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Orizzonte Scuola: Il precariato costa 264 milioni di euro annui, docenti vecchi e riforma reclutamento

Il cane che si morde la coda: l'Italia ha il record di docenti "vecchi", dicono, e la causa è il sistema di reclutamento, dicono altri. Nel frattempo si abilitano precari che "invecchiano" nelle graduatorie o in attesa di un prossimo, improbabile, concorso. Precari, che costano milioni di euro annui.

E' l'OCSE che ci ricorda (non è certo una novità) che l'Italia ha il record per età media dei docenti, il 62% degli insegnanti ha più di 50 anni. Con la riforma Fornero gli uomini lasceremo le cattedre a 67 anni. A ciò aggiungiamo che l'età media delle immissioni in ruolo è alle soglie dei 40 anni di età

La colpa? l'innalzamento dei limiti di età per a pensione e di conseguenza la mancanza di ricambio generazionale.

E non basta, denuncia l'ANIEF che " il 2014 porterà un altro bel giro di vite sul fronte della pensione dei lavoratori. In particolare per quella delle donne. Dopo che la riforma Fornero ha elevato, dal 1° gennaio del 2012, l’età minima per accedere all’assegno di quiescenza da 60 a 62 anni, nel 2014 serviranno 63 anni e 9 mesi. Mentre per quelle che non posseggono il requisito dell’età anagrafica, servirà un’anzianità contributiva di 41 anni e 6 mesi entro il 31 dicembre 2014 (per gli uomini un anno in più). Considerando che oltre l’80 per cento dei docenti italiani è composto da donne, il nostro corpo insegnante non potrà che confermarsi negli anni il più vecchio al mondo."

E c'è poco da interpretare sui numeri della scuola: quest’anno hanno lasciato il lavoro circa 11mila docenti e 4mila Ata. Mentre 12 mesi prima erano stati complessivamente 28mila. E nel 2007 oltre 35mila. Se non è un blocco del turn over, poco ci manca

"Insegnanti vecchi? Colpa del reclutamento" dice la responsabile scuola di Forza Italia, Elena Centemero. "Il nostro corpo insegnante si conferma il più vecchio al mondo anche a causa del sistema di reclutamento molto più che superato. Per diventare insegnanti bisogna scalare graduatorie ad esaurimento che scorrono lentissime e che consentono, se tutto va bene, di entrare in ruolo a quarant'anni." E chiede una riforma che prevede concorsi ogni due anni.

Precari, alcuni vanno in pensione senza un contratto a tempo indeterminato, precari che costano. A fare i conti lo SNALS, "i precari nella scuola sono 300mila, compresi quelli che lavorano anche solo qualche giorno, ma sono 100mila (90mila docenti e 10mila personale Ata) quelli con incarico annuale".

L’organico complessivo, di fatto e di diritto, è di 1 milione. Lo SNALS punta il dito su tale distinzione, che reputa assurda e dispendiosa.

Infatti, "per il personale a tempo determinato l’Amministrazione versa all’Inps l’1,61 per cento sullo stipendio mensile, ai fini della corresponsione delle due nuove indennità mensili introdotte dalla legge 92/2012 (l’ASpI e la mini-ASpI) per il sostegno al reddito dei lavoratori subordinati che perdono involontariamente l’occupazione.

Sullo stipendio medio annuale lordo (calcolato sulle diverse categorie di personale) di 31.305,25 euro, la differenza in più per ciascun precario è di 2.641,70 euro che, moltiplicata per i 100mila precari, dà un costo in più per lo Stato di 264.170.000,00 euro".

Insomma, sostiene Nigi, il segretario SNALS, mantenere l'organico di fatto non conviene perché dispendioso. Forse è meglio assumere o riportare tutto al'organico di diritto, si risparmierebbe.

Fonte: Orizzonte Scuola

 

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