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Corriere della Sera: risarcimento di 173mila euro a un docente precario: «Troppi contratti a termine»

Un giudice del lavoro ha rilevato una violazione di una direttiva. Riconosciuti anche mancati scatti di anzianità.

«Troppi contratti a termine». E ancora: «Mancati scatti di anzianità e stipendi estivi non corrisposti fino alla pensione». Così la cifra è da capogiro: 173mila euro. E' l'entità risarcitoria disposta da un giudice del lavoro del trapanese a favore di un docente precario. Nel dispositivo della sentenza - originata da un ricorso patrocinato dall'Anief (associazione sindacale attiva nel comparto scuola) - l'individuazione di una presunta violazione della giurisprudenza comunitaria da parte dell'amministrazione pubblica.

LA VICENDA - Racconta l'Anief che la storia del docente precario siciliano è analoga a quella di due colleghi risarciti con cifre simili qualche giorno prima. Dal 2000 l'insegnante di origine siciliana aveva accettato incarichi su posti disponibili e dal 2006 era stato chiamato a svolgere servizio su posti vacanti, senza alcuna ragione sostitutiva. Così il giudice Mauro Petrusa del foro di Trapani ha disposto non soltanto il pagamento degli scatti biennali dello stipendio e delle mensilità estive per gli ultimi sei anni a titolo di omissione retributiva e mancata progressione economica (oltre 21mila euro), ma anche la condanna dell'amministrazione al risarcimento del danno per lucro cessante futuro (oltre 148mila euro) e una penale nei confronti del Miur (ministero dell'Istruzione) per il pagamento dei due terzi delle spese di lite.

LA GIURISPRUDENZA - Dice Marcello Pacifico (presidente Anief) che è l'ennesima conferma della violazione della legge comunitaria: «Stiamo ormai assistendo a una striscia di condanne esemplari sul trattamento economico dei lavoratori precari, perfettamente in linea con quanto deciso dall'Europa che pone come discrimine non la natura del contratto ma la prestazione svolta». Rileva Anief che il Miur in poco più di una settimana è stato condannato a risarcire i precari con oltre mezzo milione di euro. «Così è necessario che il ministero si ravveda - rincara Anief - e recepisca la direttiva 1999/70 che apre alle assunzioni in ruolo per tutti i lavoratori che hanno svolto almeno 36 mesi di servizio».

LA REPLICA - A stretto giro di posta è arrivata la replica del Ministero dell'Istruzione, che ha annunciato di voler appellare queste sentenze «forti del fatto che per casi identici c’è stata una sentenza favorevole della Corte di Cassazione che ha già riconosciuto la non trasformabilità automatica nei rapporti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato, perché conformemente a quanto stabilito dalla Direttiva europea, la legislazione nazionale ha fissato principi e criteri utili per l’immissione dei ruoli del personale scolastico».

Fonte: Corriere della Sera

 

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