Rassegna stampa

Recensioni dalla stampa al 22 ottobre

 Il Sole 24 ORE - 16 ottobre 2010

"Quotidiano in classe, adesioni da record”
░ Con 1,8 milioni di studenti, potenziali lettori, il quotidiano è un efficace strumento didattico. Resta da capire quante siano le copie effettivamente lette, e quante in aula con relativa attività didattica. Sono 17 le prestigiose testate coinvolte; da quest’anno anche l’Osservatore romano.
Sempre più giornali a scuola, per capire l’attualità con l’occhio puntato al digitale. E’ stata presentata ieri la XI edizione de “Il quotidiano in classe”, il progetto dell’Osservatorio permanente giovani editori, che raggiungerà quest’anno oltre 1,8 milioni di studenti degli istituti superiori…  E in più un novità tra finanza e hi-tech: la costituzione di un fondo privato al quale parteciperanno editori e imprese per portare una lavagna elettronica nelle oltre 4 mila scuole superiori italiane…. A fronte della crescita fatta registrare dal numero degli studenti coinvolti (che erano poco più di 97mila nell’edizione 200-2001), anche sul versante degli insegnanti si evidenziano grandi numeri… E poi, in maggio, al termine dell’undicesima edizione, si svolgerà un convegno a Borgo la Bagnaia (Siena) dedicato all’analisi dei risultati della ricerca che monitora le valutazioni dei giovani sulla qualità dei giornali.
 
l’Unità - 16 ottobre 2010
"COBAS SCUOLA, LA RIVOLUZIONE D’OTTOBRE. Tutta Italia in piazza contro la Gelmini”
░ Il 15 ottobre, in 13 città è stato giorno di protesta dei Cobas della scuola contro la gestione Gelmini dei tagli agli organici didattici. Gli studenti hanno manifestato a fianco dei precari; si calcola che centomila persone abbiamo sfilato per chiedere le dimissioni del ministro. Tensioni a Napoli;a Roma la manifestazione fin sotto le finestre  del ministro. 
La scuola deve diventare un bene comune da difendere. Proprio come l’acqua pubblica… Non basta la piazza, quella che servirebbe a questo scopo è una piccola rivoluzione culturale… I tagli hanno lasciato a casa almeno 25 mila supplenti annuali, per lo più nelle regioni del centro-sud.  E infatti ieri le piazza più partecipate sono state quelle di Palermo, Cagliari e Napoli. Roma, ovviamente, con il sit-in sotto il Miur, e i cortei…. Tutti insieme, studenti, ATA, docenti sotto al ministero, finché i Cobas non chiedono di potere sfilare fino al Montecitorio. Richiesta non accolta dalla Questura.
Gli organizzatori, a fine giornata, dicono che l’adesione allo sciopero è stata del 30% (ma il ministero dice del 3,1%), e che in tutta Italia in 100 mila hanno manifestato… A Napoli gli universitari hanno manifestato insieme a docenti e ATA; con loro anche qualche lavoratore delle società a partecipazione regionale, in crisi. Quando qualcuno prova ad allontanarsi dal concentramento autorizzato di Piazza Matteotti per raggiungere la prefettura, sono scontri con la polizia; un ricercatore precario viene fermato e oggi sarà processato, per direttisima, uno studente e tre poliziotti restano feriti.
 
La Repubblica - 16 ottobre 2010
"Le tute blu sfilano con gli studenti e i ricercatori precari”
░ Tomaso Clavarino riferisce della protesta a Torino: in migliaia per lo sciopero Cobas. Il prorettore Roda respinge la richiesta per lo stop alle lezioni. 
Ad appena 24 ore dai cortei spontanei di giovedì organizzati da studenti e ricercatori universitari, , il mondo della scuola ieri è tornato in piazza per protestare contro i tagli di risorse alle scuole pubbliche imposti dal governo. Il motivo ? Lo sciopero generale indetto dalla Cub scuola e dai Cobas…… A dar man forte a insegnanti, personale ATA e studenti medi e universitari, anche una delegazione di operai di Mirafiori e degli stabilimenti New Holland…
 
CORRIERE DELLA SERA - 18 ottobre 2010
"Ecco perché chi ha talento oggi fatica a emergere”
░ Francesco Alberini laudator temporis acti, per la sua rubrica Pubblico&Privato. Parola di sociologo.
Ci sono luoghi in cui, per un certo periodo, fioriscono i geni, in seguito torna la mediocrità….In tutta Europa la cultura sembra avvizzita… Quand’è che fioriscono i geni ? quanto la società ha slancio, ottimismo, fame di futuro e quindi di persone competenti e geniali. Come in Italia nel dopoguerra, quando tutti volevano lasciarsi alle spalle la miseria e creare prosperità. Ed erano pronti a lavorare duramente, a prodigarsi. Gli operai lottavano per diventare piccoli imprenditori, gli studenti facevano a gara per sapere di più. I più bravi erano subito richiesti dalle imprese…. Poi è venuta la globalizzazione e una crisi dei sentimenti morali collettivi; abbiamo una popolazione invecchiata, un’economia stagnante, una scuola scadente, un’università satellite di quelle anglosassoni, con studenti che non hanno più la passione di sapere. Tra cui si è radicato il devastante convincimento che chi fa bene, chi si prodiga, chi lavora duramente, chi merita non verrà ricompensato, non avrà successo. Mentre riuscirà chi è spregiudicato, chi appare in televisione, chi trova protezioni politiche.
Si è diffusa l’opinione che siamo in una “società liquida”, in cui non conta ciò che hai fatto, non valgono la lealtà, la parola data. Cosa non vera, perché se non resistessero questi valori, la società smetterebbe di funzionare. E anche nel lavoro vediamo che i giovani preparati, pronti ad adattarsi, lo trovano, ma con più fatica. Come fa più fatica chi ha grandi doti e si trova in un ambiente culturale che non lo aiuta e non lo capisce. Per riuscire deve avere na grande fede, un grande ideale… 
 
L’Unità - 18 ottobre 2010
"Gentile Ministro”
░ Concita De Gregorio, per la rubrica “Filo rosso”, invia una lettera aperta alla Gelmini. La strategia politica del centrodestra è puerile.
Parola di direttore.
Il patetico tentativo è questo: un centrodestra arrogante, protervo, sovente violento e ottuso, spesso corrotto e nel migliore dei casi servile. Una classe governativa incapace di concepire il bene comune come mandato, capace solo di fare il bene proprio…. Basta insinuare; la gente resterà col rovello. Così fan tutti. E’ un metodo al quale non sono estranei certi giornali… L’obiettivo è dimostrare che a Sinistra e a Destra sono uguali….
Il copyright è del centrodestra; non dimentichiamolo. Vediamo la sola cronaca di ieri: il Ministro Gelmini ha mandato gli ispettori a controllare una lapide e una bandiera che la onora. Dev’essere andata così: insieme alla colazione ha letto il Giornale, ha visto che anche a Livorno… c’è una bandiera rossa all’ingresso della scuola, e con sprezzo del riposo festivo ha inviato i suoi uomini a controllare che in quel coso di comunisti “l’istruzione sia garantita in modo imparziale da qualsiasi orientamento politico”. Gentile Ministro. Il teatro San marco di Livorno è un edificio storico in cui il 21 gennaio del 1921 Andrea Bordiga e Antonio Gramsci fondarono il Partito comunista. Quella lapide e quella bandiera lo ricordano. … In quello stesso isolato, da via laterale, si accede all’ asilo “l’Alveare”.
 
ItaliaOggi - 19 ottobre 2010
"Accessorio, serve il contratto”
░ Una nota inviata dalla Ragioneria dello Stato chiarisce che senza contratto, le ore eccedenti degli insegnanti di ruolo non possono essere assegnate.
L’assegnazione di ore eccedenti di insegnamento ai docenti a t.i. deve avvenire tramite la stipula di un contratto. E tale contratto va inviato alla Ragioneria territorialmente competente, per il controllo di legittimità, previsto dalla legge per gli atti negoziali che determinano l’insorgere di crediti retributivi, che devono essere liquidati dal Tesoro. Se le ore eccedenti vengono attribuita al personale a t.d., va applicata invece la procedura dematerializzata. Lo ha ricordato la Ragioneria territoriale dello Stato, di Milano con una nota inviata a tutti i dirigenti scolastici della provincia (n.90060). Il provvedimento, di cui si è avuta notizia solo in questi giorni, reca anche un fac simile di contratto che può essere utile a tutti i dirigenti scolastici, che proprio in queste ore stanno ultimando le procedure di assegnazione delle ore eccedenti. La procedura indicata dalla Ragioneria territoriale si applica a tutto il territorio nazionale, e dunque si tratta di un provvedimento applicabile oltre i confini della provincia di Milano… Le ore eccedenti vengono pagate dal Tesoro, e dunque gli atti negoziali che sottendono all’insorgenza dei crediti retributivi dei docenti interessati sono soggetti al controllo di legittimità degli uffici periferici del ministero dell’economia. Le ore di lavoro supplementare qualificate alla stregua di attività aggiuntive di insegnamento, funzionali all’insegnamento, ore complementari di educazione fisica, ore prestate nella Terza area di professionalizzazione negli istituti professionali, ore di insegnamento prestate in sostituzione di colleghi assenti, e le ore di insegnamento nei corsi integrativi sono, invece, retribuiti direttamente dalle scuole. Ciò non vuol dire che tali attività non debbano essere contrattualizzate. Più semplicemente esse non rientrano nella disciplina prevista per le ore eccedenti. 
 
ItaliaOggi - 19 ottobre 2010
"Non c’è prescrizione, per il riscatto”
░ Dopo 18 anni l’Inpdap è stata condannata per un errore commesso sulla pratica di una professoressa.
L’Inpdap risponde degli errori commessi 18 anni fa dall’Enpas. Potrebbe fare giurisprudenza la decisione n.7284 del 5 ottobre 2010 con la quale la sezione sesta del Consiglio di Stato, nell’accogliere  un ricorso in appello presentato avverso una sentenza del TAR di Reggio Calabria, ha affermato che in caso di errore imputabile all’ente previdenziale non può trovare applicazione l’art.2946 del Codice civile, secondo il quale i diritti si estinguono per prescrizione con il decorso di 10 anni. Questi i fatti. Nel 1966 una docente aveva presentato domanda di riscatto ai fini della buonuscita, sia ai fini degli anni di servizio di pre-ruolo che quelli del corso di laurea. Dopo 9 anni, con delibera del 30 aprile 1975 l’Enpas, l’istituto di previdenza successivamente incorporato dall’Inpdap, aveva ammesso al riscatto sette anni. Il Provveditore agli studi, con provvedimento del 19 maggio 1975, aveva autorizzato la ritenuta mensile a scomputo del contributo di riscatto, come deliberato dall’Enpas. Il provvedimento non era stato impugnato dalla docente. Accortasi, prima di andare in pensione, il 1 settembre 1993, che nella delibera di riscatto non erano stati conteggiati gli anni universitari, come espressamente richiesto nella domanda presentata nel 1966, aveva inoltrato formale richiesta all’istituto di una rettifica del provvedimento. Rettifica negata. Avverso tale diniego, la docente aveva presentato ricorso al TAR di Reggio Calabria, con il quale chiedeva il riconoscimento del diritto all’accoglimento integrale della domanda originari, con la misura del contributo di riscatto riferito all’epoca della presentazione della domanda. Il tribunale amministrativo respingeva il ricorso  accogliendo la tesi sostenuta dall’Inpdap  secondo la quale la pretesa della docente non poteva trovare accoglimento, essendo intervenuta, trascorsi 10 anni dal ricevimento della delibera dell’Enpas, la prescrizione. I giudici della sezione VI del CdS non sono stati, invece, dello stesso avviso. Dopo avere respinto l’eccezione di intervenuta prescrizione sollevata dall’Inpdap, in quanto non presentata in sede di prima istanza, hanno sottolineato come in punto di fatto non era possibile parlare di decorso di  una eventuale prescrizione poiché i provvedimenti che aveva ricevuto la docente nel corso del rapporto di lavoro non erano tali da farle percepire l’effettivo contenuto lesivo del provvedimento. Pertanto, avendo la docente fatto regolare richiesta di riscatto degli anni di laurea nel 1966, il suo diritto doveva essere riconosciuto unitamente all’applicazione delle tabelle di riscatto previste all’epoca della domanda.
 
ItaliaOggi - 19 ottobre 2010
"Salve le compresenza programmate, se ci sono ore eccedenti da utilizzare.
░ Il Tribunale di Firenze ha condannato una preside che destinava a supplenza le ore programmate di compresenza, pur residuando nella scuola ore eccedenti da utilizzare.
L’Istituto comprensivo “Oltrarno” di Firenze, dopo i tagli del Ministro Gelmini e del collega Tremonti, dispone ancora di ore eccedenti l’attività frontale di insegnamento e di assistenza alla mensa, impropriamente dette compresenze. E le può così destinare alle attività programmate dal collegio dei docenti di “arricchimento dell’offerta formativa e di recupero individualizzato, o per gruppi ristretti di alunni con ritardo nei processi di apprendimento”, e non a sostituzioni di insegnanti assenti (art.28, quinto comma del contratto nazionale di lavoro del personale della scuola (29 novembre 2007). Peccato che nel corso dell’a.s. 2009/10, la d.s. le abbia quasi sistematicamente utilizzate, si potrebbe dire sprecate, proprio nelle supplenze, invece che nelle attività formative che il Collegio docenti, ritenendole prioritarie, aveva programmato….Con sentenza del 14 luglio scorso, il Tribunale di Firenze, sezione lavoro, ha accertato l’antisindacalità della sua condotta… La vicenda è approdata al Tribunale del lavoro su richiesta del sindacato scuola della Cgil e dei Cobas della scuola.. La d.s. avrebbe violato il contratto d’istituto, con il quale, sulla scorta della programmazione di attività didattiche durante le compresenze, aveva assunto l’impegno di nominare supplenti fin dal primo giorno di assenza del personale docente…. Le difficoltà finanziarie non potevano giustificare la disapplicazione, sostiene il giudice, ma richiedevano comportamenti più responsabili, come quello di riconvocare il tavolo negoziale al quale portare i fatti nuovi che postulavano la revisione del contratto.
 
ItaliaOggi - 19 ottobre 2010
"Tar inadatto per l’ingresso a pettine”
░ Riportiamo la informazione che ItaliaOggi ha fornito circa le “conclusioni” del procuratore della Corte di Cassazione, e, in calce, la replica dell’ANIEF. Ad ogni modo, tutto sarà deciso il 16 novembre-
Per chiedere l’inserimento “a pettine” nelle GaE di altre province bisogna andare dal giudice ordinario e non dal TAR. Parola del Procuratore generale della Corte di Cassazione, che lo ha scritto nero su bianco nelle conclusioni che preludono alla discussione finale di un ricorso (n.27750/2009)davanti alle Sezioni unite della Suprema Corte. Le conclusioni sono state depositate il 21 luglio ma sono state notificate alle parti soltanto il 21 settembre.. E per conoscere il responso definitivo delle Sezioni occorrerà attendere il 16 novembre prossimo.  Il ricorso è stato patrocinato dalla Gilda per consentire a un gruppo di docenti di resistere all’inserimento a pettine delle GaE, dei precari delle graduatorie di coda…. Nel caso in discussione, le Sezioni unite sono state richieste di pronunciarsi su quale sia il giudice munito di giurisdizione, in materia di inserimento a pettine dei precari… L’alto magistrato ha evidenziato la natura di diritti soggettivi degli interessi in gioco, e ha ricordato che trattandosi di diritti di graduatoria, essi non rientrano nella sfera di giurisdizione del TAR…. Tesi che non è condivisa né dal TAR del Lazio né dal Consiglio di Stato… L’ultima parola spetterà ai giudici del Palazzaccio che si pronunceranno sulla questione il 16 novembre… Se vinceranno coloro che affermano che per queste cose bisogna andare dal giudice ordinario, l’effetto sarà la cancellazione di tutte le pronunce del giudice amministrativo fin qui emesse sulla questione, e i diretti interessati dovranno ricominciare tutto daccapo, dinanzi ai giudici ordinari delle diverse circoscrizioni. 
Replica dell’anief:  “Graduatorie: è competente il TAR, parola del PG della Cassazione”.
Per il procuratore generale della Corte di Cassazione, il giudice amministrativo è il solo competente in merito all’elaborazione legittima di graduatorie. Per ciò, ha espresso parere contrario alla richiesta di parte appellante che ha sollevato il difetto di giurisdizione al Tar Lazio contro un ricorso ANIEF.
L’ANIEF così risponde all’articolo pubblicato da Italia oggi del 19.10.2010, citando testualmente la relazione del procuratore generale depositata il 14 giugno 2010 su un ricorso già discusso in udienza pubblica presso le Sezioni Unite (ruolo n. 22166/09). Il P. G. ha sottolineato che diverse sentenze della suprema corte, non per ultimo, la n. 3409/08 e la n. 1989/04, hanno confermato la giurisdizione del giudice amministrativo in tutti i casi in cui la controversia investa le singole procedure concorsuali o tenda ad inficiare la graduatoria disconoscendone la legittimità e chiedendone la modifica, così rigettando la richiesta di chi aveva sollevato di fronte all’ordinanza cautelare ottenuta dall’ANIEF in merito all’annullamento delle graduatorie previa valutazione dello spostamento dei 24 punti SSIS da una graduatoria all’altra, difetto di giurisdizione ai sensi dell’art. 41 del codice di procedura civile. 
L’orientamento, pertanto, in vista del ricorso promosso - sembra dalla Gilda - contro le ordinanze del TAR di inserimento a pettine nelle GaE, che sarà deciso nel merito il 16 novembre 2010, è quanto mai chiaro, parecchio discordante dalla relazione dell’altro P.G. citata nell’articolo di giornale. 
Pertanto - commenta a caldo il presidente dell’ANIEF, Marcello Pacifico -, aspettiamo con serenità e fiducia il giudizio della corte suprema, fermo restando, comunque, che tutta la questione sul merito della legittimità della norma (c. 4-bis, art. 1, l. 167/09) pende all’esame dei giudici della corte costituzionale, e che in caso di esito positivo, consentirà sempre ai ricorrenti di reclamare il petitum richiesto. Chi fa Sindacato - conclude con amarezza il presidente ANIEF - dovrebbe sempre anteporre il diritto oggettivo agli interessi di parte mossi da qualche iscritto in più o dalla tutela dei propri iscritti, e non già cercare qualche cavillo per ritardare di poco il corso della giustizia illudendo migliaia di colleghi. Forse per questo migliaia di colleghi chiedono sempre più all’ANIEF di continuare la propria politica sindacale.
 
IL TEMPO - 20 ottobre 2010
"Negli atenei, docenti di qualità e concorsi rigorosi”
░ Il Ministro Mariastella Gelmini invia una sua lettera al Direttore.
“Caro Direttore, … Accanto a indubbi punti di eccellenza esistono sacche di inefficienza e di cattivo uso delle risorse. C’è quindi bisogno di razionalizzare e qualificare la spesa. Su questo fronte abbiamo lavorato e stiamo lavorando molto. Abbiamo ridotto di un terzo le scuole di specializzazione di medicina, i corsi di laurea sono scesi del 20% e continueranno a scendere grazie a parametri di qualità che ho ulteriormente rafforzato; le sedi decentrate stanno diminuendo e devono continuare  a farlo… Il disegno di legge imposta su basi molto severe un sistema di abilitazione scientifica nazionale e soprattutto chiama ciascuna università a rispondere direttamente, per la prima volta, della qualità dei docenti che assume o promuove. Esiste però un problema che non possiamo eludere: i pochi anni perderemo quasi 15 mila docenti, un quarto del totale con effetti molto pesanti sulla funzionalità del sistema. Meglio dunque puntare da subito su concorsi rigorosi per ricercatore e associato ai quali possano accedere giovani studiosi di valore…”.
 
Il Sole24 ORE -21 ottobre 2010
"Le scuole in gara sulle idee d’impresa”
░ E’ un progetto per le scuole secondarie superiori, lanciato dalla Confindustria. La presidente Marcegaglia auspica riforme coraggiose che spingano la meritocrazia e alzino il livello qualitativo della produzione.
Una gara tra i ragazzi delle scuole per elaborare idee imprenditoriali e avvicinare i giovani al mondo delle imprese. Parte con questo anno scolastico l’iniziativa dei Servizi formativi di Confindustria coinvolgendo  in questo primo esperimento  10 associazioni territoriali… “La tua idea impresa” è lo slogan del progetto… Le idee vengono divulgate sull’omonimo portale… A fine anno scolastico i migliori progetti saranno premiati a livello locale e i primi tre parteciperanno alla selezione nazionale…. Le associazioni sono comunque libere di implementare i rapporti con i ragazzi, con stage nelle aziende e progetti di formazione… In questa direzione si sta muovendo Confindustria: dall’adozione degli istituti tecnici da parte di alcune associazioni industriale, alla partecipazione degli imprenditori nei comitati tecnico scientifici previsti dalla Riforma Gelmini, al potenziamento degli stage, ad Orientagiovani….
 
IL TEMPO -21 ottobre 2010
"Senza regole”
░ Arriva in libreria il trattato di Roger Abravanel e Luca D’Agnese. Hanno una loro ricetta per rilanciare l‘economia italiana. La diagnosi ? Nel Bel Paese tutti fanno di testa loro, ed anche la scuola insegna ad essere un po’ anarchici. La soluzione ? Una riforma condivisa partendo da una Magna Charta riscritta all’italiana. 
Il poderoso saggio “Regole”… arrivato nelle librerie… un testo economico-scientifico di altissimo livello e, impresa difficile ma riuscita, anche un libro scorrevole e godibile… Dato per scontato che l’Italia economicamente e socialmente e è in crisi, e che la crisi in molte situazioni si trasforma in tragedia, per sfociare infine nell’ultima fase, la farsa, i due autori hanno cercato di capire il come e il perché. Abravanel e D’Agnese puntano il loro obiettivo su un problema scientifico: quello delle regole. Definiscono la crisi italiana, che è sì economica e sociale, ma ha anche risvolti in tutti i campi dello scibile umano, “il circolo vizioso delle regole” che rende impossibile qualunque serio progetto di riforma. Insomma, la vera iattura italiana è prima di tutto che ci sono troppe regole. Per lo più sono inutili; generalmente sono sbagliate… Con regole sbagliate, l’economia non si sviluppa, perché le imprese “piccole, brutte, bruttissime” fanno concorrenza sleale a quelle innovative. I due, con vari esempi, dimostrano che seguire regole non solo è giusto ma evita sanzioni di vario tipom e soprattutto avanzano alcune proposte… Dobbiamo innescare un circolo virtuoso delle regole in tutta la società: in processo che coinvolga i cittadini, che devono essere informati e partecipare alla definizione e al miglioramento delle regole, grazie a una scuola che non deve solo trasmettere  nozioni, ma formare le “competenze della vita” necessarie per interagire efficacemente con gli altri. Ci servono: una giustizia civile veloce; un sistema dell’informazione indipendente dalla politica e dagli affari, e tante altre cosette… La scuola e l’università, che dovrebbero essere il baluardo del sapere, va a finire che invece sono  un termitaio di concezioni vecchie, muffite”.
 
AVVENIRE -21 ottobre 2010
"Su Facebook: Uccidiamo la Gelmini. Al ministro solidarietà trasversale”
░ Riportiamo da AVVENIRE la notizia della minaccia riportata in quasi tutti i quotidiani.
Mariastella Gelmini seduta su un divano, legata mani e piedi, imbavagliata. E’ l’immagine che il gruppo “Uccidiamo la Gelmini” ha messo si Facebook, raccogliendo fino a metà pomeriggio oltre 400 adepti. Esplicita l’intenzione – condivisa anche da altri gruppi comparsi in rete con intestazioni simili – e immediata la solidarietà del mondo politico, anche di opposizione. “Ritengo che nessuna forma di critica - scrive Antonio Rusconi a nome di tutti i senatori del PD nel messaggio di solidarietà inviato al Ministro – possa degenerare nel non rispetto alle persone che a pieno titolo rappresentano le istituzioni”. La maggioranza fa quadrato. Maria cerfagna, titolare del dicastero delle Pari opportunità, sottolinea che “tuttle le grandi riforme e i grandi riformatori, in ogni tempo, sono stati bersaglio di critiche, quando no, come in questo caso, di attenzioni violente che spesso scadono nell’insulto e nella minaccia”. 
 
Repubblica.it (ed.Bologna) -22 ottobre 2010
"Manca la firma del ministro Gelmini, niente laurea per Imprudente”
░ Rimini, lo scrittore disabile avrebbe ricevuto domani il titolo honoris causa in Scienze della Formazione. Tutto rinviato in primavera: "Sarà comunque una festa, voglio dare un segnale forte, accendere un faro sull'integrazione delle persone come me". Imprudente, 50 anni compiuti a marzo, ha pubblicato una decina di libri, fra cui "Una vita imprudente" e scritto migliaia di articoli. È direttore editoriale della rivista "Accaparlante" e presidente del Centro di documentazione handicap di Bologna. Ha partecipato a decine di trasmissioni televisive e centinaia di convegni, ha dato impulso al "Progetto Calamaio", rivolto alle scuole e mirato a creare una nuova cultura dell'handicap.
Manca la firma del ministro Maria Stella Gelmini e allora la laurea honoris causa di Claudio Imprudente, scrittore bolognese affetto da una grave lesione cerebrale, viene rinviata alla prossima primavera. Era tutto pronto per domani, quando a Rimini Imprudente sarebbe diventato dottore in Scienze della Formazione. "Non sono il tipo che si fa buttare giù da queste cose", commenta a caldo Imprudente. "Del resto non mi hanno mica tolto dei meriti: la laurea arriverà e sarà un segnale importante non tanto per me, ma per tutte le persone che in qualche modo 'rappresento'. Io scrivendo sono riuscito ad avere un po' di visibilità in più, ma sono solo la punta dell'iceberg, il frutto di tanti contesti che hanno avuto fiducia in me"…. La laurea, quando avverrà, "sarà comunque una festa: mi piacerebbe dare un segnale forte, accendere un faro sull'integrazione delle persone con disabilità, soprattutto in questo momento storico". Imprudente non si dispera, ma è palpabile che "c'è un po' di amarezza- confida Imprudente- perché la laurea coincideva con il congedo dall'insegnamento del professor Andrea Canevaro (uno dei primi pedagogisti a puntare in maniera decisa sull'integrazione delle persone con disabilità): le nostre storie sono legate a doppio filo, e sarebbe stato un bel passaggio di consegne".
 

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