Rassegna stampa

Recensioni dalla Stampa al 30 settembre 2011

www.asas.sicilia.it - La Letterina n. 291 – 22. 09. 2011
“La CGIL Scuola contrasta il decreto correttivo Brunetta sulla contrattazione integrativa”
░ Un articolo di Salvatore Indelicato, d.s. dell’ITI Cannizzaro di Catania, e collaboratore assiduo al periodico on line
La CGIL scuola insiste nella sua interpretazione “ideologica” del decreto Brunetta proclamando addirittura la nullità degli effetti indotti dallo stesso decreto recentemente modificato dal D.Lgs. 1 agosto 2011, n.141, pubblicato in G.U. n.194 del 22-8-2011, che assegna in maniera netta e chiara le prerogative sulla gestione e nello specifico tutte le materie prima riservate alla contrattazione dell’art. 6 alla competenza esclusiva del dirigente scolastico, riservando solo l’informazione alla RSU e ai terminali sindacali. Sul sito pubblica delle linee guide rivolte alle rsu e ai dirigenti scolastici (sic!) anticipando che è in corso di predisposizione ricorso al TAR e ricorso per comportamento antisindacale contro il MIUR! Scarica quindi in maniera singolare la responsabilità del conflitto accesso dalla stessa CGIL con numerosi ricorsi al giudice ex art. 28 alla controparte e a quei sindacati dei dirigenti che come loro colpa hanno quella di pretendere di applicare la legge… Ribadisce quindi che l’art. 6 è valido come se il decreto correttivo non ci fosse e tutto va contrattato perché le nuove norme non valgono per la scuola (chissà poi perché?) e a scanso di equivoci l’anno scorso il 90% dei dirigenti si è piegato a questa interpretazione. Dirigente avvisato mezzo salvato. Questo è il clima in cui si andrà ad operare nei prossimi mesi anzi in cui si sta già operando in quanto le trattative per il l’adeguamento dei contratti integrativi di istituto sono iniziate…. C’è voluto proprio un decreto legislativo ad hoc per prospettare una interpretazione autentica di norme contorte e complesse e che ancora allo stato attuale necessitano di particolare attenzione e valutazione. L’art.5 (Interpretazione autentica dell’articolo 65 del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150) così recita: «1. L’articolo 65, commi 1, 2 e 4, del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, si interpreta nel senso che l’adeguamento dei contratti collettivi integrativi è necessario solo per i contratti vigenti alla data di entrata in vigore del citato decreto legislativo, mentre ai contratti sottoscritti successivamente si applicano immediatamente le disposizioni introdotte dal medesimo decreto. 2. L’articolo 65, comma 5, del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n.150, si interpreta nel senso che le disposizioni che si applicano dalla tornata contrattuale successiva a quella in corso al momento dell’entrata in vigore dello stesso decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, sono esclusivamente quelle relative al procedimento negoziale di approvazione dei contratti collettivi nazionali e, in particolare, quelle contenute negli articoli 41, commi da 1 a 4, 46, commi da 3 a 7, e 47 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, come modificati rispettivamente dagli articoli 56, 58, 59, comma 1, del citato decreto legislativo n. 150 del 2009, nonché quella dell’articolo 66, comma 3, del decreto legislativo n. 150 del 2009». I dirigenti scolastici è del tutto ovvio che come dirigenti dello Stato devono applicare la nuova normativa e debbono attivare una procedura negoziale che porti alla modifica dei contratti integrativi di istituto nel senso di adeguarli al combinato disposto del 141 con il 150. L’adeguamento non interviene automaticamente bensì attraverso una procedura che parte dalla disdetta da parte del dirigente scolastico degli articoli del proprio contratto di istituto difformi dalle nuove prescrizioni del 141. La disdetta va fatta con lettera raccomandata in maniera tale che da tale momento vengano disapplicate quelle norme ritenute in contrasto con la nuova legislazione vigente. Dopo la disdetta è opportuno procedere alla nuova negoziazione che porti alla modifica delle parti disdette o anche a un nuovo contratto di istituto. Solo davanti a un rifiuto della controparte sindacale di addivenire alle modifiche o a una nuova sottoscrizione del contratto si procede in maniera unilaterale notificando la nuova situazione che porta all’esercizio dei poteri datoriali secondo le prescrizioni del 141.

Domani [Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.] - 22-09-2011
“L’Avana è un amore che non resiste alla nostalgia‎”
░ Maurizio Chierici su “Racconti di Cuba” (editore Iacobelli), memorie di Alessandra Riccio arrivata all’Avana nel 1988 mentre Gorbaciev lanciava la perestroika e ripartita dieci anni dopo.
Ogni volta che si racconta Cuba si ricomincia dal passato. Testimonianze di scrittori, intellettuali, giornalisti; voci di chi scappa con rabbia o di chi resta per coerenza o perché non se la sente di affrontare l’universo dai mille pensieri appena di là dal mare che divide l’Avana dal paradiso di Miami. Dove le luci nascondono la disuguaglianza di un mercato insopportabile alla folla cresciuta nella sonnolenza del pensiero unico la cui parabola ha nutrito le analisi della sinistra che osserva Cuba da vicino-lontano stabilendo un rapporto parziale con la vita di ogni giorno. Il tempo passa e gli entusiasmi sbiadiscono nella delusione. Eppure gli anni continuano a nutrire l’utopia della fratellanza sociale che ha smesso di consolare l’altra America delle tigri nascenti, latini quasi liberi dal colonialismo degli affari ma non ancora liberi dal dubbio che il saccheggio travestito da globalizzazione sia davvero finito. Cuba è sempre stata raccontata in questo gioco di specchi. Da una generazione all’altra milioni di lettori continuano a riflettere la contrapposizione mediatica che trasforma l’Avana in uno spazio surreale. A favore o contro Fidel, il resto non ha mai contato davvero. La sorpresa dei “ Racconti di Cuba”… è l’aver rovesciato la rassegnazione un po’ ringhiosa di chi ha cambiato idea e pretende di far sparire il passato….
Nell’elencare i protagonisti degli incontri-racconti si nasconde il pericolo dell’ immiserire nello scheletro degli aneddoti la tenerezza nella quale la Riccio avvolge la memoria felice che l’ha accompagnata dall’altra parte del mare…. Alessandra non vuol dimenticare….

TuttoscuolaNews - 23-09-2011
“L'Accademia dei Lincei entra nelle scuole‎”
░ Tuttoscuola ne dà notizia sul n. 503 delle news on line.
L'anno scolastico 2011-2012, che si inaugura oggi al Quirinale con il presidente Giorgio Napolitano e il ministro Mariastella Gelmini, segna l'avvio della collaborazione tra il Ministero e l'Accademia dei Lincei per le attività di divulgazione e potenziamento della cultura nelle scuole. I progetti si svolgono su tre linee parallele e riguardano l'italiano, la matematica e le scienze. Le attività sono mirate sia alla formazione e all'aggiornamento dei docenti con corsi tenuti anche dagli Accademici Lincei, sia all'apprendimento degli studenti che sono stimolati ed educati al ragionamento e allo spirito critico, anche con la finalità di valorizzare le vocazioni personali di ciascuno, favorendo l'orientamento per le future, consapevoli, scelte universitarie. I programmi orientati ai modelli internazionali, con particolare attenzione a quelli comunitari, sono realizzati con la partecipazione degli insegnanti. Le attività che iniziano in questo anno scolastico, sono previste dal protocollo firmato a suo tempo dal ministro Mariastella Gelmini e dal presidente dell'Accademia, Lamberto Maffei, e si affiancano alle iniziative del Centro Lincei Segre "I Lincei per la scuola".


www.repubblica.it - 23-09-2011
“Istruzione, Napolitano chiede risorse. I rettori: "Con i tagli gli atenei chiudono"
░ Lo “speciale” di la Repubblica, a cura di Manuel Massimo, segnala la situazione di declino economico degli atenei: dal 2009, finanziamenti calati di oltre il 7%
Il sistema universitario italiano, in stato di sottofinanziamento cronico, non può sopportare ulteriori tagli. Lo sottolinea la Crui (Conferenza Rettori delle Università Italiane) che il 22 settembre ha approvato un parere sullo schema di decreto sul Fondo di Finanziamento Ordinario 2011 messo a punto dal Miur…. L'allarme della Crui arriva nel giorno in cui il Presidente della Repubblica torna a chiedere risorse adeguate per l'istruzione: Napolitano ha sottolineato la necessità che "non sia riservata alla scuola una collocazione riduttiva, attribuendo una quota chiaramente insufficiente alle risorse per l'istruzione, l'alta formazione, la ricerca"…. "La Crui  -  si legge nella nota  -  sottolinea innanzitutto la vivissima preoccupazione dell'intero sistema universitario italiano per i drammatici tagli progressivamente operati sul finanziamento ordinario". Il conto è presto fatto: rispetto al 2009, in termini nominali, le sottrazioni a questo punto sono pari a  - 7,48 punti percentuali e, per il 2012, è previsto un ulteriore decremento del  - 5,53 per cento. "Questo - sottolineano i rettori  -  comporterà il blocco di alcuni fondamentali servizi strategici forniti dalle università, con danni incalcolabili per l'utenza studentesca, per l'offerta di istruzione pubblica e per la ricerca"…. Entrando nel merito del provvedimento ministeriale, i rettori passano in rassegna i punti "critici": gli effetti del turn-over dei docenti nelle singole università ai fini del calcolo della quota-base; la ponderazione dei pesi per determinare la quota-premiale del Fondo; l'esiguità della somma messa a disposizione per favorire la mobilità; e, ancora, un sistema di finanziamento dei consorzi interuniversitari che preveda somme da attribuire mediante bandi sui progetti di ricerca presentati. I rettori chiedono, inoltre, che il fondo straordinario per incentivare le assunzioni dei ricercatori  -  attraverso concorsi per associato - sia esteso a tutti gli atenei, mentre invece lo schema di decreto ministeriale attualmente lo limita soltanto ai ricercatori incardinati in quelle università che non sforano il tetto del 90 per cento Ffo/stipendi.
Intanto il Miur, ieri, ha avuro il via libera definitivo dal Consiglio dei ministri sul decreto legislativo relativo al commissariamento degli atenei "in rosso". Il provvedimento prevede un monitoraggio costante della situazione economico-patrimoniale degli atenei e definisce i parametri per individuare le situazioni "a rischio default". Il testo definitivo, rispetto alla prima versione, appare meno drastico grazie al sistema dei "cartellini": il commissariamento di un ateneo in dissesto finanziario avverrà per gradi e solo dopo un "giallo" di avvertimento. Il "rosso", cioè il commissariamento vero e proprio, scatterà per quelle università in disequilibrio economico-patrimoniale temporaneo che non metteranno i conti in ordine dopo un percorso di risanamento vigilato dal Miur; o che, in caso di dissesto finanziario acclarato, non rispetteranno il piano di rientro concordato in tempi certi.

CORRIERE DELLA SERA - 23-09-2011
“Erasmus verso quota 3milioni di studenti. La classifica delle mete più gettonate‎”
░ Si riportano le stime della Commissione europea.
Sono 213.366 gli studenti che hanno partecipato al programma Erasmus nell’a.a. 2009/10, il 7,4% in più rispetto all’anno precedente. E se questa tendenza sarà confermata anche per il triennio successivo, stima la Commissione europea, il programma per la mobilità degli studenti avrà raggiunto l’obiettivo dei 3milioni di giovani entro la fine del 2013. A inviare all’estero il maggior numero di studenti è la Spagna, che ha guadagnato il primo posto in classifica, prima occupato dalla Francia ora seconda e seguita da Germania, Italia e Polonia. E alla Spagna spetta anche lo scettro come destinazione preferita dagli studenti Erasmus, seguita da Francia, Regno Unito, Germania e Italia.

Famiglia Cristiana - 25-09-2011
“Dalle classi pollaio al tetto per gli studenti stranieri‎”
░ Famiglia Cristiana, non tenera con la Gelmini, elenca problemi e fattori di rischio che si presentano all’inizio del nuovo a.s., e sottolinea che per scuola e università l’Italia spende meno della media europea (si colloca al ventinovesimo posto, su trentaquattro stati OCSE).
Il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini di recente si è vantata di non avere ridotto il numero dei docenti di Sostegno, altamente qualificati e che l’Europa ci invidia: “Abbiamo toccato il picco di 94mila insegnanti”. Peccato che nel frattempo gli alunni con disabilità siano aumentati di 20mila unità. Ora, in tutto, sono 190mila. E i conti purtroppo non tornano. In molti istituti mancano insegnanti di sostegno. … Vi è poi la questione della quota di studenti stranieri per classe, che non deve superare il 30%. Fissare un tetto a priori, senza analizzare i casi, scuola per scuola, mette gli allievi al servizio dei numeri, e non viceversa. Senza aggiungere che la quota di studenti per classe rimanda a un retro pensiero di emarginazione e di esclusione. Fino al razzismo.…..
“Classi pollaio” sono quelle aule sovraffollate con più di 30 alunni, che sono nate dalla riforma. Prima della rivoluzione gelminiana la quota massima, dalle scuole dell’Infanzia a quelle secondarie di II grado, era di 25 studenti per classe. Il ministro sostiene che le classi pollaio sono soltanto lo 0,6%: circa duemila sulle 340mila totali. Ma quante sono quelle con 29, 28 o 27 alunni ?....

IL SECOLO XIX - 26-09-2011
“I prof padani che scelgono il Sud‎”
░ La scuola Media di Caivano è stata lasciata dai docenti titolari e da Milano, Brescia e Trieste sembrerebbe che siano partite 157 domande di nomina.
157 insegnanti disposti a raccogliere il disperato appello di una preside che in molti non esitano a definire “coraggio”, per la sua battaglia condotta nella scuola Viviani di Caivano, in provincia di Napoli. Lì nessun professore vuole più andare. “troppi rischi”, dicono i docenti. Gli ultimi 17 prof con cattedra se ne sono andati l’uno dopo l’altro, lasciando nella sua solitudine Eugenia CARFORA, direttrice dell’istituto. … in cambio ha ricevuto ….. 157 email di professori del nord che si dicono pronti, e alcuni l’avrebbero già fatto, a presentare domanda di trasferimento per ottenere un incarico che, merce rara, è a tempo pieno e indeterminato. Il massimo, insomma. Se non fosse che Caivano, a nord di Napoli, è considerata una delle realtà più delicate dell’intera Campania…. Soltanto degrado, casermoni popolari, spaccio di droga … Ora non resta che aspettare le scelte dell’USR per la Campania e dell’ufficio territoriale di Napoli. Hanno due opzioni: scegliere tra questa rosa i professori mancanti, oppure attingere alla graduatoria dei supplenti…

www.gov.it - 26-09-2011
“15° Censimento della popolazione e delle abitazioni‎”
░ Nel sito istituzionale del governo, una presentazione del censimento, di Fonte ISTAT (Istituto nazionale di statistica)A partire da metà settembre, arriverà a tutte le famiglie il questionario del Censimento della popolazione e delle abitazioni 2011.
Giunto alla sua 15° edizione, il Censimento scatterà una "fotografia" dell'Italia al 9 ottobre 2011, data di riferimento delle informazioni raccolte, e rileverà le caratteristiche di 25 milioni di famiglie, circa 61 milioni di cittadini italiani e di stranieri residenti distribuiti in oltre 8.000 Comuni italiani. Il Censimento rappresenta uno strumento di rilevazione indispensabile, poiché permette di raccogliere dati sulle caratteristiche demografiche, sociali ed economiche della popolazione, con un livello di dettaglio territoriale che nessun'altro tipo di indagine consentirebbe. Il 15° Censimento sarà effettuato con modalità innovative, frutto anche di studi comparativi delle principali esperienze estere, nonché del confronto con i molteplici enti coinvolti nelle operazioni censuarie. Per la prima volta il censimento della popolazione e delle abitazioni è soggetto a una normativa europea (Regolamento (CE) N. 763/2008, Parlamento europeo e del Consiglio del 9 luglio 2008, relativo ai censimenti della popolazione e abitazioni, vincolante per gli Stati membri in ordine ai contenuti (informazioni da rilevare, definizioni dei relativi concetti e classificazioni), al piano di diffusione (tabelle da produrre, e tempi) e alla qualità dei dati prodotti. Questa normativa fissa per tutti i Paesi dell'U.E. l'anno di riferimento, il campo di osservazione, le variabili a rilevazione obbligatoria, la qualità dei dati e la data di fornitura delle informazioni a Eurostat; mentre lascia ampia libertà in ordine alle metodologie adottate purché esse siano adeguatamente documentate. L'obiettivo è di garantire maggiore tempestività e comparabilità dei dati prodotti dai diversi Stati membri, offrire informazioni a grandi livelli di dettaglio territoriale e soddisfare le esigenze dei diversi segmenti di utenza. Il Censimento del 2011 è stato indetto e finanziato dall'art. 50 del D.lgs. 78/2010 (convertito, con modificazioni, in legge n. 122/2010). Esso affida all'Istat l'organizzazione delle operazioni censuarie, disciplinate dal Piano Generale di Censimento, da apposite circolari e da specifiche intese. La principale innovazione del 15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni consiste nell'impiego delle Liste anagrafiche comunali di famiglie e convivenze, affiancate da liste ausiliarie, di fonte sia comunale sia nazionale. Questa opzione consente una modifica radicale del processo produttivo censuario: per la prima volta i questionari saranno spediti per posta direttamente alle famiglie e non più distribuiti dai rilevatori. Ancora più rilevanti sono le novità introdotte per la restituzione dei modelli compilati: le famiglie infatti avranno a disposizione una pluralità di canali per consegnare al comune di residenza il proprio questionario: a seconda delle loro preferenze i cittadini potranno scegliere se compilare il questionario online, oppure riempire il modello cartaceo e recarsi presso uno dei punti di ritiro capillarmente diffusi sul territorio, oppure andare direttamente presso i centri di raccolta allestiti dai comuni, dove - fra l'altro - potranno ricevere tutta l'assistenza necessaria per rispondere alle domande. Resta comunque possibile consegnare il questionario ai rilevatori che, a una certa fase del processo, interverranno sul territorio per il completamento delle operazioni censuarie. Le versioni del questionario sono due: nei Comuni di minori dimensioni verrà distribuita la versione completa, composta da 84 quesiti; in tutti gli altri Comuni, solo ad un campione selezionato di famiglie verrà inviata la forma completa del questionario, mentre le altre riceveranno la forma ridotta con 35 quesiti. I dati raccolti saranno utili per cogliere i cambiamenti in atto nel Paese e orientare le politiche economiche, sociali ed ambientali.
http://www.direnews.it/newsletter_sanita - 26-09-2011
“Cancro alla prostata, da Londra arriva la cura?‎”
░ DIRE, Notiziario Sanità dà notizia della cura mediante radiazioni Alfa
Pare che a Londra sia stato compiuto un passo molto importante nella lotta contro il cancro. Ne da' notizia la Bbc, riferendo che i medici del Royal Marsden Hospital hanno somministrato una cura a base di radiazioni Alfa ad un campione di pazienti affetti da cancro alla prostata, che ha consentito loro di vivere piu' a lungo, soffrire meno dolore e avere minori effetti collaterali…. Le radiazioni vengono usate da piu' di un secolo, per combattere il cancro, poiche' danneggiano il codice genetico all'interno delle cellule cancerose. Finora, pero', non erano state mai usate le radiazioni Alfa, che sono le piu' grandi, ma anche le meno pervasive tra tutte le varie radiazioni sperimentate…

La Repubblica - 26-09-2011
“Addio a Wangari Maathai, Nobel per la pace nel 2004‎”
░ Malata di cancro, la 'signora degli alberi' si è spenta in un ospedale di Nairobi. Dal 1977, anno in cui fondò il Green Belt Movement, sono stati piantati oltre 40 milioni di alberi lungo il continente africano contro la desertificazione. Per il suo impegno di un Kenya democratico, è stata perseguita, arrestata e picchiata
NAIROBI - … La 'signora degli alberi' si è spenta a 71 anni. Aveva fondato in Kenya il Green Belt Movement (cintura verde), un movimento di attivisti per i diritti civili e delle donne, che lotta per combattere la deforestazione e per l'ambiente. Gli obiettivi principali sono la salvaguardia della biodiversità e la creazione posti di lavoro con un attenzione particolare alla leadership della figura femminile nelle aree rurali. Negli ultimi anni il lavoro di Wangari si è focalizzato sulla situazione dei diritti umani in Kenya. Per il suo impegno democratico, è stata diffamata, perseguita, arrestata e picchiata. Leader del movimento ecofemminista, da anni era deputata del parlamento kenyota….

La Repubblica - 27-09-2011
“Il Sud verso lo tsunami demografico: nei prossimi anni emigrerà un giovane su 4‎”
░ Allarme del Rapporto Svimez 2011: nel Mezzogiorno la disoccupazione reale al 25% alimenta le partenze e nel 2050 quasi un abitante su cinque avrà più di 75 anni. La fuga dalle città colpisce soprattutto Napoli, Palermo, Bari e Caserta. Il 45% di chi va via ha laurea o diploma
Il Mezzogiorno si allontana dall'Italia: riparte l'emigrazione, il tasso di disoccupazione reale è del 25%, meno di un giovane su tre ha un lavoro e tre donne su quattro stanno a casa. E' questo il quadro drammatico che emerge dal rapporto Svimez 2011 sulle regioni del Sud; il ritratto di una fetta d'Italia a rischio "tsunami demografico", come denuncia Svimez (associazione per lo Sviluppo del Mezzogiorno), che nel 2050 vedrà gli over 75 crescere di dieci punti percentuali e i giovani scendere da 7 a meno di 5 milioni e del 25% già entro i prossimi vent'anni. Il fenomeno, rileva il rapporto, provocherà un'inversione nella composizione della società, con il Centro-Nord che diventa più "giovane" del Mezzogiorno. La scarsa natalità, l'assenza di lavoro che causa bassa attrazione di stranieri e massiccia emigrazione verso il centro-nord e l'estero, rischiano insomma di trasformare il Mezzogiorno da qui ai prossimi 40 anni in un'area spopolata, sempre più anziana e dipendente dal resto del Paese.Il rapporto analizza l'andamento del Pil, rilevando una crescita dello 0,2% nel 2010 a fronte del tracollo (-4,5%) del 2009. La ripresa c'è stata, dunque, ma un punto e mezzo al di sotto delle regioni del Centro-Nord (+1,7%). ….
Due giovani su tre senza lavoro. I numeri della disoccupazione sono impietosi. Dei 533mila posti di lavoro persi in Italia tra il 2008 e il 2010, ben 281mila sono nel Mezzogiorno. Nel Sud, dunque, pur essendo presenti meno del 30% degli occupati italiani, si concentra il 60% delle perdite di lavoro causate dalla crisi. Incide in questa area, più che altrove, il crollo dell'occupazione industriale (-120mila addetti, che vuol dire quasi il 15% di calo, il 20% in Campania). Se i padri vengono espulsi dal mondo del lavoro, i figli non riescono neppure ad entrarvi. Il tasso di occupazione giovanile (15-34 anni) è sceso nel 2010 al 31,7% (nel 2009 era del 33,3%): praticamente, meno di un giovane su tre ha un impiego. Condizione drammatica anche per le giovani donne, il cui tasso di occupazione nel 2010 ha toccato quota 23,3%, 25 punti in meno rispetto al Nord del Paese (56,5%): di fatto, tre su quattro non hanno lavoro…. Dal 2000 al 2009, segnala il Rapporto, quasi 600mila uomini e donne sono emigrati dal Meridione. Nel 2009 sono partiti in direzione del Centro-Nord circa 109mila abitanti delle regioni del Sud: in testa la Campania (33.800 partenze), seguita da Sicilia (23.700), Puglia (19.600) e Calabria (14.200). I protagonisti di questa fuga dal deserto del lavoro sono soprattutto uomini, il 21% è laureato (la percentuale sale al 54% se si considerano i diplomati) e la meta preferita (un migrante su 4 nel 2009) è stata la Lombardia. ….Uno su 4 in partenza - Nel dettaglio, secondo Svimez, nei prossimi venti anni il Mezzogiorno perderà quasi un giovane su quattro, mentre nel Centro-Nord oltre un giovane su cinque sarà straniero. Nel 2050 gli under 30 al Sud passeranno dagli attuali 7 milioni a meno di 5, mentre nel Centro-Nord saranno sopra gli 11 milioni. A quella data, inoltre, ci sarà il sorpasso: la quota di over 75 sulla popolazione complessiva passerà al Sud dall'attuale 8,3% al 18,4% nel 2050, superando il Centro-Nord dove raggiungerà il 16,5%....

ItaliaOggi - 27-09-2011
“Assegno di ricerca per tutti‎”
░ Il Miur soccombe nel giudizio del giudice del lavoro di Verona (sentenza n.360/11): anche il docente precario va retribuito per il dottorato di ricerca. (Antimo di Geronimo).
Il congedo per dottorato di ricerca va retribuito anche ai precari. …. Il provvedimento…. Fa luce sull’annosa questione del trattamento retributivo dei precari in caso di assenze tipiche. Il caso riguardava un docente precario al quale era stata preclusa la possibilità di essere retribuito dall’amministrazione scolastica durante la fruizione del congedo per dottorato … possibilità espressamente prevista dalla legge in favore di tutti i dipendenti pubblici che rinuncino alla borsa del dottorato…. Non di meno, il Miur, con la circolare 15 del 22 febbraio scorso, è intervenuto affermando che ai precari non si applicano le stesse disposizioni dei docenti di ruolo….

ItaliaOggi - 27-09-2011
“Per la mobilità ATA, ok al doppio dei posti‎”
░ Il Tar del Lazio (sentenza 7380/2011 del 15 settembre scorso) ha dato ragione al Ministero, sulle riserve (Carlo Forte) nei corsi di formazione
La mobilità professionale, da assistente amministrativo (area b) a direttore dei servizi generali e amministrativi (area d) impegna l’amministrazione scolastica ad ammettere ai corsi di formazione aspiranti in numero doppio rispetto ai posti disponibili. Al salto dall’area b a ll’area d non si applica, infatti, il contratto integrativo sulla mobilità tra aree contigue (per es., da a a b ecc…) che prevede, invece l’ammissione ai corsi di formazione per il quadruplo dei posti disponibili. … Il collegio giudicante ha ritenuto infondate le doglianze formulate dai ricorrenti affermando che le stesse poggiano sull’erroneo presupposto interpretativo dell’applicabilità alla specie del disposto di cui all’art.5 comma 4 del contratto integrativo sottoscritto in data 3.12.2009…
 

ItaliaOggi - 27-09-2011
“Ministero a caccia di falsi titoli‎”
░ Più controlli sul curriculum dei docenti trasferiti al Nord, ma non sono di facile realizzazione perché l’accesso agli atti è vincolato ai casi previsti dalla legge, e va motivato. (di Mario D’Adamo)
Per gli UUSS provinciali e regionali si è aperta una stagione di frenetiche attività ostensive, per consentire agli iscritti nelle GaE di prendere visione, su loro richiesta, della documentazione relativa ai docenti trasferiti da altre province (spesso verso il Nord), nel caso sia di assunzione a t.i. che a t.d…. In agosto, lo stesso Miur aveva voluto ricordare, in allegato alla circolare 73, l’obbligo di acquisizione, entro tre giorni dalla stipula del contratto a t.i., di tutta la documentazione in originale o copia conforme in virtù della quale il punteggio è stato attribuito. Ma i docenti che hanno stipulato contratti di lavoro a t.d. o a t.i. non devono presentare alcuna documentazione che già non sia in possesso delle scuole o degli uffici scolastici territoriali, e lo dice a chiare lettere l’art.43 del regolamento in materia di documentazione amministrativa, il decreto del Presidente della Repubblica n.445 del 2000… Quanto ai fascicoli dei docenti trasferiti da altre province, il diritto di accesso può essere esercitato nel rispetto delle disposizioni contenute nella legge n.241 del 1990 e del relativo regolamento n.184 del 2006, e cioè motivatamente, e “da chiunque abbia un interesse diretto, concreto e attuale corrispondente a una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è richiesto l’accesso”. Non a un generico fascicolo costituito da una somma di documenti è possibile accedere ma solo a un determinato documento contenuto in uno o più fascicoli e l’acquisizione di tale documento deve avere un collegamento evidente con la posizione giuridica da tutelare. E poiché i titolari di tali fascicoli sono riconosciuti dalla legge come “contro interessati”, che dall’esercizio del diritto all’accesso vedrebbero compromesso il loro diritto alla riservatezza, a essi l’amministrazione scolastica dovrà inviare una raccomandata, per avvertirli della richiesta di accesso, allegandone copia…. E’ escluso un controllo generalizzato dell’operato delle pp.aa.

ItaliaOggi - 27-09-2011
“Religione:l’alternativa è pagata dal Tesoro‎”
░ Un articolo di Antimo Di Geronimo sulle contrastanti indicazioni, in materia, del Miur e dell’USR per il Veneto.
Gli alunni che hanno scelto di non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica hanno diritto ad accedere alle attività alternative. E dunque i dirigenti hanno l’obbligo di organizzarle utilizzando prioritariamente i docenti con ore a disposizione… E’ quanto si evince da una circolare emanata dall’USR del Veneto, il 16 settembre scorso…… La direzione regionale ha spiegat, inoltre, che le ore di attività alternative non sono ore residue, e quindi la presenza di tali attività non determina modifiche dell’organico della scuola. Ciò comporta l’impossibilità di utilizzare tali ore per assorbire i docenti con cattedra oraria esterna nella sede di titolarità…. Quanto alla possibilità di disporre le attività alternative assegnando ore eccedenti, l’amministrazione ha chiarito che tale ipotesi è residuale rispetto a quella dell’utilizzo di docenti con ore a disposizione, che resta prioritaria. Non di meno, qualora tale soluzione dovesse esaurirsi o non risultasse percorribile, i dd.ss. dovranno proporre le attività alternative ai docenti interni, sotto forma di ore eccedenti. A questo proposito l’amministrazione ha ricordato che l’assegnazione spetta a coloro che, in servizio nella scuola come docenti a t.i. e come supplenti con nomina fino al termine dell’anno scolastico o fino al termine delle attività didattiche, abbiano già completato l’orario di cattedra ed abbiano manifestato la propria specifica disponibilità… La procedura indicata dalla DSR del Veneto sembrerebbe collidere con le disposizioni emanate dal Miur in materia di completamento; secondo l’amministrazione centrale, infatti, si può ricorrere all’attribuzione di ore eccedenti solo dopo aver consentito ai docenti precari spezzonasti interni di completare la cattedra (Nota Miur del 10 agosto scorso).

ItaliaOggi - 27-09-2011
“Le regioni tagliano più del governo‎”
░ Con i nuovi criteri di riparto, al Sud si perderebbero migliaia di cattedre. Vasco Errani avanza al Ministro Gelmini la proposta delle Regioni, visto che la riforma del titolo V Cost. sono le regioni ad avere competenza esclusiva sulla rete scolastica. (di Alessandra Ricciardi)
… Le regioni Sicilia, Calabria, Basilicata, Campania e Sardegna se dovessero gestire loro gli organici farebbero anche peggio. La prima proposta di riparto del personale è stata formulata nei giorni scorsi dal presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, governatore dell’Emilia Romagna, al ministro Mariastella Gelmini…. Con i nuovi parametri e i correttivi socio-territoriali adottati, sulle cattedre ordinarie la Lombardia avrebbe 340 docenti in più, l’Emilia 1800 in più, le Marche 600 in più, L’Umbria 300. La Calabria, invece ne avrebbe quasi 1500 in meno, la Campania 700 in meno, il Lazio ne perderebbe 900, e 134 la Basilicata…. Passando ai docenti di sostegno, la Basilicata perderebbe il 22% dell’attuale organico, Campania, Sardegna e Calabria il 15%, la Sicilia l’11%. La Lombardia avrebbe un 17% in più di docenti di Sostegno, il Veneto un 9% in più, il Piemonte un 7% in più.

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