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Orizzonte Scuola: Anief a Bruxelles per denunciare violazione della direttiva che obbliga ad assumere i precari dopo 36 mesi

Domani l'Anief depositerà a Bruxelles la denuncia per la reiterata violazione dell’Italia della direttiva comunitaria 1999/70 e annuncerà l’arrivo, sul tavolo della Commissione, di migliaia di denunce da parte dei precari docenti e Ata della scuola italiana. La questione è infatti ancora aperta, nonostante la recente sentenza della Cassazione che bloccherebbe le assunzioni dei precari anche di lunga durata.

Secondo il presidente Pacifico "La direttiva CE che obbliga ad assumere questi dipendenti, peraltro recepita nel nostro ordinamento già dal decreto legislativo 368/01, non può infatti continuare a non essere considerata, solo per garantire risparmi o aumenti di produttività e a dispetto della cancellazione di diritti soggettivi riconosciuti prima ancora che dall’Europa dalla nostra Costituzione".

“Non è possibile – conclude Pacifico – che il personale pubblico considerato nell’immediato idoneo a svolgere la funzione richiesta, non sia più tale per svolgere lo stesso lavoro a tempo indeterminato. È giunto il momento di eliminare tutte quelle norme derogatorie alla normativa comunitaria per evitare una palese discriminazione dei lavoratori italiani del pubblico impiego”.

Il sindacato offrirà gratuitamente ai precari il modello di denuncia da inviare in Europa, dove è bene ricordare che ogni procedura acclarata costa una condanna fino a 8 milioni di euro per lo Stato soccombente.

Nella giornata di oggi intanto si è svolto un incontro con il Ministro Patroni Griffi, che ha annunciato la costituzione, per la prossima settimana, di uno specifico tavolo sull'istruzione.

“Malgrado l’apparente disponibilità del Governo – sostiene Pacifico - non trapela alcuna volontà di eliminare la discriminazione dei lavoratori pubblici italiani, vittime della reiterata violazione della direttiva comunitaria 1999/70/CE. Per questi motivi si deve prevedere uno strumento di armonizzazione della legislazione nazionale con quella comunitaria, tramite la stabilizzazione dei precari utilizzati per non incorrere in nuove procedure d’infrazione”.

Fonte: Orizzonte Scuola

 

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