Rassegna stampa

Recensioni dalla Stampa al 26 agosto 2011

 

www.repubblica.it - 14-08-2011

Battaglia (diplomatica) per la Palestina”

Attualità diplomatica, in un articolo di Vincenzo Magro

Il 20 settembre si avvicina molto velocemente: quel giorno a New York il presidente dell’autorità palestinese Abu Mazen dovrebbe presentare al segretario generale dell’Onu Ban Ki Moon la richiesta ufficiale di riconoscere la Palestina alle Nazioni Unite. Tutti sanno che perché la Palestina sia effettivamente riconosciuta come uno stato indipendente fra i membri dell’Onu oltre al voto dell’Assemblea generale c’è bisogno di un voto del Consiglio di Sicurezza, è lì gli Stati Uniti hanno già annunciato che – inevitabilmente – bloccheranno la richiesta palestinese perché frutto di una procedura non negoziata con Israele. Ma Abu Mazen naturalmente va avanti: ha incontrato il console generale americano a Gerusalemme per chiedere agli Usa di non bloccare la manovra sin dal primo momento, e soprattutto si è già garantito il sostegno di molti paesi dell’Unione europea. Come i palestinesi, molti governi europei condannano il governo Netanyahu per la lunga pausa di “riflessione” se non il tentativo di insabbiamento dei negoziati che il governo di Gerusalemme si è preso negli ultimi mesi. I palestinesi hanno deciso la data del 20 settembre, durante la sessione dell’Assemblea Generale Onu, perché in quel periodo il Libano avrà la presidenza di turno del Consiglio di sicurezza e potrà offrire all’Anp tutti gli strumenti di manovra diplomatica che sono disponibili da quella postazione.

Queste settimane che ci separano dal 20 settembre saranno dunque teatro di una delle innumerevoli, forsennate trattative diplomatiche che tante volte hanno costruito la storia politica del Medio Oriente. Con un’avvertenza per l’Europa: già prima dell’estate molti, per esempio alla Farnesina, avevano capito che questa volta sarà molto, molto difficile tenere unita la Ue. Le primavere arabe, la crisi del governo Netanyahu, le tensioni nel rapporto Usa-Israele, la stessa crisi di leadership americana sono tutti fattori che contribuisco a creare uno scenario nuovo, incerto, meno prevedibile. Sarà interessante capire nei prossimi giorni come si divideranno gli europei e a quale carro sceglierà di agganciarsi la diplomazia italiana.


 

ItaliaOggi - 20-08-2011

Stop alla buonuscita per due anni”

Blocco per tutti i dipendenti pubblici (salvo il personale della scuola che matura i requisiti di pensione entro dicembre 2011: in caso di cessazione anticipata, ritardo di 24 mesi per la liquidazione. (di Daniele Cirioli).

La buonuscita può attendere: due anni, per la precisione. Che si riducono a sei mesi se la cessazione del rapporto avviene per raggiunti limiti d’età o per anzianità massima di servizio. La novità tocca i pubblici dipendenti che lasciano l’impiego dal 13 agosto 2011, o che da tale data maturano i requisiti per la pensione anticipata…. La misura colpisce tutti i dipendenti pubblici: di amministrazioni dello Stato; istituti e scuole; aziende statali; regioni, province, comuni, comunità montane, consorzi e loro associazioni; istituzioni universitarie; istituti autonomi case popolari; camere di commercio e loro associazioni; enti pubblici non economici; amministrazioni, enti e aziende del SSN. …. Una deroga è prevista per il personale della scuola: a quello che matura i requisiti di pensionamento entro il 31 dicembre 2011 continua ad applicarsi la vecchia disciplina. In tal caso, la buonuscita è erogata tra 181 e 270 giorni se relativa a una qualsiasi causa di cessazione; nel termine di 105 giorni se relativa al collocamento a riposo per limiti d’età o di servizio oppure per collocamento a riposo d’ufficio…


 

ItaliaOggi Sette - 22-08-2011

La fiera del lavoro”

Ritorna un’iniziativa del Ministero della Gioventù: Campus Mentis; è organizzato in 5 sedi.

Campus Mentis riparte allargandosi su scala nazionale. Sono infatti aperte le iscrizioni per l’edizione 2011 dell’iniziativa promossa dal Ministero della Gioventù e realizzata dall’Università La Sapienza di Roma (Centro di ricerca Impsapiens) per fare incontrare domanda e offerta del lavoro, orientando i giovani alle scelte che possono dare maggiori possibilità occupazionali e consigliando i neolaureati sulle modalità più efficaci di candidatura. In particolare, per il triennio 2011-13 sono stati stanziati 11,5milioni, e si prevede che oltre 20mila studenti parteciperanno all’esperienza del Campus Mentis nel triennio, e oltre 20mila studenti saranno inseriti nell’attività di Job placament. L’edizione che sta per prendere il via vedrà cinque campi attivi: Milano (ottobre 2011), Padova-Abano (novembre 2011); Napoli (febbraio 2012) e Sassari Alghero (maggio 2012). Per iscriversi, è necessario visitare il sito www.campusmentis.it e compilare l’apposito form di iscrizione, allegando il proprio curriculum vitae. Il Ministero, intanto, ha dato i numeri delle edizioni passate: nel 2009, grazie al progetto pilota Global Village Campus, 600 laureati hanno partecipato a un’esperienza unica di formazione, orientamento e incontro con aziende italiane e estere… Visti i risultati conseguiti con la pria edizione, l’esperienza pilata è stata replicata nel 2010…. Il progetto prevede l’erogazione di una serie di servizi e attività a giovani under 30, laureati e laureandi….


 

Domani Arcoiris TV - 22-08-2011

Dopo Gheddafi: chi ha vinto è sicuro di aver vinto?

La sorte di Gheddafi. Di Abba Consigli

Chissà dov’è Gheddafi mentre scrivo. Nell’ultimo bunker? Nascosto nella Sirte della sua tribù? In volo verso il Venuezela, forse l’ultimo paese ad avergli aperto un rifugio? Dalle vacanze, Obama lo invita a deporre il potere ormai perduto: “Il tiranno deve lasciare la Libia per evitare un bagno di sangue”. Sarebbero 1.721 i morti degli ultimi tre giorni di battaglia. In gran parte civili. Oppure finisce come si sono augurati i paesi civili dei bombardieri Nato: Gheddafi sepolto sotto le macerie, bocca chiusa che non può rinfacciare o ricattare nessuno? Il primo posto nell’elenco dei vincitori lo occupa il Consiglio Nazionale di Transizione, ribelli scesi in piazza a Bengasi, 17 febbraio. Il rais manda la sua guardia repubblicana annunciando un bagno di sangue. Comincia la repressione consueta ad ogni Africa o America Latina anni ’80. Non è solo odio verso la lunga dittatura (42 anni) del colonnello: storia e cultura della Cirenaica sono state piegate dal colonialismo italiano al centralismo di Tripoli bel suol d’amore. E Tripoli è rimasta capitale di un popolo che non l’ha mai sopportata. Alla guida degli insorti Mustafà Abdeljalil, vecchio ministro della Giustizia escluso dalla corte di Gheddafi. Guida le 40 persone nella giunta provvisoria. Solo 13 sono conosciute alle diplomazie d’Europa e Stati Uniti. Gli altri appartengono a tribù lontane delle quali nessuno ha finora notizia delle intenzioni e perché all’improvviso hanno deciso di liberarsi di Gheddafi. Fra loro cortigiani ed amici emarginati da Tripoli….… Petrolio, prima di tutto. Londra e Parigi faranno la parte del leone: chissà cosa resterà all’Eni? Su chi ripagherà le spese di guerra non esistono dubbi: i cittadini di ogni paese. Un militare Usa impegnato su fronti inquieti (informazione del Dipartimento di Stato) costa allo stato un milione di dollari l’anno. Non importa se americano, irlandese, italiano; se vola sui bombardieri o fa la guardia sul mare. Gheddafi ha perso, ma chi paga le tasse non ha vinto. Vincono di sicuro le multinazionali che ricostruiranno il paese distrutto. Via il dittatore cominciano i bracci di ferro fra le piccole potenze d’Europa e le holding Usa inginocchiate dalla crisi. La torta Libia è una buona prospettiva. Perché la ricostruzione non deve essere affidata ai paesi neutrali che hanno provato (senza eccessivo trasporto) a fermare la soluzione armata? Si fanno avanti Cina e Russia con poltrona nel consiglio di Sicurezza Onu. Ma l’America di Obama non lo permetterà….


 

ItaliaOggi - 23-08-2011

Inidonei: facoltativo diventare Ata, obbligatorio migrare”

Il rebus dei 4mila docenti non più abili al lavoro per motivi di salute: per gli inidonei è facoltativo accettare il passaggio a funzioni Ata; non possono, però, rifiutare il trasferimento d’ufficio (di Franco Bastianini).

Cominciano a prendere corpo le prime istruzioni ministeriali, applicative delle disposizioni contenute nei commi dal 12 al 15 dell’art.19 della Legge n.111/2011 riguardanti i docenti dichiarati inidonei per motivi di salute ma idonei ad altri compiti, collocati fuori ruolo ed utilizzati, appunto, in altri compiti nell’ambito della scuola. Si tratta, tuttavia, come si legge nella nota ministeriale prot. n.6626 del 10 agosto 2011, di alcune anticipazioni di quanto disporrà il decreto interministeriale che dovrà essere emanato entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge n.111/2011…. La nota si sofferma sugli adempimenti richiesti ai docenti inidonei che intendono richiedere l’inquadramento nei profili professionali di assistente amministrativo e assistente tecnico. La domanda di inquadramento potrà essere presentata dal 14 agosto al 14 settembre 2011…. Utilizzando il modello allegato alla nota, oppure trasmettendo on line, con nota web che sarà disponibile presumibilmente dal primo settembre. Si tratta di una domanda facoltativa, mentre la seconda ipotesi, ovvero la mobilità intercompartimentale anche in altre regioni, pare essere una strada obbligatoria. Per l’a.s. 2011/2012 ai docenti che presenteranno la domanda verrà assegnata una sede di servizio ubicata nella provincia prescelta. Quella definitiva verrà attribuita a decorrere dall’a.s. 2012/13, secondo modalità che saranno definite in sede di contrattazione nazionale integrativa. Ai docenti che transitano nei ruolo degli Ata verrà mantenuto il livello stipendiale in godimento….

Con successive disposizioni sarà disciplinata la possibilità, avendone i requisiti almeno di 15 anni di contribuzione, indipendentemente dall’età anagrafica, di presentare domanda di pensionamento con effetto immediato…

I docenti non ammessi nei ruoli Ata, precisa ancora la nota ministeriale, per indisponibilità delle sedi richieste ovvero quelli che non si avvalgono della facoltà di presentare la domanda di inquadramento sono tenuti a presentare la domanda di mobilità intercompartimentale al fine di transitare obbligatoriamente nei ruoli dell’amministrazione dello Stato, delle Agenzie, degli enti pubblici non economici e delle università… A tali docenti sarà garantita precedenza assoluta nell’assegnazione delle sedi dell’amministrazione centrale e di quelle periferiche del Miur, con particolare riguardo ai docenti che prestano servizio presso i suddetti uffici. Dovrà inoltre essere loro mantenuta l’anzianità maturata, nonché l’eventuale maggior trattamento stipendiale… Anche ai docenti coinvolti nella mobilità intercompartimentale sarà consentito di presentare domanda di pensionamento con effetto immediato…


 


 


 

ItaliaOggi - 23-08-2011

La religione resta fuori dai concorsi”

Antimo Di Geronimo riporta una informazione sui titoli valutabili in vista dell’accesso alle sessioni riservate per l’abilitazione.

Il servizio prestato come insegnante di religione non è equiparabile a quello prestato in altri insegnamenti curricolari. E dunque non può essere considerato valido per accedere alle sessioni riservate di abilitazione. E’ questo il principio affermato dalla III sezione bis del Tar del Lazio con una sentenza depositata il 28 luglio 2011 (n.19837/11).

Il caso riguardava una docente di religione che si era vista precludere l’accesso al concorso riservato dal 2000 per il reclutamento degli insegnanti della Materna…. I giudici amministrativi hanno ritenuto legittima l’esclusione della ricorrente dalla selezione concorsuale… i docenti di religione, infatti, vengono reclutati mediante una procedura che vede parte attiva un altro ente sovrano e la stessa disciplina sfugge al controllo statale…. “I soggetti abilitati ad impartirla, hanno una peculiare posizione di status in ragione di differenti profili di abilitazione professionale richiesti, delle distinte modalità di nomina e di accesso alle funzioni didattiche, nonché della specificità dell’oggetto dell’insegnamento”.


 

Corriere del Veneto - 23-08-2011

Bloccata l’assunzione di docenti provenienti da altre regioni”

Una circolare dell’Ufficio scolastico regionale, dai contenuti quanto meno arbitrari, congela centinaia di posizioni apicali nelle vecchie graduatorie. L’Anief denuncia la manovra, qualificandola come ispirata a pregiudizi di natura “politica”; per la Cisl, invece, è una scelta cauta.

In una parola: “congelati”. O meglio messi in attesa, fino a nuove indicazioni del Tar. I docenti inseriti a pettine nelle graduatorie 2011/12 in Veneto, secondo quanto stabilisce una nota diramata dall’USR il 17 agosto scorso, quest’anno non potranno essere nominati in ruolo. Almeno in una prima fase. Figureranno, certo, nelle graduatorie e negli elenchi, ma nella pratica, al suono della prima campanella, non ci saranno loro in classe. In tutto sono 1025, provenienti da tutta Italia: docenti inseriti “a pettine” nelle graduatorie vigenti nell’a.s. 2010/11, su istanza del Commissario ad acta nominato dal Tar del Lazio. Non tutti avrebbero ottenuto l’immissione in ruolo, ma adesso anche i primi si vedranno bloccare la procedura, in attesa di nuove indicazioni…. Dal Tar del Lazio, però, nessuna notizia (la sentenza, datata aprile scorso, finora non è stata pubblicata). Dal Miur, per il momento, nemmeno…. “I posti rimarranno”, spiegano all’USR, “non vengono cancellati; quando la sentenza del Tar verrà pubblicata seguiremo le indicazioni che conterrà…”. A settembre, al posto dei docenti inseriti a pettine nelle graduatorie, in classe ci saranno i precari chiamati dalle singole scuole… “Una scelta di questo tipo potrebbe produrre un danno erariale pesante – dice Marcello Pacifico, presidente di ANIEF – se il Tar o anche il tribunale ordinario riconosceranno i diritti dei docenti lasciati temporaneamente a casa, lo Stato dovrà risarcire loro il corrispettivo mancante…. Il direttore dell’USR deve prendersi la responsabilità totale (giuridica ed erariale) di questa decisione, che è in realtà solo di matrice politica, in questo caso non si parla di graduatorie ma di abuso di potere”. “Scelta cauta, che prende tempo, in attesa della sentenza – dice Nereo Marcon, segretario regionale della Cisl…


 


 


 


 

ItaliaOggi - 23-08-2011

Le bravate in gita costano l’anno”

Una sentenza del Tar della Campania ha affermato l’insindacabilità del 7 in condotta dato dai docenti

Costano care le bravate in gita. Il consiglio di classe può legittimamente addebitare responsabilità e conseguenze nella valutazione finale, per i comportamenti tenuti dagli alunni, anche senza specifica motivazione. Il Tar della Campania (sentenze nn.3479 e 3480, depositate il 29.6.2011) ha respinto due ricorsi di genitori che avevano contestato il voto in condotta assegnato in pagella ai loro figli pronunciandosi per l’insindacabilità nel merito dell’assunto collegiale. Il fatto ha origine da un viaggio d’istruzione durante il quale, a seguito di intemperanze e danneggiamenti provocati da alcuni alunni, si era reso necessario il risarcimento nei confronti dell’albergatore…… Il voto di condotta esprime un giudizio che investe sia la maturità personale complessiva della persona, sia la sua capacità di interazione con l’ambiente, nonché il grado di inserimento in quel sistema di valori fondanti della società civile e del vivere civile: in tale contesto, il Consiglio esprime una valutazione ampiamente discrezionale…


 

ItaliaOggi - 23-08-2011

Graduatorie, no ai ricorsi collettivi”

Il Tar del Lazio (Ordinanza della Terza sezione bis, n.6730 depositata il 28 luglio 2011) riserva alla magistratura amministrativa le vertenze solo sulla legittimità dei decreti; al giudice ordinario riserva la competenza sui casi singoli (Antimo Di Geronimo).

Addio ai ricorsi collettivi nella scuola, in materia di assunzioni. La giurisprudenza sulle graduatorie è del giudice ordinario ma il Tar conserva il diritto a pronunziarsi sulle disposizioni ministeriali che regolano l’accesso e i punteggi alle graduatorie. E quindi, se accerta vizi di legittimità nei decreti, ha ancora il potere di annullarli. … Secondo l’orientamento del Tar Lazio, che a differenza degli altri Tar ha il potere di annullare i decreti ministeriali, il giudice amministrativo avrebbe conservato intatto tale potere, anche nei confronti dei decreti emanati dal Miur in materia di graduatorie…. Dunque, gli interessati possono continuate ad impugnare davanti al Tar Lazio i decreti ministeriali, anche se riguardano le graduatorie, ma non possono più impugnare le graduatorie. Insomma sarebbe cambiato poco; per lo meno, in termini di effetti…. Per annullare un decreto ministeriale basta l’accoglimento di un singolo ricorso. Dopo di che, l’amministrazione deve rifare tutte le graduatorie correggendo tutte le posizioni, comprese quelle di chi non ha presentato ricorso….. resta ferma, in ogni caso, la possibilità per i singoli di presentare ricorso al giudice del lavoro, per l’accertamento di diritti individuali riguardanti la collocazione in graduatoria e i relativi punteggi….


 

ItaliaOggi - 23-08-2011

Concorso a preside: giudizio motivato”

Antimo Di Geronimo riporta notizia di una sentenza del Tar del Lazio.

La commissione del concorso per il reclutamento dei dd.ss. ha l’obbligo di formulare un giudizio motivato sulle prove. Se non lo fa, gli atti sono annullabili e bisogna rifare tutto da capo. E’ quanto si evince da una sentenza (n.6685/2011) del Tar del Lazio, depositata il 26 luglio 2011. Il caso riguardava una docente che aveva sostenuto la prova orale del concorso a preside ottenendo una valutazione negativa; tale valutazione non era stata, però, adeguatamente motivata dalla commissione….

la Repubblica - 24-08-2011

Stress e calo di zuccheri, ecco perché decidere stanca”

Un saggio e una ricerca spiegano come scegliamo, e quanto ci costa. La psiche, come il corpo, si può stancare: la nostra riserva di energia mentale è limitata e si assottiglia man mano che prendiamo decisioni. Ogni azione si suddivide in tre tempi: prima, durante e dopo la decisione. Il maggior dispendio di forze si ha nel momento della scelta: l’impoverimento produce due reazioni: l’inattività, per non precludere scelte future, o l’impulsività per incapacità di valutare le conseguenze.

Decidere costa: fatica mentale che non ha nulla da invidiare a quella fisica…. Se lavorare stanca, decidere è ancora peggio: e infatti tanti, troppi di noi indugiamo spesso…. Un giornalista del New York Times, John Tierney, s’è deciso a vederci più chiaro, in un libro che si chiama “La forza di volontà: riscoprire la forza più grande dell’umanità”…. Stremati dalle decisioni: è la condizione che accomuna il manager, dopo una giornata di lavoro o il giocatore di calcio… il meccanismo ci riguarda tutti. Dopo aver preso un certo numero di decisioni possiamo reagire in due modi. Continuare a prenderle: e saranno sempre più azzardate. Oppure non fare nulla: per risparmiare forze; ecco perché l’indecisione non ha una valenza inevitabilmente negativa: a volte significa lasciarsi aperta la possibilità di decidere dopo…. Stanchi di decidere, abbiamo bisogno di energia e zuccheri.


 

Libero - 24-08-2011

Sicilia record:quattro portate 7 euro”

Gli esponenti del Parlamento regionale pagano meno dei loro colleghi del parlamento a Roma.

Se i pranzi a prezzo stracciato degli onorevoli di Camera e Senato vi hanno scandalizzato, non continuate la lettura; di seguito riportiamo il menù riservato ai deputati dell’Assemblea regionale siciliana… Ecco un pranzo tipico offerto alla buvette del Parlamento siciliano: -spaghetti con vongole (1,85 euro), - frittura di triglie (1,21 euro); - insalata mista (1,93 euro), - macedonia di frutta (1,31 euro), - caffè (0,36 euro)…. A scoprire il segreto di pulcinella dei politici siciliani è il misterioso collettivo “forchette rotte”, gruppo di indignados locali…. Hanno cominciato a distribuire finti buoni pasto da 9 euro invitando la cittadinanza ad andare alla buvette della Regione per scambiarli con un pranzo…. Per i parlamentari nazionali occorrono 5 anni di governo per conquistare i vitalizi, mentre ai deputati siciliani ne bastano 2,5….


 

ItaliaOggi - 25-08-2011

Aspiranti prof. Al setaccio”

Il ministro Gelmini firma il decreto con i criteri per valutare i ricercatori universitari.

Con un decreto ministeriale (n.344/2011), il ministro Gelmini mette nero su bianco i requisiti minimi che i ricercatori a t.d. dovranno possedere per essere inquadrati nel ruolo di docenti associati, non prima però di avere conseguito l’abilitazione nazionale…. A passare sotto la lente di ingrandimento sarà non solo l’attività di ricerca ma anche quella didattica: dal numero dei corsi e dei moduli tenuti dal ricercatore, all’esito della valutazione da parte degli studenti, dalla partecipazione alle commissioni per gli esami, alla quantità e qualità dell’attività di tipo seminariale: Per quanto riguarda, invece, l’impegno nella ricerca, si farà attenzione alla partecipazione degli aspiranti prof. Come organizzatori e direttori dei gruppi di ricerca, ed anche il conseguimento della titolarità di brevetti. C’è poi il nodo delle pubblicazioni scientifiche che saranno valutate secondo il criterio della “originalità, innovatività, rigore metodologico e rilevanza”…. Le università si avvarranno di indicatori diffusi anche a livello internazionale: numero totale e numero medio di citazioni, per pubblicazione, impact factor totale e medio per pubblicazione… impatto della produzione scientifica…. Le regole non sono valide per tutti ma solo per i ricercatori a t.d. di gruppo B (con contratto di soli 3 anni, riservato a chi ha già fruito di almeno un contratto di tipo A.)….


 

Domani Arcoiris TV - 25-08-2011

Da rileggere per capire chi siamo: Flaiano racconta la sua guerra in Etiopia, soldato che uccide “senza motivo”

Paolo Collo rilegge Tempo di uccidere, di Ennio Flaiano

 Come si sa, di solito siamo noi a cercare i libri da leggere. Ma certe volte, per qualche strano motivo, sono i libri a farsi trovare e a farsi leggere. È il caso di Tempo di uccidere, di Ennio Flaiano (1910-1972), uscito in libreria nel 1947 – tre anni prima che io nascessi – e che solo questa estate mi è capitato, per caso, di trovare su una bancarella di libri di seconda mano. Un libro notevole – non a caso vinse il Premio Strega, allora non in odore di combine – e terribile, che trascina il lettore in una strana inquietudine (quella stessa inquietudine che riesce a creare Il deserto dei Tartari di Dino Buzzati, ad esempio). Certamente nato dall’esperienza personale dell’autore, che tra il 1935 e il 1936 partecipò, con il grado di sottotenente alla campagna d’Etiopia, narra la storia di un militare italiano che, abbrutito e piegato da quella guerra inutile, decide di chiamarsi fuori, di “andare via”: “Da quando il camion s’era rovesciato, proprio alla curva della prima discesa, il dente aveva ripreso a dolermi, e ora un impulso che sentivo irresistibile (forse l’impazienza della nevralgia) mi spingeva a lasciare quel luogo. ‘Io me ne vado’ dissi alzandomi. Il soldato che fumava soddisfatto, ormai pronto a dividere con me gli imprevisti della nuova avventura, si rabbuiò. ‘E dove?’ chiese”. Già: “dove”? Da nessuna parte. Trascinandosi sotto il sole, tra morti e feriti, tra uomini e donne rassegnati, in squallidi bordelli, uccidendo senza motivo. Quasi “una confessione”, come scrisse l’autore. Un romanzo spiazzante che si svolge durante una guerra ma che non è cronaca di quella guerra, bensì, come scrisse Maria Corti: “una visione fantastica dai toni chiaramente surreali, in cui alla fedele riproposta di avvenimenti documentati si sostituisce la realtà di una vicenda psicologica segnata dall’errore” – e dall’orrore, aggiungerei io – “e dalla fatalità”. Un viaggio senza ritorno. Perché dalla guerra – per chi l’ha vissuta – non si torna mai.


 


 

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