Pubblichiamo alcuni articoli sul caos concorso dirigenti scolastici, sull’arresto dei Neet ma sale il disinteresse per l’istruzione, la Giannini apre ad Erasmus docenti ma pensi prima ad adeguare stipendi e su emendamenti provincia di Trento per diritti precari e stipendi.
Rassegna stampa su caos concorso dirigenti scolastici
ADNKRONOS: SCUOLA: ANIEF, CAOS CONCORSO DIRIGENTI GIA' PRIMA DI ESSERE BANDITO
Roma, 10 dic. (AdnKronos) - Il concorso per dirigenti scolastici è nel caos prima ancora di essere bandito: attesa da diversi mesi, la selezione pubblica sembra cambiare regole e norme con una facilità irrisoria. E' quanto denuncia l'Anief secondo cui "rimangono diversi nodi sciogliere. Ad iniziare dal fatto che potrebbe non essere svolta la preselezione canonica. Forti dubbi - rileva il sindacato - permangono anche sui requisiti per l'accesso: premesso che la laurea rimane necessaria, sembra che l'amministrazione voglia dare il via libera a tutti i docenti di ruolo. Disco rosso, invece, per i precari. Cambiamenti in arrivo anche per la formazione dei vincitori, con la ''gestione del corso conseguente alle prove concorsuali da parte del Ministero e non più della SNA''. La novità più rilevante di questo nuovo concorso, prosegue l'Anief, rimane quella dell'accesso aperto anche ai candidati con meno di 5 anni di servizio di ruolo, che rappresenta un'altra vittoria del nostro sindacato, raggiunta grazie alla sentenza 5011/2014 del Tar del Lazio, che ha ritenuto che per partecipare al concorso per presidi può essere ritenuto valido anche il periodo di precariato perché
equivalente a quello svolto dai colleghi di ruolo. In pratica, spiega l'Anief, i giudici hanno appurato che il servizio prestato da precario o post-ruolo va considerato allo stesso modo: esattamente come avviene con i titoli accademici di accesso. Come confermato, su più ambiti, dalla Corte di Giustizia europea lo scorso 26 novembre. Un'altra sentenza del TAR Lazio, la n. 9729 del 16 settembre scorso, su ricorso Anief, ricorda ancora il sindacato, ha stabilito che il servizio pre-ruolo deve essere valutato come quello di ruolo, seguendo quanto statuito dalla Corte di Giustizia europea con la sentenza emessa nel procedimento C-177/10 pubblicata in data 8 settembre 2011. Ma l'Anief ritiene la presa d'atto da parte del Miur sui requisiti.
ANSA - Scuola: Anief, caos su concorso dirigenti già prima del bando
(ANSA) - ROMA, 10 DIC - Il concorso per dirigenti scolastici è nel caos prima ancora di essere bandito: è quanto denuncia l'Anief. "Attesa da diversi mesi - si legge in una nota de sindacato - la selezione pubblica sembra cambiare regole e norme con una facilità irrisoria". "Rimangono diversi nodi sciogliere - prosegue - a iniziare dal fatto che potrebbe non essere svolta la preselezione canonica. Forti dubbi permangono anche sui requisiti per l'accesso: premesso che la laurea rimane necessaria, sembra che l'amministrazione voglia dare il via libera a tutti i docenti di ruolo. Disco rosso, invece, per i precari. Cambiamenti in arrivo anche per la formazione dei vincitori, con la "gestione del corso conseguente alle prove concorsuali da parte del Ministero e non più della Sna". "La novità più rilevante di questo nuovo concorso - aggiunge l'Anief - rimane quella dell'accesso aperto anche ai candidati con meno di 5 anni di servizio di ruolo, che rappresenta un'altra vittoria del nostro sindacato, raggiunta grazie alla sentenza 5011/2014 del Tar del Lazio, che ha ritenuto che per partecipare al concorso per presidi può essere ritenuto valido anche il periodo di precariato perché equivalente a quello svolto dai colleghi di ruolo. In pratica, i giudici hanno appurato che il servizio prestato da precario o post-ruolo va considerato allo stesso modo: esattamente come avviene con i titoli accademici di accesso. Come confermato, su più ambiti, dalla Corte di Giustizia europea lo scorso 26 novembre". "Quanto espresso dai giudici nei vari gradi di giudizio, - spiega Marcello Pacifico, presidente Anief - è chiaro: se un candidato è in possesso dei requisiti di accesso non ha alcun motivo per non essere ammesso alla selezione. E non significa nulla se ha un contratto a tempo indeterminato o no. Qualora, quindi, nel bando che uscirà, non dovesse essere inclusa questa possibilità, il nostro sindacato annuncia sin d'ora la volontà di ricorrere nelle sedi legali. Inoltre, riteniamo anomalo il fatto che la formazione dei vincitori di concorso debba essere delegato al Miur: sino a prova contraria, su questo tema vale la legge Carrozza, che non diceva questo". (ANSA).
Italpress - SCUOLA: ANIEF "CONCORSO DIRIGENTI E' GIÀ CAOS PRIMA DI ESSERE BANDITO"
ROMA (ITALPRESS) - "Il concorso per dirigenti scolastici e' nel caos prima ancora di essere bandito: attesa da diversi mesi, la selezione pubblica sembra cambiare regole e norme con una facilita' irrisoria. E' notizia di oggi, riportata dalla rivista 'Orizzonte Scuola', che rimangono diversi nodi sciogliere. Ad iniziare dal fatto che potrebbe non essere svolta la preselezione canonica. Forti dubbi permangono anche sui requisiti per l'accesso: premesso che la laurea rimane necessaria, sembra che l'amministrazione voglia dare il via libera a tutti i docenti di ruolo. Disco rosso, invece, per i precari. Cambiamenti in arrivo anche per la formazione dei vincitori, con la 'gestione del corso conseguente alle prove concorsuali da parte del Ministero e non piu' della SNA'". Lo afferma in una nota l'Anief."La novita' piu' rilevante di questo nuovo concorso rimane quella dell'accesso aperto anche ai candidati con meno di 5 anni di servizio di ruolo, che rappresenta un'altra vittoria del nostro sindacato, raggiunta grazie alla sentenza 5011/2014 del Tar del Lazio - aggiunge -, che ha ritenuto che per partecipare al concorso per presidi puo' essere ritenuto valido anche il periodo di precariato perche' equivalente a quello svolto dai colleghi di ruolo. In pratica, i giudici hanno appurato che il servizio
prestato da precario o post-ruolo va considerato allo stesso modo: esattamente come avviene con i titoli accademici di accesso. Come confermato, su piu' ambiti, dalla Corte di Giustizia europea lo scorso 26 novembre. Un'altra sentenza del TAR Lazio, la n. 9729 del 16 settembre scorso, su ricorso Anief ha stabilito che il servizio pre-ruolo deve essere valutato come quello di ruolo,seguendo quanto statuito dalla Corte di Giustizia europea con la sentenza emessa nel procedimento C-177/10 pubblicata in data 8 settembre 2011. Ma l'Anief ritiene la presa d'atto da parte del Miur sui requisiti d'accesso ancora non completa".
LABITALIA - SCUOLA: ANIEF, CAOS CONCORSO DIRIGENTI GIA' PRIMA DI ESSERE BANDITO
Roma, 10 dic. (Labitalia) - Il concorso per dirigenti scolastici è nel caos prima ancora di essere bandito: attesa da diversi mesi, la selezione pubblica sembra cambiare regole e norme con una facilità irrisoria. E' quanto denuncia l'Anief secondo cui "rimangono diversi nodi sciogliere. Ad iniziare dal fatto che potrebbe non essere svolta la preselezione canonica. Forti dubbi - rileva il sindacato - permangono anche sui requisiti per l'accesso: premesso che la laurea rimane necessaria, sembra che l'amministrazione voglia dare il via libera a tutti i docenti di ruolo. Disco rosso, invece, per i precari. Cambiamenti in arrivo anche per la formazione dei vincitori, con la ''gestione del corso conseguente alle prove concorsuali da parte del Ministero e non più della SNA''. La novità più rilevante di questo nuovo concorso, prosegue l'Anief,rimane quella dell'accesso aperto anche ai candidati con meno di 5 anni di servizio di ruolo, che rappresenta un'altra vittoria del nostro sindacato, raggiunta grazie alla sentenza 5011/2014 del Tar del Lazio, che ha ritenuto che per partecipare al concorso per presidi può essere ritenuto valido anche il periodo di precariato perché equivalente a quello svolto dai colleghi di ruolo. In pratica, spiega l'Anief, i giudici hanno appurato che il servizio prestato da precario o post-ruolo va considerato allo stesso modo: esattamente come avviene con i titoli accademici di accesso. Come confermato, su più ambiti,dalla Corte di Giustizia europea lo scorso 26 novembre. Un'altra sentenza del TAR Lazio, la n. 9729 del 16 settembre scorso, su ricorso Anief, ricorda ancora il sindacato, ha stabilito che il servizio pre-ruolo deve essere valutato come quello di ruolo, seguendo quanto statuito dalla Corte di Giustizia europea con la sentenza emessa nel procedimento C-177/10 pubblicata in data 8 settembre 2011. Ma l'Anief ritiene la presa d'atto da parte del Miur sui requisiti d'accesso ancora non completa.
Rassegna stampa su si arresta l’ascesa dei Neet ma sale il disinteresse per l’istruzione
ADNKRONOS - SCUOLA: ANIEF, SI ARRESTA ASCESA NEET MA SALE DISINTERESSE PER ISTRUZIONE si salva chi ha genitori con titoli di studio elevati
Roma, 10 dic. (AdnKronos) - Si ferma finalmente l'ascesa dei Neet, ma cresce il disinteresse per l'istruzione e la formazione. E' quanto rileva l'Anief sottolineando che i dati giungono da una lettura approfondita del rapporto Bes 2015, realizzato dall'Istat, da cui si evidenzia che se la quota dei Neet under 25, i giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano e non studiano ''era aumentata in misura considerevole per effetto della crisi economica raggiungendo il 26% nel 2013'', si è invece mantenuta ''stabile nel 2014''. Ma le buone notizie finiscono qui. Perchè rimangono in larga prevalenza i figli di genitori con titoli di studio elevati o professioni qualificate a proseguire gli studi e ad avere ''minori probabilità di diventare Neet''. I giovani appartenenti a classi sociali più elevate, ci dice sempre l'Istat, ''presentano livelli di competenza informatica maggiori e partecipano ad attività culturali molto più frequentemente dei figli di genitori poco istruiti o con bassi profili professionali. Si tratta di uno svantaggio marcato che impone di essere preso attentamente in considerazione dalle politiche per garantire le opportunità di mobilità sociale''. E ciò, prosegue l'Anief, malgrado sia ormai appurato che il titolo di studio conseguito abbia ''un ruolo cruciale per la partecipazione al mercato del lavoro'', come la laurea sia uno degli antidoti contro gli ''effetti negativi della crisi''.Pertanto, il contesto socio-economico di provenienza e il titolo di studio dei genitori ''condizionano fortemente la riuscita dei percorsi scolastici e formativi dei ragazzi. I figli di genitori con titoli di studio elevati o professioni qualificate - spiega l'Istat -abbandonano molto meno gli studi, hanno minori probabilità di diventare Neet e presentano livelli di competenza informatica maggiori dei figli di genitori con la scuola dell'obbligo o con bassi profili professionali''.
Italpress -SCUOLA: ANIEF"SI ARRESTA ASCESA NEET MA SALE DISINTERESSE PER ISTRUZIONE"
ROMA (ITALPRESS) - Si ferma finalmente l'ascesa dei Neet, ma cresce il disinteresse per l'istruzione e la formazione: i dati giungono da una lettura approfondita del rapporto Bes 2015,realizzato dall'Istat, da cui si evidenzia che se la quota dei Neet under 25, i giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano e non studiano "era aumentata in misura considerevole per effetto della crisi economica raggiungendo il 26% nel 2013", si e' invece mantenuta "stabile nel 2014". "Ma le buone notizie finiscono qui - sottolinea l'Anief in una nota -. Perche' rimangono in larga prevalenza i figli di genitori con titoli di studio elevati o professioni qualificate a
proseguire gli studi e ad avere 'minori probabilita' di diventare Neet'. I giovani appartenenti a classi sociali piu' elevate, ci dice sempre l'Istat, 'presentano livelli di competenza informatica maggiori e partecipano ad attivita' culturali molto piu'frequentemente dei figli di genitori poco istruiti o con bassi profili professionali. Si tratta di uno svantaggio marcato che impone di essere preso attentamente in considerazione dalle politiche per garantire le opportunita' di mobilita' sociale'. E cio' malgrado sia ormai appurato che il titolo di studio
conseguito abbia 'un ruolo cruciale per la partecipazione al mercato del lavoro', come la laurea sua uno degli antidoti contro gli 'effetti negativi della crisi'". Pertanto, il contesto socio-economico di provenienza e il titolo
di studio dei genitori "condizionano fortemente la riuscita dei percorsi scolastici e formativi dei ragazzi. I figli di genitori con titoli di studio elevati o professioni qualificate – spiega l'Istat - abbandonano molto meno gli studi, hanno minori probabilita' di diventare Neet e presentano livelli di competenza informatica maggiori dei figli di genitori con la scuola dell'obbligo o con bassi profili professionali".
LABITALIA -SCUOLA: ANIEF, SI ARRESTA ASCESA NEET MA SALE DISINTERESSE PER ISTRUZIONE
Roma, 10 dic. (Labitalia) - Si ferma finalmente l'ascesa dei Neet, ma cresce il disinteresse per l'istruzione e la formazione. E' quanto rileva l'Anief sottolineando che i dati giungono da una lettura approfondita del rapporto Bes 2015, realizzato dall'Istat, da cui si evidenzia che se la quota dei Neet under 25, i giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano e non studiano ''era aumentata in misura considerevole per effetto della crisi economica raggiungendo il 26% nel 2013'', si è invece mantenuta ''stabile nel 2014''. Ma le buone notizie finiscono qui. Perchè rimangono in larga prevalenza i figli di genitori con titoli di studio elevati o professioni qualificate a proseguire gli studi e ad avere ''minori probabilità di diventare Neet''.I giovani appartenenti a lassi sociali più elevate, ci dice sempre l'Istat, ''presentano livelli di competenza informatica maggiori e partecipano ad attività culturali molto più frequentemente dei figli di genitori poco istruiti o con bassi profili professionali. Si tratta di uno svantaggio marcato che impone di essere preso attentamente in considerazione dalle politiche per garantire le opportunità di mobilità sociale''. E ciò, prosegue l'Anief, malgrado sia ormai appurato che il titolo di studio conseguito abbia ''un ruolo cruciale per la partecipazione al mercato del lavoro'', come la laurea sia uno degli antidoti contro gli ''effetti negativi della crisi''. Pertanto, il contesto socio-economico di provenienza e il titolo di studio dei genitori ''condizionano fortemente la riuscita dei percorsi scolastici e formativi dei ragazzi. I figli di genitori con titoli di studio elevati o professioni qualificate - spiega l'Istat - abbandonano molto meno gli studi, hanno minori probabilità di diventare Neet e presentano livelli di competenza informatica maggiori dei figli di genitori con la scuola dell'obbligo o con bassi profili professionali''.
Teleborsa: Neet in diminuzione
Scuola press: Neet in dimuzione
Finanza Repubblica: Neet in diminuzione? E' grazie ai "figli di papà" che proseguono gli studi
Rassegna stampa su Giannini apre ad Erasmus docenti ma pensi prima ad adeguare stipendi
ADNKRONOS - SCUOLA: ANIEF, SI' ERASMUS PER DOCENTI MA PRIMA SI ADEGUI STIPENDIO A MEDIA UE
Roma, 9 dic. (AdnKronos) - ''Prima di investire nell'Erasmus anche per gli insegnanti, il ministro dell'Istruzione provveda ad adeguare i loro stipendi alla media europea''. Così replica Marcello Pacifico,presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, alle dichiarazioni odierne rilasciate dal ministro Stefania Giannini, il quale ha anche ammesso che resta ''il nodo dello stipendio che è ancora basso, come noi non vorremmo che fosse. Questo è un tema che ci sta a cuore''.''Non basta dire che è un tema centrale, che sta a cuore del Governo,se poi mette 8 euro lordi di aumento nella Legge di Stabilità per il rinnovo del contratto fermo nella scuola dal 2009 e nel frattempo divorato dell'inflazione di quasi 10 punti'', dice ancora Pacifico.''Se si vuole davvero guardare all'Europa e ai paesi moderni -continua il sindacalista Anief-Cisal - allora si prendano in considerazione, anche nei fatti, l'esempio di chi investe pesantemente nella formazione dei propri giovani e nel giusto compenso dei loro formatori. Ci sono paesi, come la Germania, dove le buste paga degli insegnanti sono quasi il doppio di quelle dei docenti italiani e si può andare in pensione dopo 24 anni di contributi''. Anief ricorda che, solo per rimanere in Europa, gli insegnanti spagnoli guadagnano in media fra i 32.000 e i 45.000 euro lordi l'anno, quelli tedeschi tra i 46.000 e i 64.000 euro. Invece i docenti italiani devono accontentarsi di uno stipendio annuo che oscilla fra 24.000 e 38.00 euro. Si tratta di dati pubblici, forniti di recente anche dai mass-media nazionali, che per rendersi conto del divario hanno fornito mappe interattive dai numeri inequivocabili. Anche a livello nazionale, ricordiamo che a vestire la maglia nera dei dipendenti meno pagati di tutti i comparti pubblici è ancora una volta la scuola, con circa 29mila euro annui, a fronte di una media che supera i 34mila. E a dirci che la scuola è il comparto più penalizzato della PA è stata la Ragioneria Generale dello Stato. Oggi i docenti delle superiori, i più ''fortunati''della categoria, percepiscono ad inizio carriera meno di 1.300 euro di stipendio netti, in media non arriva a 1.500 euro e coloro che giungono al massimo degli 'scatti' di anzianità raggiungono i 1.900.Questi stipendi sono fermi dal 2009. Il Governo vuole adeguarli con appena 8 euro lordi. Mentre bisogna dare al personale 110 euro di indennità di vacanza contrattuale, comprensiva di arretrati e adeguamenti.Le dichiarazioni odierne rilasciate dal ministro Giannini, il quale ha anche ammesso che resta ''il nodo dello stipendio che è ancora basso, come noi non vorremmo che fosse. Questo è un tema che ci sta a cuore''.''Non basta dire che è un tema centrale, che sta a cuore del Governo, se poi mette 8 euro lordi di aumento nella Legge di Stabilità per il rinnovo del contratto fermo nella scuola dal 2009 e nel frattempo divorato dell'inflazione di quasi 10 punti'', dice ancora Pacifico. ''Se si vuole davvero guardare all'Europa e ai paesi moderni - continua il sindacalista Anief-Cisal - allora si prendano in considerazione, anche nei fatti, l'esempio di chi investe pesantemente nella formazione dei propri giovani e nel giusto compenso dei loro formatori. Ci sono paesi, come la Germania, dove le buste paga degli insegnanti sono quasi il doppio di quelle dei docenti italiani e si può andare in pensione dopo 24 anni di contributi''.Anief ricorda che, solo per rimanere in Europa, gli insegnanti spagnoli guadagnano in media fra i 32.000 e i 45.000 euro lordi l'anno, quelli tedeschi tra i 46.000 e i 64.000 euro. Invece i docenti italiani devono accontentarsi di uno stipendio annuo che oscilla fra 24.000 e 38.00 euro. Si tratta di dati pubblici, forniti di recente anche dai mass-media nazionali, che per rendersi conto del divario hanno fornito mappe interattive dai numeri inequivocabili. Anche a livello nazionale, ricordiamo che a vestire la maglia nera dei dipendenti meno pagati di tutti i comparti pubblici è ancora una volta la scuola, con circa 29mila euro annui, a fronte di una media che supera i 34mila. E a dirci che la scuola è il comparto più penalizzato della PA è stata la Ragioneria Generale dello Stato. Oggi i docenti delle superiori, i più ''fortunati'' della categoria, percepiscono ad inizio carriera meno di 1.300 euro di stipendio netti,in media non arriva a 1.500 euro e coloro che giungono al massimo degli 'scatti' di anzianità raggiungono i 1.900. Questi stipendi sono fermi dal 2009. Il Governo vuole adeguarli con appena 8 euro lordi.Mentre bisogna dare al personale 110 euro di indennità di vacanza contrattuale, comprensiva di arretrati e adeguamenti. Anief, infine, ricorda che l'impegno dietro la cattedra dei docenti italiani è in perfetta linea con quello degli altri paesi. Anzi, in alcuni casi, come la primaria, le ore trascorse con gli alunni sono anche di più. A queste, poi, vanno aggiunte tutte quelle di programmazione, correzione dei compiti, autoaggiornamento, colloqui con le famiglie, consigli di classe, scrutini, collegi e tutto quel lavoro sommerso che agli occhi dell'opinione pubblica non sono sempre visibili: a tal proposito, la giunta provinciale dell'Alto Adige ha commissionato una ricerca con la quale ha dimostrato che i docenti, in realtà, lavorano circa 1643 ore annue, circa 36 ore a settimana per 45 settimane.
Italpress - SCUOLA: ANIEF A GIANNINI "L'ERASMUS PER I DOCENTI VA BENE"
ROMA (ITALPRESS) - "Prima di investire nell'Erasmus anche per gli insegnanti, il ministro dell'Istruzione provveda ad adeguare i loro stipendi alla media europea". Cosi' Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, replica alle dichiarazioni del ministro Stefania Giannini, il quale ha anche ammesso che resta "il nodo dello stipendio che e' ancora basso, come noi non vorremmo che fosse. Questo e' un tema che ci sta a cuore". "Non basta dire che e' un tema centrale, che sta a cuore del Governo, se poi mette 8 euro lordi di aumento nella Legge di Stabilita' per il rinnovo del contratto fermo nella scuola dal 2009 e nel frattempo divorato dell'inflazione di quasi 10 punti - dice ancora Pacifico -. Se si vuole davvero guardare all'Europa e ai paesi moderni allora si prendano in considerazione, anche nei fatti, l'esempio di chi investe pesantemente nella formazione dei propri giovani e nel giusto compenso dei loro formatori. Ci sono paesi, come la Germania, dove le buste paga degli insegnanti sono quasi il doppio di quelle dei docenti italiani e si puo' andare in pensione dopo 24 anni di contributi".
Padania.org: ANIEF/ Sì Erasmus per i docenti, ma prima si adegui lo stipendio alla media Ue
Qui Finanza: La Scuola guarda sempre più all’Europa, ma resta il nodo stipendi
On line news: Anief, si all’Erasmus per I docenti
Bianco Lavoro: Erasmus per insegnanti la proposta del ministro
All news: La scuola guarda sempre più all’Europa
Agenparl: Roma, Anief risponde al ministro Giannini: L’Erasmus per i docenti va bene
Teleborsa: La Scuola guarda sempre più all'Europa, ma resta il nodo stipendi
Repubblica.it: La Scuola guarda sempre più all'Europa, ma resta il nodo stipendi
Rassegna stampa su emendamenti provincia di Trento per diritti precari e stipendi
Italpress-SCUOLA: TRENTO, DA ANIEF EMENDAMENTI A L.STABILITÀ PER ASSUMERE PRECARI
ROMA (ITALPRESS) - L'Anief ha presentato due emendamenti alla Legge di Stabilita' della Provincia Autonoma di Trento per la tutela dei diritti del personale della scuola, di ruolo e precario. "Le modifiche alla ddl, n. 106 e 107, intendono raggiungere principalmente tre obiettivi: stabilizzare il personale con oltre 36 mesi di servizio svolto, compresi i supplenti che sono inseriti solo nelle graduatorie d'Istituto attraverso il loro inserimento nelle GaE, come accadra' nel 2016 a Bolzano; attribuire a tutto il personale quell'indennita' di vacanza contrattuale non piu' assegnata dall'aprile del 2010 e che ha portato gli stipendi ben oltre sotto il tasso d'inflazione -sottolinea il sindacato -; assicurare la presenza di docenti per l'insegnamento in lingua straniera con modalita' Clil, solo dopo aver informato i sindacati che verificheranno il corretto conferimento degli incarichi. La stabilizzazione del personale si basa sulla necessita' di dare finalmente applicazione alla sentenza della Corte di Giustizia Europea del 26/11/2014, che prevede l'assunzione a tempo indeterminato di tutto i dipendenti pubblici con alle spalle oltre 36 mesi di servizio con il titolo di studio adeguato: quindi, e' necessario procedere in questo senso, dando finalmente il via libera all'immissione in ruolo del personale docente, ausiliario tecnico e amministrativo, assistente educatore delle scuole e istituti di istruzione elementare e secondaria, del personale insegnante e dei coordinatori pedagogici, del personale della scuola dell'infanzia e del personale della formazione professionale dell'intera provincia trentina".
Agenparl: Trento: Anief chiede emendamenti alla Legge di Stabilità per assumere i precari
Teleborsa: Trento, un emendamento alla legge di Stabilità potrebbe assumere i precari storici
Virgilio: Trento, un emendamento alla legge di Stabilità potrebbe assumere i precari storici