Pubblichiamo alcuni articoli sui supplenti brevi ancora senza stipendio, sulla dispersione scolastica da record al Sud e sulla proroga al 31 luglio per l'inserimento degli abilitandi in II fascia GI.
Migliaia di insegnanti e Ata precari lasciati senza stipendio da mesi
ANSA: Scuola: Anief, migliaia di precari senza stipendio da mesi
(ANSA) - ROMA, 8 GIU - Migliaia di precari della scuola aspettano da mesi di ricevere lo stipendio: si tratta dei supplenti cosiddetti "brevi", incaricati direttamente dai dirigenti scolastici di sostituire il personale di ruolo anche per pochi giorni. Lo denuncia l'Anief. Il mancato pagamento, in diversi casi a partire dallo scorso febbraio, è particolarmente grave - sottolineano - perché spesso i docenti e il personale Ata della scuola che subentrano debbono affrontare lunghi viaggi e spese di pernottamento per assolvere l'impegno lavorativo. È paradossale, per l'Anief, che il disguido si manifesti proprio ora che le procedure dei pagamenti non sono più legate alla mancanza dei fondi di ogni singola scuola, ma sono diventate di competenza dell'amministrazione economica centrale. E interamente online, con il Mef che 'carica' gli stipendi sul 'Sicoge', il Sistema informatico di contabilità e gestione economica. L'Anief ha deciso di diffidare il Miur e i direttori generali degli Uffici Scolastici Regionali: "è giunto il momento di porre fine a questa pessima abitudine di considerare opzionale la regolarità dei pagamenti per il personale precario" affermano. Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief, "non è tollerabile che la burocrazia prevalga sui lavoratori, i quali hanno tutti, di ruolo e precari, gli stessi diritti. Anche perché, è bene ricordarlo, già percepiscono uno stipendio tra i più bassi dell'area europea, in media tra i 1.200 ed i 1.300 euro: un docente di ruolo laureato della scuola superiore italiana dopo 15 anni di servizio percepisce meno di 27mila euro lordi, mentre un collega tedesco con la stessa anzianità professionale ha una busta paga di quasi 70mila euro. Ora, alla modesta portata dello stipendio si aggiunge la beffa del suo pagamento ritardato sine die. E questo - conclude Pacifico - non possiamo accettarlo". (ANSA).
Online news: Anief, migliaia di insegnanti e Ata precari senza stipendio da mesi
Corriere del web: Migliaia di insegnanti e Ata precari lasciati senza stipendio da mesi
Orizzonte Scuola: Migliaia di insegnanti e Ata precari senza stipendio da mesi
Italpress: Scuola: Anief "Migliaia insegnanti e ata precari senza stipendio da mesi"
Repubblica: Scuola, supplenti da mesi senza stipendio
Il Giornale del Lazio: Migliaia di insegnanti e Ata precari lasciati senza stipendio da mesi
Messaggero Veneto: I supplenti rimangono in attesa degli stipendi
Al Sud dispersione da record, in Sicilia e Sardegna lasciano i banchi il doppio degli alunni europei
Adnkronos: Scuola: Anief, al Sud dispersione da record
“Il livello d’istruzione degli alunni del Mezzogiorno si allontana sempre più dall’Europa e dal resto dell’Italia: la dispersione scolastica rimane del 24,8% in Sicilia e Sardegna, del 21,8% in Campania, del 19,7% in Puglia. La media nazionale di alunni che lasciano banchi e libri prima dei 16 anni è invece del 17,6% di alunni, quella dell’UE del 12,7% e le indicazioni che arrivano da Bruxelles sono di arrivare al 10% entro il 2020”. E’ quanto sottolinea l’Anief rimarcando che il dislivello è evidente anche in altri contesti scolastici, ad iniziare da quelli della prima infanzia: solo il 2,5% dei bambini fino a 3 anni fruisce di un nido in Calabria, mentre in Emilia Romagna sono il 26,5% e in Europa uno su tre. I dati, forniti in queste ore da ‘Save the Children’ e dalla Fondazione ‘Con il Sud’, confermano le preoccupazioni che l’Anief esprime da tempo: “in Italia chi nasce oggi al Sud e nelle Isole, soprattutto da famiglie indigenti e in zone deprivate a livello socio-culturale, ha alte possibilità di non poter fruire di servizi scolastici adeguati. Vale più di tante parole quanto accaduto qualche giorno fa nel napoletano, dove i carabinieri della compagnia Napoli-Vomero e della stazione di Marianella hanno denunciato 82 genitori per inosservanza degli obblighi d’istruzione. Nella maggior parte delle situazioni rilevate, le forze dell’ordine hanno riscontrato condizioni di disagio familiare e tanta rassegnazione: ‘che li mandiamo a fare a scuola visto che non c’è lavoro?’, hanno risposto diverse famiglie”. Anche il Censis, prosegue l’Anief, ha lanciato l’allarme: se nel 2012 in tutta Italia i ragazzi tra i 18 e i 24 anni che hanno conseguito al massimo la licenza media sono stati pari al 17,6%, nelle regioni meridionali la percentuale è stata del 21,1%. Con Sicilia e Sardegna che hanno raggiunto livelli record, visto che gli under 24 che non hanno conseguito nemmeno una qualifica professionale sono addirittura il 25%.
E pure per chi rimane sui banchi del Sud, lamenta ancora l’Anief, la strada si pone in salita: le indagini Ocse-Pisa evidenziano un grave ritardo nelle competenze di base possedute dai 15enni italiani dei nostri ragazzi meridionali. In Italia il 21% dei 15enni ha competenze solo minime nella lettura (ma al Sud il dato sale al 25,2% e nelle isole è pari al 30,2%), il 25% in matematica (il 31% al Sud e il 35,9% nelle isole) e il 20,6% in scienze (il 26,6% al Sud e il 31,5% nelle isole). L’ultima indagine dell’Ocse ci dice, in particolare, che mentre gli studenti di Trento, Friuli Venezia Giulia e Veneto sono tra i più bravi al mondo in matematica (tra le prime 14 aree territoriali a livello mondiale, praticamente ai livelli di Svizzera, Olanda e Finlandia), i 15enni siciliani occupano un posto basso molto più basso nelle ”performance con i numeri”, collocandosi tra Turchia e Romania (quasi al centesimo posto). Pure nei campi delle scienze e della lettura le eccellenze nazionali sono concentrate al nord est, con le prestazioni più scarse che si registrano anche stavolta al sud. Nella lettura, in particolare, la Sicilia occupa una posizione davvero bassa, collocandosi addirittura dopo la Repubblica Slovacca.
Questi dati, del resto, ribadisce l’Anief, sono figli del sempre minore investimento per l’Istruzione dei giovani del Mezzogiorno. Si va dal decremento della spesa che nel quinquennio 2007-2012 le amministrazioni comunali del Sud hanno riservato all’istruzione (-13%), mentre per gli stessi capitoli di spesa i Comuni delle Regioni centrali e del Nord hanno rispettivamente incrementato la spesa del 4% e dell’8%, alla riduzione di insegnanti che operano nelle stesse aree del Paese: per il prossimo anno scolastico, infatti, il Miur ha previsto la cancellazione di 14 cattedre in Abruzzo, 58 in Basilicata, 183 in Calabria, 387 in Campania, 33 in Molise, 340 in Puglia, 27 in Sardegna. Tranne l’Umbria, dove vi sarà un decremento di appena 11 posti, tutte le altre regioni del Centro-Nord avranno un numero maggiore di docenti. La riduzione non risparmia l’area dell’handicap: negli ultimi anni il numero di docenti di sostegno che operano nel Meridione si è ridotto sensibilmente, con la sparizione di oltre 4mila posti di cui 2.275 solo in Sicilia e 900 in Campania. Inoltre, il Mezzogiorno presenta la percentuale più bassa di scuole con scale e servizi igienici a norma. Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, ”è giunta l’ora di invertire il gap di investimenti che lo Stato riserva alle regioni: il Sud ha bisogno innanzitutto di organici di personale maggiorati, soprattutto nelle aree più a rischio dispersione. Ma anche di investimenti a livello strutturale: è esemplare quanto è accaduto in Sicilia nel 2012, dove la mancanza di risorse e di mense scolastiche ha fatto sì che il tempo pieno nella scuola primaria è stato attivato solo per il 3% degli alunni. Mentre in Lombardia era presente nel 90% delle scuole primarie. Se non si inverte questa tendenza con un serio piano di sviluppo economico, di implementazione di idee e risorse, il meridione – conclude Pacifico – è condannato all’eutanasia”.
Il Messaggero: Al Sud cresce la dispersione scolastica «Per la Sicilia fuga record dai banchi»
Il Mattino di Sicilia: Sicilia, lascia in anticipo i banchi di scuola il doppio degli alunni Ue
L'Indipendenza: Sud, asino chi legge
Il Fogliettone: A Sud dispersione da record. Sicilia e Sardegna in testa
La Discussione: Al sud si abbandonano troppo facilmente i banchi di scuola
Il Bloggatore: Sicilia, lascia in anticipo i banchi di scuola il doppio degli alunni Ue
Italpress: Scuola: Anief, al Sud dispersione da record
Infosannio: Sud, asino chi legge
Corriere del Mezzogiorno: Studio Anief, a Napoli il 22% dei bambini non va a scuola
La Stampa: Dispersione scolastica: allarme rosso per Sicilia e Sardegna
ANSA: Scuola: Anief, occorrono risorse per contrasto a dispersione
Non arriva al diploma il 35% degli studenti
(ANSA) - ROMA, 1 LUG - Contro il problema della dispersione scolastica, bisogna intervenire con maggiori risorse, un migliore orientamento, attuare l'obbligo normativo fino a 18 anni, una vera riforma dell'apprendistato, organici maggiorati per le aree a rischio e investimenti strutturali mirati. E' quanto sostiene l'Anief. Commentando i dati di un dossier di Tuttoscuola sulla dispersione scolastica, già presentato in audizione alla Camera e ora disponibile sul sito Tuttoscuola.com, il sindacato ricorda che se in questi giorni mezzo milione di studenti sta concludendo la maturità, sono circa 167 mila i ragazzi che 5 anni fa si sono iscritti a un corso di studi superiore ma poi hanno abbandonato i banchi. La percentuale di gran lunga maggiore di questi ragazzi, senza diploma e con un futuro a rischio, risiede nelle isole: nella "top ten" delle province per più alta dispersione di alunni, ai primi quattro posti ci sono località della Sicilia, e alta è anche la rappresentanza della Sardegna con tre capoluoghi. Se si confrontano i dati per provincia dell'anno scolastico 2013/14, a Caltanissetta ha abbandonato rispetto agli iscritti del 2009-10 il 41,7% degli studenti, a Palermo il 40,1%, a Catania il 38,6% e a Prato il 38,5%. Seguono Ragusa con il 37,1%, Sassari con il 36,7% e Cagliari con il 36,5%. Chiudono Asti, con il 36,3% di studenti che non arrivano al diploma di maturità, Napoli (36,1%) e Oristano (35,4%). Nel complesso, al Nord-Est la media di abbandoni è del 24,5%, al Nord-Ovest si attesta al 29,1%, al Centro scende al 24,8%. Anche il Sud (grazie soprattutto a Molise e Basilicata) riesce a essere in linea con le altre Regioni, con un tasso medio di dispersione del 27,5%. Nelle isole, invece, le percentuali assumono proporzioni preoccupanti. La regione italiana che nel quinquennio 2009/2014 ha in assoluto perso più studenti della scuola secondaria superiore è stata la Sardegna: 6.903 allievi pari al 36,2%. Al secondo posto, in rapporto al numero di iscritti, c'è la Sicilia, con 22.054 studenti non arrivati al diploma (35,2%). A fronte di questi dati, Anief ritiene che sia indispensabile adottare una serie di interventi urgenti per evitare che il gap rispetto ad alcune aree del Paese divenga insopportabile: bisogna prima di tutto tornare a investire sull'istruzione, incrementando la spesa complessiva rispetto al Pil; attuare una riforma dei cicli, anticipando l'avvio della primaria, quando gli alunni hanno ancora 5 anni anziché 6 ed estendendo l'obbligo scolastico dagli attuali 16 fino ai 18 anni di età. Ma servono anche investimenti strutturali mirati. (ANSA).
Seguo News: Dispersione scolastica, a Caltanissetta crollo di studenti del 41,7 %
La Padania: Abbandoni alle superiori, in Sicilia e Sardegna è allarme rosso
Link Sicilia: Abbandono scolastico: allarme rosso in Sardegna e in Sicilia
Sccop Square: Scuola. Abbandoni alle superiori, in Sicilia e Sardegna è allarme rosso
Il Fogliettone: Sempre più giovani abbandonano le superiori. Sicilia in testa
Corriere del web: Abbandoni alle superiori, in Sicilia e Sardegna è allarme rosso
Italpress: Scuola, Anief "Abbandoni alle superiori, Sicilia e Sardegna allarme rosso"
Palermo Sudpress: Dispersione scolastica. Allarme in Sicilia
Sardinia Post: Dispersione scolastica, a Sassari e Cagliari il (triste) record italiano
La Sicilia web: "Contrastare la dispersione scolastica"
ANSA: Scuola: 2 mln e 900 mila 'dispersi'; Anief,Governo intervenga
(ANSA) - ROMA, 4 LUG - Dei 2milioni 900mila ragazzi dispersi negli ultimi 15 anni in buona misura si sono perse le tracce. L'andamento è confermato sul breve periodo: dei 180mila studenti che hanno lasciato i banchi nel 2012, di almeno 110mila non si hanno notizie sul fronte formativo o professionale. E il costo sociale è altissimo: 32,6 miliardi di euro l'anno. Ad affermarlo è l'Anief, Associazione professionale sindacale, che cita dati tratti dal dossier 'Dispersione nella scuola superiore statale' realizzato dalla rivista Tuttoscuola. "Dei 2milioni 900mila ragazzi dispersi negli ultimi 15 anni - si legge nel rapporto - in buona misura sono diventati Neet: solo circa 700 mila di quei 2,9 milioni di ragazzi (cioè 1 su 4) ha continuato gli studi fuori dalla scuola statale o ha trovato lavoro". L'andamento è confermato anche sul breve periodo: "si può calcolare - spiega Tuttoscuola - che di quei circa 180 mila studenti dispersi che nel 2012 hanno lasciato in anticipo i percorsi statali di istruzione, accontentandosi della semplice licenza media, 5-8 mila hanno lasciato dopo il conseguimento della qualifica negli istituti professionali/istituti d'arte, 50-60 mila sono passati a istituti non statali o a corsi di formazione professionale, ma i restanti 110-120 mila non hanno continuato alcun percorso formativo e risultano effettivamente dispersi". Secondo l'Istituto Toniolo, ricorda ancora il sindacato, nel 75% dei casi non sono felici: vivono una condizione che mescola frustrazione personale e risentimento sociale. "Stiamo aspettando da tempo - afferma Marcello Pacifico, di Anief-Confedir - una politica che guardi da vicino alle esigenze dei giovani. Le priorità sono un orientamento scolastico migliore, l'estensione dell'obbligo fino a 18 anni e una vera riforma dell'apprendistato che migliori il collegamento tra scuola e privato". (ANSA).
Online News: Gli studenti che abbandonano la scuola diventano ‘fantasmi’: 3 su 4 sono Neet infelici
IMG Press: Gli studenti che abbandonano la scuola diventano ‘fantasmi’, 3 su 4 sono neet infelici
Orizzonte Scuola: Gli studenti che abbandonano la scuola diventano ‘fantasmi’
Il Quotidiano di Sicilia: In Sicilia un giovane su quattro senza una qualifica professionale
Il Miur torna sui suoi passi: i 65mila docenti precari che si stanno abilitando con i PAS potranno inserirsi in graduatoria
TMNews: Anief: Miur fa dietro front su 65 mila docenti precari scuola
Quelli che si stanno abilitando potranno inserirsi in graduatoria
Roma, 7 giu. (TMNews) - "Con un decreto firmato dal ministro Giannini, l'amministrazione dà piena ragione all'azione sindacale dell'Anief, che aveva fatto appello al Ministero dell'Istruzione perché optasse per l'iscrizione con riserva nella seconda fascia d'Istituto da sciogliere entro il prossimo 31 luglio. Assieme a chi ha svolto i PAS accedono gli specializzandi sul Sostegno ed in Scienze della formazione primaria". Così Marcello Pacifico del sindacato Anief-Confedir. "Ora il ministero - aggiunge Pacifico - si ravveda su altre questioni irrisolte, come la cervellotica e discriminante tabella di valutazione dei titoli e il mancato inserimento degli abilitati con almeno tre anni di servizio nelle GaE blindate".
Via libera per l'accesso alla seconda fascia d'Istituto per gli oltre 65mila docenti precari che stanno concludendo i Percorsi Abilitanti Speciali. Il Ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, ha firmato il decreto dipartimentale n. 375, che permette ai corsisti PAS, assieme a coloro che stanno concludendo il percorso di specializzazione per insegnare agli alunni disabili e di Scienze della formazione primaria, di chiedere entro il prossimo 23 giugno l'inserimento con riserva nella categoria dei docenti abilitati all'insegnamento. La riserva si potrà sciogliere al massimo entro il 31 luglio 2014, una data vicina ma comunque più che sufficiente per il termine dei corsi abilitanti.
Per decine di migliaia di precari, rimanere in terza fascia avrebbe significato "essere superati da tutti coloro che passeranno in seconda. E per un precario storico, cha ha svolto almeno tre anni di supplenze, si sarebbe trattato di un epilogo ingiusto: non è accettabile, infatti, che dopo il conseguimento dell'abilitazione si possa permanere nella stessa posizione".
Con il decreto, firmato dal Ministro Giannini, potranno infatti "presentare domanda con riserva per l'inserimento nelle graduatorie di II fascia di circolo e di istituto gli aspiranti che conseguono l'abilitazione entro il 31 luglio 2014, al termine dei seguenti percorsi: corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria, sia vecchio sia nuovo ordinamento; percorsi abilitanti speciali (PAS), di cui all'articolo 15, comma1-bis, del decreto del Miur n. 249 del 2010; corso di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di Sostegno didattico agli alunni con disabilità, di cui all'articolo 13 del decreto del Miur 10 settembre 2010, n. 249".
Yahoo: Anief: Miur fa dietro front su 65 mila docenti precari scuola