Rassegna stampa

Recensioni dalla Stampa al 12 dicembre 2010


 
La Repubblica.it – 23 novembre 2010
"Terza età, la realtà italiana letta dal direttore del CENSIS”
Giuseppe Roma, direttore del Censis interviene sul quotidiano la Repubblica per focalizzare la risultanza centrale del recente Rapporto, che dal 2002 al 2010, sono aumentati tutti i segmenti della Terza Età: gli ultrasessantenni del 12,7%, gli ultra sessantacinquenni del 14,6%, gli ultra novantenni dell'11,8%, i centenari più che raddoppiati(15mila).
Il decennio che volge al termine offre l'occasione per effettuare un bilancio sulla condizione degli anziani, reso possibile dai Rapporti Censis - La Repubblica-Salute realizzati in questi anni, a cadenza continua. Le nostre ipotesi iniziali di trattare la Terza Età come una risorsa sociale e non come un peso, hanno smontato molti luoghi comuni e lanciato originali interpretazioni centrate sul concetto di "longevità attiva", nostra definizione entrata ormai nell'uso comune. Dal punto di vista strettamente quantitativo, dal 2002 al 2010, sono aumentati tutti i segmenti della Terza Età: gli ultrasessantenni del 12,7%, gli ultra sessantacinquenni del 14,6%, gli ultra novantenni dell'11,8%, i centenari più che raddoppiati da 6mila a 15mila. In questi anni è cresciuta l'autonomia della popolazione anziana, che oggi per l'85,2% si dichiara in grado di fare tutto da solo… la non autosufficienza si manifesta dopo i 70 anni e raggiunge il valore del 4,3% dagli 80 anni in su…. Alla soglia dei 75anni avviene l'inversione di tendenza, con la maggior parte degli ultrasessantenni che passa da un buono stato di salute, a una condizione insoddisfacente. Un contributo decisivo al miglioramento delle condizione di salute viene dagli stili di vita che nell'ultimo decennio hanno subìto una vera e propria rivoluzione: si sono raddoppiati gli anziani che camminano o fanno attività sportiva, come pure quelli che prestano notevole attenzione alla qualità "biologica" del cibo e alla salubrità della dieta quotidiana. Fondamentale è l'allenamento continuo delle facoltà intellettive, che interessa il 51% degli anziani senza distinzione di sesso, mentre gli uomini fanno relativamente più attenzione agli aspetti fisici (movimento, dieta). Per le donne, invece, l'esercizio fisico è organizzato attraverso la frequentazione di palestre e piscine, curando comunque anche il lato estetico e quello psichico-meditativo… È come se si fosse incrinato il di per sé complicato rapporto con le fasce di età più giovani. In dieci anni si è aperta una voragine, una distanza con le persone di altra generazione, giudicate più distanti anche rispetto a quelle di un'altra etnia o ceto sociale. Questo vale persino nel rapporto con i figli. Quanto alle preoccupazioni più diffuse per il futuro, infatti, chi ammette cattive relazioni con i figli passa dal 3% al 15,2%, un salto secondo solo alla paura della morte, ma superiore a quella di perdere una persona cara. Significativa è la rilevante riduzione di coloro che risultano preoccupati per il sopraggiungere di una malattia invalidante (-17,7% nel 2010 rispetto al 2002), segno evidente che cure e intervento sanitario hanno ottenuto risultati percepiti positivamente  -  persino troppo  -  dagli anziani.
Nel mondo degli anziani gli anni della crisi hanno approfondito i complessi legami economici e di assistenza che legano le famiglie italiane. La Terza Età è sempre più "cerniera distributiva" rispetto alla rete familiare, sia in senso attivo che passivo e subisce, quindi, un processo di polarizzazione sociale: crescono sia gli anziani che aiutano i figli (dal 32% al 48%) e, nell'altro senso, anche quelli che vengono aiutati da figli e parenti (dal 25% al 47%). La generazione anziana è risorsa fondamentale; occorre non mutare il contesto in cui vive, perché si rischia di intaccare la longevità attiva di cui l'Italia è orgogliosa.

 
www.aipd.it/cms/schedenormative– 30 novembre 2010
"La nuova legge sugli alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento”
Sulla Legge 170/2010 (G.U. n° 244 del 18 ottobre 2010), un commento a firma di Salvatore Nocera, Responsabile dell’Area Normativo-Giuridica dell’Osservatorio Scolastico sull’Integrazione dell’AIPD Nazionale - Associazione Italiana Persone Down.
E' una legge che mutua alcuni aspetti dalla Legge Quadro sulla disabilità n° 104/92 pur differenziandosi notevolmente da essa sia perché riguarda sostanzialmente il diritto allo studio, sia perché esso viene tutelato in modo diverso. ART. 1: Nel fornire la definizione di Dislessia, Discalculia, Disgrafia e Disortografia, pone l'accento sulla circostanza di fatto che tali disturbi vengono considerati dalla legge purché non associati a minorazioni che diano origine a disabilità. ART. 2: Indica le finalità incentrate su interventi precoci, sensibilizzazione delle famiglie e diritto all'inclusionescolastica e sociale. ART. 3: Concerne l'individuazione precocedei DSA che può essere operata anche dalla scuola previo avviso alle famiglie. Si prevede che le ASL debbano rilasciare alle famiglie la diagnosidi DSA e che il Ministero possa avviare degli screeningnelle scuole per individuare i bambini a rischio, il cui esito non è diagnosi. ART. 4: Prevede che siano assicurate attività formative al personale dirigente e docentedelle scuole di ogni ordine e grado circa le strategie di individuazione precoce e di didattica adeguata. ART. 5: Stabilisce per gli alunni con diagnosi di DSA il diritto a l'utilizzo di mezzi compensativi e dispensativi di flessibilità didattica, l'uso di tecnologie informatiche, tempi piùlunghiper lo svolgimento delle prove e, per gli alunni bilingui, la possibilità di esonero dallo studio della seconda lingua straniera.
ART. 6: Prevede la flessibilità di orario di lavoro per i genitoridi alunni con DSA limitatamente al primo ciclo di istruzione (fino alla terza media) al fine di permettere l'assistenza di attività scolastiche a casa. Comunque tale flessibilità deve essere regolata in concreto dai Contratti Collettivi di Lavoro. ART. 7: Prevede che il MIUR, d'intesa con il Ministero della Salute, emani delle Linee Guida per la predisposizione di protocolli regionali per l'individuazione precoce dei casi di DSA. Lo stesso prevede che il MIUR emani decreti relativi alla formazione dei docenti e all'individuazione di forme di verifica e valutazione finalizzate ad evitare condizioni di svantaggio. ART. 8: Riguarda le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e Bolzano che entro 3 mesi debbono emanare norme per l'attuazione dei principi indicati nella legge. ART. 9: introduce la clausola di salvaguardia circa il divieto di nuove o maggiori spese a carico dell'erarioper l'attuazione della legge, divieto già più volte anticipato negli articoli precedenti.
OSSERVAZIONI… La presente legge dà un valore definitivo e di norma primaria a tutte le norme amministrative precedentemente emanate.
Interessanti le norme sulla diagnosi di DSA che ricordano quelle sulla documentazione necessaria per il riconoscimento del diritto allo studio degli alunni con disabilità. Senza tale diagnosi gli alunni con DSA non possono avvalersi delle misure compensative e dispensative, nè di apposite prove di valutazione. La chiara formulazione dell'art. 1 inoltre esclude che agli alunni con DSA possa essere assegnato un insegnante per attività di sostegnoa meno che tali Disturbi non si accompagnino ad una disabilità certificata ai sensi della Legge n° 104/92. L'art. 3 sulla informativa alle famiglie con invito a presentare la diagnosi di DSA, ricorda la C.M. n° 363/94concernente analoga procedura per i casi non ancora certificati di alunni con disabilità. Perplessità suscita l'art. 5 comma 2 circa la possibilità di esonero dalla seconda lingua stranieradegli alunni bilingui con DSA… Circa la formazione dei docenti prevista dagli artt. 4 e 7 si deve lamentare, come per analoghe norme contenute nelle Legge Quadro n° 104/92 sugli alunni con disabilità, il fatto che tale formazione iniziale ed in servizio non sia stata preivista come obbligatoria, rimandando ai CCNL la determinazione delle modalità di svolgimento della stessa. E' questo un punto debole dei testi normativi.

 
Corriere della sera – 4 dicembre 2010
"Gelmini: Nessun favore alle università telematiche”
Il Ministro chiede la pubblicazione di una lettera, sollecitata dai sospetti e dalle critiche – alcune sul medesimo Corriere della Sera -
suscitate da un passaggio del ddl Università.
L’articolo di Sergio Rizzo sul Corriere della Sera, del 2 dicembre 2010 riserva ampio spazio alla polemica innescata dall’On.Tocci, alla Camera,
secondo il quale nel testo del ddl si annida una norma tesa ad aumentare
i finanziamenti statali alle università telematiche. I fatti. L’art.12 del ddl prevede che una quota dei fondi statali alle università libere sia erogata non, com’è stato fin ora, su base storica, ma sulla base di parametri di qualità uguali a quelli in uso già nel 2009 per ripartire la quota premiale del fondo di finanziamento per le università statali: il famoso 7% (quest’anno, in realtà sarà il 10%). La norma non aumenta e non diminuisce i fondi per le non statali: prescrive solo che anche per esse valgano i criteri di qualità… Si tratta palesemente di una norma a favore del merito… Le norme già in vigore prevedono che a quei fondi possano concorrere anche le università telematiche che abbiano superato due verifiche da parte del CNVSU… Aver stabilito criteri di qualità sulla base dei quali quei fondi saranno da ora in poi distribuiti, non solo non rappresenta alcun favore fatto alle università telematiche ma anzi rende più difficoltoso il finanziamento”. (f.to Mariastella Gelmini)

 
l’Unità – 4 dicembre 2010
"Il federalismo delle gite scolastiche”
Francesco Fornaro, consigliere regionale del PD, in Piemonte, interviene sulla iniziativa del presidente Cota di erogare un bonus di 150 euro alle classi delle scuole piemontesi che scelgono la propria regione per le visite scolastiche.
Il presidente della Regione Piemonte, il leghista Roberto Cota ha lanciato una strabiliante iniziativa denominata “A scuola in Piemonte” per sostenere con un bonus economico le scuole elementari, medie e del biennio superiore (tutte rigorosamente piemontesi) che nel corrente a.s. organizzeranno gite d’istruzione con meta il territorio piemontese. Ad ogni classe che ne farà richiesta sarà assegnato un contributo di 150 euro, fino a esaurimento delle risorse disponibili, che ammontano a 150mila euro…. 150mila euro di denaro pubblico che potevano essere utilizzati in forme più utili e non sprecati in una difesa localistica del turismo…

 
La Padania – 4 dicembre 2010
"Treviso, il volontariato si apprende anche in classe”
L’ente provincia sostiene la campagna “Viviamo il nostro Social Day”.
Il presidente della provincia di Treviso, Leonardo Muraro ha presentato l’iniziativa “Viviamo il nostro Social Day”, promossa dall’Ufficio Scolastico Provinciale e dal coordinamento delle associazioni di volontariato della provincia di Treviso. Il progetto cade in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato, che apre ufficialmente l’anno europeo del Volontariato (2011). Si tratta di un progetto di solidarietà per favorire la presa di coscienza, negli studenti dell’emergenza povertà, e che nel contempo attivi forme concrete di solidarietà attraverso l’impegno dei ragazzi. Gli istituti superiori della provincia di Treviso sono invitati a riservare un momento simbolico ai manifesti della Campagna di promozione del volontariato elaborati dalla rete dei Centri di Servizio per il volontariato del Veneto. Inoltre, gli studenti organizzeranno una raccolta di generi di prima necessità da far confluire nelle realtà associative del territorio…

 
Giornale di sicilia – 4 dicembre 2010
"Stop al nuovo concorso per i 426 presidi siciliani”
Il Presidente Napolitano ha firmato la legge bipartisan Siragusa-Vicari. L’on. PD Alessandra Siragusa commenta con soddisfazione:” potrà ridare serenità alla scuola siciliana destabilizzata da una vicenda che ha dell’incredibile”. Sospeso, quindi, il concorso che si sarebbe dovuto ripetere nei giorni 13 e 14 dicembre.
In serata la sospensione ufficiale del nuovo concorso per dd.ss. in Sicilia. La legge salva presidi, approvata dalla Commissione Cultura del Senato dieci giorni fa, ieri è stata controfirmata dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e adesso si attende solo la pubblicazione sulla G.U….. Giampiero Finocchiaro, a nome del Coordinamento dei presidi vincitori del precedente concorso esprime soddisfazione per un provvedimento “giusto” e chiede con urgenza “la nomina del Direttore dell’USR, perché in una fase così delicata è necessaria una guida sicura per la scuola”. Adesso si attende un decreto del ministro Gelmini, che possa avviare le nuove procedure concorsuali, come prevede la sentenza del Cga. I tempi si annunziano rapidi…

 
La Repubblica (ed.Palermo)– 4 dicembre 2010
"La linea dura dei capi d’istituto: Con 50 assenze sarete bocciati”
Effettivamente, le recenti disposizioni ministeriali sul numero massimo delle assenze oltre le quali non si è ammessi allo scrutinio di fine anno, potrebbero fungere da deterrente alla protesta studentesca.
I giorni di occupazione saranno considerati assenze a tutti gli effetti.
Cinquanta al massimo in tutto l’anno scolastico, pena la bocciatura. E’ la linea che sta prevalendo tra i presidi delle scuole superiori che stamattina, su invito di Roberto Tripodi, dirigente del Tecnico industriale Volta, si riuniranno per stabilire un orientamento comune sulle occupazioni…. Queste due settimane di occupazione vanno a confluire nel tetto delle 50 assenze annue… Significa, dice Vincenzo Amato, preside dell’Istituto Tecnico Marco Polo, che “i ragazzi adesso saranno costretti a non fare più assenze. A non prendersi il sabato libero, di testa loro per godersi il fine settimana…

 
La Nazione – 7 dicembre 2010
"Riforma Gelmini oggi al senato. E gli studenti tornano in corteo”
E’ un braccio di ferro tra Governo e studenti, ma non in Parlamento, dove la Gelmini tira dritto per la sua strada senza che la minoranza ci possa far molto.
Nuovo corteo degli studenti universitari contro la Riforma Gelmini e i tagli alla Cultura, all’Istruzione e al diritto allo Studio previsti nella Finanziaria che viene oggi discussa dal Senato. L’iniziativa è stata presa, come spiega uno dei portavoce del collettivo politico di Scienze politiche, Matteo Lottini, durante l’assemblea studentesca di Ateneo che venerdì si è tenuta nella Facoltà di Lettere occupata. Obiettivo della manifestazione è…. “raggiungere e portare la protesta in alcune location della città, simboliche sotto il profilo dei tagli presenti in Finanziaria”.

 
Italia Oggi – 7 dicembre 2010
"La Gelmini blinda le graduatorie”
E’ pronta la norma del decreto Milleproroghe che fa slittare di un anno l’aggiornamento delle Graduatori ad Esaurimento.
E’ in via di definizione la norma, che il ministro dell’istruzione presenterà per il Milleproroghe, con cui si fa slittare di un anno l’aggiornamento delle graduatorie a esaurimento dei docenti. Una proroga che non consentirà il prossimo anno ai prof di cambiare provincia di destinazione e di usufruire dell’inserimento a pettine nella graduatoria in base al punteggio della lista di provenienza. In tale modo, i docenti in lizza per un posto fisso nelle regioni del Nord non si vedranno assaliti dai tanti prof del Sud. Su quasi 230 mila iscritti nelle GaE, oltre 112 mila, il 48%, risiede al Sud.

 
Italia Oggi – 7 dicembre 2010
"Nuove classi:il CNPI rinvia la decisione”
La nuova configurazione delle classi di concorso, da rapportarsi alle abilitazioni (che le Facoltà universitarie conferiranno, secondo il nuovo sistema varato da questo Governo) e agli insegnamenti e attività scolastiche, è il passaggio imprescindibile per mettere ordine nella formazione iniziale degli insegnanti e nell’offerta formativa della scuola secondaria. E’ un passaggio difficile, infatti….
La nuova disciplina delle classi di concorso per la scuola secondaria, messa a punto del Ministro dell’istruzione, deve essere rinviata di un anno. Nei giorni scorsi il Cnpi, il parlamentino della Scuola, ha definitivamente bocciato il relativo provvedimento avanzando una serie di riserve anche sulle ipotesi avanzate da Viale Trastevere di inserire nel provvedimento le norme sull’anagrafe dei docenti, non presenti nel testo varato dal Consiglio dei Ministri. Una procedura non percorribile. Il regolamento, inoltra, dice il CNPI appare approssimativo “ma anche evasivo se non addirittura elusivo” in merito al rapporto che va assicurato tra insegnamenti, titoli di accesso e formazione delle
cattedre”.

 
Italia Oggi – 7 dicembre 2010
"Tfr o Tfs, più tempo per decidere”
Slitta anche per la Scuola il nuovo termine per l’adesione al nuovo sistema di previdenza complementare.
E’ stato prorogato di altri 5 anni il termine entro il quale i dipendenti delle PP.AA., ivi compreso il personale del comparto scuola in regime di trattamento di fine servizio (buonuscita), possono optare per il trattamento di fine rapporto (Tfr). Previsto dell’art.59, comma 56 della legge 27 dicembre 1997 n.449, l’esercizio della facoltà di opzione per il trattamento di fine rapporto, pur essendo un atto volontario, come ha avuto modo di sottolineare l’Inpdap, con la nota operativa n.11 del 25 maggio 2005, è sottoposto ad una precisa condizione che è, appunto, quella di una contestuale adesione ad un fondo pensione complementare. Il termine per l’opzione, già fissato al 31 dicembre 2010, è stato prorogato al 31 dicembre 2015… Interessato all’opzione, in quanto in regime di trattamento di fine servizio, è il personale della scuola assunto con contratto a t.i. prima del primo gennaio 2001, ivi compreso quello assunto ai soli fini giuridici dal primo settembre 2000. Il problema dell’opzione non riguarda il personale assunto con contratto a t.d., ovvero assunto con contratto a t.i. per la prima volta successivamente al 31 dicembre 2000. Detto personale è già, infatti, in regime di trattamento di fine rapporto…

 
Il Sole 24Ore – 9 dicembre 2010
"Scuola Italia 2010 ecco i promossi e i bocciati”
La vera notizia è che la Cina ha messo in campo, per la prima volta, i suoi ragazzi, e i risultati si sono visti subito. In Italia, qualche dato incoraggiante anche nelle scuole del Sud.
Sono due i dati OCSE sui risultati scolastici, gli ormai famosi test PISA, che più colpiscono, uno a livello internazionale e uno italiano. Sullo scenario globale spicca l’entrata in scena, e subito ai primi posti, del campione cinese, Shanghai, a conferma dell’alta qualità raggiunta dai sistemi educativi asiatici. Lette in parallelo con le statistiche universitarie, le statistiche premiano gli enormi sforzi
Che da anni…… dedicano all’intera filiera dell’istruzione…. Per l’Italia, il risultato più eclatante è l’estrema variabilità di risultati, non tra Nord e Sud nè tra regione e regione o tra città e campagna… la varianza si misura nell’arco di qualche metro, quello che separa, nella stessa regione, città e scuola, una classe dall’altra…. Anche in Italia, dove ancora la valutazione è spesso sentita come un’operazione autoritaria di controllo, si sta facendo strada una visione meno ideologica… Sapere che il proprio lavoro sarà oggetto di valutazione indipendente rappresenta uno stimolo, tanto più efficace quanto più è correlato al raggiungimento di obiettivi ben definiti… Gli investimenti sulla valutazione stanno evidentemente dando i frutti sperati; ciò vale soprattutto in relazione al miglioramento del Sud.

 
l’Unità – 9 dicembre 2010
"I dati OCSE-PISA e le bugie mediatiche del ministro”
L’Unità apre una polemica sulla interpretazione trionfalistica che il Ministro Gelmini ha dato delle risultanze della rilevazione OCSE-PISA.
Le ultime rilevazioni OCSE sui livelli degli studenti quindicenni vedono un miglioramento dell’Italia nella classifica OCSE. Ce ne rallegriamo. Sono dati del 2009, dunque relativi all’a.s. 2008/09, l’ultimo del Ministro Fioroni…. Nel miglioramento del PISA 2009, la Gelmini non c’entra un accidenti.

 
Il Sole 24Ore – 9 dicembre 2010
"Immigrazione. Test di Italiano, da oggi l’iscrizione”
Per ottenere il permesso di soggiorno “lungo”, l’immigrato deve sostenere una prova di conoscenza della lingua italiana.
Al via oggi alle 8 le prenotazioni per i test di Lingua italiana, obbligatori per gli stranieri che devono richiedere il permesso di soggiorno CE di lungo periodo. La richiesta va effettuata esclusivamente on line, attraverso il sito http://testitaliano.Interno.it. Saranno le prefetture a gestire il procedimento e a inviare i risultati dei test alle questure. Entro 60 giorni dall’invio della prenotazione, lo straniero riceverà l’appuntamento per il test (che sarà effettuato in uno dei centri autorizzati dal Ministero dell’Istruzione). Per passare l’esame sarà necessario dimostrare di avere un livello di conoscenza della lingua pari almeno al livello A2 del Qcer.

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