L'algoritmo utilizzato quest’anno dal ministero dell'Istruzione per gestire le Gps, le graduatorie provinciali per le supplenze dei docenti precari, “ha accumulato una valanga di errori” e “a scuola ormai avviata da tre mesi docenti, famiglie e sindacati fanno la conta dei danni”: lo scrive oggi la rivista Wired ricordando che nel corrente mesi di “dicembre in alcune province si stanno ancora scorrendo le liste delle supplenze e cercando di correggere gli errori di assegnazione dell'algoritmo”, nato per “abbinare 850mila di aspiranti supplenti a una cattedra in un batter d'occhio” e che invece “ha ottenuto l'effetto contrario”. A questa conclusione si è giunti dopo che “Wired ha spedito una richiesta di accesso agli atti al ministero dell'Istruzione, che in risposta ha fornito una serie di documenti: l'analisi dei requisiti, relative al primo impianto della procedura di assegnazione delle supplenze e alle successive evoluzioni; i casi di test; i verbali di collaudo; la presentazione della procedura di nomina e i manuali per gli utenti. Le carte forniscono una visione parziale del processo, ma certo aiutano a fare chiarezza sul flop del sistema informatico per le supplenze”. C’è una certezza in tutto questo: “L'algoritmo sballa”.
Anief conferma tutti i limiti dell’algoritmo e le lamentele del personale interessato. Più di due mesi fa, anche il giovane sindacato rappresentativo si è rivolto all’amministrazione scolastica centrale chiedendo al ministero dell’Istruzioni informazioni dettagliate sul codice sorgente: il sindacato ha presentato richiesta di accesso agli atti e sul “modo in cui è stato gestito dagli Uffici Scolastici”. E le storture evidenziate dalla testata giornalistica sono analoghe a quelle comunicate all’Anief e che hanno portato a ritrovarci con docenti a cui sono stati assegnati punteggi con due zeri ma poi rimasti senza incarico. Con l’aggravante che i docenti costretti a non accettare cattedre troppo lontane dalla propria residenza non hanno nemmeno avuto la possibilità di presentare la loro candidatura alle scuole tramite MAD”.
“Siamo all’assurdo – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – perché ci ritroviamo con tantissimi posti liberi ma non rispettiamo le direttive dell’Unione contro l’abuso di contratti a termine, dimenticandoci che esistono precise disposizioni che impongono la stabilizzazione dei supplenti che hanno svolto oltre 36 mesi di servizio svolto. È questo anche uno dei motivi per cui ci ritroviamo con la classe docente più vecchia al mondo, questo sempre a causa della precarietà. L’età media degli immessi in ruolo è oramai attorno ai 45 anni. Con ben oltre la metà del corpo docente che ha oltre i 50 anni. Dove vogliamo arrivare con questa politica? Alla luce di quanto accaduto, sarebbe cosa buona per la scuola – conclude Pacifico – che dalla Commissione Bilancio di Montecitorio sulla Manovra 2023 arrivi l’assenso alla nostra proposta di modifica del sistema di gestione delle supplenze e delle stabilizzazioni che ormai fa acqua da tutte le parti e va invece urgentemente semplificato”.
L’EMENDAMENTO ANIEF SULLE MODIFICHE AL RECLUTAMENTO
Fase transitoria reclutamento personale docente
Al Titolo VII, inserire l’articolo con la seguente Rubrica: Misure riguardanti alle aliquote per i trasferimenti del personale scolastico
Al Titolo VII, inserire l’articolo con la seguente Rubrica: Misure transitorie per la riforma del reclutamento dei docenti di posto comune e di sostegno e per la semplificazione delle procedure concorsuali.
- In via transitoria, fino all’anno scolastico 2024/2025, i posti comuni e di sostegno vacanti e disponibili che residuano dopo le immissioni in ruolo, salvi i posti di cui ai concorsi banditi per il reclutamento del personale docente di primo e secondo grado, sono assegnati con contratto a tempo determinato, nel limite dell’autorizzazione concessa ai sensi dell’articolo 39 della legge 27 dicembre 1997, n. 449 alle immissioni in ruolo da disporre secondo la legislazione vigente, ai docenti che sono iscritti nella prima e seconda fascia delle graduatorie provinciali per le supplenze di cui all’articolo 4, comma 6-bis, della legge 3 maggio 1999, n. 124, per i posti comuni o di sostegno, o negli appositi elenchi aggiuntivi ai quali possono iscriversi, anche con riserva di accertamento del titolo, coloro che conseguono il titolo di abilitazione o di specializzazione entro il 31 luglio 2023.
- Il contratto a tempo determinato di cui al comma 4 è proposto esclusivamente nella provincia e nella o nelle classi di concorso o tipologie di posto per le quali il docente risulta iscritto nella prima o seconda fascia delle graduatorie provinciali per le supplenze o negli elenchi aggiuntivi.
- Nel corso del contratto a tempo determinato i candidati svolgono altresì il percorso annuale di formazione iniziale e prova di cui all’articolo 13 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59, con le integrazioni di cui ai comma 4 e 5.
- Il percorso annuale di formazione iniziale e prova è seguito da una prova orale disciplinare. Alla prova disciplinare accedono i candidati valutati positivamente ai sensi dell'articolo 1, comma 117, della legge 13 luglio 2015, n. 107. La prova disciplinare è superata dai candidati che raggiungono una soglia di idoneità ed è valutata dal comitato di valutazione dell'istituzione scolastica di servizio.
- In caso di positiva valutazione del percorso annuale di formazione e prova e di giudizio positivo della prova disciplinare, il docente, in possesso di abilitazione all’insegnamento o di specializzazione, è assunto a tempo indeterminato e confermato in ruolo, con decorrenza giuridica dal 1° settembre 2023, o, se successiva, dalla data di inizio del servizio, nella medesima istituzione scolastica presso cui ha prestato servizio a tempo determinato. La negativa valutazione del percorso di formazione e prova comporta la reiterazione dell’anno di prova ai sensi dell’articolo 1, comma 119, della legge 13 luglio 2015, n. 107. Il giudizio negativo relativo alla prova disciplinare comporta la decadenza dalla procedura di cui al comma 4 e l’impossibilità di trasformazione a tempo indeterminato del contratto. La conferma nei ruoli per i candidati assunti dalla seconda fascia avviene soltanto dopo il conseguimento dell’abilitazione o della specializzazione su posti di sostegno.
6. All’articolo 18 bis del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59, sono apportate le seguenti modificazioni: al comma 1, sostituire le parole “31 ottobre 2022” con le seguenti “31 agosto 2022”; al comma 2, sostituire le parole “nei limiti della riserva di” con le seguenti “in sovrannumero al limite dei”; al comma 3, eliminare le seguenti parole “una prova scritta e”; il comma 5 è abrogato.
Motivazione: La proposta mira a raggiungere l’obiettivo PNRR previsto per le riforme del sistema di istruzione primaria e secondaria per migliorare i risultati educativi della Missione 4 “Istruzione e ricerca” – componente 1 “Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle Università”. In particolare agisce sulla modifica della gestione della fase transitoria prevista fino all’a. s. 2024/2025 nel reclutamento degli insegnanti, in considerazione che il 55% delle immissioni in ruolo autorizzate dopo l’adozione della Riforma, Linea d’investimento 1.4, è rimasto non assegnato nel corrente anno scolastico. Su 94.130 posti di comune e di sostegno autorizzati per i ruoli nell'anno scolastico 2022/2023, neanche la metà è stato ricoperto (43.257), di cui un terzo su posti di sostegno (12.194) grazie alla fase transitoria sul reclutamento su elenchi di sostegno delle GPS introdotta dalla riforma del PNRR. Disastrosa la gestione dell'ultimo concorso straordinario per la scuola secondaria dove a fronte di 14.230 posti autorizzati sono stati assunti soltanto uno su quattro (3.857).
Il numero di personale docente con contratto a tempo determinato è raddoppiato negli ultimi sei anni, secondo un rapporto della rivista specializzata Tuttoscuola, e attualmente ricopre il 25% delle cattedre utilizzate per l’ordinario funzionamento dell’anno scolastico, nonostante i moniti delle Istituzioni europee: procedura d’infrazione pendente da parte della Commissione europea (NIF 4231/2014, STATO: Messa in mora complementare, Art. 258 TFUE), un reclamo accolto dal Comitato europeo dei Diritti sociali (n. 146/2017) e la raccomandazione del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa (n. 18 del 16 giugno 2021).
L’esigenza della norma discende dalla necessità di raggiungere il target europeo del PNRR rispetto all’obiettivo di assumere 70 mila docenti entro il prossimo biennio.
I commi da 1 a 5 riprendono quanto già attuato, in via straordinaria, per l’a. s. 2021/2022 dall’art. 59 della legge 23 luglio 2021, n. 106, ma per il solo personale decente inserito in prima fascia delle graduatorie per le supplenze e con tre anni di servizio nelle sole scuole statali per i soli posti comuni, e lo estende a tutto il personale docente inserito nella prima e seconda fascia con un nuovo vincolo relativo al possesso dell’abilitazione o della specializzazione su posti di sostegno per la conferma nei ruoli rispetto ai contratti a tempo determinato, all’anno di formazione e prova e alla prova disciplinare. Conseguentemente abroga la fase transitoria prevista fino al 31 dicembre 2025 per i soli docenti su posti di sostegno prevista dall’art. 18-bis del decreto legislativo 17 aprile 2017, n. 159, che è assorbita con questa revisione.
Infine, al fine di semplificare le norme sull’assunzione e sulla formazione degli insegnanti, prevede modifiche al decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 159: al comma 6, si estende la fase transitoria per il conseguimento dei 24 CFU al termine dell’anno scolastico in corso dal 31 ottobre, l’immissione in sovrannumero del personale docente con tre anni di servizio ai corsi universitari a numero programmato per il conseguimento della specializzazione (TFA) piuttosto che con riserva, in considerazione della pesante carenza di insegnanti specializzati (60 mila) e della metà delle immissioni in ruolo realizzate lo scorso agosto su posti di sostegno, la semplificazione della prova disciplinare successiva al superamento dell’anno di prova per i neo-assunti.
La norma non ha impatto sulla finanza pubblica, anzi, produce risparmi per la semplificazione delle prove disciplinari e per la valutazione operata dalla commissione interna per la conferma nei ruoli del personale assunto nella fase transitoria.
TUTTI GLI EMENDAMENTI ANIEF ALLA LEGGE DI BILANCIO
Il giovane sindacato ricorda che ha presentato 40 emendamenti al ddl sulla Legge di Bilancio 2023. Sono state chieste modifiche su diversi temi: il reclutamento dei precari, l'organico aggiuntivo Pnrr, la mobilità del personale bloccata da vincoli e quote, gli organici di sostegno precarizzati, i nodi sui titoli esteri, l’allargamento delle graduatorie di merito e del concorso straordinario bis, la valorizzazione dei Dsga e degli Ata, anche con buoni pasto e carta per la formazione annuale, il riscatto dei contributi gratuiti, la formazione, l’indennità di vacanza contrattuale, i lavori gravosi, la definizione in contrattazione del merito, l’insegnamento dell’educazione fisica da allargare per il bene dei nostri alunni.
Di seguito, le 40 le proposte di modifica elaborate dall’Ufficio legislativo Anief e illustrate al ministero dell’Istruzione e del Merito:
Superamento del divieto di Comando, Distacco e Utilizzo presso altra amministrazione del personale scolastico
Quota 96 per il personale dei comparti Istruzione e Ricerca
Quota 98 per il personale dei comparti Istruzione e Ricerca
Quota 100 per il personale dei comparti Istruzione e Ricerca
Riscatto gratuito anni di formazione
Normativa precedente al calcolo contributivo per il personale di Istruzione e Ricerca
Equiparazione del personale scolastico alle forze armate per trattamento pensionistico
Interruzione e recupero del Trattamento di fine rapporto dei dipendenti pubblici TFR
Incentivi al trattenimento in servizio dei lavoratori
Carattere gravoso personale docente di ogni grado per la pensione
Opzione donna
Contenzioso per il personale dirigente e docente scolastico
Tutela istruzione
Indennità di vacanza contrattuale
Organici di sostegno
Fondo periferie inclusive
Agevolazioni per l’acquisto di alimentari di prima necessità
Organizzazione della rete scolastica sedi normo-dimensionate
Mantenimento sedi normo dimensionate
Fondo contrattazione
Definizione in contrattazione delle misure sul merito del personale docente
Organico aggiuntivo PNRR
Valorizzazione ATA e DSGA
Valorizzazione DSGA/1
Valorizzazione DSGA/2
Buoni pasto e carta docenti personale ATA
Attivazione posti in organico profilo C personale ATA, corso di formazione mobilità professionale graduatorie e indizione nuove procedure
Assegnazione assistenti tecnici rete scolastica
Mobilità personale scolastico
Mobilità dirigenti scolastici
Fase transitoria reclutamento personale docente precario
Validità delle graduatorie di merito dei concorsi ordinari
Integrazione graduatorie concorso straordinario bis
Validità del titolo estero nella stipula dei contratti
Estensione card docenti a personale a tempo determinato amministrativo ed educativo
Revisione organici
Insegnamento motoria alla primaria
Misure in materia di AFAM
Assunzione ricercatori
Risorse per enti di Ricerca non vigilati
PER APPROFONDIMENTI:
Carta docente anche ai precari, quarta sentenza a Vercelli: una docente recupera 2mila euro
Card docente 500 euro ai precari, pure il giudice di Marsala è d’accordo
Rinnovo contratto, a Valditara piace la proposta Anief: firmare subito e nel 2023 gli altri fondi
Oggi alle 12 incontro tra il ministro Valditara e i sindacati: il rinnovo del contratto si avvicina
Rinnovo del contratto, Pacifico (Anief): quelle risorse dovevano essere liberate, è solo l’inizio
Pacifico (Anief): servono risorse e risposte per non sprecare i fondi del PNRR
Bonus 80 euro per 1,2 milioni di docenti e Ata, esclusi i supplenti “brevi”: Anief va dal giudice
Anief illustra le 40 proposte emendative depositate in Parlamento sulla legge di bilancio
Decreto legge Aiuti Quater, segnalati gli emendamenti chiesti da Anief per salvaguardare il personale, le assunzioni, gli organici e gli aumenti
Legge di Bilancio 2023, da mercoledì sapremo la verità: la Commissione Bilancio deve decidere