La stampa scrive

Orizzonte Scuola: distribuzione posti regione concorso docenti. Anief:

E di cosa allora? Nel bando mancano i criteri oggettivi. Il Capo Dipartimento per l’Istruzione del MIUR Lucrezia Stellacci ha così dichiarato al sito tuttoscuola.com: "Nella quantificazione dei posti messi a concorso, non si è tenuto conto della situazione attuale delle graduatorie ad esaurimento che è molto diversificata e suscettibile di cambiamento ad ogni tornata di aggiornamento".

Una dichiarazione che ci lascia con l'amaro in bocca, ci saremmo attesi un chiarimento sui criteri per la determinazione dei posti messi a concorso per regione.

Infatti, l'unica notizia sui criteri di distribuzione delle cattedre l'ha fornita repubblica.it con un articolo di Salvo Intravaia, secondo cui il criterio è da indentificarsi nelle proiezioni dei pensionamenti.

Ma è parso strano come si siano persi, da una prima stesura della bozza della tabella di distribuzione dei posti alla versione definitiva, migliaia di posti al Sud per essere redistribuiti a Nord: Come sono state ripartite le cattedre per il concorso tra le regioni? Il Ministero perde il pelo ma non il vizio

Una perdita di posti che ha raggiunto picchi indecenti per alcune regioni, come la Sicilia che è passata dalle 1600 cattedre della prima bozza alle 1200 della stesura finale: ben 400 posti andati a Nord.

I dati sulle pensioni parlano chiaro, ne abbiamo dato notizia in questo articolo, nei prossimi anni, nel settore scuola, i pensionamenti saranno a Sud. Non si comprende, dunque il cambio di direzione del Ministero. Senza parlare del fatto che non esiste nel bando riferimento ai criteri per la determinazione dei posti. Questa è mancanza di trasparenza.

Sulla faccenda è intervenuta l'ANIEF che ha ha chiesto "un commissario ad acta per ristabilire la giusta distribuzione". "Anche il Governo dei tecnici non tradisce la pessima consuetudine della classe politica italiana di favorire le regioni del Nord Italia a danno di quelle del Sud: come si potrebbe altrimenti interpretare il ‘travaso’ di migliaia di posti riguardanti i vincitori del concorso a cattedra per docenti appena bandito, inizialmente assegnati alle regioni del Meridione, ma che nel bando finale sono passati alle regioni del Nord?" Ha dichiarato Marcello Pacifico, presidente del giovane sindacato.

"Purtroppo – ha commentato Pacifico – stiamo assistendo ad una vicenda deplorevole, a cui purtroppo già siamo abituati: basta ricordare che non troppi mesi fa il Consiglio di Stato ha condannato e commissariato il Miur perché non ha mai spiegato il motivo per cui anche in occasione delle immissioni in ruolo del 2011 il Ministro Gelmini ha assegnato un numero maggiore di cattedre sempre, guarda caso, alle regioni del Nord". Ci sarebbero, conclude Pacifico "tutti i presupposti perché sulla suddivisione dei posti del concorso a cattedra venga nominato un commissario ad acta. Il cui compito sarebbe quello di approfondire i motivi dell’attuale spostamento, in modo da rivedere l’entità dei docenti che verranno assunti in ogni regione italiana al termine del concorso a cattedra pubblicato martedì scorso in gazzetta ufficiale. Ci stiamo già attivando perché ciò avvenga".

E difatti, non si comprende come sia possibile che la Lombardia, la regione con il numero maggiore di dipendenti scolastici, dove al termine di quest’anno alle superiori saranno solo 678 i docenti ad andare in pensione, ancora meno (666) nel 2014, per poi salire nel 2015, ma comunque non oltre le 700 unità, abbia avuto un’aggiunta inaspettata di centinaia di posti per nuovi insegnanti rispetto alle bozze originarie.

In una tabella mettiamo a confronto le stime dei pensionamenti 2013/15 con i posti assegnati per il concorso per lo stesso biennio. Ricordiamo che le proiezioni dei pensionamenti sono pre legge Fornero, ma forniscono un'idea del trend. Nessun documento ufficiale è stato divulgato, a nostra conoscenza, sui dati modificati dopo la riforma delle pensioni. Ma le proiezioni a disposizione bastano per chiedersi come sia possibile che alla Sicilia che presenta 2000 pensionamenti in più rispetto alla Lombardia, sia stato assegnato un numero di cattedre inferiore. O come ai 7.700 pensionamenti della Campania sia corrisposto un numero di poco superiore alla Lombardia che presenta 3000 pensionamenti meno. O come sia possibile che il Piemonte che presenta una proiezione 6 volte inferiore alla Campania, presenti una quantità di posti inferiore di un terzo.

Fonte: Orizzonte Scuola

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