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Repubblica: In Italia i prof più vecchi del mondo. L'Ocse: record per l'età media dei docenti

Nel nostro paese il 62% degli insegnanti ha più di 50 anni. Colpa anche del rialzo dei limiti d'anzianità per ottenere la pensione e della mancanza di un ricambio generazionale. Solo 27 docenti su mille hanno meno di 30 anni.

Domande di pensionamento per gli insegnanti entro il prossimo 7 febbraio, ma potranno lasciare la cattedra in pochi. Intanto l'età media dei docenti italiani sale e siamo la nazione con la classe docente più vecchia al mondo. A denunciare la pericolosa deriva cui si sta dirigendo il nostro Paese è l'Anief , il giovane sindacato della scuola fondato da Marcello Pacifico, che parla di "blocco del turn over". "Con il 2014 - dichiara Pacifico - altro giro di vite sulle pensioni. Particolarmente penalizzate le donne, che nel comparto istruzione rappresentano oltre l'80 per cento del personale".

"Nel 2014 per la pensione di vecchiaia - spiega il leader dell'Anief - serviranno 63 anni e 9 mesi di età; per quella anticipata servirà un'anzianità contributiva di 41 anni e 6 mesi, ma rispetto a pochi anni fa lascia il servizio meno della metà degli insegnanti e Ata: siamo quasi al blocco del turn over". A guardare i dati, in effetti, le cose stanno proprio in questi termini. Nell'anno che volge al termine, per effetto della legge Fornero che ha innalzato i limiti d'età e di anzianità per lasciare il lavoro, sono riusciti a salutare la cattedra meno di 11mila insegnanti.

Meno della metà rispetto ai 28mila insegnanti che hanno raggiunto l'agognato traguardo nel 2011 e quasi un terzo dei 32mila del 2009. "Chiederemo - continua Pacifico - un'interpretazione autentica alla Consulta, perché la professione docente è tra le più alte a rischio burnout. Già oggi l'età media è oltre i 50 anni e presto si lascerà la cattedra non prima dei 67 anni". Una situazione che nei prossimi anni rischia di scavare un solco ancora più profondo tra generazioni sempre più digitali e insegnanti sempre più vecchi.

Gli ultimi dati forniti dall'Ocse nel rapporto Education at a glance 2013 non lasciano spazio a molti dubbi. Le aule italiane ospitano gli insegnanti più canuti dei 32 paesi censiti dall'Ocse. Un vero e proprio record che, se non interverranno modifiche alla legge Fornero, sarà difficile strappare al Belpaese anche nei prossimi anni. Secondo l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, in Italia nel 2011 62 insegnanti su cento avevano già festeggiato i 50 anni, mentre i giovani docenti in cattedra erano una rarità: appena lo 0,27 per cento. In altre parole, 27 su mille.

Il paese più vicino al nostro è la Germania, con il 49,7 per cento di docenti over 50 e il 4,8 per cento under 30. Ma appena si volge lo sguardo oltre la Manica 32 insegnanti su cento over 50 e ben 20 con meno di 30 anni. Anche nella vicina Francia, dove i docenti matusa (gli over 50) rappresentano soltanto un terzo del totale, le cose sono molto diverse dall'Italia. Con la media Ocse che il 35 per cento con oltre mezzo secolo di vita. "Oltre a questi numeri, che non necessitano di commenti per la loro limpidezza - commenta Pacifico - c'è da dire che in Italia i nostri governanti continuano a dimenticare che l'insegnamento è scientificamente collocato tra le categoria professionali più a rischio burnout".

"Mentre nel nostro Paese - conclude il presidente dell'Anief - si continuano a tutelare altri dipendenti, come quelli di sicurezza, difesa e soccorso pubblico, che ancora possono lasciare a 57 anni, in certi casi a 53: in questi casi, infatti, la somma età-contributi si ferma non a quota 96, ma addirittura a 92 anni. Tanto è vero che nel primo semestre 2013 i dati ufficiali emessi dall'Inps hanno rivelato che i corpi di polizia hanno lasciato il servizio in media a 54,8 anni ed i militari a 57 anni. È davvero grave che a fronte di certe deroghe, su cui non spetta a noi entrare nel merito, per gli insegnanti la soglia della pensione è stata posticipata, quando entrerà a regime, a 67-68 anni".

Fonte: Repubblica

 

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