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Il Sole 24 Ore: scuola, ammessi al concorso i non abilitati che hanno superato il test di preselezione

I non abilitati che avevano sostenuto (e superato) il test di preselezione per il concorso della scuola possono accedere alla prova scritta. Lo ha deciso la III sezione bis del Tar del Lazio, accogliendo il ricorso presentato dal Codacons per conto di un gruppo di aspiranti docenti.

«Considerato che le prove scritte, come dal diario pubblicato dal Miur, prenderanno avvio il giorno 11 febbraio 2013 - scrivono i giudici -; ritenuto che sussistono i presupposti ex art. 56 per l'ammissione con riserva dei ricorrenti atteso che la prima camera di consiglio utile per la discussione della domanda cautelare proposta con l'istanza è prevista per il 21 febbraio 2013, vale a dire in data posteriore a quella in cui avrà inizio la prova scritta, accoglie la domanda cautelare monocratica ai fini della ammissione con riserva dei ricorrenti».

In pratica, dunque, il Tar ha deciso di permettere ai candidati senza abilitazione all'insegnamento di partecipare al concorso perché ritiene che sussistano i presupposti per la loro partecipazione. «Ora - commenta il Codacons - i candidati che avevano aderito al ricorso promosso dal Codacons, non solo hanno visto riconosciuti i propri diritti, ma potranno, al pari degli altri partecipanti, sostenere le prove scritte nonostante non siano stati convocati dal ministero dell'Istruzione».

Resta aperto il fronte degli aspiranti docenti con punteggio 30-34,5. Oltre alla partita dei non abilitati, c'è un altro fronte aperto su cui si è in attesa della pronuncia del Tar: quello degli aspiranti insegnanti che al test di preselezione hanno ottenuto un punteggio compreso tra 30 e 34,5. Questi soggetti sono stati esclusi perché per superare la prova era necessario - secondo il bando del Miur - ottenere un punteggio di 35 punti. Contro questo aspetto del bando l'associazione sindacale Anief ha proposto ricorso al Tar. Il primo responso, favorevole al candidato, è arrivato nei giorni scorsi. Adesso si attende che i giudici si pronuncino per gli altri 5mila esclusi.

Fonte: Il Sole 24 Ore

 

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