www.orizzontescuola.it - 13 ottobre 2014
“Ore aggiuntive di Geografia economica. GIGA: Lasciamole ai precari”
░ Una Segnalazione del Gruppo Insegnanti di Geografia Autorganizzati: si sta procedendo in modo scorretto all'assegnazione degli spezzoni pari o inferiori a 6 ore, della disciplina Geografia generale ed economica, nel biennio degli Istituti tecnici e professionali.
Per il GIGA in alcune province si sta procedendo in modo non corretto, in quanto le ore della neo introdotta " "Geografia generale ed economica" nei bienni dei Tecnici e nei professionali non vengono inviate agli Uffici Scolastici per la formazione di spezzoni superiori alle 6 ore o cattedre intere della classe A039, che potrebbero essere assegnate agli insegnanti precari nella fase di conferimento delle supplenze. Questi spezzoni - secondo quanto riferisce il gruppo di insegnanti - vengono invece trattenuti nelle istituzioni scolastiche e assegnati come ore aggiuntive di insegnamento (fino a 24 ore settimanali) a docenti di ruolo titolari nella classe di concorso di Lettere (A050) e/o di Scienze naturali (A060). Tale procedura non tiene conto delle disposizioni impartite dal Miur con la nota del 1° aprile 2014, nella quale si specifica che l'insegnamento è riservato ai docenti della classe A039 e solo in via residuale, per evitare le situazioni di sovrannumerarietà, ai docenti di A050 e/ A060. Analoga segnalazione ci era già pervenuta dal Prof. Giuseppe Garofalo, dell'Associazione Italiana Insegnanti di Geografia (AIIG) Puglia. Evidentemente si renderebbe necessario un intervento ministeriale volto a ricordare il corretto iter procedurale per l'assegnazione delle ore residue di Geografia economica….
www.larepubblica.it - 13 ottobre 2014
“Travolti dal multitasking? No, se sapremo scegliere”
░ Riportiamo parti di due articoli, pubblicati da larepubblica, il primo di Fabio Chiusi, il secondo di Antonello Gerrera. La morale è semplice: l’informatica, protagonista di questa ultima rivoluzione industriale è, non diversamente dall’energia atomica, protagonista della rivoluzione precedente, può essere usata per il bene o per il male: l’uomo è il responsabile degli effetti della tecnologia. Richiamando la teoria deweyana dell’apprendimento come alternanza equilibrio-squilibrio-equilibrio, segnaliamo l’importanza, ai fini conoscitivi, delle situazioni che suscitano impasse nelle certezze dei discenti, e conveniamo sul fatto che la rete riduce tali situazioni di rottura, sia per la straordinaria comodità che offre alla ricerca di fonti, sia per quel particolare effetto psicologico che è stato connotato come “effetto di onnipotenza” (consistente nella sensazione di avere sempre e comunque soluzioni ad ogni difficoltà che si incontra):”Questa propensione nasce dal desiderio o dalla pretesa di prevedere l’evoluzione dei fenomeni e di controllarne il corso mediante le nostre azioni e con strumenti mentali o tecnici della razionalità. Siamo psicologicamente preparati a costatare l’incidenza della contingenza e del caso, e di agire senza poter calcolare gli effetti delle nostre scelte ?” Longo G.O., Informatica, cultura e apprendimento, in Iter, n.6, set-dic.1999, pagg. 4-9)
Da teorico dei benefici della collaborazione online, Clay Shirky non si può certo definire un tecnofobo. Eppure, confessa in un lungo post su Medium, ha preferito per la prima volta vietare l’uso di laptop, smartphone e tablet ai suoi studenti al corso di Teoria e pratica dei social media alla New York University. Motivo? «Gli effetti pratici della mia decisione di consentire l’uso della tecnologia in classe sono peggiorati nel tempo». Troppe distrazioni causate, ipotizza, proprio dal multitasking, il dedicare la propria attenzione a più device o più fonti contemporaneamente. Un processo «cognitivamente estenuante», scrive, ricalcando la tesi che Nicholas Carr ha espresso nell’ormai celebre atto d’accusa su The Atlantic dal titolo “Google ci rende stupidi?”, e approfondito in The Shallows e nel recentissimo The Glass Cage. Il timore di Carr è concreto: nelle parole di un altro guru della materia, Howard Rheingold, è che la «mentalità del link» porti alla «morte delle modalità di pensiero incentivate dal libro», alterando i nostri circuiti cerebrali e adattandoli all’etica della superficialità e della frenesia che il teorico dei media associa alla nostra era iperconnessa. Una forma di determinismo tecnologico, dice ancora Rheingold, che… produrrebbe conseguenze nocive per la nostra capacità di concentrazione, la riflessione profonda, la memoria. Diversi studi, menzionati dallo stesso Shirky, confermano: il multitasking può condurre a decisioni peggiori, che risultano per esempio in voti più bassi per gli studenti di college che facciano i compiti mentre inviano sms e scorrono Facebook. Ma è proprio Rheingold, in Net Smart, a indicare che il determinismo non è l’unica ipotesi in campo: «Non sono d’accordo con l’inevitabilità di tale processo», scrive. «… Quell’abbondanza, insomma, è un problema solamente se ce ne facciamo travolgere, «e non è detto che ciò debba accadere». E del resto, un’altra ricerca pubblicata a maggio 2013 da Aryn Karpinski e colleghi studiando l’impatto del multitasking su gruppi di studenti statunitensi ed europei ha concluso che «non è l’uso dei social media in sé a essere deleterio, ma usarli come disturbo, interruzione»…. Non a caso, spiega Tom Cheshire su Wired, diversi studiosi ne stanno indagando gli effetti positivi su socievolezza, espressività e creatività dei bambini. La stessa tecnologia che può distrarli, in altre parole, ne può «se adeguatamente accompagnati» aguzzare l’ingegno….
“Imparare al tempo del web”
Correttori automatici sui telefonini che minacciano le competenze linguistiche; versioni di latino già tradotte online; calcolatori ultra-performanti che scuotono le fondamenta matematiche dei ragazzi; assoluta dipendenza dai motori di ricerca, dove si schizza da un sito all’altro in maniera orizzontale e superficiale. «I vecchi metodi di studio per approfondire, strutturare e assimilare le informazioni vengono sempre più ignorati», ammette Massimo Ammaniti, professore di Psicopatologia dello sviluppo alla Sapienza di Roma. E poi: ultra-stimolazione dei neuroni da parte di computer, smartphone e tablet; deficit di attenzione e concentrazione sempre più preoccupanti. Le nuove generazioni hanno un problema con l’apprendimento? Per alcuni studiosi, sì. E le conseguenze sarebbero gravissime. L’ultimo allarme è stato lanciato pochi giorni fa dalla rivista americana Atlantic, che ha parlato addirittura di rischio “stupidità” per gli studenti di oggi. La causa? Google e Internet, come spiega The Glass Cage (“La gabbia di vetro”). E cioè il nuovo libro di Nicholas Carr, uno dei saggisti più critici del Web, diventato famoso nel 2008 grazie all’articolo “Google ci rende stupidi?” Da allora, Carr non ha cambiato idea. In The Glass Cage (arriverà nel 2015 in Italia per Raffaello Cortina) lo scrittore americano insiste: la Rete e le nuove tecnologie ci facilitano la vita, certo, e offrono una quantità abnorme di informazioni. Ma, secondo Carr, allo stesso tempo queste piattaforme inibiscono o danneggiano alcune fondamentali facoltà cerebrali e cognitive…. L’allenamento blando della memoria umana è solo un aspetto della spinosa questione. Perché ormai bambini e ragazzi sfruttano mezzi così efficienti da rinunciare a sviluppare competenze cruciali in vari ambiti, dalla matematica alle lingue, col risultato di potersi ritrovare in grave difficoltà se lo strumento non funziona…. «Il “consumismo cognitivo” su Internet — commenta Ammaniti —alimenta una facile onnipotenza che rende i giovani più vulnerabili di fronte a problemi complessi. Sorgono così situazioni di ansia e impotenza, tipiche delle personalità e delle società narcisistiche»….Carr identifica principalmente due patologie dell’apprendimento ultra-informatico: la “compiacenza” e il “pregiudizio” dell’automatizzazione. La prima «si verifica quando un mezzo elettronico ci culla in un falso senso di sicurezza ». … Il pregiudizio, invece, si manifesta nella «fiducia totale» nel mezzo di supporto «che ci fa escludere », aprioristicamente, «altre fonti di informazione». Due rischi abissali per i più giovani….
A tal proposito, il professor Christoph van Nimwegen, che all’università di Utrecht si occupa di “Interaction technology”, dice: «Non c’è alcuna prova di una stupidità permanente causata da Google e da Internet. I nostri cervelli possono deteriorarsi, ma in futuro potrebbero anche sviluppare nuove sinapsi e connessioni cerebrali. Per ora nessuno lo sa». Il dibattito scientifico è apertissimo e imprevedibile. Una cosa, però, è certa: i bambini e i ragazzi di oggi alle prese con tablet & Co. saranno le cavie di questa nuova epoca touch e iperconnessa. Perché ci vorrà ancora qualche anno, infatti, affinché la scienza possa comprendere più chiaramente l’effetto di Internet e smartphone sulle loro menti. …
www.scuola24.ilsole24ore.com/ - 14 ottobre 2014
“Italia verso la condanna Ue sui precari: sentenza il 26 novembre”
░ di Nicola Da Settimo. L’articolo riassume in modo circostanziato ciò che ormai è universalmente noto; tuttavia evita accuratamente di citare l’ANIEF. “La vertenza era scoppiata”; è auto deflagrata ? E i valigioni che Marcello ha scaricato alla Corte, colmi di ricorsi ? Siamo malvisti, siamo sconosciuti, dalle parti di Confindustria? E il dovere di cronaca?
La vertenza era scoppiata alla fine della prima decade degli anni duemila, con decine di migliaia di ricorsi, tesi ad ottenere la conversione dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato, nonché il risarcimento del danno e gli arretrati. È stata fissata al 26 novembre alle ore 9,30 l'udienza della Corte di Giustizia Ue di Lussemburgo per la pronuncia sulla legittimità della reiterazione dei contratti di supplenza nella scuola. La vertenza era scoppiata alla fine della prima decade degli anni duemila, con decine di migliaia di ricorsi, tesi ad ottenere la conversione dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato, nonché il risarcimento del danno e gli arretrati. Alle migliaia di ricorsi hanno fatto riscontro decine di sentenze di merito di vario tenore: si è andati dall'accoglimento della domanda di conversione del contratto a tempo indeterminato (Tribunale Siena, rgl 663/10 e, da ultimo, Tribunale Trani, sentenza 831/14), sino a soluzioni risarcitorie, variabili dalle 5 alle 20 mensilità (ad esempio: Corte Appello Roma, sentenza 17 gennaio 2012). Nei ricorsi si sosteneva il ricorso abusivo ai contratti a termine reiterati per più di 36 mesi, illegittimo ai sensi della direttiva comunitaria 1999/70/Ce attuativa dell'accordo quadro sul tempo determinato del 28/06/1999 recepito attraverso il decreto legislativo 368/2001. Tuttavia l'articolo 36 comma 5 del decreto legislativo 165/2001 prevede che «la violazione di disposizioni imperative riguardanti l'assunzione o l'impiego di lavoratori, da parte delle pubbliche amministrazioni, non può comportare la costituzione di rapporti di lavoro a tempo indeterminato con le medesime pubbliche amministrazioni, ferma restando ogni responsabilità e sanzione. Il lavoratore interessato ha diritto al risarcimento del danno derivante dalla prestazione di lavoro in violazione di disposizioni imperative». C'è poi da considerare la normativa di legge “speciale” per le supplenze nella scuola (Dlgs 297/94), che secondo la sentenza della Corte di Cassazione n. 10127 del 20 giugno 2012 non sarebbe stata abrogata dal Dlgs 368/2001. Ecco che nel 2013 la Corte Costituzionale, con ordinanza n. 207 del 18 luglio 2013 , ha deciso di rimettere alla Corte di Giustizia europea le seguenti due questioni: • La prima: se è conforme alla normativa europea sul lavoro a tempo determinato l'articolo 4, commi 1, ultima proposizione, e 11, della legge 3 maggio 1999, n. 124 (Disposizioni urgenti in materia di personale scolastico) … disposizione la quale consente che si faccia ricorso a contratti a tempo determinato senza indicare tempi certi per l'espletamento dei concorsi e in una condizione che non prevede il diritto al risarcimento del danno; • La seconda: se costituiscano ragioni obiettive, ai sensi della normativa europea, le esigenze di organizzazione del sistema scolastico italiano come sopra delineato, tali da rendere compatibile con il diritto dell'Unione europea una normativa come quella italiana che per l'assunzione del personale scolastico a tempo determinato non prevede il diritto al risarcimento del danno. Sulla questione si era espressa anche la Commissione europea , con un parere del 22 maggio 2013, nel quale si esprimevano dubbi in ordine alla compatibilità della legislazione nazionale che autorizzi la conclusione di reiterati contratti a termine con personale iscritto in graduatoria per la copertura di posti vacanti, «non solo per la sostituzione di personale temporaneamente assente ma anche per la copertura di vacanze nell'organico del personale docente e ausiliario tecnico amministrativo della scuola statale in attesa dell'espletamento delle procedure concorsuali per l'assunzione di personale di ruolo, senza che vi sia alcuna certezza sul momento in cui tali procedure saranno espletate e, pertanto, senza prevedere criteri obiettivi e trasparenti per verificare se il rinnovo dei contratti in questione risponda effettivamente ad un‘esigenza temporanea reale, sia atta a raggiungere lo scopo perseguito e necessaria a tal fine». Dopo l'udienza di discussione davanti alla Corte di Lussemburgo, tenutasi il 27 marzo 2014, nella causa si è registrato l'importante intervento dell'Avvocato Generale , Maciej Szpunar, che ha depositato le proprie conclusioni il 17 luglio 2014, sostenendo che la normativa italiana applicabile al settore della scuola pubblica non limita né la stipulazione né il rinnovo di contratti di lavoro a tempo determinato successivi con personale supplente in sostituzione del personale temporaneamente assente. Al contrario, il ricorso a queste sostituzioni ha come obiettivo quello di far fronte a esigenze di personale permanenti e durevoli, utilizzo che è censurabile e che dovrebbe essere impedito attraverso l'adozione di una o più delle misure restrittive previste dalla clausola 5 dell'accordo quadro. Quanto all'argomento relativo alle restrizioni finanziarie recentemente imposte da numerose disposizioni nazionali nel settore scolastico, l'Avvocato Generale ritiene che queste non possano giustificare il ricorso abusivo alla successione di contratti a tempo determinato. In definitiva, le conclusioni sembrano prefigurare una probabile condanna dell'Italia per illegittima reiterazione dei contratti a tempo determinato nella scuola, tanto che qualcuno sostiene che l'assunzione di tutti i precari inseriti in graduatoria ad esaurimento, prevista dalla “Buona scuola” di Renzi, sia un atto sostanzialmente dovuto da parte del Governo, tenuto conto che i precari che hanno raggiunto i 36 mesi di servizio anche non continuativi possono ancora proporre ricorso al giudice del lavoro per ottenere la trasformazione in contratto a tempo indeterminato dei contratti a tempo determinato illegittimamente reiterati.
www.latecnicadellascuola.it - 15 ottobre 2014
“Camusso: ci sarà grande partecipazione alla manifestazione del 25 ottobre”
░ La CGIL – che si candida a “cambiare l’Italia”, come se stesse appena atterrando provenendo da una galassia lontana, chiama a raccolta tutte le categorie di lavoratori. Ovviamente c’è dentro la Scuola e, nell’auspicio della Camusso, ci dovranno anche essere i giovani, a fare “grande” la manifestazione. Tutti dentro, dunque, con il collante del remake dello sciopero politico: agricoltori sui trattori, lavoratori della Scuola, studenti, disoccupati, operai, piccoli commercianti, pensionati, precari, ecc…, nel segno di rivendicazioni comuni a tutti i lavoratori (avranno ingaggiato esegeti che le interpretino?). E’ annunziata la partecipazione della Fiom, evento meritevole di notazione perché, non avendo croci sulle spalle, i lavoratori devono accollarsi anche le beghe interne alla CGIL.
La Cgil chiama a raccolta i lavoratori, in vista della manifestazione nazionale organizzata per sabato 25 ottobre in piazza San Giovanni, a Roma: c'è "un clima importante che sta crescendo, ci attendiamo una grande partecipazione dei lavoratori e anche dei giovani", ha detto, martedì 14 ottobre, è stato il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, in vista della manifestazione dal titolo 'Lavoro, dignità, uguaglianza, per cambiare l'Italia'. Alla manifestazione dell’ultimo sabato del mese, che ha come slogan ‘Lavoro, diginità, uguaglianza: per cambiare l’Italia”, parteciperà anche la Fiom di Landini, a sancire forse la pace fatta fra i ‘falchi e le colombe’ del maggior sindacato italiano. E dovrebbe esserci anche una consistente presenza del mondo scolastico, favorita dal fatto che la larga maggioranza degli istituti il sabato non fanno lezione: negli ultimi giorni la Cigl, attraverso i lavoratori della Conoscenza, ha infatti speso parole critiche verso la bozza di riforma ‘La Buona Scuola’, in particolare contestando l’intenzione del Governo di cancellare gli scatti di anzianità. I cortei partiranno alle ore 9.30 da Piazzale Ostiense e da Piazza della Repubblica per confluire in Piazza San Giovanni dove Susanna Camusso, Segretario generale della CGIL prenderà la parola dal palco. Una mobilitazione che ha già preso il via nei giorni scorsi sui social media e che proseguirà in maniera virale fino al 25 ottobre con l'hashtag #tutogliioincludo.
www.corrieredellasera.it - 16 ottobre 2014
“Un miliardo per le assunzioni, ma mancano i fondi per reti wifi e stage”
░ In Finanziaria, alle scuole, nessuna risorsa aggiuntiva per dotarle di reti internet e per l’alternanza scuola lavoro. In compenso, sono previsti tagli che ammontano a 650 milioni. Di Valentina Santarpia.
Qualche conferma, ma anche qualche smentita: nella Legge di stabilità, varata mercoledì sera, c’è il miliardo promesso per la «buona scuola», ma in sostanza solo quello. Nessuna risorsa extra, come previsto e sperato fino all’ultimo minuto dal ministro Stefania Giannini. Nè i cento milioni dell’alternanza scuola lavoro, e neanche i 45 milioni su tre anni per dotare le scuole di reti wifi. «Un miliardo lordo servirà per gli ingressi di 149mila nelle graduatorie ad esaurimento» della scuola, ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, illustrando le misure previste dalla legge di stabilità nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi.Ma in realtà nelle note c’è scritto che quel miliardo dovrà servire a coprire «prioritariamente» le spese per le assunzioni, ma, se dovesse avanzare qualcosa, lo stesso fondo- denominato «per la buona scuola»- servire anche a coprire le spese aggiuntive, perché non c’è nessun’altra risorsa a disposizione. «La mia opinione personale è che avanzeranno anche dei quattrini», assicura Renzi, anche se nel libretto della buona scuola la stima per le assunzioni è proprio di un miliardo. Giannini, nonostante tutto, ha i suoi motivi per esultare: «Finalmente si torna a parlare di stanziamenti importanti, di risorse fresche, per un settore cruciale per il futuro del paese. Si parla di un miliardo sul 2015 e di 3 miliardi a regime», aggiunge il ministro…. Confermata anche la riforma della maturità, con il ritorno alle commissioni interne e il solo presidente come membro esterno all’Esame di Stato. 147 milioni il risparmio annuale che deriverà dalla norma approvata oggi in Consiglio dei ministri… I dati degli ultimi anni hanno evidenziato percentuali sempre altissime di promossi (98%), anche dopo l’introduzione delle commissioni miste. Anche per questo Giannini ha deciso di andare avanti con la sua idea delle commissioni interne, linea non apprezzata da tutti nel mondo della scuola. Non è l’unico risparmio che il ministero dell’Istruzione è costretto ad operare: in totale saranno 650 i milioni derivanti dalla spending review. … I risparmi deriveranno dal taglio di spese correnti, sia del Miur che dell’università e dal blocco di 2000 assunzioni di collaboratori tecnico-amministrativi. Il fondo per l’università sarà tagliato di 25 milioni…
orizzontescuola.it - 17 ottobre 2014
“Legge di Stabilità. Esami di maturità 2015: nessun compenso per i commissari interni”
░ La Legge di Stabilità racimola fondi (147milioni di euro) anche dalla composizione delle commissioni dell’Esame di Stato per la Secondaria di II grado, e abolendo quello che era il compenso ai commissari.
La Commissione d'esame è composta dai docenti delle materie di esame della classe del candidato, in numero di sei in qualità di componenti interni, più il Presidente, in qualità di componente esterno. Nulla cambia rispetto alle modalità con cui vengono scelte le materie oggetto d'esame. I commissari sono designati dai consigli di classe e nominati dal Dirigente Scolastico, in modo da assicurare la presenza delle materie oggetto della prima e della seconda prova scritta e un'equilibrata presenza delle altre materie d'esame. Si deve comunque favorire l'accertamento della conoscenza delle lingue straniere. Il Presidente è scelto dall'USR tra: - il personale dirigente delle scuole secondarie di II grado statali; - personale docente con almeno 10 anni di ruolo; -professori universitari di ruolo. Non è possibile svolgere la funzione di Presidente nella propria scuola, nella scuola in cui si sia prestato servzio nei due anni precedenti l'anno in corso e nelle altre scuole del medesimo distretto scolastico sede di servizio o di incarico. I compensi per i Presidenti sono onnicomprensivi e sostitutivi di qualsiasi altro emolumento e rimborso spese (sono stanziati 27,7 milioni annui a decorrere dal 2015). Nulla è dovuto ad alcun titolo ai componenti interni…. Altre modifiche - non nella sostanza - riguarderanno le modalità di svolgimento dell'esame.
░ In merito alle modalità che il MIUR intende modificare, un articolo dello scorso 29 settembre, sempre di orizzontescuola.it, riportava le seguenti precisazioni fornite dalla dott.ssa Palumbo.
Prima prova: volta a verificare la padronanza della lingua italiana (o nella quale si svolge l'insegnamento) e la capacità di argomentazione e senso critico. Il focus quindi è sulla lingua: si chiede agli studenti da una parte la verifica di comprensione, dall'altra l'elaborazione critica e la capacità di argomentazione. I testi riguarderanno tutti gli ambiti della conoscenza per permettere a tutti gli studenti dei diversi tipo di studio di poter approcciarsi all'argomento. Si propone un esercizio di comprensione (domande, sintesi - capacità di riassumere testi è molto utile), padronanza della lingua e capacità di interpretazione critica….
Terza prova: rimane l'impianto previsto dalla legge (scelta delle varie tipologie sulla base del documento del 15 maggio). Per gli istituti tecnici e professionali dobbiamo avvicinarci a tipologie poco usate, come sviluppo di progetti o soluzione di problemi, tipologie già previste ma ancora poco usate. La presentazione di progetti legati all'alternanza scuola lavoro può essere il modo per valorizzare queste esperienze…
Il colloquio. La classica tesina - senza togliere questa possibilità - può esistere ancora, ma viene data la possibilità di portare una relazione su attività peculiari svolte durante l'anno scolastico…
tuttoscuola.it - 17 ottobre 2014
“I tagli alla scuola nella Legge di stabilità”
░ Nel testo ufficioso della legge di stabilità riportato da alcuni quotidiani vi sono alcuni articoli riservati all’istruzione, finalizzati esclusivamente a ridurre le spese per finanziare le assunzioni.
Questi gli interventi con relativi importi dei risparmi previsti e tempi di attuazione: - Commissioni interne di maturità, risparmio 147 milioni a decorrere dalla maturità 2014; - Scuola per l’Europa di Parma, risparmio di 200 mila a decorrere dal 2015; - Legge 440/97, riduzione di 30 milioni del fondo a decorrere dal 2015; - Progetti nazionali, riduzione di una quota di 10 milioni del fondo, a decorrere dal 2015; - Abrogazione degli esoneri e semiesoneri dei collaboratori del capo d’istituto, a decorrere dal 1° settembre 2015; - Rientro in servizio del personale comandato della scuola presso Amministrazioni pubbliche, a decorrere dal 1° settembre 2015; - Supplenze del personale ATA: il capo d’istituto non può conferire supplenze brevi agli assistenti amministrativi (salve le istituzioni con meno di 3 unità di personale), agli assistenti tecnici e ai collaboratori scolastici 8per i primi 7 giorni di assenza), a decorrere dal 1° settembre 2015; - Supplenze del personale docente: non possono essere conferite supplenze per il primo giorno di assenza, a decorrere dal 1° settembre 2015; - Ridefinizione dell’organico del personale ATA: previo decreto da adottare entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge (1° marzo 2015?) per effetto del processo di digitalizzazione gli organici ATA sono ridotti di 2.020 unità con un risparmio di 50,7 milioni, a decorrere dal 1° settembre 2015.