggiata non risponde più. Poi c’è l’alunno che durante la verifica scritta, vedendo la maggior parte dei suoi compagni consegnare, ti chiede preoccupato se puoi lasciargli più tempo perché ti dice: “prof. io sono dislessico”. Poi non solo ha consegnato entro le due ore prestabilite ma scopro che il suo compito è uno dei migliori della classe con una grafia più curata e corretta di quella di altri suoi i compagni invece non etichettati dislessici. Ci sono gli alunni, e sono la maggioranza, che seppure con vergogna ti dicono che sono dislessici, e che non sono tenuti a prendere appunti, non seguono neanche la lezione, non studiano. Frequentano la scuola più per stare assieme ai loro compagni che per imparare, tanto alla fine dell’anno saranno promossi, è così che è andata negli anni precedenti e sarà così anche quest’anno. I loro elaborati sono pieni di errori, pessima grafia, sembra che non abbiano mai frequentato la scuola eppure hanno fatto cinque anni di scuola elementare e tre di media inferiore. Parlando con qualche genitore ne scopri il perché: al figlio i compiti non venivano corretti, in alcuni casi l’insegnante evidenziava l’errore ma non spiegava perché aveva sbagliato; lo studente preparava la lezione ma non veniva interrogato, non ci si aspettava lui imparasse alcunché, così lui abituato a non fare niente a scuola, ora non vuole fare niente. Un genitore addirittura mi ha detto che la psicologa che seguiva il figlio gli aveva detto di non leggere tanto non sarebbe servito a niente perché non avrebbe comunque imparato perché di dislessia non si guarisce. Questo è l’aiuto che sta venendo dato e che si vuole dare agli alunni che hanno difficoltà nel leggere scrivere e far di conto? Perché gli studenti gli errori li fanno, se non hanno frequentato una buona scuola elementare le lacune le hanno e allora che facciamo diciamo che sono tutti malati? Che soffrono tutti di disturbi dell’apprendimento? …. Perché dobbiamo dare credito a teorie psichiatriche fallimentari che stanno buttando nello sconforto e nello scompiglio alunni e genitori e non recuperare gli insegnamenti e l’esperienza di grandi pedagogisti ? Perché un gruppo di psichiatri ha deciso a tavolino che gli studenti che in seconda elementare devono saper leggere fluidamente e senza errori, devono saper scrivere correttamente ed avere una buona grafia, non devono superare il numero di errori nei calcoli prestabilito nei loro protocolli? Senza tener conto delle numerose variabili che intervengono nel processo di apprendimento, insegnante, metodo di studio, ambiente familiare ecc, hanno stabilito che gli alunni che cadono fuori dai loro parametri, sono dislessici, sono affetti dai così detti disturbi specifici dell’apprendimento….

“Dislessia, elogio all'imperfezione per il superamento del pregiudizio”
Il 1 febbraio, è stato pubblicato un articolo sulla testata “Pordenone oggi”, scritto da un'insegnante (anonima), la quale sostiene che il declino della scuola sia aggravato, se non determinato, dall'approvazione della legge ministeriale 170… A suo dire, bisognerebbe tornare ai metodi pedagogici di Don Milani…, in quei bei tempi lontani, in cui non imperversavano teorie scientifiche di dubbia serietà (sempre secondo la signora), e tutto si basava su metodi “naturalistici” a suo dire molto più attendibili…. Bene, a fronte di tutto ciò, in qualità di Responsabile Agiad (Associazione genitori e insegnanti amici della dislessia) nel Comune di Torino, mi sento in dovere di chiarire alcuni concetti dai quali non si può prescindere, soprattutto perchè sostenendo tali eresie, si dà un'informazione sbagliata, viziata dal pregiudizio. Ritengo che le parole dell'autrice di quell'articolo, siano la dimostrazione dell'assoluta non conoscenza del Dsa da parte del sistema scolastico, potremmo definirla “ignoranza specifica”, certamente questo è dovuto al fatto che non è mai stata fatta formazione specifica agli insegnanti, sia perchè di disturbi dell'apprendimento si parla da poco tempo.
Superfluo fare commenti sugli ultimi tagli voluti dalla Gelmini, è evidente la gravità della cosa, visto che non si sono tagliati drasticamente le cattedre di sostegno agli handicap, figuriamoci se si potranno mettere in atto metodologie didattiche specifiche e adatte a dislessici e disgrafici, che handicap non sono,….non essendoci un deficit cognitivo, non rientrano nella sfera dell'handicap. Quello di cui necessitano, è una messa in opera di “metodologie didattiche personalizzate”, difficilmente conciliabili con la rigidità dei tempi della didattica tradizionale, svolta perlopiù in classi troppo numerose. Infatti le loro difficoltà si manifestano spesso attraverso la lentezza nella lettura, disordine nella scrittura e difficoltà nel calcolo, il che è causa di uno scarso rendimento, perchè concentrandosi sul gesto grafico-motorio, o sulla lettura, tendono a “perdere i contenuti” di quanto studiano. Si è visto che lavorando più sull'ascolto, dandogli mappe concettuali nelle verifiche, facendogli usare il computer, la calcolatrice, concedendogli tempi più lunghi negli elaborati scritti, e prediligendo le verifiche orali, questi soggetti migliorano esponenzialmente le loro prestazioni. Il che li aiuta a riacquistare autostima, a combattere un aspetto psicologico grave, definito “senso di incapacità acquisita”, che li conduce in breve tempo a stati depressivi, disturbi del comportamento e disturbi alimentari, e nella stragrande maggioranza dei casi, all'abbandono scolastico…. Dunque era necessario e urgente varare una legge che riconoscesse il problema, che superasse la debolezza delle circolari con le quali finora era stato affrontato, con il risultato di delegarlo interamente alla discrezionalità delle scuole e alla buona volontà degli insegnanti. Con le norme previste nella legge appena approvata viene rafforzato il diritto all'istruzione a successo formativo, ad avere pari opportunità attraverso una flessibilità didattica…. Questo in nome del “principio di eguaglianza”, che si applica proprio rispettando le differenze, mettendo i bambini allo stesso livello si, ai posti di partenza, ma soprattutto, sostenendoli durante il percorso, che non può essere discriminatorio, perchè quando la differenza fa paura, la normalità uccide.

Il Sole 24Ore – 2 febbraio 2010
Premio riservato al 75% dei docenti”
░ Il Miur tira dritto in solitudine, sul progetto del giudizio sul merito dei docenti, e non mette a parte del relativo Decreto (che sarebbe in arrivo) i sindacati (che chiedono di essere consultati). Il Sole 24Ore, ne anticipa alcuni contenuti, tutti all’insegna della “trasparenza”.
Non si potrà premiare più del 75% degli insegnanti in servizio e sui siti internet delle scuole, in un’apposita sezione, denominata “Trasparenza, valutazione e merito”, dovranno essere indicati nomi, curricoli e importi erogati. Lo prevede la bozza di DPCM relativo alla valutazione degli insegnanti, messo a punto dai ministeri dell’Istruzione e della Funzione pubblica, in attuazione della riforma Brunetta del Pubblico impiego. Sul sito delle scuole bisognerà pubblicare anche tutti gli incarichi, retribuiti e non, conferiti a dipendenti pubblici e privati…. Il testo, che si applica solo ai docenti e non al personale amministrativo…, sarebbe ora all’esame del Tesoro. Sul piede di guerra i sindacati, ai quali il decreto, secondo quanto si apprende, non è stato ancora consegnato.

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