La stampa scrive

Italpress: blocco dei contratti, Anief: accolte osservazioni, rinvio decisione

"Anche la Commissione Affari Costituzionali del Senato accoglie le osservazioni mosse nei giorni scorsi dal sindacato ai componenti della I Commissione a proposito della inapplicabilita' del blocco dei contratti e degli stipendi pubblici proposto dall'ex Governo Monti: nel parere formulato dal relatore di maggioranza, Pierantonio Zanettin (Pdl), seppure in linea generale "non ostativo", viene segnalata la necessita' di tenere conto delle censure mosse dalla Corte Costituzionale che con la sentenza n. 223 dell'ottobre del 2012 ha messo in evidenza che i sacrifici onerosi imposti dal legislatore, caratterizzati dalla necessita' di recuperare l'equilibrio di bilancio in momenti delicati per la vita economico-finanziaria del Paese, non debbano mai travalicare il carattere originario di eccezionalita' e temporaneita' dell'intervento proposto". E' quanto si legge in una nota dell'Anief.

"Si tratta di una sottolineatura rilevante, perche' conferma l'irragionevolezza della reiterazione del provvedimento, in particolare rispetto ad alcune categorie di dipendenti pubblici, come quelli della scuola che non hanno accesso ad alcun genere alternativo di progressioni di carriera", spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e delegato Confedir per la scuola e i quadri.

"E' indicativo , a tal proposito - prosegue la nota- che nel corso del dibattito i componenti del Movimento 5 Stelle hanno espresso parere contrario all'adozione del provvedimento, rilevando la necessita' di reperire fondi a vantaggio dello Stato riducendo gli stipendi faraonici conferiti ancora oggi ai top manager del pubblico impiego".

Anche il senatore Giorgio Pagliari (Pd) "ha auspicato che la Commissione di cui fa parte faccia propria la decisione di non confermare il blocco degli stipendi pubblici. Esattamente come gia' osservato dai colleghi della Commissione Cultura, sempre del Senato, Pagliari ha messo in chiara luce come il blocco dei meccanismi stipendiali se adottato nel tempo assume la sostanza di una tassazione. Violando in tal modo diversi principi costituzionali. La Commissione Affari Costituzionali del Senato, in conclusione, "auspica che la presente proroga del blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali costituisca l'ultimo intervento di contenimento di spesa a discapito di una categoria sociale - quella dei dipendenti pubblici - gia' fortemente colpita da un progressivo processo di oggettivo impoverimento". I senatori hanno inoltre invitato il Governo a programmare nel primo avanzo di bilancio utile la revoca di tali sacrifici stipendiali. Per un parere definitivo della Commissione, tuttavia, bisognera' attendere le osservazioni della Commissione Bilancio".

Fonte: Italpress

 

Console Debug Joomla!

Sessione

Informazioni profilo

Utilizzo memoria

Query Database