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Tecnica della Scuola: scatti stipendiali, sindacati divisi

Mai come oggi i sindacati appaiono divisi anche se fino a pochissimi giorni fa c'era già chi parlava di ritrovata unità. Una rassegna (quasi) completa delle prese di posizione.

Una rassegna completa delle prese d posizione sull’avvio della trattativa per il riconoscimento degli scatti di stipendio è quasi impossibile perché gli interventi che si sono susseguiti nella giornata del 22 novembre sono stati davvero tanti e il rischio di dimenticarne qualcuno è molto alto. 

I primi a commentare la situazione sono stati Cisl, Uil, Snals e Fgu-Gilda che hanno subito diramato un comunicato congiunto per dichiararsi soddisfatti della decisione del Governo di inviare l’atto di indirizzo all’Aran e per revocare lo sciopero proclamato per il 24 novembre. 

Cisl-Scuola sottolinea anche che la scelta di revocare lo sciopero è una scelta di serietà e non di debolezza. 
Soddisfazione viene espressa anche dalla UilScuola che ricorda anche l’accordo sottoscritto con il Governo in materia di assunzioni.

Lo Snals sottolinea che risolto il problema degli scatti ci sono ancora altre questioni da affrontare. 

Di segno opposto il commento di Flc-Cgil che fornisce dati un po’ diversi rispetto agli altri sindacati e ricorda che, attingendo al fondo di istituto anche per gli scatti del 2012, si finirà per azzerare il fondo nel giro di poco tempo, uccidendo l’autonomia scolastica e diminuendo nettamente l’offerta formativa. 

Ed è ovvio che per la Flc lo sciopero (con manifestazioni annesse) è confermato. 

Anche i Cobas di Bernocchi sono sulla stessa linea e accusano Cisl, Uil, Gilda e Snals di aver “fatto finta” di proclamare sciopero e di “non aver mai pensato sul serio di condurre una lotta contro la politica scolastica del governo”. 

Al Partito di Rifondazione Comunista piace la decisione di Pantaleo e di Bernocchi e annuncia che sarà presente a tutte le manifestazioni in programma.

Anche il Cidi (Centro iniziativa democartica insegnanti) conferma l'adesione allo sciopero. 

Durissimo il comunicato della CUB di Cosimo Scarinzi secondo cui quella proposta dal Governo “non è una soluzione, ma il gioco delle tre carte”. 
Infatti, aggiunge Scarinzi, “l'onere del pagamento si scarica sui lavoratori che dovranno rinunciare a una parte del salario accessorio; insomma gli scatti verranno pagati dagli stessi lavoratori che dovrebbero percepire lo scatto negli anni successivi e così in due anni le risorse disponibili per il fondo dell'istituzione scolastica si ridurranno a meno di un terzo di quelle attuali”. 

A proposito dello sciopero previsto per il 24 novembre Stefano d’Errico (Unicobas)parla di “sciopero farsa” e rivendica come unico vero e autentico sciopero quello del 14 novembre. D’Errico si interroga anche sulla strana alleanza Cobas – Flc visto che sul ddl sulla riforma degli organi collegiali le posizioni di Bernocchi e Pantaleo sono piuttosto divergenti. 

In tarda serata arriva anche il comunicato dell’Anief che mette in evidenza che il blocco degli scatti è stabilito da una legge (peraltro illegittima) che non può essere superato con un atto di indirizzo. 

E Pacifico, presidente dell’Anief, annuncia la propria linea: “Impugneremo l'accordo e porteremo in tribunale i sindacati che durante il blocco del contratto invece di ricorrere alla Consulta hanno svenduto i diritti dei lavoratori”. 

Chi nei giorni scorsi aveva parlato di ritrovata unità sindacale dovrà ricredersi. 

Mai come in questo momento i sindacati appaiono divisi e poco propensi a trovare soluzioni condivise. 

Fonte: Tecnica della Scuola

 

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