Orizzonte scuola.it - 25/04/2015
“Riforma. Imposimato: stipendi dei docenti immorali, Renzi licenzia 100mila precari. Mobilitarsi e resistere”
░ E’ vero che c’è un giudice a Berlino. Le parole di critica al d.d.l. n.2994 pronunciate da Ferdinando Imposimato - magistrato in processi antimafia, anticamorra e antiterrorismo, presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione, e figura politica insignita dell’Ordine al Merito della Repubblica (in quest’ultima elezione del presidente della Repubblica, è stato il candidato del Movimento 5 stelle) - sono balsamo che allevia noi insegnanti dell’ostilità di decisori politici che, se potessero, la scuola pubblica la eliminerebbero. Imposimato coglie il cuore del problema: il trattamento riservato agli insegnanti è sintomo di un arretramento in qualità democratica.
"Dopo aver promesso 150mila assunzioni precari, - ha affermato Imposimato presso il Centro Congressi Cavour, rispondendo all’invito dell'associazione Adida che ha organizzato un convegno sulla riforma della scuola - il Governo mantiene i docenti di ruolo con uno stipendio immorale di 1700 euro al mese dopo 30 anni di lavoro e minaccia di licenziare 100mila precari non vengognadosi di attribuire enormi stipendi a caste privilegiate". Lo Stato italiano, ha continuato, "dissipa 70miliardi di euro, di cui una piccola parte servirebbe a risolvere il problema dei precari". Secondo Imposimato, Renzi dimentica che la scuola è un organo costituzionale al pari del Parlamento e del Governo. "La scuola - ha affermato - è organo centrale della democrazia". L'ex Magistrato ha, poi, concluso ritenendo la riforma dettata dalla fretta ed ha invitato i docenti a "mobilitarsi e resistere", cercando "l'unità tra docenti di ruolo e precari, necessaria per la difesa della scuola pubblica, che non può subire nuove sconfitte".
larepubblica.it - 26/04/2015
La rivolta dei prof in nero “Su precari e super presidi non vi daremo tregua”
░ I prof in nero si mostrano da tre settimane almeno.
Venerdì scorso — con l’area Cobas in sciopero in classe e in manifestazione a Roma — hanno messo in mostra una serie di flash mob sincronizzati che ha fatto comprendere quanto sia profonda la contestazione al disegno di legge del governo. “Troviamoci cinque minuti alle 20,30”, è stato il passaparola su Twitter. Decine, in alcuni casi centinaia di insegnanti si sono presentati in scuro e con i lumini da funerale accesi sulla scalinata di Trinità dei Monti a Roma, attorno alla fontana di piazza De Ferrari a Genova, a Milano, Bari, Palermo, Ragusa, Oristano. La fotografia suggestiva era stata lanciata da un gruppo docente, #waterlooscuola, mobilitato contro la riforma dallo scorso settembre… Fabio Cuzzola, insegnante di latino della Piana di Gioia Tauro. Dice: «La senatrice Puglisi e la deputata Malpezzi, colleghe, erano con noi contro la legge Gelmini, ora fanno camminare una riforma che non è inclusiva, né democratica. Il ministro Giannini si è fatta consigliare da burocrati del Miur che non hanno mai insegnato. Alla scuola non servono nuovi prof su nuove caselle, servono nuovi prof per sostituire quelli che non riescono ad andare in pensione. Non servono sponsor che investiranno solo sugli istituti migliori, ma soldi pubblici. E il potere dei presidi alimenterà solo le raccomandazioni».
L’appuntamento di stagione è il 5 maggio: sciopero di tutte le sigle unite con probabili manifestazioni a Milano, Roma e Bari. Nello stesso giorno partiranno i boicottaggi dell’Invalsi: 5 maggio prova d’italiano e il 6 di matematica. Il 12 maggio ancora Cobas in strada insieme agli studenti….
larepubblica.it - 27/04/2015
"Le ho urlato vergogna e non mi pento antidemocratici sono quelli come lei che fingono di non vedere il dissenso”
░ Intervista a Corradina Scillia insegna da dieci anni Lettere in una scuola media di Bologna. Alla Festa dell’Unità ha urlato al Ministro.
D. Perché non avete fatto parlare il ministro Giannini?
Scillia. «È stato tutto enfatizzato, il tentativo di dialogo c’è stato».
D. Con urla e grida?
Scillia. «È il ministro che se ne è andato. La sala era quasi deserta, c’eravamo solo noi e gli studenti. Io ero andata per partecipare al flash mob degli insegnanti, dopo ho raggiunto il dibattito. Quando sono arrivata ho visto gli universitari alzare i cartelli. E mi sono arrabbiata anch’io, ne avevo molti motivi. C’è un momento in cui non riesci più a stare zitto e devi difendere ciò in cui credi. Come la scuola pubblica, che io ho scelto per passione».
D. Cosa la fa più arrabbiare?
Scillia. «La chiamata diretta degli insegnanti da parte dei presidi, gli albi regionali che sono una buffonata, il gioco delle tre carte sulle risorse alla scuola: messe su una voce, tolte da un’altra. Conosco un preside che, in contrasto col Comune, ha chiuso una scuola primaria. Cosa potrà accadere dando pieni poteri ai dirigenti? Mi ribolle il sangue sapere che sarò chiamata su basi discrezionali e, peggio, in balia del rischio di una politica clientelare. Non ci sono garanzie».
D. Premier Renzi ha detto che un educatore ascolta, non toglie la parola.
Scillia. «Da educatori insegniamo a sviluppare il senso critico e come cittadini siamo tenuti a protestare quando ci sono decisioni che ledono i nostri diritti. È stata una contestazione dovuta alla nostra esasperazione. Fa pensare il fatto che ci sono volute due pentole sbattute per ricordare a tutti che c’è un disagio profondo nel mondo della scuola. I flash mob silenziosi non vengono neanche presi in considerazione».
D. Il ministro vi accusa di averla insultata.
Scillia. «Non abbiamo insultato nessuno. Abbiamo gridato: vergogna. Ma perché è vergognoso questo disegno di legge. Noi antidemocratici? È il governo che non ci ha mai voluto ascoltare».
D. La Giannini dice che la consultazione on line è durata tre mesi.
Scillia. «E tutte le nostre mozioni? Ne hanno portate 200 al ministero e non le hanno nemmeno accolte. E poi le proposte dei sindacati, i documenti degli insegnanti, la legge di iniziativa popolare sulla scuola che continua ad essere ignorata dal governo. Altro che inerzia diffusa, noi studiamo le riforme e siamo preparati».
D. Uno dei punti contestati sono i soldi alle paritarie.
Scillia. «Nel ddl sono previste detrazioni fiscali. Non ce l’ho con le paritarie, ma questi sono soldi sottratti alla scuola pubblica che intanto cade a pezzi».
ItaliaOggi - 28/04/2015
“Pon, i fondi europei in tutta Italia”
░ Le novità del piano 2014/20120: +40% di risorse per alternanza, dispersione, adulti. Di Emanuela Micucci.
Alternanza scuola-lavoro, formazione professionale dei docenti, attività laboratoriali. E poi promozione delle eccellenze, potenziamento delle competenze chiave, contrasto alla dispersione scolastica. Ancora, potenziamento delle dotazioni tecnologiche e degli ambienti di apprendimento. Infine, sviluppo dei Cpia (Centri per l'istruzione degli adulti) e rafforzamento delle competenze degli adulti. Queste le azioni messe in campo dagli oltre 3 miliardi di fondi europei con il Piano operativo nazionale (Pon) 2014-2020 «Per la Scuola-Competenze e ambienti per l'apprendimento», che il Miur descrive in una circolare operativa inviata il 15 aprile alle scuole per metterle in condizioni di conoscere le opportunità offerte dal Pon. Un programma plurifondo, che unisce gli stanziamenti del Fers (Fondo europeo di sviluppo regionale) e del Fes (Fondo sociale europeo) con un incremento di risorse del 40% rispetto alla programmazione precedente e che, per la prima volta, non si rivolge solo alle regioni in via di sviluppo del Paese, le 4 regioni convergenza del Sud, ma a tutto il territorio nazionale. Estendendo così i beneficiari alle 8.730 istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, incluse le scuole dell'infanzia. Ingenti le risorse europei che i Pon attribuiscono al Miur per i 4 assi d'intervento: 3 miliardi 19milioni 300mila euro, destinati per il 70% alle regioni meno sviluppate (Calabria, Campania, Sicilia, Puglia e Basilicata), per il 23,6% alle regioni sviluppate (Valle d'aaoista, Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria e Lazio e per il 6,4% alle regione transitorie (Abruzzo, Molise e Sardegna). «Partiamo con una circolare informativa alle scuole, ma già nei prossimi giorni avremo il primo bando che riguarda il cablaggio degli istituti», spiega il ministro dell'istruzione Stefania Giannini sottolineando che le «risorse del Pon sono una straordinaria occasione per qualificare ulteriormente il sistema di istruzione»…. Nel Centro Nord si darà particolare attenzione ai fabbisogni connessi alla forte presenza di alunni di origine straniera con il sostegno all'apprendimento della lingua italiana o la formazione degli insegnati sull'italiano L2, ma in queste regioni l'attenzione si focalizzerà sull'apprendimento linguistico attraverso docenti madrelingua o la mobilità studentesca. Borse per la frequenza di scuole estive, invece, per i docenti interessati al Clil, inoltre rafforzamento delle competenze in competer science per i licei e robotica per gli istituti tecnologici. A stage all'estero e in aziende innovative puntano i percorsi di alternanza scuola-lavoro. Non mancano azioni di sistema per lo sviluppo e il coordinamento degli Its e dei poli tecnici professionali. …Particolare rilevanza assumeranno le azione di sostegno delle scuole nel miglioramento delle capacità di autovalutazione e valutazione in linea con il Regolamento sul Sistema nazionale di valutazione. …
orizzontescuola.it - 29/04/2015
“Ricostruzione carriera dei Dsga: decide la Corte dei Conti”
░ Con la nota del 22 aprile 2015 il Miur chiarisce che a decidere sulla ricostruzione della carriera dei Dsga inquadrati prima del 24 luglio 2003 sarà la Corte dei Conti. Di Patrizia Del Pidio.
Proprio a causa della complessità della materia trattata il MIUR ha ritenuto opportuno chiedere il parere alla Corte dei Conti a Sezioni riunite sulla questione. Dopo le molte richieste specifiche di chiarimenti inviate al Miur dalle scuole circa l’adozione dei nuovi provvedimenti sulla ricostruzione di carriera che vanno a modificare i precedenti provvedimenti già registrati con il criterio della temporizzazione dopo la delibera numero 1 del 2015 della Corte dei Conti.
Tale delibera, depositata il 9 gennaio 2015, ha deliberato su una ricostruzione di carriera dei Dsga formulato con il principio della temporizzazione sul primo inquadramento dal 1 settembre 2001 fino al 24 luglio 2003, in data successivo applicando il meccanismo di ricostruzione di carriera. La sentenza in questione è stata portata dal comportamento di un dirigente che non ha seguito il criterio temporale, imposto dal MIUR ma meno conveniente per i Dsga. Nel decreto l’amministrazione ha inquadrato il Dsga applicando il criterio della temporizzazione pensando che avrebbe potuto recuperare quanto avrebbe percepito se fosse stato inquadrato con la ricostruzione della carriera con l’entrata in vigore del Ccnl 2003-2005. Il nuovo decreto, infatti, inquadrando il Dsga con la temporizzazione dal 1 settembre 2001 al 24 luglio 2003 e successivamente con la ricostruzione della carriera, permette una progressione stipendiale adeguata al profilo…
www.tecnicadellascuola.it - 30/04/2015
“Arriva la Naspi, la nuova indennità di disoccupazione”
░ Dal 1° maggio cesseranno di esistere ASpI e mini ASpI e per coloro che perderanno involontariamente la propria occupazione sarà necessario richiedere telematicamente la nuova prestazione, a patto di possedere determinati requisiti.
L’art. 1 del decreto legislativo 4 marzo 2015 n. 22 istituisce, a decorrere dal 1° maggio 2015, una indennità mensile di disoccupazione denominata Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASpI), con funzione di fornire una tutela di sostegno al reddito ai lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione. Con messaggio n. 2971 del 30 aprile 2015 l’Inps spiega in cosa consisterà questa nuova indennità di disoccupazione, che con riferimento agli eventi di cessazione dal lavoro verificatisi dal 1° maggio 2015, sostituirà le indennità di disoccupazione ASpI e mini ASpI, la cui disciplina continua a trovare applicazione per gli eventi di cessazione involontaria dal lavoro verificatisi fino al 30 aprile 2015. Destinatari della NASpI sono i lavoratori dipendenti, compresi gli apprendisti, i soci lavoratori di cooperativa che abbiano stabilito, con la propria adesione o successivamente all’instaurazione del rapporto associativo, un rapporto di lavoro in forma subordinata, nonché il personale artistico con rapporto di lavoro subordinato. La NASpI è riconosciuta ai lavoratori che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione e che presentino congiuntamente i seguenti requisiti: 1. siano in stato di disoccupazione; 2. possano far valere, nei quattro anni precedenti l'inizio del periodo di disoccupazione, almeno tredici settimane di contribuzione contro la disoccupazione; 3. possano far valere trenta giornate di lavoro effettivo, a prescindere dal minimale contributivo, nei dodici mesi che precedono l’inizio del periodo di disoccupazione. La NASpI viene corrisposta mensilmente, per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi quattro anni. Per il calcolo della durata non sono considerati i periodi contributivi che hanno già dato luogo ad erogazione delle prestazioni di disoccupazione.
Per poter richiedere l’indennità, la domanda deve essere presentata telematicamente, sul sito Inps, tramite patronato o Call center, entro il termine di decadenza di sessantotto giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro. La disciplina di dettaglio della indennità NASpI sarà regolata con apposita circolare INPS in corso di pubblicazione.
orizzontescuola.it - 30/04/2015
“Libri di testo. Circolare per a.s. 2015/16 sottolinea espressione della libertà di insegnamento. Fasi per l'adozione”
░ La circolare per l'adozione dei libri di testo per l'a.s. 2015/16 non presenta novità particolari.
L'adozione resta disciplinata dalla nota Miur del 9 aprile 2014, che ha riassunto l'intero quadro normativo a cui le scuole si attengono dall'a.s. 2014/15, a seguito delle modifiche normative. La nota del 2015 contiene dunque solo delle precisazioni. Il tetto di spesa relativo alla dotazione libraria delle classi prime e seconde della scuola secondaria di I grado e delle classi prime, seconde, terze e quarte della secondaria di II grado viene ridotto del 10% solo se tutti i testi sono stati adottati per la prima volta nell'a.s. 2014/15 e realizzati nella versione cartacea e digitale accompagnata da contenuti digitali integrativi (modalità mista). Il tetto di spesa - per le stesse classi - viene ridotto del 30% solo se tutti i testi sono stati adottati per la prima volta nell'a.s. 2014/25 e realizzati nella versione digitale accompagnata da contenuti digitali integrativi (modalità digitale di tipo c). Il termine per le adozioni è entro la seconda decade di maggio per tutti gli ordini e gradi di scuola. Il Miur ricorda ai Dirigenti Scolastici di esercitare la necessaria vigilanza affinché le adozioni siano deliberate nel rispetto dei vincoli di legge, assicurando in ogni caso che le scelte siano espressione della libertà di insegnamento e dell'autonomia professionale dei docenti. Con specifico riguardo alla scuola primaria, si segnala l'opportunità di individuare un locale dove i docenti possano consultare le proposte editoriali; i Dirigenti Scolastici avranno cura di consentire il ritiro, da parte dei promotori editoriali, delle copie dei testi non adottati entro il prossimo mese di settembre. Tramite il sito www.adozioniaie.it o con applicativo Argo o equivalente, è possibile comunicare i nuovi testi adottati.
www.scuolaoggi.org - 30/04/2015
“La Buona scuola: l’ottimismo della ragione non è di casa”
░ Di Maurizio Tiriticco. Al collega professore, all’ispettore Tiriticco, confermiamo: l’ANIEF non arretrerà perché ha giovani che amano la Scuola e che hanno la tempra per imporre che la si rispetti.
Caro Aldo! Io da questo governo, “nostro”, eletto da noi, di sinistra, oltre il 40% dei voti alle europee, non mi sarei mai aspettato una bufala grossa così! Sono anni che conduciamo una battaglia o, se vuoi, un discorso” sulla scuola, che va in una certa direzione, quella avviata da Berlinguer e da De Mauro – con tutti i suoi limiti – centrata su un riordino complessivo dell'intero sistema educativo di Istruzione e formazione….Invece è uscita quella preoccupante Buona scuola, scritta da chi e perché... Ma chi glielo ha chiesto !!! Il discorso "nostro" era avviato da tempo e, dopo anni di berlusconismo e di centrodestra, occorreva riprendere quelle fila, su tre percorsi, se vuoi, Autonomia, Curricoli, Competenze, sempre nell'ottica della Scuola della Costituzione, fondata sulla cittadinanza, sull'offerta formativa inclusiva, sul rafforzamento dell'esistente e sulla ripresa di un percorso interrotto. Nulla di tutto questo ho visto, abbiamo visto!!! … Ho letto la Buona scuola e ho letto il ddl. E mi sono detto: ma questa è la scuola di un altro Paese, di non so dove… E' un calzino rovesciato! Siamo al Circo Togni! Come contenuti e come linguaggio!. Dentro quelle proposte non c’è l’eco della 517, dei programmi del ’79, dei programmi dell’85, non c'è il respiro dei Programmi Brocca, o del Progetto 92, non ci sono i progetti assistiti dei tecnici, non c'è l'obbligo di Don Milani, non c'è la nostra storia, non c'è l'Europa! C'è una Scuola Altra, disegnata con tratti aziendalistici, scuole da premiare e sostenere e scuole da punire e da chiudere; dirigenti a cui è data carta bianca, insegnanti che dovranno "piacere" e i cui titoli varranno solo il due di briscola! Che faranno un concorso senza poter scegliere la sede. Che traghetteranno da una scuola all'altra, se traghetteranno, sempre in attesa di una chiamata! Avanzata chissà con quali criteri, diversi da scuola a scuola, da dirigente a dirigente. E poi la mannaia della valutazione di sistema! Già vedo l'Invalsi che si frega le mani! Tra il gracidare di migliaia di RAV, RAV, RAV. Carte su carte impazzite e inutili, buone solo ad aprire e chiudere il bordone dei finanziamenti. E in un Paese di raccomandazioni e bustarelle ci sarà da ridere, o meglio da soffrire! Perché questo istituto frascatano, tra una foglietta e l’altra, sarà il vero nuovo Ministero dell'Educazione Nazionale! Io e te abbiamo buona memoria! E sai cosa voglio dire. E il Miur possiamo anche chiuderlo! Avremo la scuola a punti, a seconda del gradimento dei clienti genitori e dei padroncini dirigenti! E questa sarebbe l'autonomia? No, caro Aldo! Io non ho "lavorato" per la scuola di Giannini, Faraone e Puglisi e degli altri anonimi estensori di Buone scuole e ddl. I Padri Costituenti hanno scritto nel lontano 1947 articoli chiarissimi sul nostro sistema di istruzione generalista e di formazione professionale e te li voglio ricordare: 2, 3, 4, 9, 33, 34, e il novellato 117. Che indicano e sanzionano principi che nel ddl non esistono! No, Aldo! Il polpettone che ci stanno proponendo e imponendo è indigeribile! L'ho detto e l'ho scritto! Piuttosto, si dessero da fare per sanare quello sconcio dei 150.000 precari, che è una vergogna a fronte della quale gli amici stranieri rimangono solo stupefatti e increduli!... Il testo, sotto il profilo giuridico-formale, è impreciso, lacunoso, oscuro e offrirà il fianco a mille scritturazioni, a mille imprecisioni…. Sembra più un testo pubblicitario per brave massaie che un testo propositivo di un riordino rigoroso e serio !