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Tecnica della Scuola: Carrozza, basta burocrazia, rivediamo il titolo V della Costituzione

Il Ministro, intervistato da RaiNews24, si sofferma sul fatto che la Scuola è una delle istituzioni che deve essere governata meglio, in modo più efficace e senza far prevalere le sovrapposizioni. E sul sostegno occorre maggiore omogeneità.

Continuano le ammissioni da parte delle massime autorità italiane sui limiti del sistema scolastico italiano e sulla impellente necessità di migliorarlo. Dopo le dichiarazioni del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione dell’avvio del nuovo anno scolastico al Quirinale, che si è soffermato sui “tagli alla cieca” attuati negli ultimi anni sull’istruzione pubblica, il 30 settembre è toccato al ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza. Nel corso di un'intervista a RaiNews24, il responsabile del Miur si è soffermato sulla necessità di ridefinire il titolo V della Costituzione (un percorso di revisione peraltro avviato da oltre dieci anni ma che sinora non ha prodotto modifiche legislative concrete): la scuola, ha detto il Ministro, "è una delle istituzioni che deve essere governata meglio, in modo più efficace".

Entrando poi nel merito, Carrozza ha dichiarato che "i livelli di governo nella scuola sono diversi, regione, enti locali e Stato, e spesso si tramutano in livelli di burocrazia". Spazio, quindi, a detta sempre del Ministro, ad una forma di governance meno burocratizzata, con gli enti locali che dovranno prendersi maggiori onori e responsabilità al fine di attuare una più efficace gestione del sistema formativo dei cittadini.

Sempre nel corso dell’intervista, il Ministro si é soffermato sulla questione degli insegnanti di sostegno: "c'è il problema - ha ricordato - di far sì che in tutte le scuole ci sia la stessa situazione". I numeri, invece, ci dicono che ad oggi prevale un sensibile squilibrio. Con alcune zone del paese dove il rapporto studenti disabili–docenti specializzati raggiunge standard accettabili; altre zone, invece, dove la carenza di personale di sostegno si fa particolarmente sentire. Evidenti disparità sarebbero però presenti, ha di recente denunciato l’Anief, anche nella tabella di suddivisione ministeriale dei 4.447 insegnanti di sostegno da immettere in ruolo entro questa settimana.

Fonte: Tecnica della Scuola

 

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