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Tuttoscuola: precari, in Sicilia nuovo risarcimento record

Il giudice del lavoro di Trapani Mauro Petrusa ha condannato lo Stato a pagare ben 173 mila euro per abuso di contratti a termine, mancati scatti d'anzianità, stipendi estivi non corrisposti fino alla pensione.

"La storia del docente precario siciliano è quella dei due colleghi risarciti con cifre analoghe pochi giorni fa – dice l'Anief -: dal 2000 aveva accettato incarichi su posti disponibili e dal 2006 era stato chiamato a svolgere servizio su posti vacanti, senza alcuna ragione sostitutiva. Motivo per cui il giudice Petrusa ha rigettato la domanda di conversione del contratto ai sensi della recente sentenza della Cassazione che, pur richiamando la legge derogatoria n. 106/11, ha dichiarato l'illegittimità delle clausole appositive del termine dei contratti in base alla cospicua giurisprudenza comunitaria in materia. Con la sentenza è stato disposto, quindi, non soltanto il pagamento degli scatti biennali di stipendio e delle mensilità estive per gli ultimi sei anni a titolo di omissione retributiva e mancata progressione economica (21.094 euro), oltre accessori, ma anche la condanna dell'amministrazione al risarcimento del danno per lucro cessante futuro (148.050 euro). Il Miur è stato infine condannato alla capitalizzazione e al pagamento dei 2/3 delle spese di lite (3.135 euro)".

Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief e delegato Confedir al contenzioso, "queste espressioni dei giudici confermano la bontà delle nostre richieste di risarcimento danni per il servizio svolto dai precari negli ultimi dieci anni su posto vacante e disponibile: stiamo ormai assistendo ad una 'striscia' di condanne esemplari sul trattamento economico dei lavoratori precari, perfettamente in linea con quanto deciso dall'Europa che pone come discrimine non la natura del contratto ma la prestazione svolta".

Fonte: Tuttoscuola

 

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